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Matematicamente puo' ancora passare. Deve vincere le sue due, il liverpool deve battere il porto e porto-atletico x
Liverpool 15
Milan 7
Porto 6
Atletico 5
C'e' pero' sempre il rischio EL.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Matematicamente puo' ancora passare. Deve vincere le sue due, il liverpool deve battere il porto e porto-atletico x
Liverpool 15
Milan 7
Porto 6
Atletico 5
C'e' pero' sempre il rischio EL.
cose molto difficili che accadono, dovresti vincere al wanda metropolitano e ad anfield.
Champions League, l’Inter sconfigge lo Sheriff con altri tre gol di Brozovic, Skriniar e Sanchez dopo gli altri tre messi dentro a San Siro. Scrivendo così la parola fine alla favola della piccola squadra moldava che aveva vinto con Shakhtar e Real Madrid. L’Inter è seconda nel suo girone dietro al Real Madrid e ha in pugno la qualificazione agli ottavi. Inoltre si avvicina al derby col Milan con la speranza e la consapevolezza di potersi riaprire la strada per lo scudetto. Qui siamo addirittura oltre Antonio Conte, cui a Londra, adesso, staranno fischiando le orecchie
Milano tra Champions League e Scudetto
La doppia vittoria con lo Sheriff a Milano prima e a Tiraspol poi per rimettersi in carreggiata in Champions League e il presentarsi al derby col Milan con tutte le carte in regola per giocarsi ancora un jolly scudetto ci dicono che l’Inter ha una linearità di crescita, stabile ed efficace, che gli va riconosciuta. Pensavamo a una squadra dissestata dagli eventi e invece troviamo un mezzo miracolo di ingegneria calcistica dove ognuno recita perfettamente il suo ruolo. Da Marotta che la squadra ha abilmente rappezzato a Inzaghi che la sta guidando con piglio e capacità che pensavamo appartenere solo ad Antonio Conte, fino a Brozovic e Sanchez che potevano essere giusto un paio dei tanti giocatori perduti e invece ora sono ottimamente recuperati alla causa.
L’Inter ha riposto negli almanacchi e negli album dei ricordi la favola dello Sheriff quell’anno che fece il mazzo allo Shakhtar e al Real Madrid, prima di andare a sbattere contro Dzeko, Vidal, De Vrij, Brozovic, Skriniar e Sanchez. Sei gol contro due e via.
Secondo posto in Champions League, terzo in campionato con la prospettiva di aprirsi pure la strada verso lo scudetto se riuscisse a battere il Milan domenica sera a San Siro. 31 punti in campionato contro i 24 di un anno fa, una qualificazione agli ottavi di Champions in pugno contro l’ultimo posto di un anno fa. Qui a voler essere onesti siamo addirittura oltre Conte. Cui a Londra staranno ora fischiando le orecchie.
CHAMPIONS LEAGUE 2021-2022 Giornata N. 4 Martedì 2 novembre 2021 GRUPPO F Atalanta - Manchester United 2-2 (12' Ilicic A, 45'+1 Ronaldo MU, 56' Zapata A, 90'+1' Ronaldo) GRUPPO H Juventus - Zenit San Pietroburgo 4-2 (11' Dybala rig. J, 26' Bonucci aut. Z, 73' Chiesa J, 82' Morata J, 90'+2' Azmoun Z) Mercoledì 3 novembre 2021 GRUPPO B Milan - Porto 1-1 (6' Luis Diaz P, 61' Mbemba aut. M) GRUPPO D Sheriff - Inter 1-3 (54' Brozovic I, 66' Skriniar I, 82' Sanchez I, 90'+2' Traoré) *** Milano tra Champions League e Scudetto La doppia vittoria con lo Sheriff a Milano prima e a Tiraspol poi per rimettersi in carreggiata in Champions League e il presentarsi al derby col Milan con tutte le carte in regola per giocarsi ancora un jolly scudetto ci dicono che l'Inter ha una linearità di crescita, stabile ed efficace, che gli va riconosciuta. Pensavamo a una squadra dissestata dagli eventi e invece troviamo un mezzo miracolo di ingegneria calcistica dove ognuno recita perfettamente il suo ruolo.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il Milan pareggia con il Porto ottenendo il primo punto in un torneo dove finora le aveva perse tutte. In Europa Ibrahimovic e Giroud non fanno la differenza. Sette anni di assenza, un gruppo troppo forte con Liverpool, Atletico Madrid e Porto. Ora tutti diranno, meglio così, almeno si potrà concentrare nella lotta per lo scudetto. Sarà anche così ma non sembra così consolatorio.
Il primo punto in Champions League più che una conquista reale è una mesta carezza all’orgoglio del Milan. Che ha rischiato di perdere anche la quarta partita su quattro del suo girone.
Il Milan finora ha chiaramente accusato la lunga assenza dalla Champions League, vi è ritornato adesso dopo 7 anni. A questo va aggiunto l’esser incappato in un girone molto duro con Liverpool, Atletico Madrid e Porto, per cui non è bastato nemmeno avere in squadra due veterani come Ibrahimovic e Giroud che in verità non hanno fatto differenza alcuna. E comunque la maggior parte dei rossoneri è all’esordio a questi livelli, il prezzo pagato è stato alto.
Il Milan è l’esempio uguale e contrario della Juve, che va bene in Champions e male in campionato. La squadra di Pioli è praticamente perfetta in campionato e inesistente in Champions. Non esiste una spiegazione che possa essere accettabile per entrambe. Evidentemente ognuno ha scelto più o meno inconsciamente il proprio terreno di battaglia. Il Milan ha fatto un lungo avvicinamento alla testa e alla conduzione del campionato, in Europa il contraccolpo è stato troppo forte e a quel livello i Tonali e i Kessié evidentemente non ti bastano più. Lo ha ammesso lo stesso Pioli: “In Europa il livello è molto alto”.
Si dibatterà a lungo se l’uscita dalla Champions possa essere per il Milan addirittura un beneficio in chiave scudetto. Non mi ci addentro troppo non fidandomi della teoria di riferimento. In ogni caso non mi sembra che ci sia nulla di consolante.
CHAMPIONS LEAGUE 2021-2022 Giornata N. 4 Martedì 2 novembre 2021 GRUPPO F Atalanta - Manchester United 2-2 (12' Ilicic A, 45'+1 Ronaldo MU, 56' Zapata A, 90'+1' Ronaldo) GRUPPO H Juventus - Zenit San Pietroburgo 4-2 (11' Dybala rig. J, 26' Bonucci aut. Z, 73' Chiesa J, 82' Morata J, 90'+2' Azmoun Z) Mercoledì 3 novembre 2021 GRUPPO B Milan - Porto 1-1 (6' Luis Diaz P, 61' Mbemba aut. M) GRUPPO D Sheriff - Inter 1-3 (54' Brozovic I, 66' Skriniar I, 82' Sanchez I, 90'+2' Traoré) *** Milano tra Champions League e Scudetto La doppia vittoria con lo Sheriff a Milano prima e a Tiraspol poi per rimettersi in carreggiata in Champions League e il presentarsi al derby col Milan con tutte le carte in regola per giocarsi ancora un jolly scudetto ci dicono che l'Inter ha una linearità di crescita, stabile ed efficace, che gli va riconosciuta. Pensavamo a una squadra dissestata dagli eventi e invece troviamo un mezzo miracolo di ingegneria calcistica dove ognuno recita perfettamente il suo ruolo.
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Inter e Milan in Champions, Sconcerti: nerazzurri verso gli ottavi, rossoneri con la paura di volare
La squadra di Inzaghi a Tiraspol non va in affanno, gioca bene e aspetta il momento giusto per colpire, quella di Pioli in coppa sembra un cucciolo che non vuole lasciare la tana
di Mario Sconcerti
L’Inter normalizza la sua Champions e si avvia al turno successivo, come è giusto per qualità con tutti gli avversari. Con lo Sheriff è stata una partita non facile, ma sempre chiara. Il gol non è mai stato un’opzione, solo una conseguenza attesa. Lo Sheriff ha fatto i suoi punti europei andando all’avventura. Contro l’Inter ha fatto calcoli e ha scelto di chiudersi.
Non sempre la differenza tecnica porta la partita sulla riva giusta, ma l’Inter è un’ottima squadra e lo Sheriff ha un calcio sospeso tra l’antico e il naif. Ha giocato bene Vidal, così così Dimarco, a sprazzi Lautaro e Dzeko, come è giusto per gli attaccanti in mezzo a un bosco fitto di uomini. Gli effetti sono due: il primo è una qualificazione che è difficile adesso non vedere vicina, sono scomparsi gli avversari. Il secondo è che arriva al derby una bella Inter, matura, pronta, eccitata.
Sul Milan bisogna ricordare che il girone era pessimo. Ma non può esserci una differenza così netta tra campionato e Champions. Questa distanza del Milan dai buoni risultati, così costante, così automatica e generica, è ormai troppa, non ha niente di tecnico, segna solo un confine che va scoperto e superato. Il Milan non ha avuto fortuna nella somma delle partite, dai gol improvvisi di Liverpool al rigore contro l’Atletico.
Ma c’è qualcosa di più profondo e non può essere che mentale. Sembra la sindrome del cucciolo che non si fida a lasciare la tana, una piccola paura di volare, ma non è più naturale, è diventato un limite. Il Porto è una buona squadra collaudata, ma non vale il Milan sulle due partite. C’è stata invece una differenza di temperamento, come se il Milan non sentisse l’obbligo della Champions e fosse pieno dei suoi risultati in campionato, il suo vero dovere.
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L'unica cosa di oltre che qui c'è sono gli articoli di Bocca: oltre il giornalismo, oltre i confini conosciuti della degenerescenza della stampa sportiva: Bocca sposta i confini sempre più in là ad ogni nuova puntata.
Conte lo scudetto alla fine l'ha vinto: come si possono fare ora questi raffronti? Solo perchè l'Inter va forse agli ottavi di champions? Se raccoglie punti con gli Sheriff e gli Shacktar fa solo il suo dovere, il minimo indispensabile. Dov'è l'oltre? L'oltre si vede a fine stagione, solo lì si potranno fare i raffronti compiuti tra la precedente e l'attuale stagione, non certo a novembre appena iniziato.
Non si possono tirare conclusioni assolute quando siamo nei percorsi parziali, è bar sport non giornalismo.
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Il Milan pareggia con il Porto ottenendo il primo punto in un torneo dove finora le aveva perse tutte. In Europa Ibrahimovic e Giroud non fanno la differenza. Sette anni di assenza, un gruppo troppo forte con Liverpool, Atletico Madrid e Porto. Ora tutti diranno, meglio così, almeno si potrà concentrare nella lotta per lo scudetto. Sarà anche così ma non sembra così consolatorio.
Il primo punto in Champions League più che una conquista reale è una mesta carezza all’orgoglio del Milan. Che ha rischiato di perdere anche la quarta partita su quattro del suo girone.
Il Milan finora ha chiaramente accusato la lunga assenza dalla Champions League, vi è ritornato adesso dopo 7 anni. A questo va aggiunto l’esser incappato in un girone molto duro con Liverpool, Atletico Madrid e Porto, per cui non è bastato nemmeno avere in squadra due veterani come Ibrahimovic e Giroud che in verità non hanno fatto differenza alcuna. E comunque la maggior parte dei rossoneri è all’esordio a questi livelli, il prezzo pagato è stato alto.
Il Milan è l’esempio uguale e contrario della Juve, che va bene in Champions e male in campionato. La squadra di Pioli è praticamente perfetta in campionato e inesistente in Champions. Non esiste una spiegazione che possa essere accettabile per entrambe. Evidentemente ognuno ha scelto più o meno inconsciamente il proprio terreno di battaglia. Il Milan ha fatto un lungo avvicinamento alla testa e alla conduzione del campionato, in Europa il contraccolpo è stato troppo forte e a quel livello i Tonali e i Kessié evidentemente non ti bastano più. Lo ha ammesso lo stesso Pioli: “In Europa il livello è molto alto”.
Si dibatterà a lungo se l’uscita dalla Champions possa essere per il Milan addirittura un beneficio in chiave scudetto. Non mi ci addentro troppo non fidandomi della teoria di riferimento. In ogni caso non mi sembra che ci sia nulla di consolante.
Ibra quando è entrato ha dato una svolta chiara alla.partita.
Errore di Pioli non farlo giocare da subito.
Ovvio che non siamo pronti per la.champions se fino a poco tempo fa giocavamo per l'ottavo posto in campionato.
Ed abbiamo preso pure il.girone più difficile della competizione.
Altra osservazione senza senso è ch ela juve giochi meglio in champion's...
Vedremo quando incontrerà Liverpool e simili.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ibra quando è entrato ha dato una svolta chiara alla.partita.
Errore di Pioli non farlo giocare da subito.
Ovvio che non siamo pronti per la.champions se fino a poco tempo fa giocavamo per l'ottavo posto in campionato.
Ed abbiamo preso pure il.girone più difficile della competizione.
Altra osservazione senza senso è ch ela juve giochi meglio in champion's...
Vedremo quando incontrerà Liverpool e simili.
Che in champions la Juve giochi meglio lo dice pure Sconcerti. Lo dice pure il campionato, difatti le prestazioni migliori sono state fatte con le big e quelle peggiori con le "piccole" (un punto con Udinese/Empoli/Sassuolo/Verona). In champions ha già battuto il Chelsea.
Che ci sia dunque un diverso approccio mentale in certi ambiti, e un mosciume in altri, è un dato evidente. Poi ovvio c'è tutto il resto, la rosa, la ruggine, l'imborghesimento, il fine ciclo.
...ma di noi
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Non so quanto avrebbe fatto bene la Juve nel girone del Milan.
E pensare che alla fine ce la siamo giocata con tutte, anche con squadre ben superiori come Liverpool e Atletico, ma ogni volta (pure col Porto) sono successi degli episodi nettamente a sfavore, tra rigori inventati, espulsioni non date, altre inventate..etc etc
Pazienza, si vede che quest'anno doveva andare così l'esordio.
Poco male, l'importante era tornarci, e sarà importante d'ora in poi tornarci ogni anno.
Ora testa al Campionato sino alla fine.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Il Milan in Champions passa il turno se... ecco le combinazioni
Con un punto in 4 partite i rossoneri devono vincere le ultime due partite con Atletico e Liverpool. Ma potrebbe anche non bastare
Un solo punto in quattro partite. Qualificazione agli ottavi compromessa, ma ancora possibile. E c’è un precedente che fa ben sperare il Milan di Stefano Pioli. È quello dell’Atalanta nel 2019-2020. I bergamaschi, esattamente come i rossoneri, avevano perso le prime tre gare – contro Dinamo Zagabria, Shakhtar e Manchester City – per poi pareggiare con i Citizens. Le due vittorie nelle ultime due gare, e la combinazione dei risultati delle rivali, avevano permesso alla Dea di staccare il pass per gli ottavi.
Conquistato il primo punto in Champions con il Porto (1-1, mercoledì 3 novembre), adesso i rossoneri cercano di compiere la stessa impresa dell’Atalanta. Al momento, dopo quattro turni, la classifica recita: Liverpool 12 (e già qualificato), Porto 5, Atletico Madrid 4, Milan 1. Mancano ancora due sfide: il 24 novembre in casa dei Colchoneros di Diego Pablo Simeone; il 7 dicembre a San Siro contro i Reds. Non sarà facile per il Milan passare agli ottavi. In primis, deve battere sia Atletico Madrid sia Liverpool. Senza due vittorie, non c’è alcuna possibilità.
Ma ci devono essere uno dei seguenti casi: il Porto perde contro il Liverpool ad Anfield e pareggia all’ultima giornata in casa contro l’Atletico Madrid; il Porto perde sia col Liverpool sia con l’Atletico Madrid (a patto che il Milan vinca con almeno due reti di scarto a Madrid o chiuda comunque con una differenza reti migliore dei Colchoneros); il Porto pareggia contro il Liverpool e l’Atletico batte il Porto all’ultima giornata (a patto che il Milan vinca con almeno due reti di scarto al Wanda Metropolitano o chiuda con una differenza reti migliore degli spagnoli). Solo così i rossoneri passerebbero con sette punti. E sarebbe la terza squadra nella storia della Champions a farcela dopo aver totalizzato zero punti nelle prime tre gare. Oltre all’Atalanta, anche il Newcastle United della stagione 2002-2003.
CorSera
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