Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • MERDiarty
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    • Apr 2021
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Ad Agnelli quello che chiedo è di ritrovare la messa a fuoco sulla società, perchè questi ultimi 3 anni di progetti per il sistema calcio, che hanno prodotto poi il naufragio della superlega (idea anticipatrice ma servita e varata malissimo), lo hanno offuscato su quello che è invece il cuore della questione che ci sta a cuore: la Juventus.

    La Juventus ha bisogno di nuovi personaggi in dirigenza, capaci di procacciarsi talenti anche a poco prezzo o comunque di fare mercati adatti alla bisogna, perchè è inutile che prendi il nome (Ramesy) se poi non ti dà niente.

    Il discorso sul sistema calcio non compete a pochi e non va messo prima del bene del club, anche se capisco che entrare in un ambito ricco e capace di generare ricchezza sarebbe anche quello il bene del club...ma nel frattempo si deve tornare a curare il giardino di casa, avvizzito negli ultimi 3 anni, perchè sì c'è stata la pandemia, ma anche perchè i giardinieri ed il tenutario si sono distratti.

    A me della generazione Z frega il giusto (cioè Zero). A me interessa questo presente, questo oggi, le sfide del campo, una bella squadra, tornare a vincere.
    Bene se in linea con quanto dicevo due mesi fa, ora dovresti dare credito alle parole di adani perché di calcio se ne intende e le critiche che muove alla Juventus sono fondatissime

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    • marcu9
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      • May 2009
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      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      • KURTANGLE
        Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
        • Jun 2005
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        • Borgo D'io
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        Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
        Super League, Agnelli non molla: «Ha valori essenziali per la stabilità del calcio»


        Il presidente della Juventus in una lettera agli azionisti elenca i tre pilastri della competizione: «Controllo dei costi, solidarietà e meritocrazia sportiva»





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        Valori hahahaha

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        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Superlega, la Uefa si è arresa: cancellati i procedimenti disciplinari verso le tre ribelli. Juventus, Real Madrid e Barcellona non rischiano più niente


          La UEFA informerà il tribunale di Madrid della decisione di non perseguire i suoi attuali procedimenti legali contro i tre club ancora impegnati nella Super League (Real Madrid, FC Barcelona, FC Juventus).

          La UEFA rispetta i processi giudiziari e, dopo averlo esaminato, l’opinione è che il perseguimento di questi procedimenti in corso non serva i migliori interessi della UEFA o delle sue federazioni affiliate in questo momento.

          La UEFA mantiene fermamente la sua posizione sulla Super League e le azioni dei club coinvolti. La decisione della UEFA di non perseguire questi procedimenti legali in corso non ha alcun impatto su questo in alcun modo.

          La UEFA continuerà a lottare per fare tutto il necessario per fermare la Super League e qualsiasi forma di lega separatista, incluso qualsiasi tentativo di rimettere in discussione i piani della Super League stessa. Ciò include il potenziale riavvio dei procedimenti legali.

          Come conseguenza della scelta della UEFA di non perseguire l'attuale procedimento legale, contatterà gli altri nove club che avevano segnalato la loro intenzione di separarsi per informarli che, in questo momento, la UEFA non richiederà alcun pagamento per la loro iniziale partecipazione ai piani per la Super League.

          Comunicato UEFA
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • Sean
            Csar
            • Sep 2007
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            • In piedi tra le rovine
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            Una prece per Ceferin.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • marcu9
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              • May 2009
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              Che roba ridicola

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              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              • CRI PV
                Mufasa
                • Nov 2007
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                Superlega, la Uefa si è arresa: cancellati i procedimenti disciplinari verso le tre ribelli. Juventus, Real Madrid e Barcellona non rischiano più niente


                La UEFA informerà il tribunale di Madrid della decisione di non perseguire i suoi attuali procedimenti legali contro i tre club ancora impegnati nella Super League (Real Madrid, FC Barcelona, FC Juventus).

                La UEFA rispetta i processi giudiziari e, dopo averlo esaminato, l’opinione è che il perseguimento di questi procedimenti in corso non serva i migliori interessi della UEFA o delle sue federazioni affiliate in questo momento.

                La UEFA mantiene fermamente la sua posizione sulla Super League e le azioni dei club coinvolti. La decisione della UEFA di non perseguire questi procedimenti legali in corso non ha alcun impatto su questo in alcun modo.

                La UEFA continuerà a lottare per fare tutto il necessario per fermare la Super League e qualsiasi forma di lega separatista, incluso qualsiasi tentativo di rimettere in discussione i piani della Super League stessa. Ciò include il potenziale riavvio dei procedimenti legali.

                Come conseguenza della scelta della UEFA di non perseguire l'attuale procedimento legale, contatterà gli altri nove club che avevano segnalato la loro intenzione di separarsi per informarli che, in questo momento, la UEFA non richiederà alcun pagamento per la loro iniziale partecipazione ai piani per la Super League.

                Comunicato UEFA
                Ma guarda un po'

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                • Sean
                  Csar
                  • Sep 2007
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                  Superlega, Agnelli: «È la risposta giusta». L’Uefa ritira le sanzioni ai club ribelli

                  L’Uefa deve adeguarsi al pronunciamento del Tribunale di Madrid. Il presidente della Juve rilancia il progetto: «Controllo dei costi, impegno nella mutualità e centralità delle competizioni europee: con questi tre elementi garantita la stabilità dell’industria calcistica»

                  «La programmazione sana e credibile di una società non può basarsi su obsolete impalcature di sistema, pena il ridimensionamento collettivo del comparto». Andrea Agnelli va nuovamente all’attacco, difende il progetto della Superlega e ribadisce la necessità di riformare il calcio, soprattutto dopo l’impatto devastante del Covid sui conti dei club. La Juve, con 209,9 milioni di perdite nel bilancio 2020-21, non fa eccezione e il suo presidente lo spiega nella consueta lettera degli azionisti. Intanto l’Uefa deve fare retromarcia: come ordinato dal Tribunale di Madrid, è costretta a cancellare le sanzioni ai club che avevano aderito alla Superlega: il Tribunale aveva infatti dato un ultimatum di cinque giorni per ritirare le sanzioni.

                  Agnelli rilancia la Superlega

                  Il presidente della Juventus intanto agli azionisti ribadisce la sua visione. «Nel momento di massima tensione verso lo sviluppo, con imponenti mezzi finanziari messi a disposizione della società, il calcio, e la Juventus in particolare, hanno subito un durissimo colpo a causa della pandemia. I danni causati sono stati ingenti. Intere linee di ricavo sono scomparse da un momento all’altro, mentre la base dei costi è rimasta immutata». Agnelli piazza così l’affondo: «Le grandi istituzioni del calcio, che agli albori svolgevano la funzione di terze parti indipendenti e garanti dell’applicazione corretta delle regole, hanno progressivamente aggiunto al ruolo di regolatori quello di organizzatori, broker, distributori del prodotto calcio e infine percettori e distributori dei proventi». Il riferimento all’Uefa è chiaro.

                  Il presidente della Juve individua nella Superlega la risposta alle necessità del sistema. «Questa nuova competizione, che si propone di offrire al mondo il miglior spettacolo calcistico, ha nelle sue regolamentazioni tre valori essenziali per la stabilità dell’industria calcistica: il controllo dei costi, che contribuisca, contrariamente a quanto affermato anche in sedi autorevoli, all’equilibrio competitivo delle competizioni; un forte impegno alla solidarietà e alla mutualità; la centralità delle prestazioni dei club nelle competizioni europee e del contributo di questi allo sviluppo dei talenti come elementi fondanti di un nuovo concetto di “meritocrazia” sportiva».

                  Un progetto basato su «controllo dei costi e trasparenza, con tre categorie di stakeholder al centro: tifosi, calciatori e investitori». «Sono convinto che la Juventus abbia, oggi, le caratteristiche adatte per affrontare le sfide future — sostiene Agnelli —. La Juventus ci sarà e il sostegno della mia famiglia, da ormai quasi un secolo, sono la testimonianza più tangibile e la migliore garanzia per continuare a ricoprire un ruolo di vertice nel grande spettacolo del calcio: condividendo la stessa passione con centinaia di milioni di tifosi in tutto il mondo».

                  CorSera
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                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Sean
                    Csar
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                    Il day after di Mourinho tra arbitri e pochi ricambi

                    LEGGO (F. BALZANI) - È tornato il vecchio Mou. Quello battagliero che sente il rumore dei nemici e difende la sua squadra anche a costo di risultare antipatico come profetizzato alla vigilia. Una versione romana dello Special One visto già a Milano, Londra o Madrid. Forse scomoda in un calcio che regala ormai pochi picchi di personalità. Ci voleva una sconfitta pesante come quella del derby macchiato dagli errori di Guida che - come evidenziato ieri in un video - non ha concesso il primo rigore a Zaniolo per presunto fuorigioco del numero 22.

                    Sbagli e mancate chiamate al Var che non sono andate giù a Mourinho. Ma la sconfitta nel derby porta con sé soprattutto spine per il tecnico chiamato a risolvere diversi problemi visti già una settimana fa col Verona. Oggi parlerà di nuovo alla squadra dopo il discorso all'Olimpico a botta calda in cui ha rincuorato i suoi: «Non siate tristi, avete dato tutto. Ora ci rialziamo». La tifoseria è compatta con lui. Anche se la classifica ancora ride ci sono però altri numeri che non vanno sottovalutati.

                    La Roma concede troppo (27 tiri nello specchio in 6 partite) e soffre le ripartenze soprattutto in quelle zone del campo dove Mourinho chiedeva maggiori rinforzi. L'assenza di Spinazzola a sinistra pesa, mentre a destra Karsdorp ha bisogno di rifiatare. Lo stesso vale per il duo di centrocampo. Il problema è che mancano le alternative, almeno quelle valide per Mou che da inizio stagione ha impiegato solo 14 titolari (meno solo nel Chelsea bis) e che ha spedito due volte di fila Villar in tribuna. Va poi risolto il problema Abraham, nel senso che vanno sfruttate maggiormente le sue potenzialità. Con Udinese e Lazio l'inglese ha avuto appena tre palloni puliti. Grane tattiche che Mourinho dovrà risolvere al più presto anche perché il mercato invernale è lontano.

                    LEGGO (F. BALZANI) -  È tornato il vecchio Mou . Quello battagliero che sente il rumore dei nemici e difende la sua squadra anche a costo di risultare antipatico come profetizzato alla vigilia. Una versione romana dello Special One visto già a Milano, Londra o Madrid . Forse scomoda in un cal...
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
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                    • Sean
                      Csar
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                      Champions, Psg-City è sfida fra giganti. Pochettino: "Messi ci sarà". Guardiola: "Spero che giochi, ma per noi sarà un problema"

                      C'è poco da girarci intorno, la sfida tra le corazzate Psg e Manchester City è il fiore all'occhiello della seconda giornata della fase a gironi di Champions League. E a tenere banco in questa vigilia sono le condizioni di Leo Messi: dopo l'infortunio al ginocchio patito in campionato contro il Lione il 19 settembre e le due gare successive saltate il fuoriclasse argentino potrebbe saltare l'incontro amarcord con l'antico maestro Guardiola? Non pare, almeno sentendo le dichiarazioni di Mauricio Pochettino, allenatore del club parigino. "Verratti si è allenato bene, potrebbe giocare. Lo stesso vale per Messi, penso che farà parte del gruppo ma non ho ancora deciso chi scenderà in campo dall'inizio - dice il tecnico argentino confermando che La Pulce sarà quasi certamente a disposizione per la sfida -. L'intesa con Neymar e Mbappé? Ci vuole tempo per giocare al meglio insieme. Stiamo parlando del miglior giocatore del mondo, ma è anche un uomo come tutti gli altri. Deve adattarsi a un nuovo club, a un nuovo paese. È stato a Barcellona per 20 anni, tutto è nuovo qui per lui".

                      "Siamo una squadra in costruzione, occorre tempo"

                      Pochettino chiede dunque tempo per vedere al top il campione argentino e con lui tutto il Psg. "E' un dato di fatto che siamo una squadra in costruzione. Bisogna avere buon senso, guardare alla storia: il Manchester City ha il miglior allenatore del mondo e punta alla Champions, che per noi è un sogno - sottolinea -. Ma è un processo che richiede tempo e investimenti e in questo processo loro sono più avanti di noi, anche se poi nella singola partita tutto può succedere. Questo club ha appena 50 anni, vuole affermarsi a pieno titolo tra i migliori d'Europa ma ci vogliono pazienza e lavoro". Anche sul dualismo Navas-Donnarumma il timoniere del Psg non si sbilancia: l'ex rossonero viene da due panchine di fila ma non è detto che tocchi a lui contro il City.

                      "Abbiamo due grandi portieri che si adattano alle esigenze dello staff. Per il momento siamo soddisfatti. Un portiere vuole sempre giocare, come qualsiasi calciatore. Questo è un club speciale e ci sono situazioni speciali. Ma la squadra è tranquilla. I giocatori sono tranquilli. Si stanno allenando bene, c'è una bella atmosfera. E' un club speciale, ci sono situazioni particolari che altrove magari non si verificano, dobbiamo trovare il giusto equilibrio", assicura Pochettino, gettando poi acqua sul fuoco anche sulle recenti tensioni in campo fra Neymar e Mbappé: "Si sono parlati, il loro obiettivo è aiutare la squadra".

                      Guardiola: "Messi al Psg una sorpresa, spero che giochi"

                      Dal canto suo Pep Guardiola è pronto a ritrovare come avversario Lionel Messi ma stavolta con una maglia diversa da quella del Barcellona. Il suo Manchester City oltre al numero 10 argentino al Parco dei Principi martedì sera dovrà vedersela anche con Mbappé e Neymar. "L'arrivo di Messi al Psg è stata una sorpresa, fino a qualche anno fa nessuno se lo sarebbe mai immaginato - ammette l'allenatore dei Citizens -. Ma nel calcio nessuno sa cosa può succedere nel breve termine. Messi è uno di quei giocatori che parla sul campo, non c'è molto altro da dire: è stata una fortuna ammirarlo in tutti questi anni, quello che ha ottenuto in carriera è più che eccezionale e spero che domani ci sia, per il bene del calcio. Come fermare il loro tridente? Non lo so, il talento è difficile da controllare, sono eccezionali. Cercheremo di difendere bene quando non avremo il pallone".

                      Guardiola paragona il Psg di oggi al Barcellona di Luis Enrique, con la sola differenza di Mbappé al posto di Suarez: "Ma nel calcio c'è bisogno di tempo. Da anni il Psg ha ottimi calciatori, dobbiamo difendere da squadra, non concentrarci su un unico giocatore". E sul precedente della doppia semifinale vinta la scorsa stagione, Guardiola mette in chiaro: "E' una nuova stagione e una nuova sfida. Il calcio è fatto di alti e bassi e le cose possono cambiare in fretta".

                      Repubblica
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
                        Csar
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                        Secondo Biafora, per Zaniolo si va verso una multa e non la squalifica.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
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                        nella necropoli deserta»

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                        • SimoneBW
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                          Secondo Biafora, per Zaniolo si va verso una multa e non la squalifica.
                          Il piagnisteo del portoghese ha funzionato.

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                          • Sean
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                            • In piedi tra le rovine
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                            Fin dal primo secondo dopo l'annuncio della superlega mi sono schierato contro il progetto per come era stato pensato e varato, perchè il calcio è e deve restare un sistema aperto e perchè la concezione dello sport europeo non può scimmiottare quella rovesciata dell'americanismo imperante, per cui tutti, partendo da zero, devono poter ambire al vertice. Inoltre non si spiegava nè si capiva come la superlega avrebbe potuto conougarsi con i campionati nazionali, che sono la colonna portante di tutto il sistema calcio, perchè è da lì che si guadagnano le posizioni e dunque le ambizioni ed è dai campionati che si accede per ogni ulteriore salto: sono la porta di ingresso per i sogni che nello sport sono di tutti.

                            Poi però ho visto la bella faccia senza maschera del calcio "del popolo" e dei suoi tenutari: i Ceferin, gli sceicchi. Ceferin e le sue minacce continue spinte financo agli insulti più beceri: il presidente di una istituzione che ci decanta il fair play e che squalifica le curve che insultano le minoranze...e si permette di vomitare addosso di tutto a dei club che hanno pensato un progetto di coppa alternativo al sistema vigente.

                            Sono poi rimasto stupefatto di come gli altri 9 aderenti al progetto siano subito tornati a cuccia da Ceferin, accettando anche delle sanzioni: sanzioni per non aver infranto nessuna regola, sanzioni comminate su ipotesi di progetti ed intenzioni. Una cosa ridicola e ripugnante qualunque senso di giustizia, roba da regime sovietico o da trascorsi di quelle zone da cui viene Ceferin.

                            A parole "schiacceremo tutti in campo e fuori" ...a parole nel calcio sono tutti bravi: coi fatti poi meno: sono tutti leoni e campioni a parole...poi al primo abbaio questi leoni tornano al guinzaglio facendosi pure punire e sottrarre dei soldi (la multa "etica" comminata da Ceferin, un che di tragicomico) per non aver fatto nulla.

                            Adesso grazie ai 3 che soli sono rimasti con la schiena dritta, coerentemente alle loro azioni, e che non si sono piegati alle minacce di un avvocatuncolo balcanico, anche i 9 club vedranno tolte le sanzioni che hanno accettato pur non avendo infranto nessuna regola. Un plauso ad Agnelli, Perez, Laporta per come hanno inteso difendersi dalle minacce e dalle iniquità di chi pensa di comandare oltre i propri ruoli e limiti costitutivi, perchè la Uefa non è sopra ai club ma è una lega di club.

                            Per quanto invece riguarda il progetto superlega in se stesso, mi auguro che verrà riformato dalle fondamenta, conscio che comunque la direzione del calcio è quella: se non ora tra pochi anni.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • CRI PV
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                              Mi raccomando stavolta qualcuno avvisi Maldini

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                              • Sean
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                                Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                                Mi raccomando stavolta qualcuno avvisi Maldini

                                ...E Guardiola, un altro che dall'alto dei suoi stipendi multimilionari, e dei mercati da sceicco, tutela il calcio del popolo...permettendosi di fare la morale dall'immorale poltrona su cui siede e da cui rivece milioni e milioni di euro: un club che ha violato le norme del FPF, quelle messe su a controllare (almeno nelle intenzioni) che il calcio non diventasse un monopolio di pochi ricchi; quelle per cui si voleva evitare che pochi ricchi da zero immettessero miliardi nei club; quelle per le quali alcuni sono stati pesantemente sanzionati e altri (City, PSG) hanno ricevuto dei buffetti.

                                Ogni discorso moralizzante deve avere una premessa necessaria e ineludibile, pena la perdita di ogni credibilità: deve prima partire dalla trave che sta in casa sua. Guardiola pensi a moralizzare chi gli paga lo stipendio.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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