Milan-Atletico Madrid: ecco i 5 episodi decisivi (e perché la partita poteva finire diversamente)
Fa discutere la direzione di gara del turco Cakir. Ma anche il Var non è esente da colpe soprattutto nel caso del rigore per gli spagnoli
Azioni decisive
Se da una parte Stefano Pioli è andato su tutte le furie («Non è stata la miglior partita dell’arbitro», in estrema sintesi la sua riflessione) e dall’altra Diego Pablo Simeone ha promosso la direzione di gara del turco Cakir («Giusta l’espulsione di Kessie e il rigore è rigore, io la vedo così», il suo commento), gli episodi di San Siro tra Milan e Atletico Madrid fanno ancora discutere. Vediamo l’analisi delle singole azioni.
Minuto 9: il presunto tocco di mano in area di Tomori
L’Atletico Madrid chiede un calcio di rigore per un presunto tocco di mano in area di Tomori. Una palla che arriva improvvisa, dopo una deviazione di Kessie. Come si vede dalle immagini il braccio del difensore rossonero si trova però in una posizione naturale. Giusto non intervenire. Come, infatti, non è punibile la carambola Hermoso-Gimenez nell’area dei Colchoneros al minuto 17. In quell’occasione è stato il Milan a chiedere un rigore.
Minuti 15 e 29: le due ammonizioni (e l’espulsione) di Kessie
Sono i due episodi che danno una prima svolta alla partita. Il Milan sta vincendo 1-0 grazie al gol di Rafael Leao al 20’. Una prestazione fin lì sontuosa da parte della squadra di Stefano Pioli. Ma qualcosa cambia. Kessie si becca l’ammonizione prima del vantaggio, al minuto 15. Il giallo è ineluttabile: trattenuta su Llorente. In questo modo il centrocampista ivoriano ferma un’azione potenzialmente pericolosa. Il secondo intervento di Kessie è sempre su Llorente. Un intervento deciso, lontano dalla porta, in una zona del campo «tranquilla». Il rossonero è sì irruente e ingenuo, ma il secondo giallo appare eccessivo. Anche perché nella ripresa l’arbitro Cakir nemmeno fischierà un analogo pestone di De Paul su Tonali.
Minuto 60: la mancata espulsione di Kondogbia
Alcuni giocatori del Milan chiedono l’espulsione dell’ex nerazzurro Kondogbia per una reazione spropositata su Tonali. Invece, Cakir estrae soltanto il giallo all’indirizzo del centrocampista dell’Atletico Madrid, che poi viene sostituito da Diego Pablo Simeone quattro minuti dopo lasciando il posto a Lemar.
Minuto 93: il rigore per l’Atletico
Al minuto 84 Griezmann firma il pareggio su assist di Lodi. Passano 9’ e l’arbitro Cakir assegna un calcio di rigore all’Atletico Madrid, una beffa. Il Milan protesta. Perché? L’arbitro turco vede, sbagliando, un tocco di mano di Kalulu nel contrasto in area con Lemar e per questo indica il dischetto. Il Var, dopo un check interminabile, conferma la decisione di Cakir, ignorando però che il pallone sbatte sul milanista dopo un tocco di mani del giocatore dell’Atletico Madrid. I giocatori rossoneri chiedono all’arbitro di rivedere l’azione al monitor, ma questo non accade.
CorSera
Fa discutere la direzione di gara del turco Cakir. Ma anche il Var non è esente da colpe soprattutto nel caso del rigore per gli spagnoli
Azioni decisive
Se da una parte Stefano Pioli è andato su tutte le furie («Non è stata la miglior partita dell’arbitro», in estrema sintesi la sua riflessione) e dall’altra Diego Pablo Simeone ha promosso la direzione di gara del turco Cakir («Giusta l’espulsione di Kessie e il rigore è rigore, io la vedo così», il suo commento), gli episodi di San Siro tra Milan e Atletico Madrid fanno ancora discutere. Vediamo l’analisi delle singole azioni.
Minuto 9: il presunto tocco di mano in area di Tomori
L’Atletico Madrid chiede un calcio di rigore per un presunto tocco di mano in area di Tomori. Una palla che arriva improvvisa, dopo una deviazione di Kessie. Come si vede dalle immagini il braccio del difensore rossonero si trova però in una posizione naturale. Giusto non intervenire. Come, infatti, non è punibile la carambola Hermoso-Gimenez nell’area dei Colchoneros al minuto 17. In quell’occasione è stato il Milan a chiedere un rigore.
Minuti 15 e 29: le due ammonizioni (e l’espulsione) di Kessie
Sono i due episodi che danno una prima svolta alla partita. Il Milan sta vincendo 1-0 grazie al gol di Rafael Leao al 20’. Una prestazione fin lì sontuosa da parte della squadra di Stefano Pioli. Ma qualcosa cambia. Kessie si becca l’ammonizione prima del vantaggio, al minuto 15. Il giallo è ineluttabile: trattenuta su Llorente. In questo modo il centrocampista ivoriano ferma un’azione potenzialmente pericolosa. Il secondo intervento di Kessie è sempre su Llorente. Un intervento deciso, lontano dalla porta, in una zona del campo «tranquilla». Il rossonero è sì irruente e ingenuo, ma il secondo giallo appare eccessivo. Anche perché nella ripresa l’arbitro Cakir nemmeno fischierà un analogo pestone di De Paul su Tonali.
Minuto 60: la mancata espulsione di Kondogbia
Alcuni giocatori del Milan chiedono l’espulsione dell’ex nerazzurro Kondogbia per una reazione spropositata su Tonali. Invece, Cakir estrae soltanto il giallo all’indirizzo del centrocampista dell’Atletico Madrid, che poi viene sostituito da Diego Pablo Simeone quattro minuti dopo lasciando il posto a Lemar.
Minuto 93: il rigore per l’Atletico
Al minuto 84 Griezmann firma il pareggio su assist di Lodi. Passano 9’ e l’arbitro Cakir assegna un calcio di rigore all’Atletico Madrid, una beffa. Il Milan protesta. Perché? L’arbitro turco vede, sbagliando, un tocco di mano di Kalulu nel contrasto in area con Lemar e per questo indica il dischetto. Il Var, dopo un check interminabile, conferma la decisione di Cakir, ignorando però che il pallone sbatte sul milanista dopo un tocco di mani del giocatore dell’Atletico Madrid. I giocatori rossoneri chiedono all’arbitro di rivedere l’azione al monitor, ma questo non accade.
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