si infatti non mi esalterei per dei gol contro questi scappati di casa
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Italia-Lituania 5-0, Sconcerti: un analgesico che ci fa bene ma l’allegria sembra sparita
Contro un avversario così modesto la sfida è stata declassata al rango di allenamento, ma le prestazioni dei giovani Kean e Raspadori sono confortanti. Preoccupano le tante fughe dalla Nazionale
Fa piacere vedere l’Italia segnare con tanta facilità, ma il miglioramento è indistinguibile, dipende prima di tutto dalla pochezza della Lituania. Gli esperimenti, o le emergenze, hanno valore quando le condizioni sono al tuo livello. Se c’è troppa differenza si scade nell’allenamento. Fa bene al morale, ma non dice niente di serio sullo stato di salute. Sono analgesici: va via il dolore, non il problema.
Raspadori però è un ottimo analgesico, assomiglia a una medicina vera. Così Kean, che gioca come pochissimi in Europa alla sua età, ma resta ancora irrisolto, come non sapesse investire la sua differenza. Sono attaccanti sicuri, la domanda è se siano il futuro o il presente. Dalla loro parte c’è una realtà che si allarga: il presente manca, quindi il loro futuro è quasi un obbligo. Raspadori è un giocatore ideale per una squadra che vuole inserire uomini verso il gol. Sa restituire il pallone, non lo vuole soltanto usare. Mi ricorda Anastasi, che era più rabbioso vicino al gol, rabbia che Raspadori sta comunque studiando. Kean ha tutto, se vuole fare il grande calciatore, lo sarà. Altrimenti avremo meno futuro anche noi.
Un altro titolare prossimo venturo è Bastoni, ma anche questo è destino. Si scolora intanto il pressing della Svizzera che pareggia a Belfast ed è raggiunta. Resto comunque colpito dalla rapidità con cui siamo passati dal fanatismo estivo ai grandi dubbi di questi giorni. Il calcio è come una strada qualunque, non è mai la stessa da un giorno all’altro. A volte piove, a volte si alza la polvere. Nemmeno noi lo siamo. Perché pretendiamo dal calcio sempre qualcosa di innaturale? C’è comunque un’evoluzione nel gruppo di Mancini. Dieci giocatori che tornano a casa infortunati dopo due partite non li ho mai sentiti. Si è sempre combattuto per restare fino all’ultimo minuto con la Nazionale, adesso si scappa in fretta. Forse qualcosa deve rivedere anche Mancini nel suo modo di fare il conduttore. Sembra più inqueto, fuori dalla vecchia razza. Non sono malattie, sono piccoli sintomi. Ma è come se fosse diminuita l’allegria di tutti.
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nella necropoli deserta»
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Italia, Sensi è un caso: posto a rischio, a Mancini non è piaciuto il suo comportamento
Il centrocampista dell’Inter dopo l’allenamento di martedì pomeriggio ha accusato un dolore al polpaccio, chiamandosi fuori. Poi ha rassicurato i tifosi nerazzurri: «Sto bene ragazzi, non ho nulla». Mancio non ha gradito
Come cambia in fretta lo scenario: per la festa dei gol, ma soprattutto per lo 0-0 della Svizzera a Belfast: «Sbagliare capita a tutti, l’importante è rimanere tranquilli — dice il c.t. Mancini —. Siamo felicissimi per il record di imbattibilità e contenti per questa serata: nonostante la perdita di tanti giocatori, i ragazzi scesi in campo hanno risposto bene. L’avversario non era di grande valore, ma siamo stati bravi». Mancio si concentra poi sui giovani bomber del 2000: «Raspadori è pronto, ha bisogno di giocare e fare esperienza. Kean ha talento. È tutto nelle loro teste e nei loro piedi: hanno un grande futuro, ma dipende da loro».
L’Italia-bis non ha tra dito , ma non sono state comunque giornate facili, tra infortuni, fastidi muscolari e problemi famigliari (di Insigne), in tanti hanno dato forfait per la terza partita. Le pressioni dei club non sono mancate. Qualcuno è rientrato alla base, altri sono rimasti col gruppo.
A parte Donnarumma, l’unico sempre presente è stato Jorginho , che ieri avrebbe dovuto essere rimpiazzato da Sensi ma ha giocato da capitano: l’interista dopo l’allenamento di martedì pomeriggio ha accusato un dolore al polpaccio, chiamandosi fuori. Una volta varcati i cancelli del raduno, Sensi ha rassicurato i tifosi nerazzurri su Instagram: «Sto bene ragazzi, non ho nulla». Un comportamento che non è piaciuto al c.t. («Sinceramente non ho letto nulla» chiosa il Mancio) e che magari inciderà sulle sue decisioni. A ottobre ci sono le final four di Nations, con 23 giocatori da convocare: è già il momento di scelte forti.
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Uefa e Fifa, la guerra senza fine ora si sposta sul Mondiale ogni due anni
Mentre in Europa si discute di un nuovo Fair Play Finanziario, a livello globale è ripresa la guerra per il controllo del calcio tra Ceferin e Infantino: il ruolo decisivo del Qatar
Il caso limite è il drammatico specchio della realtà: il Barcellona schiacciato da una montagna di debiti (1,4 miliardi) ha perso Leo Messi, finito al Psg. Il finale è il punto di partenza di una rivoluzione. Oggi a Nyon si ritrovano le componenti del calcio, Uefa, Eca, agenti, tifosi, non la Fifa, per discutere del nuovo Fair Play Finanziario. L’argomento è sensibile, i conti del calcio sono un disastro. La pandemia ha infierito su un sistema squilibrato e già malato. La riforma non migliorerà i conti, proporrà (forse) un tetto salariale sugli ingaggi complessivi dei club. Le battaglie sono altre, politica e economica.
Lo scorso maggio il Congresso della Fifa ha votato sì allo studio di fattibilità dei Mondiali ogni due anni. Era passato un mese dal progetto della Superlega, nato e naufragato. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, si era schierato, a parole, al fianco del numero uno dell’Uefa, Aleksander Ceferin, e dei maggiori governi europei per farlo saltare. Oggi le posizioni sono distanti. «Ben 166 associazioni su 188 sono favorevoli ad approfondire la fattibilità del Mondiale biennale», ha sottolineato Infantino. «Il progetto Superlega è vergognoso, quello del Mondiale ogni due anni sbagliato», l’affondo di Ceferin. La Uefa osteggia l’idea, ucciderebbe l’Europeo e ingolferebbe il calendario internazionale, come dimostra il caso diplomatico sulle ultime convocazioni dei sudamericani che le varie leghe europee, tra cui la serie A, non volevano concedere alle Nazionali e alla Fifa.
Uefa e Fifa battagliano su molti fronti. Infantino vuole il Mondiale ogni due anni e il perché è presto detto: ha solo quella competizione, oltre al Mondiale per Club (ancora da vedere). Cerca di allargarsi. Ceferin e la Uefa, che si porta dietro anche la Conmebol (la confederazione sudamericana), provano a resistergli, forti di avere i miglior club, ma perdenti in quanto a voti. Le confederazioni di Asia, Africa, Oceania e America del Nord insieme possono far approvare il progetto.
La politica è il primo campo di battaglia e qui si torna in Europa. La naufragata Superlega ha spostato gli equilibri. Ceferin ha fatto asse con Inghilterra, Francia e Germania. Gli inglesi avendo la ricca Premier sono la prima forza, gli altri (tedeschi e francesi) che si sono opposti al torneo dei ricchi sono stati ricompensati. Soprattutto il Psg, finanziato dai soldi del Qatar e guidato da Al-Khelaifi, promosso alla presidenza dell’Eca al posto di Andrea Agnelli, mentre il tedesco Rummenigge siede nel comitato esecutivo Uefa. Eca e Uefa sono ormai un’unica entità, entrambe contrarie alla Superlega. Gli interessi di Ceferin e Al-Khelaifi si intrecciano. La Uefa non è mai intransigente sugli acquisti fuori mercato del Psg e del Qatar cui fa capo. Anche sui diritti tv c’è un legame: la tv qatariota beIN paga miliardi per i diritti Champions. Il Qatar gioca su più tavoli e il dialogo lo tiene aperto anche con la Fifa. Tra poco più di un anno ospiterà il Mondiale 2022, torneo sotto l’egida del presidente Infantino, vicino all’Arabia Saudita, altro grande finanziatore che ha da poco riaperto i rapporti con il Qatar. Gli arabi sono favorevoli alla Superlega, molti dei soldi sarebbero venuti dal Golfo, e al Mondiale biennale.
Ceferin rischia e lo sa. L’appoggio del Qatar potrebbe finire dopo il Mondiale, la sua permanenza all’Uefa è legata alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, chiamata a dare un parere vincolante sul caso Superlega e su un’eventuale posizione dominante della Uefa nella gestione economica del calcio europeo.
Se l’Europa non la ravviserà il progetto Superlega sarà quasi sepolto e Ceferin resterà, in caso contrario il futuro del presidente Uefa e quello del calcio europeo e mondiale rischiano una rivoluzione. Il Fair Play Finanziario a quel punto sarà l’ultimo dei problemi.
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Ronaldo: «Essere me è noioso, non posso andare al parco coi miei figli»
CR7 ha parlato al Daily Mail: «All’inizio è fantastico, vinci, vai sui giornali e in tv. Dopo tanti anni però vorresti una privacy che non hai più. Essere troppo famoso non va bene»
Gol e gloria, soldi e belle donne, auto e abitazioni di lusso. Chi potrebbe pensare che la vita di Cristiano Ronaldo non sia varia, emozionante, affascinante? Invece, a quanto pare, non è bella come potrebbe sembrare.
«Essere me è noioso. All’inizio è fantastico, sei famoso, vinci trofei, segni, vai in televisione e sui giornali. Dopo tanti anni però guardi la vita in un modo differente. Hai una ragazza, hai anche i figli, vorresti una privacy che non hai più». L’egocentrico Ronaldo — appena tornato al Manchester United — che vorrebbe nascondersi, insomma. Mimetizzarsi. Lo ha confessato al Daily Mail, sorprendendo: «La mia privacy non esiste, ormai è andata. Non posso andare al bar con gli amici. I figli, poi. Sapete quante volte sono andato al parco con loro negli ultimi due anni? Zero. Mi sento come se fossi sempre in una gabbia, ma ormai è impossibile cambiare questa situazione». I problemi della fama, già. Ronaldo li sta vivendo sulla propria pelle e, evidentemente, ne soffre: «Se potessi, pagherei per riavere la mia privacy. La gente dice: tu sei ricco, hai tutto, case, macchine. È vero, ma questo non è tutto. Essere troppo famoso non va bene. Se vado al parco con i miei figli, arrivano subito tantissime persone e allora io divento nervoso, la mia fidanzata diventa nervosa, i ragazzi diventano nervosi. E se entro in un bar con gli amici, loro non sono a proprio agio con me. No, non è bello e facile come sembra».
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Pora stella, soffre per "troppa fama"...
In un mondo che sprofonda negli abissi di ogni rovescio, con miliardi di esseri umani che un "parco divertimenti" non sanno nemmeno com'è fatto, e l'unico divertimento cui ambiscono è riuscire a mettere qualcosa nel piatto per arrivare al giorno dopo...in questo mondo c'è chi, avendo salute e ricchezza (guadagna 100 milioni l'anno), ci si lamenta perchè si è troppo famosi, si piange pubblicamente, quasi a volersi mettere sullo stesso piano della gran parte della umanità (quella disperata): "vedete, purei io soffro: voi perchè morite di fame o di qualsivoglia altro male, ed io perchè sono troppo famoso: vi capisco, capisco la vostra sofferenza perchè soffro anche io, sono come voi".
Beh, mi permetto di darlo io un consiglio a Ronaldo: non è vero che, come dice, ormai "tornare indietro non si può"...vuole la privacy? C'è una strada: si ritiri. Non cerchi contratti milionari che obbligano ad esporsi: dica basta. Chiuda col calcio: in due o tre anni verrà dimenticato, il mondo divora tutto molto velocemente e lui non ha scritto la Divina Commedia e non è Omero, dunque l'immortalità non lo riguarderà.
Chiuda col calcio e col circo, qua da noi lo hanno fatto Mina e Lucio Battisti: due che avrebbero potuto fare miliardi e miliardi concedendosi...e non si sono concessi. All'estero ci sono altri esempi. Salinger scrisse un romanzo e poi mandò tutti a quel paese. La Garbo, ancora oggi archetipo di ogni diva, salutò tutti a circa 30 anni e sparì per sempre.
Hanno vissuto le loro vite, andando al parco, crescendo i figli ed i nipoti, senza essere disturbati da nessuno - ma hanno spento da loro le luci dei riflettori.
Ronaldo ha appena chiesto un altro contratto di due anni allo United: avrebbe potuto farne a meno, dire basta e ritirarsi a vita privata...e al silenzio, così evita queste interviste oscene, che se i fan non fossero per definizione lobotomizzati e fossero dotati di intelletto raziocinante, a leggere uno che piagne per troppa fama, gli avrebbero tolto subito il problema voltandogli le spalle, cancellandolo dai social e lasciandolo in beata solitudine.Last edited by Sean; 09-09-2021, 12:59:12....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioUefa e Fifa, la guerra senza fine ora si sposta sul Mondiale ogni due anni
Mentre in Europa si discute di un nuovo Fair Play Finanziario, a livello globale è ripresa la guerra per il controllo del calcio tra Ceferin e Infantino: il ruolo decisivo del Qatar
Il caso limite è il drammatico specchio della realtà: il Barcellona schiacciato da una montagna di debiti (1,4 miliardi) ha perso Leo Messi, finito al Psg. Il finale è il punto di partenza di una rivoluzione. Oggi a Nyon si ritrovano le componenti del calcio, Uefa, Eca, agenti, tifosi, non la Fifa, per discutere del nuovo Fair Play Finanziario. L’argomento è sensibile, i conti del calcio sono un disastro. La pandemia ha infierito su un sistema squilibrato e già malato. La riforma non migliorerà i conti, proporrà (forse) un tetto salariale sugli ingaggi complessivi dei club. Le battaglie sono altre, politica e economica.
Lo scorso maggio il Congresso della Fifa ha votato sì allo studio di fattibilità dei Mondiali ogni due anni. Era passato un mese dal progetto della Superlega, nato e naufragato. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, si era schierato, a parole, al fianco del numero uno dell’Uefa, Aleksander Ceferin, e dei maggiori governi europei per farlo saltare. Oggi le posizioni sono distanti. «Ben 166 associazioni su 188 sono favorevoli ad approfondire la fattibilità del Mondiale biennale», ha sottolineato Infantino. «Il progetto Superlega è vergognoso, quello del Mondiale ogni due anni sbagliato», l’affondo di Ceferin. La Uefa osteggia l’idea, ucciderebbe l’Europeo e ingolferebbe il calendario internazionale, come dimostra il caso diplomatico sulle ultime convocazioni dei sudamericani che le varie leghe europee, tra cui la serie A, non volevano concedere alle Nazionali e alla Fifa.
Uefa e Fifa battagliano su molti fronti. Infantino vuole il Mondiale ogni due anni e il perché è presto detto: ha solo quella competizione, oltre al Mondiale per Club (ancora da vedere). Cerca di allargarsi. Ceferin e la Uefa, che si porta dietro anche la Conmebol (la confederazione sudamericana), provano a resistergli, forti di avere i miglior club, ma perdenti in quanto a voti. Le confederazioni di Asia, Africa, Oceania e America del Nord insieme possono far approvare il progetto.
La politica è il primo campo di battaglia e qui si torna in Europa. La naufragata Superlega ha spostato gli equilibri. Ceferin ha fatto asse con Inghilterra, Francia e Germania. Gli inglesi avendo la ricca Premier sono la prima forza, gli altri (tedeschi e francesi) che si sono opposti al torneo dei ricchi sono stati ricompensati. Soprattutto il Psg, finanziato dai soldi del Qatar e guidato da Al-Khelaifi, promosso alla presidenza dell’Eca al posto di Andrea Agnelli, mentre il tedesco Rummenigge siede nel comitato esecutivo Uefa. Eca e Uefa sono ormai un’unica entità, entrambe contrarie alla Superlega. Gli interessi di Ceferin e Al-Khelaifi si intrecciano. La Uefa non è mai intransigente sugli acquisti fuori mercato del Psg e del Qatar cui fa capo. Anche sui diritti tv c’è un legame: la tv qatariota beIN paga miliardi per i diritti Champions. Il Qatar gioca su più tavoli e il dialogo lo tiene aperto anche con la Fifa. Tra poco più di un anno ospiterà il Mondiale 2022, torneo sotto l’egida del presidente Infantino, vicino all’Arabia Saudita, altro grande finanziatore che ha da poco riaperto i rapporti con il Qatar. Gli arabi sono favorevoli alla Superlega, molti dei soldi sarebbero venuti dal Golfo, e al Mondiale biennale.
Ceferin rischia e lo sa. L’appoggio del Qatar potrebbe finire dopo il Mondiale, la sua permanenza all’Uefa è legata alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, chiamata a dare un parere vincolante sul caso Superlega e su un’eventuale posizione dominante della Uefa nella gestione economica del calcio europeo.
Se l’Europa non la ravviserà il progetto Superlega sarà quasi sepolto e Ceferin resterà, in caso contrario il futuro del presidente Uefa e quello del calcio europeo e mondiale rischiano una rivoluzione. Il Fair Play Finanziario a quel punto sarà l’ultimo dei problemi.
CorSeraOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPora stella, soffre per "troppa fama"...
In un mondo che sprofonda negli abissi di ogni rovescio, con miliardi di essere umani che un "parco divertimenti" non sanno nemmeno com'è fatto, e l'unico divertimento cui ambiscono è riuscire a mettere qualcosa nel piatto per arrivare al giorno dopo...in questo mondo c'è chi, avendo salute e ricchezza (guadagna 100 milioni l'anno), ci si lamenta perchè si è troppo famosi, si piange pubblicamente, quasi a volersi mettere sullo stesso piano della gran parte della umanità (quella disperata): "vedete, purei io soffro: voi perchè morite di fame o di qualsivoglia altro male, ed io perchè sono troppo famoso: vi capisco, capisco la vostra sofferenza perchè soffro anche io, sono come voi".
Beh, mi permetto di darlo io un consiglio a Ronaldo: non è vero che, come dice, ormai "tornare indietro non si può"...vuole la privacy? C'è una strada: si ritiri. Non cerchi contratti milionari che obbligano ad esporsi: dica basta. Chiuda col calcio: in due o tre anni verrà dimenticato, il mondo divora tutto molto velocemente e lui non ha scritto la Divina Commedia e non è Omero, dunque l'immortalità non lo riguarderà.
Chiuda col calcio e col circo, qua da noi lo hanno fatto Mina e Lucio Battisti: due che avrebbero potuto fare miliardi e miliardi concedendosi...e non si sono concessi. All'estero ci sono altri esempi. Salinger scrisse un romanzo e poi mandò tutti a quel paese. La Garbo, ancora oggi archetipo di ogni diva, salutò tutti a circa 30 anni e sparì per sempre.
Hanno vissuto le loro vite, andando al parco, crescendo i figli ed i nipoti, senza essere disturbati da nessuno - ma hanno spento da loro le luci dei riflettori.
Ronaldo ha appena chiesto un altro contratto di due anni allo United: avrebbe potuto farne a meno, dire basta e ritirarsi a vita privata...e al silenzio, così evita queste interviste oscene, che se i fan non fossero per definizione lobotomizzati e fossero dotati di intelletto raziocinante, a leggere uno che piagne per troppa fama, gli avrebbero tolto subito il problema voltandogli le spalle, cancellandolo dai social e lasciandolo in beata solitudine.Originariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Bho...per me ronaldo un po' di ragione ce l'ha. Non puo' uscire di casa come una persona normale. Appena lo riconoscono (cioe' subito) gli saltano addosso. Ovviamente non soffre...ma e' cmq una limitazione.
A mio avviso il top e' essere al massimo un Lewandowski, un Benzema, una roba cosi' insomma. Se li vedi in giro (non a Monaco o a Madrid ovviamente) al 90% nemmeno li riconosci. Il troppo (troppa celebrita') stroppia.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggioal 90% nemmeno li riconosci
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggiodevono camuffarsi bene però ahahI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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