Allegri: «La Juventus ha un’ottima rosa: non ho alzato la voce, ora qualifichiamoci in Champions»
Battere lo Zenit dopo i due k.o. di fila in campionato: «Bisogna reagire, c’è poco da chiacchierare, c’è differenza nell’approccio tra grandi partite e gare normali»
«Centriamo il primo obiettivo stagionale, il passaggio agli ottavi: non ci sono tante altre squadre che possono farlo con due partite di anticipo. Poi penseremo alla Fiorentina: il giudizio sulla mia squadra non è cambiato, ho un’ottima rosa. Ora bisogna lavorare e stare zitti». Massimiliano Allegri lo ripete quasi allo sfinimento il verbo «lavorare»: la Juventus martedì (ore 21 Sky e Canale 5) affronta lo Zenit San Pietroburgo allo Stadium e anche con un pareggio sarebbe sicura del passaggio del turno. Serve vincere però, per conservare il primo posto e andare in casa del Chelsea il 23 novembre in posizione di forza. Serve vincere soprattutto per dare una risposta forte dopo le due sconfitte di fila in campionato.
«Non ho alzato la voce con la squadra – spiega Allegri – perché è un gruppo intelligente, che capisce la situazione. Bisogna reagire, c’è poco da chiacchierare, ma da fare una bella partita, vincere i contrasti e i duelli per portare le partite dalla nostra parte. Cambiamenti tattici in vista? La differenza è nell’approccio tra grandi partite e partite normali; le vittorie dei campionati passano da quelle e dobbiamo lavorarci per non sbagliare ancora».
La Juve doppiata in serie A da Napoli e Milan punta quindi forte sulla Champions, i suoi stimoli, i suoi introiti: «Deve essere un nostro obiettivo» insiste il brasiliano Danilo, chiamato a parlare in un momento molto delicato, dimostrandosi leader vero. Allegri ritrova Chiesa, probabile titolare, e darà ancora fiducia a Morata dopo due prestazioni molto deludenti contro Sassuolo e Verona. A centrocampo spazio a Locatelli, ma non con Arthur («Difficile avere una coppia fissa» chiosa Allegri).
L’impressione è che la formazione tipo, l’assetto migliore per uscire dalla crisi, sia complicato da trovare. E che Allegri non abbia molte alternative per ora se non quella di «difendere meglio». Appena attacca la Juve infatti si allunga, perde i riferimenti, diventa vulnerabile. Le 4 vittorie per 1-0 sembravano non a caso la svolta. E appena la Juve ha dovuto fare la partita contro due provinciali organizzate, ha perso. Un rebus di difficile soluzione, anche perché lo Zenit in Europa è pur sempre provinciale. Ma le luci della Champions possono comunque riaccendere la Juve.
CorSera
Battere lo Zenit dopo i due k.o. di fila in campionato: «Bisogna reagire, c’è poco da chiacchierare, c’è differenza nell’approccio tra grandi partite e gare normali»
«Centriamo il primo obiettivo stagionale, il passaggio agli ottavi: non ci sono tante altre squadre che possono farlo con due partite di anticipo. Poi penseremo alla Fiorentina: il giudizio sulla mia squadra non è cambiato, ho un’ottima rosa. Ora bisogna lavorare e stare zitti». Massimiliano Allegri lo ripete quasi allo sfinimento il verbo «lavorare»: la Juventus martedì (ore 21 Sky e Canale 5) affronta lo Zenit San Pietroburgo allo Stadium e anche con un pareggio sarebbe sicura del passaggio del turno. Serve vincere però, per conservare il primo posto e andare in casa del Chelsea il 23 novembre in posizione di forza. Serve vincere soprattutto per dare una risposta forte dopo le due sconfitte di fila in campionato.
«Non ho alzato la voce con la squadra – spiega Allegri – perché è un gruppo intelligente, che capisce la situazione. Bisogna reagire, c’è poco da chiacchierare, ma da fare una bella partita, vincere i contrasti e i duelli per portare le partite dalla nostra parte. Cambiamenti tattici in vista? La differenza è nell’approccio tra grandi partite e partite normali; le vittorie dei campionati passano da quelle e dobbiamo lavorarci per non sbagliare ancora».
La Juve doppiata in serie A da Napoli e Milan punta quindi forte sulla Champions, i suoi stimoli, i suoi introiti: «Deve essere un nostro obiettivo» insiste il brasiliano Danilo, chiamato a parlare in un momento molto delicato, dimostrandosi leader vero. Allegri ritrova Chiesa, probabile titolare, e darà ancora fiducia a Morata dopo due prestazioni molto deludenti contro Sassuolo e Verona. A centrocampo spazio a Locatelli, ma non con Arthur («Difficile avere una coppia fissa» chiosa Allegri).
L’impressione è che la formazione tipo, l’assetto migliore per uscire dalla crisi, sia complicato da trovare. E che Allegri non abbia molte alternative per ora se non quella di «difendere meglio». Appena attacca la Juve infatti si allunga, perde i riferimenti, diventa vulnerabile. Le 4 vittorie per 1-0 sembravano non a caso la svolta. E appena la Juve ha dovuto fare la partita contro due provinciali organizzate, ha perso. Un rebus di difficile soluzione, anche perché lo Zenit in Europa è pur sempre provinciale. Ma le luci della Champions possono comunque riaccendere la Juve.
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