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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza MessaggioHo visto il riassunto della partita. Gran gol di Chiesa, ma anche Bernardeschi fa un assist meraviglioso. Peccato che poi abbia mancato l'occasione del 2-0 a due passi dalla porta. Lukaku non mi è sembrato proprio in serata. Abbiamo comunque rischiato di rovinare tutto con quel colpo di testa concesso agli inglesi nel recupero.
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Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio...ma di noi
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Da quel che ho intuito dal riassunto Chiesa rende più da attaccante che da esterno. Va tenuto vicino alla porta. Magari questa doppia sfiga di Dybala e Morata ci porta qualche soluzione tattica in più
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioAd Evra occorre trovare un ruolo in società: presentatore di eventi, intrattenitore ai ristoranti dello stadio, guida al museo, qualunque cosa purchè venga portato a bordo.Originariamente Scritto da Seanmò sono cazzi questo è sicuro.Originariamente Scritto da bertinho7ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Originariamente Scritto da Giampo93A me fai venire in mente il compianto bertignoOriginariamente Scritto da huntermasterBignèw
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Champions League, la Juventus batte il Chelsea con un bel gol di Chiesa ed è in testa al suo gruppo, un bel passo avanti per la qualificazione. Costretto dalle assenze di Dybala e Morata, Allegri si inventa una squadra col falso nueve, togliendo Chiesa dalla fascia e mettendolo là davanti: l’attaccante infila così una prestazione degna delle sue giornate migliori agli ultimi Europei in Inghilterra. Dopo due mesi di amarezze la Juventus si ritira su il morale battendo i campioni d’Europa e annullando Lukaku, per una volta la difesa non ha preso gol ed è forse il progresso migliore e più importante. Ormai abbiamo una Juve a due facce, in difficoltà e all’inseguimento affannoso in campionato, in testa a punteggio pieno in Europa. Alla triste e grigia giornata milanese in Champions, corrisponde la serata esaltante di Juventus e Atalanta che guidano i rispettivi gironi. La squadra di Gasperini ha battuto con un gol di Pessina lo Young Boys. Che aveva battuto a sua volta il Manchester United di Ronaldo…
Quel gol di Chiesa potrebbe essere un punto di partenza. O meglio di ripartenza. E’ il gol che decide la partita col Chelsea, è il gol della vittoria più importante per la Juventus fino a questo punto, anche se finora di vittorie non ce ne erano state tante. O forse, probabilmente, proprio per quello. E’ un gol decisivo che arriva proprio nel momento in cui la squadra di Allegri era più in difficoltà: partito Ronaldo, ko Dybala e Morata, era rimasta solo l’inventiva di Allegri per mettere in campo la Juve migliore possibile. Chiesa e Bernardeschi di punta è una di quelle soluzioni estreme che nessuno avrebbe mai immaginato e che solo l’emergenza ha obbligato a schierare. Uno se non addirittura due falsi nueve, in una configurazione molto lontana dalle idee di Allegri. Come spesso nel calcio accade, l’essersi trovati con le spalle al muro ha costretto la squadra a tirar fuori quell’ orgoglio e quel carattere che finora era quasi sempre rimasto chiuso negli spogliatoi.
E così abbiamo una Juventus che in campionato solo ora ha cominciato a tirar fuori la testa mentre in Champions League è addirittura a punteggio pieno, incassando una vittoria sui campioni d’Europa e su un Lukaku reso ancora una volta innocuo, dopo la famosa marcatura di Chiellini contro il Belgio nei quarti di finale dell’Europeo. E’ una Juventus che produce un gol con Chiesa, il suo miglior giocatore, il talento con cui Allegri aveva avuto anche qualche frizione dialettica qualche settimana fa dopo il famigerato Juve-Milan che tanto aveva fatto infuriare l’allenatore bianconero, e che per una volta, per la gioia del suo allenatore, non prende gol. Un progresso molto apprezzabile, soprattutto per una difesa entrata quasi in crisi esistenziale, passata dall’essere un modello per l’intero calcio italiano e il costituire il cuore della Nazionale campione d’Europa (Bonucci – Chiellini) al diventare il tallone d’Achille della Juventus. “Per la qualificazione – ammette Allegri – è un bel passo avanti”. Per poi fare i soliti panegirici su sofferenza e resistenza. L’ Allegri di oggi va anche molto sfrondato da una certa teatralità di comportamenti e concetti, luoghi comuni, canoni che sembrano i suoi pilastri di coach tra i più in vista, recitazione e vernacolo livornese.
Mentre si registrano ancora gli echi del crollo del Real Madrid contro lo Sheriff e la crisi aperta del Barcellona a zero punti dopo un’altra secca sconfitta a Lisbona contro il Benfica (Ronald Koeman, arrivato appena un anno fa, pare già a fine corsa), si fa un primo bilancio delle italiane. Alla serata milanese grigia, triste e molto velenosa, con Inter e Milan in difficoltà, corrisponde la giornata sorridente di Juventus e Atalanta, entrambe al comando nei rispettivi gironi. La squadra di Gasperini ha battuto lo Young Boys con un bel gol di Pessina e con le lacrime di Gosens uscito per infortunio e ha buone chances di qualificazione. Gasperini ha trovato l’equilibrio tra campionato e coppa, non è stata una vittoria travolgente la sua, ma lo Young Boys aveva battuto il Manchester United di Ronaldo e dunque l’ Atalanta è l’ultima squadra cui si possano fare le pulci sul gioco.
CHAMPIONS LEAGUE 2021 - 2022 2a GIORNATA Martedì 28 settembre 2021 GRUPPO A Paris Saint Germain - Manchester City 2-0 (8' Gueye PSG, 74' Messi PSG) Lipsia - Club Bruges (5' Nkunku L, 22' Vanaken B, 41' Rits B) GRUPPO B Porto - Liverpool 1-5 (18' Salah L, 45' Mané L, 60' Salah L, 75' Taremi P, 77' Firmino L, 81' Firmino L) Milan - Atletico Madrid 1-2 (20' Leao M, 84' Griezmann AM, 90'+7' Suarez rig. AM) GRUPPO C Ajax - Besiktas 2-0 (17' Berghuis A, 43' Haller A) Borussia Dortmund - Sporting Lisbona 1-0 (37' Malen BD) GRUPPO D Shakhtar Donetsk - Inter 0-0 Real Madrid - Sheriff 1-2 (25' Yakhshiboev S, 65' Benzema RM, 90' S. Thill S) Mercoledì 29 settembre 2021 GRUPPO F Atalanta - Young Boys 1-0 (68' Pessina A) Manchester United - Villarreal 2-1 (53' Alcacer V, 60' Alex Telles MU, 90'+5' Ronaldo MU) GRUPPO G Wolfsburg - Siviglia 1-1 (48' Steffen W, 87' Rakitic rig. S) Salisburgo - Lille 2-1 (35' Adeyemi rig S, 53' Adeyemi rig. S, 62' Burak Yilmaz L) GRUPPO H Zenit San Pietroburgo - Malmoe...ma di noi
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Juventus-Chelsea 1-0, Sconcerti: calcio d’altri tempi, in Italia non si può fare. Chiesa miglior attaccante d’Europa
In campionato tocca alla Juve fare il Chelsea, ma in Champions è rinata l’amicizia tra Allegri e i suoi giocatori. Lo spettacolo è stato nell’umiltà con cui tutti hanno accettato di farsi piccoli
di Mario Sconcerti
È stata la partita perfetta della nuova Juve e di una vecchia Italia, calcio di altri tempi, ma calcio vero, di sostanza. Una partita che dice poco sul futuro perché in campionato la Juve non potrebbe mai giocare così, in Italia tocca a lei essere il Chelsea, ma racconta una notte molto particolare in cui è ricominciata l’amicizia tra Allegri e i suoi giocatori, la comprensione comune della nuova dimensione e la disponibilità a seguirla, assecondarla senza infingimenti.
In questo gioco di contropiede estremo, da area ad area, con un solo giocatore a trascinare il pallone, Chiesa si è consacrato il più grande attaccante europeo. È certamente incompleto come fa spesso notare Allegri, produce gioco solo per se stesso, ma fa cose che nessuno ormai sa fare. La sua capacità di lanciarsi da solo, palla in avanti e faccia al vento, come un ragazzino egoista sui campi di periferia, è diventata qualcosa di unico. Direi che meno compagni ha vicino e meglio va perché ha più spazio. E lui mangia lo spazio, lo divora. Forse di più: lo gestisce, se lo cuce addosso. La partita è stata tutta nei suoi scatti e nell’assenza totale degli scatti del Chelsea, sempre allo stesso passo, con un gioco fotocopiato, senza mai un dribbling o un’idea.
Allegri è stato bravo a lasciarsi alle spalle qualunque ambizione sprovveduta, raccontando alla squadra i suoi limiti e dandole il vecchio gioco di chi lancia sassi contro i giganti. Il Chelsea non ci ha capito niente. Ha continuato a pensare che prima o poi avrebbe segnato per superiorità naturale, ma era un equivoco, era in un altro calcio, un’altra epoca. Chissà cosa diranno oggi Mancini e Sacchi, la loro giusta religione del gioco.
Ma lo spettacolo della Juve è stato nell’umiltà con cui tutti hanno accettato di farsi piccoli, di guardar giocare gli altri, di sorridere davanti a questa specie di ironia felice che li rendeva orgogliosi di resistere. Una grande partita irripetibile, ma inaspettata, gratificante, sorprendente. È una Champions diversa, per tutti. È travolto il Barcellona, perde dallo Sheriff in casa il Real, perde anche il City. È l’anno anomalo fermato dai debiti e dalla pandemia. Non c’è una nuova leggenda del calcio, il tempo si è fermato, irrigidito. Questo è il tempo di tutti. E di questo tempo la Juve sventola finalmente una bandiera di colori buoni anche in Europa.
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Trionfa la filosofia di Allegri, quel pragmatismo che fa storcere il naso agli esteti, ma il capolavoro è soprattutto tattico. Bernardeschi crea, Chiesa segna
Una serata perfetta. Sintesi dell’imponderabilità fascinosa del pallone. La Juventus tremebonda in campionato, distante 10 punti dalla vetta, batte il Chelsea campione d’Europa e vola in cima al girone di Champions, a punteggio pieno e senza gol al passivo, solida e incisiva nonostante le assenze. Decide un gol di Chiesa difeso con i denti, realizzato di fatto con l’unico tiro nello specchio, mentre il Chelsea s’avvita in un inutile possesso, superiore al settanta per cento. Trionfa la filosofia di Allegri, quel pragmatismo che fa storcere il naso agli esteti, ma il capolavoro dell’allenatore è soprattutto tattico.
È la distinta consegnata all’arbitro Gil Manzano a svelare «la roba strana» che gli frullava in testa: nessun centravanti, nessun riferimento offensivo, Bernardeschi falso nueve tra Chiesa e Cuadrado, i due azzurri che scambiano la posizione e il colombiano che oscilla allungano la linea di centrocampo. Calcio liquido, parafrasando Pirlo, perché anche la difesa, a sorpresa senza Chiellini, sontuosa con l’asse Bonucci-De Ligt, è mobilissima: a tre quando Alex Sandro sale, a cinque quando il Chelsea – ma succede pochissimo - si distende a ventaglio con i tagli di Alonso o Azpilicueta che si sommano ai ricami di Havertz e Ziyech, alle verticalizzazioni di Jorginho o alle discese di Kovacic.
Epicentro d’attacco è Lukaku, fischiatissimo dall’Allianz, mai incisivo. Il fatto è che la duttilità del modulo bianconero non solo disorienta ma chiude spazi ai Blues, nega il gioco palla a terra che avvolge, cancella il gap che aveva spinto Allegri a ricordare che la corsa per la qualificazione è sullo Zenit: così i Blues vengono tenuti a bada con pochi affanni da una Juve che punta sulla rimessa e s’aggrappa a fiammate improvvise (...)
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