L’Inter batte il Brescia e torna prima in classifica con i gol della solita coppia Lautaro-Lukaku. Ancora una volta però grande sofferenza e rischio di rimonta nel secondo tempo. Antonio Conte continua a lamentarsi per gli sforzi che deve fare e per la rosa troppo ristretta: quattro partite in nove giorni sono troppe per volere anche il bel gioco e non soffrire per niente. Accontentatevi dunque del risultato. Insomma le classiche mani avanti…
BRESCIA-INTER 1-2
Battendo il Brescia 2-1, non senza una certa e ormai consueta sofferenza, l’ Inter è tornata prima in classifica, provvisoriamente ovvio, ma sostanzialmente non ha cambiato molto le prospettive e soprattutto non ha rasserenato Antonio Conte più di tanto. L’allenatore continua a fare il pessimista e vedere il bicchiere mezzo vuoto, nonostante un’ Inter che almeno dal punto di vista del risultato si è data una raddrizzata dopo la brutta figura del 2-2 col Parma, occasione buttata per superare la Juve: “Siamo alla quarta partita in nove giorni e giocano sempre gli stessi. Non si può chiedere di più a questi giocatori”.
Dichiarazione unita a un appello sul non pretendere il bel gioco, il dominio della partita e accontentarsi dunque del risultato. Anche contro una squadra in palese difficoltà, penultima in classifica, e con un allenatore in bilico. Il refrain si sta facendo un po’ stucchevole, ma sappiamo tutti come è fatto Antonio Conte, pretende molto da se stesso e dagli altri – intesi come squadra e società – e vuole essere assecondato nelle sue richieste. Che significano rinforzi consistenti nel prossimo mercato. Trattasi in fin dei conti di “mani avanti”? Sì, diciamolo pure senza problemi.
Insomma l’ Inter è virtualmente prima ma dà di se stessa un’immagine stanca e stropicciata, confondendo molto i suoi stessi tifosi e soprattutto disilludendo chi parla di scudetto. In parte è vero, ma molto fa anche parte del bisogno di Conte di correre all’ombra e non ricevere troppe pressioni. Già bastano e avanzano le sue di sollecitazioni sulla squadra.
Per adesso alle sollecitazioni reggono benissimo Lautaro e Lukaku che non per tutta la partita giocano al loro meglio, anzi – soprattutto Lukaku tende a sparire, quando non riesce a giocare in velocità e negli spazi grandi aperti per trovare la botta decisiva (bellissimo il suo gol di sinistro) – ma sono sicuramente oggi la pietra fondamentale e portante dell’ Inter stessa. Fino a quando fanno gol (12 in due per adesso) l’ Inter non avrà problemi, e nel frattempo potrà sistemare tutte le cose che non vanno. A cominciare dal suo assetto difensivo fino al non saper gestire le partite anche quando è in vantaggio. Le incrinature si sono viste con Sassuolo, Parma e Brescia appunto. Con altre squadre forse oggi l’ Inter non sarebbe perdonata.
BRESCIA-INTER 1-2
Battendo il Brescia 2-1, non senza una certa e ormai consueta sofferenza, l’ Inter è tornata prima in classifica, provvisoriamente ovvio, ma sostanzialmente non ha cambiato molto le prospettive e soprattutto non ha rasserenato Antonio Conte più di tanto. L’allenatore continua a fare il pessimista e vedere il bicchiere mezzo vuoto, nonostante un’ Inter che almeno dal punto di vista del risultato si è data una raddrizzata dopo la brutta figura del 2-2 col Parma, occasione buttata per superare la Juve: “Siamo alla quarta partita in nove giorni e giocano sempre gli stessi. Non si può chiedere di più a questi giocatori”.
Dichiarazione unita a un appello sul non pretendere il bel gioco, il dominio della partita e accontentarsi dunque del risultato. Anche contro una squadra in palese difficoltà, penultima in classifica, e con un allenatore in bilico. Il refrain si sta facendo un po’ stucchevole, ma sappiamo tutti come è fatto Antonio Conte, pretende molto da se stesso e dagli altri – intesi come squadra e società – e vuole essere assecondato nelle sue richieste. Che significano rinforzi consistenti nel prossimo mercato. Trattasi in fin dei conti di “mani avanti”? Sì, diciamolo pure senza problemi.
Insomma l’ Inter è virtualmente prima ma dà di se stessa un’immagine stanca e stropicciata, confondendo molto i suoi stessi tifosi e soprattutto disilludendo chi parla di scudetto. In parte è vero, ma molto fa anche parte del bisogno di Conte di correre all’ombra e non ricevere troppe pressioni. Già bastano e avanzano le sue di sollecitazioni sulla squadra.
Per adesso alle sollecitazioni reggono benissimo Lautaro e Lukaku che non per tutta la partita giocano al loro meglio, anzi – soprattutto Lukaku tende a sparire, quando non riesce a giocare in velocità e negli spazi grandi aperti per trovare la botta decisiva (bellissimo il suo gol di sinistro) – ma sono sicuramente oggi la pietra fondamentale e portante dell’ Inter stessa. Fino a quando fanno gol (12 in due per adesso) l’ Inter non avrà problemi, e nel frattempo potrà sistemare tutte le cose che non vanno. A cominciare dal suo assetto difensivo fino al non saper gestire le partite anche quando è in vantaggio. Le incrinature si sono viste con Sassuolo, Parma e Brescia appunto. Con altre squadre forse oggi l’ Inter non sarebbe perdonata.
Commenta