Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Io trovo uno sclerotismo della critica calcistica italiana, almeno per la sua gran parte, dove c'è questo precipitarsi a voler tutto subito, soluzioni, forme compiute delle squadre, forse pure i verdetti. Sarà forse perchè ormai viviamo tempi accelleratissimi ma a me quella di larga parte del giornalismo sportivo italiano sembra una nevrosi.
Voglio uscire dall'ambito della Juve di cui abbiamo parlato in abbondanza e che magari ci svia per coinvolgimento personale del tifoso...ma a Roma è arrivata una sconfitta e si sono aperte le cateratte, con Mourinho costretto a dire l'ovvio: "guardate che se non ci fossero stati problemi mi avrebbero fatto un contratto di 3 mesi, mica di 3 anni".
Bravissimo. E allora Allegri in 4 giornate doveva e deve risolvere tutto? Gli hanno fatto un contratto di 4 anni...e al posto di Ronaldo gli hanno preso Kean. Ha un centrocampo che fa pietà (e metà dei goal che si prendono è colpa di quello, perchè il centrocampo fa parte anche della fase difensiva) e deve cercare un difficilissimo bandolo della matassa, con la società che si è chiusa in un inquietante o eloquente mutismo.
Lo stesso Mourinho ancora ieri si è lamentato dei difensori e dei centrocampisti, dunque del mercato (Pinto si era autoassegnato 7,5 en passant...), per ricordare a tutti che senza acqua le paperelle non galleggiano...Allegri pubblicamente il mercato non lo critica, ma hai voglia quante ne avrebbe da dire se potesse parlare a cuore aperto.
Dall'altra parte qualche vittoria e si incoranano le squadre: il Napoli vince e sta vincendo...ma in testa ci devi stare all'ultima e non alla quinta. Spalletti è sempre partito bene, ma i suoi limiti vengono fuori di solito più in là, perchè va a calare. Se dovesse risolvere quella sua pecca, e continuare a mantenere la squadra in alto, allora sì che potremmo iniziare ad intingere l'inchiostro nell'oro...ma la critica ha fretta, dobbiamo spingere il film già verso la fine quando abbiamo appena iniziato.
L'unica squadra che sta confermando se stessa è l'Inter. Il Milan idem, sta conducendo un campionato da dove aveva concluso quello scorso. Processi naturali perchè sono due team che da due anni seminano bene e bene dunque raccolgono. Non devono sistemare delle cose, devono solo trottare fino al traguardo.Last edited by Sean; 23-09-2021, 13:28:18....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIo trovo uno sclerotismo della critica calcistica italiana, almeno per la sua gran parte, dove c'è questo precipitarsi a voler tutto subito, soluzioni, forme compiute delle squadre, forse pure i verdetti. Sarà forse perchè ormai viviamo tempi accelleratissimi ma a me quella di larga parte del giornalismo sportivo italiano sembra una nevrosi.
Voglio uscire dall'ambito della Juve di cui abbiamo parlato in abbondanza e che magari ci svia per coinvolgimento personale del tifoso...ma a Roma è arrivata una sconfitta e si sono aperte le cateratte, con Mourinho costretto a dire l'ovvio: "guardate che se non ci fossero stati problemi mi avrebbero fatto un contratto di 3 mesi, mica di 3 anni".
Bravissimo. E allora Allegri in 4 giornate doveva e deve risolvere tutto? Gli hanno fatto un contratto di 4 anni...e al posto di Ronaldo gli hanno preso Kean. Ha un centrocampo che fa pietà (e metà dei goal che si prendono è colpa di quello, perchè il centrocampo fa parte anche della fase difensiva) e deve cercare un difficilissimo bandolo della matassa, con la società che si è chiusa in un inquietante o eloquente mutismo.
Lo stesso Mourinho ancora ieri si è lamentato dei difensori e dei centrocampisti, dunque del mercato (Pinto si era autoassegnato 7,5 en passant...), per ricordare a tutti che senza acqua le paperelle non galleggiano...Allegri pubblicamente il mercato non lo critica, ma hai voglia quante ne avrebbe da dire se potesse parlare a cuore aperto.
Dall'altra parte qualche vittoria e si incoranano le squadre: il Napoli vince e sta vincendo...ma in testa ci devi stare all'ultima e non alla quinta. Spalletti è sempre partito bene, ma i suoi limiti vengono fuori di solito più in là, perchè va a calare. Se dovesse risolvere quella sua pecca, e continuare a mantenere la squadra in alto, allora sì che potremmo iniziare ad intingere l'inchiostro nell'oro...ma la critica ha fretta, dobbiamo spingere il film già verso la fine quando abbiamo appena iniziato.
L'unica squadra che sta confermando se stessa è l'Inter. Il Milan idem, sta conducendo un campionato da dove aveva concluso quello scorso. Processi naturali perchè sono due team che da due anni seminano bene e bene dunque raccolgono. Non devono sistemare delle cose, devono solo trottare fino al traguardo.
Basta capire un po' il pallone...
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Originariamente Scritto da topscorer Visualizza MessaggioNo te sei tranquillo perché ti fai di benzo.
Già l'alcol è lento...
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioNaaaaaaa preferisco cose veloci.
Già l'alcol è lento...
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioNaaaaaaa preferisco cose veloci.
Già l'alcol è lento...
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioMa quali festeggiamenti. Non vedi che il tizio nero con il cappuccio ha una pistola? Hanno le mani alzate...li sta rapinando!
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Sampdoria-Napoli, formazioni e dove vederla in tv: Zielinski e Lozano tornano titolari
Il metodo Spalletti: gerarchie mobili e compiti precisi. Confermato Osimhen con Insigne, anche la difesa non si tocca con Koulibaly tornato goleador e leader tecnico. D’Aversa: «Sfrutteremo al massimo ogni occasione che ci verrà concessa»
Gli stimoli non mancano, e se Roberto D’Aversa punta a scoprire i punti deboli del Napoli («perché ci sarà pure una lacuna nella loro organizzazione», ha detto), Luciano Spalletti resta guardingo e respira l’aria d’alta quota in rigoroso silenzio. La sfida alla Sampdoria è già una rincorsa al primo posto in classifica, ma è soprattutto la prova numero cinque per testare la forza mentale del gruppo.
Squadra che vince non si cambia, Spalletti adatta a se stesso il dogma Boskov, e cambia il meno possibile. Zielinski e Lozano, uniche due riserve d’eccezione ma finora fuori condizione, tornano nell’undici titolare. In buona sostanza, l’allenatore conferma la volontà di affidarsi alle certezze, all’attacco esplosivo guidato da Osimhen che finora ha portato tutti gli attori protagonisti a finire nella lista dei marcatori. Quanto alla difesa, neanche ci pensa a modificare l’assetto che l’ha resa finora la meno battuta d’Italia. Reparto comandato da Koulibaly, tornato anche goleador e leader tecnico. L’uomo per il quale Spalletti si sarebbe incatenato pur di non farlo andar via. Ci è riuscito a tenerselo stretto, lui come anche Insigne e gli altri in odore di partenza fino a un mese fa. Le proiezioni future sono ancor più incoraggianti, a questa squadra manca ancora Mertens, il bomber dei record con 131 gol con la maglia del Napoli.
Equilibrio e armonia, dunque: queste le condizioni che hanno portato il Napoli a ritrovarsi a punteggio pieno e a credere, piuttosto che a sognare, che l’obiettivo stagionale possa stavolta essere realmente ambizioso. La rivoluzione «spallettiana» sta nella selezione rigida della squadra titolare, ma anche nella volontà di far sentire tutti responsabili: le gerarchie sono mobili, ma fino a un certo punto e chi subentra ha la sua fiducia. Luciano non si nasconde, riconosce il valore della rosa che ha disposizione e non vuole commettere passi falsi. Cammina con i piedi di piombo, ha bisogno di ulteriori verifiche e la trasferta di Marassi diventa fondamentale proprio in quest’ottica.
L’obiettivo adesso è centrare cinque vittorie su cinque, mantenere la vetta solitaria che al Napoli mancava dai tempi di Sarri. La Sampdoria è in salute, reduce dal primo successo contro l’Empoli. L’arrivo di D’Aversa sulla panchina coincide con l’avvio di un nuovo ciclo: «Contro il Napoli non possiamo permetterci alcuna distrazione, voglio ferocia e concentrazione limitando gli errori e sfruttando al massimo ogni occasione che ci verrà concessa».
Sampdoria-Napoli, ore 18.30
Tv: Dazn
Sampdoria (4-4-2): Audero; Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello; Candreva, Thorsby, Ekdal, Damsgaard; Quagliarella, Caputo.
Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Anguissa, Fabian Ruiz, Zielinski; Lozano, Osimhen, Insigne.
Arbitro: Valeri
CorSera...ma di noi
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Torino-Lazio, formazioni e dove vederla in tv: Juric contro Sarri cerca la marcia giusta
Juric: «Ora siamo da 5, ma abbiamo un potenziale da 7-8». Poi, su Belotti: «Non riesce ancora a correre e non possiamo dare una data certa per il recupero. Siamo preoccupati»
Il Toro di Juric ha la concreta occasione di alzare l’asticella a livello di autostima e ambizioni. Contro la Lazio insegue la terza vittoria consecutiva: non succede in generale dalla primavera del 2019, mentre è addirittura da inizio 1992 che i granata non mettono in fila tre successi senza prendere gol. I biancocelesti hanno invece la necessità di fare risultato pieno, per la classifica e per avvicinare nel modo più sereno possibile il «bollente» derby di domenica: due sconfitte (Milan e Galatasaray) e un pareggio (2-2 a Roma contro il Cagliari) nelle ultime tre gare, ritmo non certo esaltante.
«Sono curioso — dice intanto Ivan Juric —, è un esame importante e ancora non conosco totalmente limiti e margini dei miei calciatori». Curioso, coi piedi per terra, ma probabilmente anche ingolosito da un campionato che promette grande equilibrio a ridosso delle cosiddette sette sorelle: «In questo momento al Torino darei 5 — continua il tecnico granata — ma lavorando tutti insieme in un certo modo, vedo la possibilità di arrivare al 7 o all’8». Traduzione semplice: il gruppo ha un potenziale interessante, e senza sottovalutare le sempre pericolosissime scorie delle ultime due tremende stagioni, il tecnico croato ha messo probabilmente nel mirino una comoda collocazione nella parte sinistra della classifica.
Questa sera niente panchina per Sarri, che dovrà scontare la seconda giornata di squalifica dopo la bufera di San Siro nel post Milan-Lazio. Il tecnico toscano, furibondo, nega con forza di aver pronunciato espressioni blasfeme. Nel frattempo si è fermato Zaccagni: trauma distrattivo a carico del muscolo ileopsoas della coscia sinistra. Parecchie assenze sul fronte granata: a casa Praet, Zaza, Izzo e Belotti; acciaccato e da verificare Pjaca. Le notizie peggiori riguardano Belotti: «Non riesce ancora a correre — rivela Juric — e non possiamo dare una data certa per il rientro. Ha una contusione fortissima al muscolo tibiale: speravo in una progressione diversa, siamo preoccupati». Di fatto, ciao niente Venezia e Juve: lo rivedremo dopo la sosta, il 17 ottobre a Napoli.
Torino-Lazio, ore 18.30
Tv: Sky, Dazn
Torino (3-4-2-1): V. Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Rodriguez; Singo, Pobega, Mandragora, Aina; Linetty, Brekalo; Sanabria.
Lazio (4-3-3): Reina; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; S. Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto; Pedro, Immobile, Felipe Anderson.
Arbitro: Abisso
CorSera...ma di noi
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Insulti razzisti a Maignan, identificato e denunciato tifoso della Juve
Si tratta di un operaio e sindacalista di Rovigo individuato grazie alle telecamere dello Stadium
La Digos di Torino ha identificato il tifoso della Juve che domenica, durante il riscaldamento all'Allianz Stadium prima della partita col Milan, ha preso di mira il portiere rossonero Mike Maignan con una serie di insulti razzisti. Individuato grazie alle telecamere dell'impianto, l'uomo è stato denunciato per istigazione all'odio razziale. Si tratta di un operaio e sindacalista di Rovigo.
Insulti razzisti a Maignan, identificato e denunciato tifoso della Juve
Si tratta di un operaio e sindacalista di Rovigo individuato grazie alle telecamere dello Stadium
La Digos di Torino ha identificato il tifoso della Juve che domenica, durante il riscaldamento all'Allianz Stadium prima della partita col Milan, ha preso di mira il portiere rossonero Mike Maignan con una serie di insulti razzisti. Individuato grazie alle telecamere dell'impianto, l'uomo è stato denunciato per istigazione all'odio razziale. Si tratta di un operaio e sindacalista di Rovigo.
Il supporter bianconero denunciato era iscritto allo Juventus Club Gaetano Scirea di Castagnaro (Verona), che ne ha annunciato subito l'espulsione.
Subito dopo la gara era stato lo stesso Maignan a farsi sentire attraverso social. "Sono Mike, in piedi, nero e orgoglioso. Finché potremo usare la nostra voce per cambiare le cose, lo faremo", aveva scritto il portiere rossonero sui suoi profili dopo la pubblicazione online di alcuni video che riprendevano gli insulti razzisti poco prima della gara contro la Juve.
Si tratta di un operaio e sindacalista di Rovigo individuato grazie alle telecamere dello Stadium: impianto già vietato ancor prima del Daspo
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Operaio e sindacalista...quindi immagino di appartenenza a quell'area politica "boldriniana" per la quale i migranti sono "risorse"...però dopo allo stadio li insulta: bene....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioOperaio e sindacalista...quindi immagino di appartenenza a quell'area politica "boldriniana" per la quale i migranti sono "risorse"...però dopo allo stadio li insulta: bene.
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