Originariamente Scritto da marcu9
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Ho iniziato a fare l'arbitro a 16 anni, non appena scattata l'età utile per iscrivermi al corso. Sono stato il più giovane arbitro della regione, in sezione (quella di Macerata, quella che ha dato Mattei alla storia arbitrale) ho conosciuto uomini fantastici, un mondo bellissimo, ho veramente potuto osservare il calcio da dentro.
Con la mia bella tessera dell'AIA andavo negli stadi e, a differenza di quanto leggo adesso, ho sempre trovato posto. I rimborsi arrivavano subito, e dire che si usava la lettera e non il computer per ricevere e inviare referti, le designazioni, gli assegni di rimborso...adesso con tutti gli strumenti i soldi non arrivano immediatamente: misteri del progresso.
Da quando hanno iniziato a far vestire il direttore di gara, invece che col sobrio, austero, elegante nero, come un uniposka o un catadiottro, gli arbitri si sono insomariti e le vocazioni depauperate.
Se insistono con queste "evoluzioni", visto che i giovani si "annoiano" (parole di chi guida il calcio), stiano attenti a non perdere anche le vocazioni tra i tifosi...ops, volevo dire "clienti".
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