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Fantastico comunque, 1 errore arbitrale a partita..
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
L'arbitro può sbagliare.
Ma un errore così clamoroso davvero è incomprensibile.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ora pensiamo ad arrivare fra le prime 4 in campionato....
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Champions League, l’Inter batte lo Sheriff 3-1 e si rilancia in un torneo in cui aveva sbagliato la partenza e raccolto scarsi risultati (ko a San Siro col Real, 0-0 con lo Shakhtar).I gol della vittoria li mettono a segno Dzeko, Vidal e De Vrij. Evidente la reazione, in campo un’Inter molto diversa da quella che con lo stesso risultato (ma rovesciato) aveva perso all’Olimpico contro la Lazio. Dzeko sulla strada di Lukaku ha preso in mano l’attacco nerazzurro. Per il Milan invece ormai la Champions è un calvario, sconfitto a Porto per 1-0, la squadra di Pioli mai veramente in partita. La sconfitta col Porto si aggiunge a quelle con Liverpool e Atletico Madrid, i rossoneri sono melanconicamente a zero punti, serve un netto cambio di passo, un’impresa, per conquistare la qualificazione agli ottavi.In un girone che comunque si presentava molto difficile gli infortuni e le assenze alla fine costano molto cari
L’ Inter perde malamente in campionato all’ Olimpico contro la Lazio e vince brillantemente in Champions League contro lo Sheriff. Che proprio una cenerentola non deve essere se ha battuto lo Shakhtar prima e poi addirittura il Real Madrid al Bernabeu. Viceversa il Milan ha un cuore fortissimo ed è protagonista in campionato, mentre in Champions League è melanconicamente a zero punti. La sconfitta sia pur minimale col Porto – ma il Milan non è mai stato realmente in partita – si aggiunge a quelle col Liverpool e con l’Atletico Madrid. Sul gol del Porto ci potrebbe essere un fallo sul Bennacer, ma la vittoria dei portoghesi è meritata.
La situazione per il Milan non è ancora compromessa – anche se lo stesso Pioli appare ormai sfiduciato “dovremmo fare 9 punti e non ne abbiamo fatto nessuno finora” – e bisogna riconoscere che questo girone per i rossoneri è particolarmente difficile e inospitale, ma serve un cambio di passo, e soprattutto recuperare quanti più giocatori possibile. Fare a meno di Maignan, Theo Hernandez, Brahim Diaz, Kessie, Rebic e Ibrahimovic ancora a mezzo servizio pesa parecchio. Soprattutto quando gli avversari sono di alto livello. Ma, perduto di vista il Liverpool, la lotta per il secondo posto è ancora aperta e serve un Milan più in stile campionato. Anche se mi sembra difficile che il Milan riesca a dividersi perfettamente e con profitto sui due fronti.
La vittoria dell’ Inter è una bella iniezione di fiducia. In Champions League ha faticato in questi anni a uscire dall’ombra, adesso deve insistere e continuare, mostrare ancor più carattere, trovare gli equilibri giusti, eliminare quei difetti inevitabili nel passaggio da Conte a Inzaghi. A volte la squadra si scompone e mostra notevoli buchi nella manovra difensiva. Dzeko però si sta mostrando un trascinatore, forse non quanto Lukaku, ma abbastanza per avere un attacco all’altezza della Champions League.
CHAMPIONS LEAGUE 2021-2022 GIORNATA N. 3 Martedì 19 ottobre 2021 Gruppo B Porto - Milan 1-0 (65' Luis Diaz P) Gruppo D Inter - Sheriff 3-1 (34' Dzeko I, 52' Thill S, 58' Vidal I, 67' De Vrij I) *** Mercoledì 20 ottobre 2021 Gruppo F Manchester United - Atalanta Gruppo H Zenit SP - Juventus *** L' Inter perde malamente in campionato all' Olimpico contro la Lazio e vince brillantemente in Champions League contro lo Sheriff. Che proprio una cenerentola non deve essere se ha battuto lo Shakhtar prima e poi addirittura il Real Madrid al Bernabeu. Viceversa il Milan ha un cuore fortissimo ed è protagonista in campionato, mentre in Champions League è melanconicamente a zero punti. La sconfitta sia pur minimale col Porto - ma il Milan non è mai stato realmente in partita - si aggiunge a quelle col Liverpool e con l'Atletico Madrid. Sul gol del Porto ci potrebbe essere un fallo sul Bennacer, ma la vittoria dei portoghesi è meritata. La situazione per il Milan non è ancora compromessa - anche
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Champions: vincono Psg e Liverpool. Real Madrid e Ajax travolgenti
I francesi battono in rimonta il Lipsia con Mbappé e una doppietta di Messi, mentre i Reds espugnano il campo dell'Atletico con un super Salah. Ancelotti stende per 5-0 De Zerbi, gli olandesi schiantano il Dortmund. Tre punti anche per Manchester City e Sporting
Carlo Ancelotti vince nettamente il derby italiano delle panchine contro Roberto De Zerbi nel gruppo D di Champions League, lo stesso dell'Inter. Il Real Madrid infatti sbanca Kiev imponendosi per 5-0 sullo Shakhtar grazie a un clamoroso autogol di Kryvocv al 37?, e alla reti di Vinicius Junior (due volte, al 51? e al 56?, la prima su delizioso assist di Modrid), di Rodrygo al 64? e di Benzema al 91?. Con questa vittoria, le merengues agguantano in classifica a quota 6 lo Sheriff, mentre l'Inter con 4 precede lo Shakhtar che resta a 1. Nel gruppo B, quello del Milan, spettacolare gara tra Atletico Madrid e Liverpool che termina 3-2 in favore degli inglesi che partono fortissimi con un doppio vantaggio firmato Salah e Keita. Ma gli spagnoli pareggiano con una doppietta di Griezmann, al 20? e al 34?. Nel secondo tempo l'attaccante francese viene espulso e ancora Salah su rigore decide il match al 78?. In classifica Liverpool a quota 9 davanti ad Atletico e Porto che hanno 4 punti. Milan ultimo a 0.
Bene Manchester City e Psg
Tutto facile per il Manchester City di Pep Guardiola che al Jan Breydel Stadium batte per 5-1 il Club Brugge 5-1 (2-0). Nel primo tempo apre le marcature Joao Cancelo alla mezz'ora, quindi raddoppia Mahrez su rigore al 43?. Nel secondo tempo ancora per gli inglesi Walker all'8? e Palmer al 22?, Vanaken per i belgi al 36? e Mahrez al 39?. Nell'altro match del gruppo A, il Psg si impone sul Lipsia 3-2 al Parco dei Principi. I francesi vanno in vantaggio al 9? con Mbappé dopo un contropiede uno contro uno, subiscono il pari di Andre Silva al 28?. Quindi nel secondo tempo ancora ospiti in gol con Mukiele al 57?, lasciato solo al cospetto di Navas, poi tocca a Messi che al 67? pareggia e al 74? su rigore (tirato con il cucchiaio) riporta il Psg davanti. Nel finale poker sfiorato con Mbappé che tira alle stelle un calcio di rigore. In classifica i francesi comandano con 7 punti, Citizens secondi a quota 6 punti, resta a 4 il Brugge così come il Lipsia resta a 0.
Ajax irresistibile, Sporting ok
L'Ajax dilaga in casa contro il Borussia Dortmund e si impone nettamente 4-0 nel gruppo C. Ajax in vantaggio con un autogol di Reus al 12?, poi va a segno Blind al 25?; mentre nella ripresa segnano Santos al 57? e Haller al 72?. Larga vittoria in trasferta anche per lo Sporting Lisbona vince 4-1 in casa del Besiktas. Per i portoghesi doppietta di Coates che va segno al 15? e al 27?, quindi reti di Sarabia (su rigore) al 44? e di Paulinho all'89'; per i turchi di Larin al 24? il momentaneo 1-1. Sul risultato di 1-2, annullato uno spettacolare gol di Alex Texeira grazie al Var: offside. In classifica l'Ajax comanda con 9 punti, il Dortmund resta secondo con 6 punti, ma lo Sporting sale a quota 3. Ancora a 0 il Besiktas.
I francesi battono in rimonta il Lipsia con Mbappé e una doppietta di Messi, mentre i Reds espugnano il campo dell'Atletico con un super Salah. Ance…
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Inter-Sheriff e Milan-Porto in Champions, Sconcerti: per Pioli un tormento continuo, Inzaghi cambia
Noi italiani ci lamentiamo del fallo su Bennacer, ma a livello internazionale poche volte viene fischiato. Inzaghi ha cambiato impostazione con Dimarco libero a tutto campo
di Mario Sconcerti
In Champions il Milan perde la sua dimensione italiana. È stato più un problema fisico che tecnico. Stavolta è troppo leggero a centrocampo, sbaglia tanti palloni quando ricomincia l’azione, perde contrasti. Manca Kessie e Krunic non ha qualità internazionali, diventa presto uno dei problemi del Milan.
Gli altri vengono dalla rapidità del Porto, dall’insistenza dei loro giocatori addetti a una continua fase di attacco. Solo a Liverpool la difesa ha ballato di più e solo in alcuni momenti. Martedì è stato un tormento continuo. Il Porto non ha fuoriclasse ma corre con la palla al piede e sterza con facilità, non è facile prenderli. Nemmeno Tomori si è salvato fino ad essere sostituito. Quando Luis Diaz ha segnato il suo gol, il Porto aveva tirato 14 volte in porta, il Milan solo due. C’erano assenze importanti, vero, ma la partita è finita per diventare presto una sopravvalutazione continua del Porto, che è una buona squadra come sempre ma non ottima, si ferma molto prima. Ha vinto di forza prendendo a spinte il Milan e tenendolo sempre nella sua trequarti. C’era per noi italiani un fallo su Bennacer sull’azione del gol. Poche volte è un fallo fischiato a livello internazionale.
Il nostro ottimo campionato, con il suo equilibrio e la sua ritrovata voglia di correre e con la pignoleria autonoma dei nostri arbitri, ha finito per abituarci a un calcio che non c’è più. Esiste nel bisogno di polemiche nostre dove mescoliamo cose viste in diretta con ingrandimenti a velocità zero. Non ho grandi competenze arbitrali. Ho il dovere di avere fiducia nel giudice. Non fidandoci di un arbitro, ci siamo inventati una macchina che porta al giudizio due arbitri. È un paradosso poco comprensibile. Comunque delle due una: se è corretto il modo europeo di arbitrare, è inadeguato il nostro. O viceversa. La differenza si nota ormai quasi con violenza.
L’Inter ha fatto bene quello che doveva. Lo Sheriff è una squadra che è stata svelta a entrare nelle nuove porte dell’Est aperte del vecchio Shakhtar. È pieno di giocatori inusuali e di talento che arrivano da tutto il mondo povero del calcio. Alla fine del girone di andata è ancora nettamente davanti all’Inter e ha 6 punti come il Real. Ma la sorpresa si sta esaurendo. Inzaghi ha cambiato la sua impostazione classica di gioco. Come all’Olimpico, Dimarco ha fatto il libero a tutto campo, come fosse in una squadra di Gasperini, come Pioli prova spesso ora Calabria. E un di più molto importante perché Dimarco ha fisico, entusiasmo e buoni piedi. È lui la prova della voglia di assuefarsi all’Inter che sta prendendo Inzaghi, fino a oggi restio a cambiare qualcosa di profondo. Le marcature ieri sono state più individuali, un centrale o un esterno, la partita ha spesso preso sentieri autonomi. Vedremo se continuerà.
CorSera
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Mi pare un pò un controsenso tutto italiano invocare notte e giorno, da parte dei tifosi, gli arbitri internazionali per il campionato italiano e poi in Europa lamentarsi degli arbitri internazionali che si vorrebbero mettere a fischiare a casa nostra.
Questo sclerotismo ideologico ha portato alla vaccata del Var, che ha avuto il solo effetto di non spegnere nessuna polemica, anzi di aumentare le confusioni e i dubbi e le contraddizioni, rendendo complicato un gioco semplice, perchè uno dei successi del calcio è stato proprio quello di avere regole semplici e intellegibili anche al volgo, a differenza dei complicatissimi sport americani, quelli appunto con cento arbitri e mille video-microfoni in campo.
Si è arrivati all'assurdo che un arbitro viene messo in croce per aver concesso un rigore e aver dunque stoppato una azione che avrebbe prodotto (moviola canta) un goal irregolare.
In verità la classe arbitrale è uniforme, nella sua mediocrità, in tutto il continente, questo si è dimostrato negli ultimi anni. Il Var è solo un mezzo, ma se il pilota è poco abile anche l'auto più tecnologicamente avanzata può fare testacoda.
Sul fatto calcistico, il Milan di Pioli è a zero punti ancora. Non può mai essere accolta come una bella notizia essere ultimi in un girone senza aver fatto ancora nemmeno un punto. Però siccome entro i confini patrii le cose girano meglio, può (trovando il dolce nell'amaro) non essere del tutto catastrofico uscire da ultimi dalla champions, evitandosi anche l'EL: permetterebbe, come per Conte l'anno scorso, di concentrare ogni sforzo sul campionato, non dovendo più dissipare le forze anche in coppa.
L'Inter batte gli sconosciuti boscaioli dello Sheriff e tanto basta a Bocca per parlare di "attacco di livello champions", quando l'avversario era di livello Mitropa. Se c'è una categoria che, senza ombra di dubbio alcuno, è la messa peggio di tutto (allenatori, giocatori, arbitri, dirigenti) il circondario calcistico è proprio quella del giornalismo, che naufraga ormai senza speranza in un mare di autoreferenzialità e di mierda.
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Roma, la panchina trascurata: Mou ha preso alla lettera il piano di costruzione triennale
Contro la Juventus Mourinho ha utilizzato solo due delle cinque sostituzioni a disposizione e, tra l'altro, un cambio è stato forzato a causa dell'infortunio di Zaniolo, mentre il secondo è arrivato solo al minuto 81 con l'ingresso di Shomurodov. "Ci sono panchine e panchine. Abbiamo giocato con questa linea di quattro, dove Karsdorp è stato in dubbio fino all’ultimo e nessuno di voi lo sapeva. I tre difensori che avevo in panchina erano Reynolds, Kumbulla e Calafiori..."- queste sono state le parole dello Special One. La Roma fino ad ora ha utilizzato 22 giocatori, solo Sampdoria ed Udinese ne hanno utilizzati di meno, eppure la rosa giallorossa è composta da 31 calciatori. Gli stakanovisti sono Rui Patricio e Mancini, che non hanno saltato neanche un minuto, seguiti da Karsdorp (695) ed Abraham (683), mentre Villar e Kumbulla non hanno giocato neanche un minuto, Reynlods solo 2, Diawara 8 e Borja Mayoral 23. Mourinho ha usato il turnover principalmente in Conference League. Lo Special One ha un contratto di tre anni e sta costruendo un progetto, nel quale il primo anno crea un gruppo di 13-15 giocatori fedelissimi che rappresentano la base. L'obiettivo di Tiago Pinto è cedere i giocatori poco utilizzati per regalare a Mourinho 3-4 giocatori di livello.
(corsera)
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L'Inghilterra è già scettica su Cristiano Ronaldo: "Non corre più"
Sconfitte a ripetizione. L'allenatore Solskjaer di nuovo sulla graticola. I dubbi sempre più diffusi sull'acquisto di Cristiano Ronaldo. Siamo solo a metà ottobre, ma il Manchester United è paradossalmente già a un bivio decisivo della sua stagione: questa sera si giocherà buona parte della qualificazione agli ottavi di Champions contro l'Atalanta all'Old Trafford. Poi, nel weekend, ci sarà lo scontro diretto con un lanciatissimo Liverpool. Un'eventuale sconfitta contro Klopp e Salah farebbe sprofondare ancora di più i diavoli rossi dall'attuale, insoddisfacente sesto posto.
Tra le critiche oltremanica, soprattutto a Solskjaer, colpisce il crescente scetticismo verso l'acquisto di Cristiano Ronaldo. Il ritorno del figliol prodigo di Ferguson doveva essere la ciliegina su una torta che si è infarcita quest'anno di altri acquisti stellari come Sancho e Varane, pagati rispettivamente 80 e 40 milioni.
Quart'ultimo per km percorsi tra tutti gli attaccanti della Champions
Invece, c'è la sensazione, peraltro già vista alla Juventus, che Ronaldo stia diventando sempre più un peso per lo United. Due settimane fa il Daily Mail ha pubblicato delle statistiche impietose su Cr7, dal titolo "persino un portiere corre più di lui". Vediamole. Ronaldo in Champions League ha corso una media di 5,9 km a partita. Su 72 attaccanti che hanno giocato almeno 75 minuti nel torneo, Cr7 si piazza al quart'ultimo posto. Per fare un confronto: Carrasco (Atletico Madrid) ha una media di 12,8 km, Müller (Bayern) 11,5, Neymar 10,6, Messi 8,5 e persino il portiere del Wolfsburg Casteels ha corso più di lui: 6,2 km.
Il portoghese non pressa più e fa sfiancare i suoi compagni
Nessuno in Premier League quest'anno ha pressato giocatori avversari meno di Cristiano. Timo Werner (Chelsea) lo ha fatto 23,3 volte, Diogo Jota (Liverpool) 21,6, Ronaldo è ultimo in classifica: 2,65. Non solo. Visto lo scarso impegno difensivo del campione portoghese, i compagni dello United sono costretti a correre di più per lui e ciò potrebbe aver influenzato in negativo le loro prestazioni, soprattutto quelle di Paul Pogba. Il campione del mondo francese, anche lui ex Juve, gioca sulla fascia sinistra, quella che il portoghese predilige: quest'anno ha dovuto pressare circa il 40% in più rispetto alla scorsa stagione, mentre l'altro centrocampista Fred oltre il 10% in più. Forse non a caso, ieri Bonucci ha detto alla vigilia dello Zenit: "Juve, ritrova lo spirito pre-Ronaldo. E il gusto per la fatica" Per le statistiche Ronaldo corre e pressa poco ma tira tantissimo Ma CR7 continua a essere una macchina da gol
È pur vero però che, grazie anche ai limitati sforzi difensivi, Ronaldo tira più di tutti in Premier League, secondo le statistiche. È stato decisivo in partite come contro il Villareal in casa e ha segnato cinque gol in sette partite, in stagione. Alla luce di tutto questo, Henry Winter, uno dei commentatori principi di calcio in Inghilterra, lo ha definito sul Times "the non-pressing brilliant-finishing Cristiano Ronaldo", sottolineando come il Manchester United attualmente abbia grossi problemi di equilibrio, oltre che di personalità. Eppure gli undici titolari del match perso col Leicester vantavano 532 presenze internazionali complessive.
Delle ultime sette partite lo United ne ha pareggiata una (in casa contro l'Everton), perse quattro, contro avversari non insormontabili (Leicester, Aston Villa, Young Boys fuori casa e West Ham in Coppa di Lega) e vinte due all'ultimo respiro (Villareal e West Ham in campionato). Insomma, l'Atalanta può davvero fare il colpaccio all'Old Trafford. Come l'anno scorso ad Anfield.
Repubblica
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Diciamo che non corre più all'indietro, in avanti direi che ci corre ancora.
Io l'avrei tenuto ancora un'altra stagione, l'ho detto questa estate e qui lo riconfermo. Che non si sbattesse più tanto per la squadra questo si sapeva e lo si vedeva anche a Torino...ma segna, segna tanto, e in quel senso aiuta.
Con Ronaldo io sono convinto che questa Juventus, pur con tutte le sue problematiche di rosa e centrocampo, avrebbe lottato per lo scudetto, perchè Allegri può anche sistemare la difesa (che infatti inizia ad incassare meno goal) ma davanti non può segnare lui...e l'1-0 non potrà sarlvarti per sempre il sedere - se vai sotto e devi recuperare come fai?
L'unico lato positivo (oltre a quello economico, ma a noi tifosi interessa più avere chi fa goal) della sua dipartita è, visto che era comunque destinata, l'aver anticipato il ricambio adesso...ovverosia la squadra è già nella transizione del post-Ronaldo. Speriamo l'anno prossimo arrivi una bella punta perchè quello ci serve.
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