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La Roma ha il problema del Milan: è da singola competizione. A differenza del Milan però può permettersi il turnover nella conference, almeno fino a che le eliminatorie non diventeranno serie...ma a quel punto si tratta di due partite andata/ritorno.
Comunque Pellegrini sta segnando quanto tutti i centrocampisti della Juve in una stagione.
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Milan, Ibrahimovic verso il forfait contro la Juventus. Ma Maignan ha già allontanato il fantasma di Gigio
Il portiere francese fin qui non ha assolutamente fatto rimpiangere chi l’ha preceduto. Zlatan ha ancora dolore forte al tendine d’Achille: «Questa volta ascolterò il mio fisico senza pensare di essere Superman»
Le sconfitte non si festeggiano, nemmeno quando fra te e chi t’ha battuto c’è una categoria o due di differenza, ma la notte di Liverpool ha giustamente lasciato nel Milan una consapevolezza in più, quella di potersela giocare a testa alta anche in un torneo stellare come la Champions, che rispetto alla nostra serie A spesso sembra un altro sport. C’era un bel clima ieri a Milanello, al rientro dopo la trasferta di Anfield. Pioli, che a Liverpool ha festeggiato a 53 anni il suo esordio nella competizione, ha ribadito ai suoi ragazzi quanto già espresso subito dopo il match: «Questa sconfitta ci farà crescere». Verissimo: per molti di loro, anzi quasi per tutti, è stato il battesimo della Champions e averlo affrontato in quella maniera, restando in partita nonostante l’avvio scioccante e quell’impressionante onda rossa di 54mila persone che sembrava travolgere tutto e tutti, è la prova che si è sulla strada giusta. Ad Anfield è stata incoraggiante soprattutto la prestazione collettiva, di squadra, ma vanno sottolineate anche le prestazioni speciali di alcuni singoli: su tutti Rebic, Tomori, in parte anche Leao che dopo una partenza da dimenticare ha cambiato marcia. Ma un approfondimento particolare lo merita Maignan, protagonista fin dall’inizio, proprio nella notte in cui Donnarumma scaldava la sua ennesima panchina al Psg. Il rigore respinto a Salah, più almeno altri due-tre interventi formidabili che hanno tenuto in piedi il Diavolo sotto la tempesta: il portiere francese, che fa dell’istinto la sua dote principale, fin qui non ha assolutamente fatto rimpiangere chi l’ha preceduto. Proprio ciò che serviva per allontanare al più presto il fantasma di Gigio. Ma l’impressione è che possa crescere ancora grazie ad un maestro speciale, Dida, il suo preparatore: il prossimo passo è affinare la gestione dell’area, specie sulle uscite.
Anche il grande assente di mercoledì, Zlatan Ibrahimovic, giudica positivamente la prova di Liverpool: «Per molti era la prima volta in Champions, ma ora hanno capito di cosa si tratta e di cosa c’è bisogno per giocarci — ha detto Zlatan ieri a Milano nel corso della presentazione dei risultati di Mind the gum, l’integratore di cui è testimonial e socio —. La squadra ha capito tutto quanto, tutto il pacchetto. Che cosa significa giocare contro i migliori in Europa e nel mondo, che ritmo c’è, che qualità c’è. Sono felice per i miei compagni, mi ricordo alla fine dello scorso campionato quando ho chiesto chi avesse già giocato in Champions: hanno alzato la mano in due o tre. Pensavo fosse uno scherzo, invece era vero. E allora questo è il motivo per fare ancora di più. Io aspetto di giocare in Champions a San Siro con lo stadio pieno, quella sarà vera adrenalina».
Difficile però che ci sia domenica sera allo Stadium contro la Juventus, Zlatan ha ancora dolore forte al tendine d’Achille e ad ammetterlo è stato lui stesso: «Questa volta ascolterò il mio fisico senza pensare di essere Superman». Fra un paio di settimane, il 3 ottobre, farà quarant’anni: giusto così. Per lui ma anche per il Milan, che deve imparare a camminare da solo, esattamente come ha fatto nella notte di Liverpool.
CorSera
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[h=1]Ma un approfondimento particolare lo merita Maignan, protagonista fin dall’inizio, proprio nella notte in cui Donnarumma scaldava la sua ennesima panchina al Psg. Il rigore respinto a Salah, più almeno altri due-tre interventi formidabili che hanno tenuto in piedi il Diavolo sotto la tempesta: il portiere francese, che fa dell’istinto la sua dote principale, fin qui non ha assolutamente fatto rimpiangere chi l’ha preceduto. Proprio ciò che serviva per allontanare al più presto il fantasma di Gigio. Ma l’impressione è che possa crescere ancora grazie ad un maestro speciale, Dida, il suo preparatore: il prossimo passo è affinare la gestione dell’area, specie sulle uscite.
CorSera
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
non ho visto la partita ma leggo che il Napoli ha giocato molto bene
Meglio della Lazio sicuro. Per ora la squadra di Sarri ha difficoltà a recepire il nuovo modello di gioco.
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Leggevo che anche Chiesa non dovrebbe essere rischiato.
Forse lo porta in panca per farlo entrare a partita in corso. Evidentemente non è ancora al top.
Partirà in panchina pure de Ligt in favore di Chiellini.
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I centrali titolari so du scarti strapagati dell'Atalanta, quanno l'Atalanta manco in Europa League annava eh...forse qualcuno n se ricorda sta cosa.
Ibanez poi almeno un po' è migliorato, meno male.
il problema e' questo... l'unico e bono e' Smalling che pero' sta a segui la strada de Fazio.
Mancini e' veramente scarso, tant e' che in nazionale non c'ha messo piede. Ibanez c ha margini ma lo vedo caciarone e poco ordinato. Kumbulla n altro pacco pagato un sacco di soldi.
Forse lo porta in panca per farlo entrare a partita in corso. Evidentemente non è ancora al top.
Partirà in panchina pure de Ligt in favore di Chiellini.
Speriamo che Chiellini sia in versione europeo, l'anno scorso l'abbiamo avuto per metà stagione ma in nazionale è stato tra i migliori, saltando solo due partite.
La questione calcistica è invece un'altra, perchè poi ho letto che la Lazio è stata pochissimo pericolosa, che insomma ha fatto una brutta partita come a Milano.
Ad allenatori come Sarri serve tempo. A Napoli glielo hanno dato...bisogna vedere alla Lazio. Lotito ci ha molto investito su Sarri e dunque certamente si pazienterà.
Alla Juve qualche sprazzo di sarriball lo si è visto verso ottobre, tipo piccoli flash, illuminazioni piacevoli che poi però morivano lì...visto che la rosa era già problematica...però con Ronaldo e compagnia si tirava ancora a campare.
La domanda è: alla Lazio gliel'hanno fatta un pò di squadra adatta? Ho seguito poco il mercato laziale. Ai dogmatici servono gli interpreti. Difatti io preferisco i pragmatici. I Lippi, i Mourinho, i Conte per me sono quelli che vai sul sicuro a prescindere dal mercato, cioè non devi trovargli i modelli per l'abito.
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Speriamo che Chiellini sia in versione europeo, l'anno scorso l'abbiamo avuto per metà stagione ma in nazionale è stato tra i migliori, saltando solo due partite.
Chiellini è l'unico top che ci è rimasto. Difensore di dimensione europea, il Italia il migliore di tutti.
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La questione calcistica è invece un'altra, perchè poi ho letto che la Lazio è stata pochissimo pericolosa, che insomma ha fatto una brutta partita come a Milano.
Ad allenatori come Sarri serve tempo. A Napoli glielo hanno dato...bisogna vedere alla Lazio. Lotito ci ha molto investito su Sarri e dunque certamente si pazienterà.
Alla Juve qualche sprazzo di sarriball lo si è visto verso ottobre, tipo piccoli flash, illuminazioni piacevoli che poi però morivano lì...visto che la rosa era già problematica...però con Ronaldo e compagnia si tirava ancora a campare.
La domanda è: alla Lazio gliel'hanno fatta un pò di squadra adatta? Ho seguito poco il mercato laziale. Ai dogmatici servono gli interpreti. Difatti io preferisco i pragmatici. I Lippi, i Mourinho, i Conte per me sono quelli che vai sul sicuro a prescindere dal mercato, cioè non devi trovargli i modelli per l'abito.
Non ha una rosa assolutamente scarsa imho.
Il portiere ieri l'ha fatta grossa, ma in carriera ha dimostrato che il ruolo lo sa fare eh, ma proprio bene. Per me vale più di quel panzone pelato di Reina.
A Sarri servirà un po' di tempo, ma ha un bel mix di giovani ed esperti che se disponibili, assorbiranno le metodologie del tecnico. Quando si incastrano gli schemi i calciatori si divertono pure.
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