If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
Ci saranno polemiche a Firenze per questa vittoria della Lazio che passa al Franchi 2-1. Il secondo goal di Immobile forse è viziato da un fallo. Il conciliabolo di 5 minuti al Var (ormai diventano sedute dell'Onu) pero' convalida.
La Lazio resta agganciata al treno in corsa per l'Europa.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Montella poi fa la grande mossa di togliere il solito ottimo Ribery (che non la prende benissimo). Per qualche vittoria il Montella-ridens si sente come il genio della lampada...con risultati ovviamente opposti da quelli cercati.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Si vivacchia in attesa della fine del settlement agreement (lo chiederanno) e della costruzione del nuovo stadio. Poi cessione a qualcuno che vuole rilanciare il Milan.
Io il concetto di "vivacchia" lo rifiuto.
Potrei sostenerlo se non tirassero fuori un euro, questi hanno già speso quasi 200 milioni in un anno mezzo...
Diciamo le cose come stanno...il nostro problema non sono i soldi, sono i dirigenti aka in ordine temporale Leonardo, Maldini, Boban, Massara, Gazidis.
Io non se se Elliott voglia vendere oggi, domani, dopodomani o fra 25 anni, ma se il manico lo avesse qualcuno di valido una rosa più che decente l'avremmo anche ora.
Potrei sostenerlo se non tirassero fuori un euro, questi hanno già speso quasi 200 milioni in un anno mezzo...
Diciamo le cose come stanno...il nostro problema non sono i soldi, sono i dirigenti aka in ordine temporale Leonardo, Maldini, Boban, Massara, Gazidis.
Io non se se Elliott voglia vendere oggi, domani, dopodomani o fra 25 anni, ma se il manico lo avesse qualcuno di valido una rosa più che decente l'avremmo anche ora.
L'ho scritto pure io che i primi da cacciate sono Gazidis, Boban e Maldini (Massara e' un burattino...cosa fa? Credo solo ritirare l'assegno a fine mese).
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Altri colpi di scena in zona scudetto, l’Atalanta fa 7 gol l’Udinese, ora è a -2 dall’Inter e -3 dalla Juve. Mentre anche il Napoli fallisce amaramente un’altra occasione (solo 1-1 con la Spal) e Ancelotti finisce nel mirino dei tifosi, si fa strada una domanda impertinente: visto che tutti soffrono la Champions, e la banda Gasperini ne è ormai già quasi uscita, per caso l’Atalanta potrebbe anche vincere lo scudetto? Non potrebbe essere l’Atalanta il nostro Leicester? Non resta che aspettare Napoli-Atalanta di mercoledì.
SPAL-NAPOLI 1-1 ATALANTA-UDINESE 7-1
Grosso modo la fotografia è questa: a chi vanno bene le cose in Champions League vanno male, in questo momento, in campionato; e viceversa a chi vanno male, anzi malissimo, in Champions League vanno bene in campionato. Forse è solo una casualità forse c’è una logica nelle brutte figure che hanno fatto Juventus, Inter e Napoli e nella bellezza dell’impresa dell’ Atalanta, con i suoi 7 gol all’ Udinese. Probabilmente la più bella partita dell’Atalanta nell’ epoca Gasperini: una gragnuola di reti firmate Ilicic, Muriel, Pasalic e perfino il giovanissimo 17enne Traoré. Colpivano, a confronto, a fine partita il volto scurissimo di Ancelotti che ha parlato apertamente di due punti persi, mentre Gasperini addirittura saltellava al rimo dettato dal pubblico.
Che ci sia una relazione e un’influenza negativa tra Champions e campionato è un dato di fatto. Anche se non sempre comprensibile. La sequenza di occasioni buttate dal Napoli comincia a essere troppo lunga per non avere una precisa causa all’interno della squadra e della gestione tecnica. Le esternazioni del presidente De Laurentiis sui giocatori del Napoli che possono sentirsi tutti sul mercato, il burrascoso rapporto tra Insigne e Ancelotti tra litigi e riappacificamenti in piazza, la consistenza stessa della squadra che aspira a uno scudetto che manca da 30 anni e dai tempi di Maradona, i dubbi e le voci su Ancelotti stesso, le strambe ipotesi su Ibrahimovic hanno evidentemente incrinato la solidità di una squadra che sta quantomeno tradendo i sogni di molti. Non c’è niente di compromesso, ma era una bella occasione per rifarsi sotto e il Napoli l’ha sprecata ancora una volta. Al di là dei punti buttati, bene o male la classifica è ancora aperta, quello che colpisce e preoccupa di più è il rapporto incrinato tra Ancelotti, nervosissimo e tirato, e i tifosi stessi, che lo considerano responsabile di questa involuzione. Scenario non proprio esaltante.
Viceversa è impressionante il salto di qualità e di rendimento dell’ Atalanta in campionato rispetto allo scorso anno. Dopo la batosta di Manchester si è letteralmente sfogata contro l’ Udinese. In questo caso cioè la Champions ha scatenato addirittura una reazione molto positiva. L’Atalanta oggi è terza con 20 punti in classifica, lo scorso anno era quindicesima con 9 e a fine stagione finì terza. Potrebbe essere benissimo il Leicester d’Italia, solo che noi, come mentalità, non ce la facciamo nemmeno a concepirlo. Ma non è impossibile, se Juve, Inter, Atalanta, Napoli etc giocano nello stesso campionato non può essere impossibile.
Il Napoli-Atalanta di mercoledì metterà in campo tutta questa overdose di sentimenti, risentimenti e pensieri proibiti.
SERIE A, GIORNATA N. 9 RISULTATI Verona-Sassuolo 0-1 (50' Djuricic S) Lecce-Juventus 1-1 (50' Dybala rig J, 56' Mancosu rig L) Inter-Parma 2-2 (23' Candreva I, 26' Karamoh P, 30' Gervinho P, 51' Lukaku I) Genoa-Brescia 3-1 (34' Tonali B, 66' Agudelo G, 75' Kouame G, 79' Pandev G) Bologna-Sampdoria 2-1 (48' Palacio B, 64' Gabbiadini S, 78' Bani B) Atalanta-Udinese 7-1 (12' Okaka U, 21' Ilicic, 35' Muriel rig A, 43' Ilicic A, 48' Muriel A, 52' Pasalic A, 75' Muriel rig A, 83' Traoré A) Spal-Napoli 1-1 (9' Milik N, 16' Kurtic S) Torino-Cagliari 1-1 (40' Nandez C, 69' Zaza T) Roma-Milan 2-1 (38' Dzeko R, 55' Hernandez M, 59' Zaniolo R) Fiorentina-Lazio 1-2 (22' Correa L, 28' Chiesa F, 89' Immobile L). CLASSIFICA - Juventus 23, Inter 22. Atalanta 20, Napoli 17, Roma 16. Lazio e Cagliari 15, Parma 13, Fiorentina e Bologna 12, Torino 11, Milan e Udinese 10, Sassuolo e Verona 9 , Lecce, Genoa 8, Brescia e Spal 7, Sampdoria 4. *** SPAL-NAPOLI 1-1 ATALANTA-UDINESE 7-1 Grosso modo la fotografia
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
La Roma invece batte il Milan: la formula Pioli proprio non decolla…
ROMA-MILAN 2-1
Battendo il Milan con i gol di Dzeko e Zaniolo (due gol da quando ha incassato la critica di Capello in tv) la Roma si riporta in corsa per la Champions League. C’è stato un momento in cui si cominciava a pensare che le incertezze, i passi falsi, i passi avanti e indietro di Fonseca, gli infortuni ne stessero già condizionando la stagione in maniera irrimediabile. I gol di Dzeko e Zaniolo al Milan la rimettono in carreggiata, mentre fanno sbandare ancora i rossoneri. Il cambio da Giampaolo a Pioli doveva servire a dare una sterzata per non abbandonare fin da subito l’obbiettivo di una buona stagione, da culminare almeno con la qualificazione alla Champions League. In realtà col passare dei giorni, le contraddizioni e le divisioni si accentuano sempre di più: Boban e Maldini non avrebbero identità di vedute col patron americano Elliott e il manager di riferimento Gazidis. Gli americani fanno piani a lunga scadenza (stadio, giovani), Maldini vorrebbe almeno un po’ più di realismo e un instant-team per placare la sete dei tifosi e non aspettare troppo. Per adesso Pioli ha fatto un punto in due partite e la squadra annaspa in bassa classifica, non c’è stato alcun miglioramento rispetto alla gestione Giampaolo. Insomma nubi nere sul Milan.
SERIE A, GIORNATA N. 9 RISULTATI Verona-Sassuolo 0-1 (50' Djuricic S) Lecce-Juventus 1-1 (50' Dybala rig J, 56' Mancosu rig L) Inter-Parma 2-2 (23' Candreva I, 26' Karamoh P, 30' Gervinho P, 51' Lukaku I) Genoa-Brescia 3-1 (34' Tonali B, 66' Agudelo G, 75' Kouame G, 79' Pandev G) Bologna-Sampdoria 2-1 (48' Palacio B, 64' Gabbiadini S, 78' Bani B) Atalanta-Udinese 7-1 (12' Okaka U, 21' Ilicic, 35' Muriel rig A, 43' Ilicic A, 48' Muriel A, 52' Pasalic A, 75' Muriel rig A, 83' Traoré A) Spal-Napoli 1-1 (9' Milik N, 16' Kurtic S) Torino-Cagliari 1-1 (40' Nandez C, 69' Zaza T) Roma-Milan 2-1 (38' Dzeko R, 55' Hernandez M, 59' Zaniolo R) Fiorentina-Lazio 1-2 (22' Correa L, 28' Chiesa F, 89' Immobile L). CLASSIFICA - Juventus 23, Inter 22. Atalanta 20, Napoli 17, Roma 16. Lazio e Cagliari 15, Parma 13, Fiorentina e Bologna 12, Torino 11, Milan e Udinese 10, Sassuolo e Verona 9 , Lecce, Genoa 8, Brescia e Spal 7, Sampdoria 4. *** SPAL-NAPOLI 1-1 ATALANTA-UDINESE 7-1 Grosso modo la fotografia
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Juventus, Inter, Napoli: tre pareggi senza peso. L’Atalanta può sognare
Campani e milanesi erano stanchi, i bianconeri troppo sicuri. Conte dice che non ha uomini? Muova quelli che ha. I bergamaschi dovrebbero cercare lo scudetto
di Mario Sconcerti
Non darei molta importanza tecnica ai pareggi di Juve, Inter e Napoli. Erano stanchi Inter e Napoli, soprattutto l’Inter che non ha giocatori di fantasia e accusa subito la minore corsa. Non era stanca la Juve, solo troppo sicura. Ha sbagliato gol per sufficienza, non fatica.
È vero quello che dice Conte,l’Inter non ha molte riserve, ma deve andarci cauto. Primo perché era un discorso da fare prima di partire, non lungo la strada. Secondo perché non risolve niente mentre rende scontenti tutti cominciando dai giocatori. Terzo perché non è particolarmente vero. L’Inter più che poca, è rotta. Ha Sanchez e Sensi fuori, due delle sue differenze. Ma a centrocampo ha Gagliardini e Vecino che come riserve sono un piccolo lusso.
La Juve ha più numero, ma anche giocatori come Ramsey che non ha mai giocato e Rabiot che non lo ha mai fatto bene. Giocano ancora Khedira e Matuidi che erano nel foglio dei cattivi. Gioca ancora Emre Can. Conte si dice molto preoccupato perché ha capito che l’Inter ha bisogno sempre di intensità, cosa non comprabile ogni giorno. Né si può meravigliare che Brozovic non abbia sostituti veri perché nemmeno Pjanic li ha, nemmeno Fabian Ruiz, perfino il buon vecchio Jorginho là dov’è adesso. Conte ha trovato una squadra, ora deve muoverla.
Col Parma che andava solo con lanci lunghi si poteva avanzare Brozovic, dargli spazi più stretti ma più determinanti. Conte ragiona sempre da mediano tutto scossa e cuore, costruisce squadre di quel genere, poi si lamenta perché manca continuità. Ma sa bene che l’Inter rende solo giocando bene, non è squadra di idee. È squadra di forza, se quella è stata dispersa non resta molto.
Fossi l’Atalanta proverei a vincere questo campionato. Non ha tutti i mezzi individuali, ma è la sintesi ideale del nostro calcio. Il Milan si conferma senza riferimenti in campo. Non serve l’allenatore, servono giocatori che siano una squadra, servono capitani. Il Milan sbaglia un passaggio su due perché è libero di sbagliare, nessuno da dentro lo bracca, l’offende, lo insegue. È una squadra di piccoli numeri dieci, un ruolo che a volte nemmeno esiste.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Fiorentina-Lazio 1-2, Immobile gol Protesta viola con la Var. Ribery sostituito si infuria con Montella
I biancocelesti passano a Firenze. Apre Correa, pareggio di Chiesa, poi nel finale segna il bomber di Inzaghi, ma la Fiorentina protesta con l’arbitro e Ribery contesta il cambio
Immobile segna quando la partita sta finendo, la Lazio vince e si rilancia in coda al gruppo di testa, a due punti appena dal quarto posto del Napoli. E la Fiorentina – che non perdeva da sei partite e quasi due mesi – finisce tra le polemiche. Ce ne sono contro l’arbitro, il quale giudica regolare una spallata di Lukaku a Sottil da cui nasce l’azione del 2-1, e ce ne sono anche all’interno del mondo viola, visto che Ribery non capisce (e non è il solo) perché Montella lo tolga dal campo a un quarto d’ora dalla fine, in un momento in cui era nettamente il migliore dei suoi, e per questo s’infuria. Quando il capocannoniere Immobile ha messo all’angolo, di testa, il cross di Lukaku, la partita sembrava destinata al pareggio, anche perché nel secondo tempo il duello divertente della prima mezz’ora di gioco si era pian piano spento: entrambe le squadre cercavano di vincerla, ma nessuna delle due creava granché.
La Lazio ha fatto la differenza proprio nei 25 minuti iniziali, che ha giocato sul velluto, sfidando e surclassando la Fiorentina nel palleggio, nella qualità della manovra, nella varietà e quantità di iniziative offensive. La squadra di Inzaghi è stata quasi perfetta, certo spettacolare. Tanto che ha costruito azioni un po’ in ogni modo. Lazzari ha infilato la difesa viola sulla destra, bruciando Dalbert e facendosi poi mettere giù da un braccio di Caceres (ha chiesto il rigore al 13’); il vantaggio è invece arrivato grazie a una penetrazione centrale. Badelj ha perso palla in uscita, Immobile ha trovato in profondità Correa il quale ha dribblato Dragowski prima di mettere la palla in rete (il Var ha corretto il guardalinee che aveva segnalato il fuorigioco). La partita si è riequilibrata, a sorpresa, tra il 25’ e il 27’: Correa ha fallito il raddoppio e subito la Fiorentina ha pareggiato sull’asse Ribery-Chiesa.
Il confronto è diventato quasi pari, fino al colpo di Immobile. Il quale, cuore d’oro, nel recupero ha concesso a Caicedo di tirare il rigore del 3-1 al suo posto: Dragowski lo ha parato.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il tecnico viola lamenta un fallo non sanzionato di Lukaku su Sottil nell'azione che ha portato alla rete del 2-1: "Io non capisco perché sull'episodio decisivo a 5' dalla fine, in una gara tirata, l'arbitro non sia andato a controllare lo schermo a bordocampo". Il francese rischia la squalifica
Una sconfitta nel finale che brucia. Vincenzo Montella e la sua Fiorentina perdono l'imbattibilità che durava da sei giornate contro una Lazio cinica, ma la rabbia del tecnico è nei confronti del direttore di gara, reo di non aver visionato l'azione che ha portato al gol Immobile viziata da un presunto fallo di Lukaku su Sottil. "Io non capisco perché sull'episodio decisivo a 5′ dalla fine, in una gara tirata, l'arbitro non sia andato a controllare le immagini al Var".
"Schermo doveva essere visionato"
"Quando c'è la Var e non si va a controllarla mi fa rabbia - prosegue il tecnico a fine gara -. Forse ci poteva stare un rigore per la Lazio prima, forse ce n'era uno su Ribery ma non capisco perché non sia andato a vedere un episodio decisivo. Non ho mai parlato così tanto in carriera degli arbitri come da quando c'è il Var. Siamo stati quattro minuti fermi per far sentire all'arbitro quello che gli dicevano dalla Var. Ma perché non è andato a rivedere l'episodio?".
"Stanchi nel finale"
Poi il tecnico si concentra sulla prestazione dei suoi: "Sono orgoglioso dell'applicazione dei miei ragazzi, contro la Lazio, che è una squadra che ha un progetto che va avanti da anni - ha aggiunto Montella -. Forse abbiamo avuto più occasioni noi, ma nel finale siamo calati fisicamente". Montella spiega anche cosa è successo al momento del cambio di Ribery. Il francese è uscito contestando vistosamente il proprio allenatore. "Delle sue proteste me lo hanno detto, io era da tempo che lo vedevo stanco. Forse voleva uscire prima dal campo (ride ndr.). Comunque reazioni così mi piacciono, sono quelle dei campioni", ha concluso il tecnico dei viola.
Furia Ribery, spintone al guardalinee
Forse ancora nervoso per la sostituzione con Boateng, Ribery è stato protagonista nel finale di un episodio che potrebbe costargli caro. Come mostrato dalle immagini di Sky, l'attaccante viola nell'uscire dal campo al termine della partita ha protestato vivacemente contro uno dei due guardialinee arrivando anche a spintonarlo. L'ex Bayern Monaco rischia ora una pesante squalifica, in base a cosa scriverà l'arbitro nel suo referto di gara.
Il tecnico viola lamenta un fallo non sanzionato di Lukaku su Sottil nell'azione che ha portato alla rete del 2-1: "Io non capisco perché sull&…
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Pallone d’oro, Ronaldo in rimonta nello sprint finale contro Van Dijk
Per i bookmakers l’olandese del Liverpool è favorito, ma lo juventino è tornato avanti
Premessa d’obbligo: l’intervista da copertina e le foto con France Football, la rivista che assegna il Pallone d’oro, Cristiano Ronaldo l’aveva fatta anche un anno fa di questi tempi. Poi il portoghese finì secondo dietro all’ex compagno del Real, Luka Modric.
Il croato rischia di essere ricordato anche perché non è nemmeno entrato nella lista dei 30 di quest’anno. Ronaldo invece è sempre lì, anzi un passo in avanti: nella volata finale con Van Dijk (ancora favoritissimo per le agenzie di scommesse), Alisson, Salah e Messi, il portoghese si è portato in vantaggio anche grazie al traguardo superato dei 700 gol in carriera. Per lui il sesto Pallone d’oro non è un’ipotesi così lontana, anche se la lotta col difensore olandese del Liverpool è davvero tosta.
«Ronaldo è il miglior attaccante che abbia mai visto giocare». Lo ha detto ieri anche Messi, peccato si riferisse al Fenomeno brasiliano e non all’avversario di tutta una vita. Il palleggio tra i due non è mai banale, nemmeno adesso che hanno vinto e rivinto il trofeo: la sfida è 5-5 e Ronaldo, che ha due anni in più, potrebbe mettersi «al sicuro» da un sorpasso futuro di Messi, a secco dal 2015.
«Non penso ai premi individuali» ha ripetuto Cristiano, in modo quasi ostentato la settimana scorsa, prima della sfida di Champions League contro la Lokomotiv Mosca. Il gol per rimpolpare il primato nel torneo (128) non è arrivato e Messi il giorno dopo si è avvicinato (è a 113). Però c’è stato il «voto» esplicito del presidente Andrea Agnelli, che all’assemblea degli azionisti juventini ha detto che «Ronaldo merita il sesto Pallone d’oro».
Del resto il raccolto della prima annata fuori dal regno dorato del Real Madrid delle quattro Champions, è stato buono, con scudetto e Supercoppa, decisa a Gedda contro il Milan da un suo colpo di testa. Anche se la Juventus è uscita ai quarti dalla Champions vinta dal Liverpool, Cristiano ha segnato tutti i gol dei bianconeri negli scontri a eliminazione diretta contro l’Atletico Madrid (la memorabile tripletta della rimonta negli ottavi) e contro l’Ajax (altri due).
E con la Nazionale, Ronaldo ha vinto ancora: non un successo clamoroso come quello dell’Europeo 2016, ma la Nations League conquistata in finale contro l’Olanda di Van Dijk fa curriculum. Anche perché nella semifinale contro la Svizzera è arrivata un’altra tripletta. Quota 700 raggiunta con il Portogallo e superata con la Juve contro il Bologna, ha riportato Ronaldo in pole position, per il Pallone d’oro a quasi 35 anni. La strada per l’assegnazione di Parigi del 2 dicembre è ancora in salita. Ma più dolce di prima.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta