Stadio e centravanti da scudetto: il futuro del Milan è adesso
Stasera a San Siro il Milan, in testa al campionato alla nona giornata per la seconda stagione consecutiva, deve domare il Torino di Juric, avversario tatticamente fastidioso. Il dilemma di Pioli su Ibrahimovic dal primo minuto nasce dall’opportunità di fargli ritrovare più in fretta la condizione o di evitargli troppi rischi fisici dopo la lunghissima pausa forzata. Invece Hernandez e Kessié sono recuperati, anche se il francese, reduce dalla quarantena Covid, dovrebbe andare in panchina. Ma l’intensa giornata del club si aprirà con l’assemblea dei soci, mentre filtrano novità sul futuro prossimo. Se a gennaio la squadra si ritroverà ancora in piena corsa per lo scudetto, come il primo posto in condominio col Napoli autorizza a supporre, cercherà sul mercato invernale il ritocco per vincere la gara: un giovane goleador di ruolo oppure un eclettico d’attacco. I requisiti per l’ingaggio, secondo i dettami del fondo Elliott, proprietario del club, sarebbero l’età del prescelto (non più di 22 anni), l’alto livello internazionale e l’equilibrio tra la spesa e i ricavi da una o più cessioni. La linea dell’autosostenibilità, già informalmente apprezzata dall’Uefa che tra dicembre e gennaio verificherà l’adesione dei conti al fair-play finanziario, verrà infatti ribadita oggi dall’ad Gazidis e dal presidente Scaroni: pareggio tra costi e introiti, monte stipendi in discesa, investimenti mirati per talenti che migliorino tecnicamente la rosa e accrescano il proprio valore nel tempo. L’illustrazione del bilancio partirà dai numeri: meno 96,4 milioni di euro, contro i 194,6 del precedente esercizio.
Il miglioramento di quasi 100 milioni, malgrado i mancati introiti per la crisi pandemica stimati in 50 milioni, non modifica la tesi sulla necessità di un nuovo stadio a San Siro. C’è un passaggio specifico nel documento che il Comune di Milano ha diffuso dopo l’incontro tra il sindaco Sala e i vertici di Milan e Inter (in contemporanea con la visita al Meazza dei rappresentanti di Oaktree, il fondo che sta rifinanziando l’Inter di Suning e che sta valutando l’impatto dello stadio attuale e futuro sui conti della società): "L’Amministrazione comunale comprende l’esigenza delle squadre di dotarsi di un nuovo impianto che garantisca competitività ai più alti livelli internazionali e intende favorire questo percorso". Sala ha fissato un nuovo appuntamento ("già questa settimana"), però ha anche messo un paletto: "La sostenibilità ambientale del nuovo sviluppo urbanistico".
Traduzione: perché il progetto sia compatibile col piano regolatore, serve meno cemento per le nuove strutture attorno allo stadio: uffici, residenze, polo congressi, centro commerciale, servizi di intrattenimento e sportivi e hotel. E si deve trovare un accordo sugli oneri di urbanizzazione (50 milioni). Con la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi del 2026 già fissata a San Siro, i tempi di politica e burocrazia rischiano di rivelarsi troppo stretti. Più breve è il passo verso gennaio. Il Milan, oltre al prediletto mercato europeo e in particolare francese, scandaglia quello sudamericano, dove l’interesse per Julian Alvarez, ventunenne attaccante del River Plate e dell’Argentina, ha indotto la dirigenza dell’Atalaya, la squadra di Cordoba che lo lanciò, a ricordare la percentuale dovuta al club formatore in caso di cessione: «Ci spetta un milione di dollari».
Repubblica
Stasera a San Siro il Milan, in testa al campionato alla nona giornata per la seconda stagione consecutiva, deve domare il Torino di Juric, avversario tatticamente fastidioso. Il dilemma di Pioli su Ibrahimovic dal primo minuto nasce dall’opportunità di fargli ritrovare più in fretta la condizione o di evitargli troppi rischi fisici dopo la lunghissima pausa forzata. Invece Hernandez e Kessié sono recuperati, anche se il francese, reduce dalla quarantena Covid, dovrebbe andare in panchina. Ma l’intensa giornata del club si aprirà con l’assemblea dei soci, mentre filtrano novità sul futuro prossimo. Se a gennaio la squadra si ritroverà ancora in piena corsa per lo scudetto, come il primo posto in condominio col Napoli autorizza a supporre, cercherà sul mercato invernale il ritocco per vincere la gara: un giovane goleador di ruolo oppure un eclettico d’attacco. I requisiti per l’ingaggio, secondo i dettami del fondo Elliott, proprietario del club, sarebbero l’età del prescelto (non più di 22 anni), l’alto livello internazionale e l’equilibrio tra la spesa e i ricavi da una o più cessioni. La linea dell’autosostenibilità, già informalmente apprezzata dall’Uefa che tra dicembre e gennaio verificherà l’adesione dei conti al fair-play finanziario, verrà infatti ribadita oggi dall’ad Gazidis e dal presidente Scaroni: pareggio tra costi e introiti, monte stipendi in discesa, investimenti mirati per talenti che migliorino tecnicamente la rosa e accrescano il proprio valore nel tempo. L’illustrazione del bilancio partirà dai numeri: meno 96,4 milioni di euro, contro i 194,6 del precedente esercizio.
Il miglioramento di quasi 100 milioni, malgrado i mancati introiti per la crisi pandemica stimati in 50 milioni, non modifica la tesi sulla necessità di un nuovo stadio a San Siro. C’è un passaggio specifico nel documento che il Comune di Milano ha diffuso dopo l’incontro tra il sindaco Sala e i vertici di Milan e Inter (in contemporanea con la visita al Meazza dei rappresentanti di Oaktree, il fondo che sta rifinanziando l’Inter di Suning e che sta valutando l’impatto dello stadio attuale e futuro sui conti della società): "L’Amministrazione comunale comprende l’esigenza delle squadre di dotarsi di un nuovo impianto che garantisca competitività ai più alti livelli internazionali e intende favorire questo percorso". Sala ha fissato un nuovo appuntamento ("già questa settimana"), però ha anche messo un paletto: "La sostenibilità ambientale del nuovo sviluppo urbanistico".
Traduzione: perché il progetto sia compatibile col piano regolatore, serve meno cemento per le nuove strutture attorno allo stadio: uffici, residenze, polo congressi, centro commerciale, servizi di intrattenimento e sportivi e hotel. E si deve trovare un accordo sugli oneri di urbanizzazione (50 milioni). Con la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi del 2026 già fissata a San Siro, i tempi di politica e burocrazia rischiano di rivelarsi troppo stretti. Più breve è il passo verso gennaio. Il Milan, oltre al prediletto mercato europeo e in particolare francese, scandaglia quello sudamericano, dove l’interesse per Julian Alvarez, ventunenne attaccante del River Plate e dell’Argentina, ha indotto la dirigenza dell’Atalaya, la squadra di Cordoba che lo lanciò, a ricordare la percentuale dovuta al club formatore in caso di cessione: «Ci spetta un milione di dollari».
Repubblica
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