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L'atletico ha pareggiato...
Per noi è cosa buona e giusta?
In teoria sì. Se ti giochi il secondo posto con loro sì, volendo dare il primo posto al Liverpool.
Ma è un girone comunque di acciaio...Il Porto è pure lui un cliente rognoso.
A mio parere il Milan dovrebbe puntare sul campionato e non dissipare le forze in champions.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ecco, quindi è il talento di esportazione De Zerbi che è stato capace di perdere con una squadra chiamata Sheriff o qualcosa di simile.
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non c'è n'è purtroppo , mi sta sulle palle Ronaldo ma ovunque va lascia il segno e a quasi 40 anni sembra un ragazzino ... è riuscito negli anni a superarlo di brutto.
Nella Juve ha lasciato il segno? Chiedo eh.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Non mi va di aprire questa discussione con te. Con qualcun altro si...ma con te no.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Milano ko in Champions League. Il Milan perde a Liverpool dopo esser andato anche in vantaggio. Liverpool superiore, ma il Milan è stato comunque all’altezza, ha fatto una partita onestissima, bisogna sempre tener conto che i rossoneri non sono più quelli di un tempo, da ben sei stagioni non giocavano in Champions. L’Inter spreca troppo contro il Real Madrid, Dzeko e Lautaro non sono cinici sottoporta, e alla fine il bottino intero di San Siro se lo porta via il furbo Ancelotti. Intanto il Psg non va oltre il pareggio, e di gol del trio galattico Messi, Neymar e Mbappé non se ne vedono…
Milano ko. Due sconfitte, onorevolissime, con mille spiegazioni e giustificazioni, ma pur sempre sconfitte che alla fine lasciano un grande senso di vuoto e incompiuto. Il fatto che Milan e Inter abbiano perso contro grandissimi avversari – Liverpool e Real Madrid – toglie di torno forse ogni mugugno, ma insomma il fatto che si debba comunque lasciare il passo a chi oggi ha il potere in mano e frequentazioni più assidue con i trionfi un po’ fa oggettivamente rosicare. Più che altro perché sia Milan che Inter sono andate vicine se non alla vittoria a risultati migliori, almeno un pareggio con un po’ più di accortezza e furbizia si poteva strappare. Non c’è stata alcuna sensazione di netta inferiorità o inadeguatezza al ruolo.
Il Milan è riuscito a ribaltare il gol iniziale, è andato in vantaggio, poi ha subìto l’affondo del Liverpool concedendogli però troppo spazio, aggiungendo i propri errori alla maestria di grandissimi giocatori come Salah o Henderson. Sarà che ragioniamo sempre col cliché del Milan grandissimo club italiano, signore addirittura della Champions League, ma ad Anfield questo Milan era quasi un esordiente, erano dal 2014 che i rossoneri non giocavano una partita di Champions League.
L’ Inter ha fatto una bella partita, ha messo Dzeko e Lautaro spesso davanti alla porta, ma quelli hanno colpito con troppa leggerezza, senza cinismo, sbagliando di un soffio, e il Real Madrid ha semplicemente accelerato nel momento decisivo quando la partita stava per chiudersi ed Ancelotti, tramite Rodrygo, si è portato via così tutto il bottino. Classica vittoria da Real, squadra che può assopirsi, ma difficilmente abbandonare la partita prematuramente.
Ci sono partite intanto che sono finite con un diluvio di gol da non riuscire a stare appresso al tabellino; la sorpresa è quella dello Sheriff, club moldavo, che ha battuto lo Shakhtar Donetsk di De Zerbi nello stesso girone dell’ Inter; il mattatore della serata si chiama Sebastien Haller, 27 anni, attaccante dell’ Ajax che di gol ne ha fatti addirittura quattro. Mentre il trio galattico del Psg, Messi-Neymar-Mbappé, atteso da tutte le telecamere del mondo, non ne ha fatto nemmeno uno al Club Brugge, e anzi forse alla vittoria ci sono andati più vicini i belgi. Non perché gli altri centrino qualcosa, ma penso che stanotte più domande se le facciano a Parigi che a Milano e che Pochettino sia già molto sotto pressione. E’ proprio vero che il grande calcio e le grandi vittorie si fanno con i grandi giocatori, però chi ti gioca contro vuole dimostrare esattamente il contrario. E qualche volta c’azzecca.
CHAMPIONS LEAGUE 2021-2022 1a GIORNATA Mercoledì 15 settembre GRUPPO A Bruges - Paris Saint Germain 1-1 (15' Herrera PSG, 27' Vanaken B) Manchester City - Lipsia 6-3 (16' Aké MC, 28' Mukiele aut. MC, 42' Nkunku L, 45'+2' Mahrez rig. MC, 51' Nkunku L, 56' Grealish rig. MC, 73' Nkunku L, 75' Joao Cancelo MC, 85' Jesus MC) GRUPPO B Atletico Madrid - Porto Liverpool - Milan 3-2 (9' Tomori aut. L, 42' Rebic M, 44' Brahim Diaz M, 49' Salah L, 69' Henderson L) GRUPPO C Besiktas Istanbul - Borussia Dortmund 1-2 (20' Bellingham BD, 45'+3' Haaland BD, 90'+4' Montero BI) Sporting Lisbona - Ajax 1-5 (2' Haller A, 9' Haller A, 33' Paulinho SL, 39' Berghuis A, , 51' Haller A, 63' Haller A) GRUPPO D Sheriff - Shakhtar Donetsk 2-0 (16' Traoré S, 62' Yansane S) Inter - Real Madrid 0-1 (89' Rodrigo RM) Martedì 14 settembre GRUPPO E Dinamo Kiev - Benfica 0-0 Barcellona - Bayern Monaco 0-3 (34' Muller BM, 56' Lewandowski BM, 85' Lewandowski BM) GRUPPO F Young Boys - Manchester United 2-1 ( 13' Ronaldo MU,
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Manchester City – Lipsia 6-3
GRUPPO B Atletico Madrid – Porto
Liverpool – Milan 3-2
GRUPPO C
Besiktas Istanbul – Borussia Dortmund 1-2 Sporting Lisbona – Ajax 1-5
GRUPPO D
Sheriff – Shakhtar Donetsk 2-0 Inter – Real Madrid 0-1
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Bruges-Psg 1-1, Donnarumma in panchina, Messi non fa magie
Falsa partenza in Champions League del Paris Saint-Germain. Neymar, Mbappé e Messi pareggiano 1-1 in Belgio e rischiano la beffa
Il trio dei sogni «MNM» — Messi-Neymar-Mbappé — ha giocato dall’inizio ma poco più di un tempo, non sufficiente per aggiudicarsi la prima partita di una Champions League che il Paris Saint-Germain quest’anno deve vincere, alla vigilia della Coppa del mondo in Qatar. Nello stadio di casa i belgi del Bruges hanno cominciato frastornati e per 10 minuti non sono usciti dalla metà campo, nonostante l’inno You’ll Never Walk Alone (più autorevolmente associato al Liverpool) cantato da quasi 30 mila tifosi.
Poi la squadra che due anni fa dal Psg prese cinque gol (a zero) è venuta fuori, con coraggio e infine convinzione, e il pareggio 1 a 1 va stretto al Bruges, non certo ai parigini. A un quarto d’ora della fine è il semi-sconosciuto numero dieci belga Lang che sfiora il gol del trionfo con una clamorosa rovesciata a pochi metri dal portiere del Psg.
Ma chi gioca in porta per il Psg? La prima sorpresa della serata arriva con l’annuncio delle formazioni: il titolare è Keylor Navas, 36 anni, dal 2019 al Psg, non il nuovo arrivo Gigio Donnarumma. L’italiano ventiduenne, miglior giocatore dell’Europeo appena vinto, messo sotto contratto per cinque anni e 13 milioni lordi a stagione, resta in panchina nonostante il buon esordio in campionato domenica scorsa contro il Clermont. Gigi Buffon, che ha vissuto più o meno la stessa situazione con Areola, non è sorpreso più di tanto: «Nel calcio di oggi un solo portiere titolare può non bastare. Se una squadra come il Psg ha due portieri forti, perché dire che uno è titolare e l’altro numero due? Si può decidere in funzione delle prestazioni, alternando». Ma la gestione di due tra i più forti portieri al mondo si annuncia complicata per il coach Mauricio Pochettino.
Non è il solo problema dell’allenatore argentino in questo inizio di stagione. Il Psg schierava per la prima volta dall’inizio il trio stellare, ma la magia non si è vista. Il gol del vantaggio è stato messo a segno da Herrera al 15’ su assist di Mbappé, prima del pareggio di Vanaken dal 27’. I tre si sono cercati poco, nel primo tempo Messi ha colpito l’incrocio dei pali con un tiro a giro che avrebbe potuto cambiare la partita, mentre Neymar è apparso ancora appesantito, fuori forma fisica. Il Brugge ha corso di più e meglio e ha tirato di più in porta creando più occasioni.
Nell’altro match del gruppo A, Manchester City-Lipsia gli inglesi hanno rifilato sei gol ai tedeschi (pur prendendone tre). La sfida a distanza tra i due sceicchi, del Qatar e degli Emirati, è vinta dal secondo. Il 28 settembre, con il City a Parigi, il Psg dovrà cambiare marcia.
CorSera
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Le prime tracce di Juve arrivano in una sera facile solo in teoria. Ancora senza vittorie e con qualche paura strisciante, i bianconeri potevano faticare in Svezia e invece hanno cominciato, forse, a ritrovarsi con tre gol e tre punti, allontanando l’ombra di una crisi prematura. Hanno giocato bene, soprattutto hanno giocato semplice: palla molto mossa, attenzione e concentrazione, inserimenti precisi e i gol fatti da chi deve farli. Con la novità abbastanza dimenticata di una difesa di nuovo solida, senza svarioni del portiere. Inoltre, per una volta la Juve ha saputo mantenere il vantaggio e incrementarlo, invece di sciupare tutto come nelle prima tre giornate di A.
Juve al Cuadrado
Il rientro di molti titolari lasciava supporre un ritorno di fiducia e di efficacia. Così è stato. Le accelerazioni di Cuadrado e i suoi cross hanno rappresentato la prima certezza: la Juve al Cuadrado è una formula che funziona ancora. C’era molto bisogno anche della fantasia di Dybala e delle corse dei terzini, con Alex Sandro addirittura a segno - quasi rasoterra di testa! - per la prima volta in Europa, e poteva farne due. Certo, il Malmoe è squadra friabile, arrivata in Champions dopo due turni e quattro partite nei preliminari, però una Juventus sbagliata l’avrebbe probabilmente patito: invece, dopo il pareggio di Udine e le sconfitte contro Empoli e Napoli è arrivato lo slancio dei primi tre punti stagionali, ancora più importanti in attesa del Milan, domenica sera allo Stadium. Una velocità da Champions
Nel primo giorno di Champions (clamoroso il crollo del Barcellona al Camp Nou contro il Bayern Monaco), primo giorno anche del ritorno in Europa del nostro calcio che di quell’Europa è diventato padrone a Wembley, due mesi fa, un giorno costato la prima sconfitta a Cristiano Ronaldo in Svizzera (gol inutile del portoghese), la Juve ha debuttato nel suo girone come doveva: la prima gara è sempre molto importante, come sa anche il Chelsea che ha superato lo Zenit (Lukaku a segno) e ora già divide il prevedibile primo posto con i bianconeri. Campioni d’Europa ed ex campioni d’Italia non dovrebbero avere grossi problemi nel raggiungere gli ottavi, anche se il viaggio è appena cominciato. Ma considerando com’è iniziato per la Juve il Giro d’Italia, con tre gomme forate in altrettante uscite, avere già preso velocità in Champions è oltremodo prezioso.
Repubblica
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