Italia-Lituania, formazioni e dove vederla: Raspadori titolare, Jorginho alla terza di fila. Insigne e Immobile via
Mancini non ammette errori e lo ha spiegato ai suoi: «Vinciamo le prossime tre partite e ci qualifichiamo per Qatar 2022»
Il momento è solenne. Roberto Mancini prima dell’allenamento ha riunito la squadra nel cerchio di centrocampo. «Venite ancora più vicini», ha gridato cercando la compattezza, anche fisica, con il gruppo e lanciandosi in un sermoncino lungo cinque minuti e molto sentito: «Sappiamo cosa abbiamo fatto all’Europeo. Ora vinciamo queste tre partite e prendiamoci il Mondiale», il senso del discorso ai suoi discepoli. Quella di mercoledì sera con la Lituania, numero 134 del Ranking Fifa, ancora a zero punti nel girone, è di gran lunga la più facile, ma dopo i pareggi con Bulgaria e Svizzera l’Italia non può permettersi passi falsi. Il Qatar è vicino e lontano allo stesso tempo.
Mancini non si aspettava una ripartenza così complicata. Non sono stati giorni facili. L’entusiasmo ha lasciato il posto a una sottile agitazione, che si sta impadronendo di un gruppo passato dall’euforia per il titolo continentale ai timori per il Mondiale ancora da conquistare. Il rischio è di farsi condizionare da questa falsa partenza. E sarebbe un peccato: «Perché sia con la Bulgaria che con la Svizzera avremmo meritato di vincere. All’Europeo ci girava tutto bene, adesso siamo anche un po’ sfortunati. Il calcio è così», dice Mancio.
In attesa di ritrovare la migliore condizione atletica, già nella finestra di ottobre per le Final Four di Nations League, l’allenatore sta lavorando per recuperare quella psicologica. «Le critiche non mi preoccupano. Abbiamo spalle larghe per sopportarle. I giocatori devono ricordarsi chi sono e cosa hanno fatto. Abbiamo vinto l’Europeo contro ogni pronostico». E possono infilare il trentasettesimo risultato utile consecutivo come nessuna Nazionale al mondo: un altro passo deciso verso la storia. E quindi non possiamo perderci proprio adesso. «Dopo la Lituania a novembre abbiamo Svizzera e Irlanda del Nord: se vinciamo sempre il Mondiale è nostro senza altre preoccupazioni come la differenza reti», il messaggio perentorio di Mancini.
Intanto bisogna uscire da questo settembre nero. La formazione è condizionata dalla fatica delle prime due esibizioni e da una catena impressionante di infortuni e contrattempi. Altri due azzurri se ne sono andati martedì pomeriggio: Insigne per un problema famigliare è rientrato a Napoli, mentre Immobile ha alzato bandiera bianca per un affaticamento muscolare. Senza questo contrattempo il laziale avrebbe giocato. Mancini lo ha difeso: «Mi fate solo domande solo su Ciro, mi sembra di essere tornato ai tempi di Balotelli. Immobile in Qatar farà 8 gol, vincerà la classifica dei cannonieri e noi il Mondiale».
Ma ci sono altri acciaccati: Zaniolo ha preso una botta e non si è allenato, Chiesa ha un problema al flessore e lascia il posto a Berardi in un tridente con Bernardeschi e Raspadori, all’esordio dal primo minuto. Bastoni, candidato a giocare a fianco di Acerbi nel cuore della difesa con Di Lorenzo e Biraghi sulle fasce, è uscito malconcio da un contrasto nell’ultimo allenamento e per questo Mancini potrebbe inserire Bonucci, alla terza consecutiva. Anche Jorginho è costretto agli straordinari, perché Sensi ha dolori al polpaccio: giocherà tra Pessina e Locatelli. Ma per battere la Lituania basta e avanza un’Italia ammaccata. Il Mapei, quasi esaurito (11 mila biglietti), darà agli azzurri la spinta che serve per ripartire.
Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Acerbi, Bonucci, Biraghi; Pessina, Jorginho, Locatelli; Berardi, Raspadori, Bernardeschi.
Lituania (4-2-3-1): Setkus; Lasickas, Satkus, Utkus, Baravyskas; Megelaitis, Slivka; Novikovas, Verbickas, Jankauskas; Kazlauskas.
Arbitro: Pawson (Inghilterra)
Tv: ore 20.45, Rai1
CorSera
Mancini non ammette errori e lo ha spiegato ai suoi: «Vinciamo le prossime tre partite e ci qualifichiamo per Qatar 2022»
Il momento è solenne. Roberto Mancini prima dell’allenamento ha riunito la squadra nel cerchio di centrocampo. «Venite ancora più vicini», ha gridato cercando la compattezza, anche fisica, con il gruppo e lanciandosi in un sermoncino lungo cinque minuti e molto sentito: «Sappiamo cosa abbiamo fatto all’Europeo. Ora vinciamo queste tre partite e prendiamoci il Mondiale», il senso del discorso ai suoi discepoli. Quella di mercoledì sera con la Lituania, numero 134 del Ranking Fifa, ancora a zero punti nel girone, è di gran lunga la più facile, ma dopo i pareggi con Bulgaria e Svizzera l’Italia non può permettersi passi falsi. Il Qatar è vicino e lontano allo stesso tempo.
Mancini non si aspettava una ripartenza così complicata. Non sono stati giorni facili. L’entusiasmo ha lasciato il posto a una sottile agitazione, che si sta impadronendo di un gruppo passato dall’euforia per il titolo continentale ai timori per il Mondiale ancora da conquistare. Il rischio è di farsi condizionare da questa falsa partenza. E sarebbe un peccato: «Perché sia con la Bulgaria che con la Svizzera avremmo meritato di vincere. All’Europeo ci girava tutto bene, adesso siamo anche un po’ sfortunati. Il calcio è così», dice Mancio.
In attesa di ritrovare la migliore condizione atletica, già nella finestra di ottobre per le Final Four di Nations League, l’allenatore sta lavorando per recuperare quella psicologica. «Le critiche non mi preoccupano. Abbiamo spalle larghe per sopportarle. I giocatori devono ricordarsi chi sono e cosa hanno fatto. Abbiamo vinto l’Europeo contro ogni pronostico». E possono infilare il trentasettesimo risultato utile consecutivo come nessuna Nazionale al mondo: un altro passo deciso verso la storia. E quindi non possiamo perderci proprio adesso. «Dopo la Lituania a novembre abbiamo Svizzera e Irlanda del Nord: se vinciamo sempre il Mondiale è nostro senza altre preoccupazioni come la differenza reti», il messaggio perentorio di Mancini.
Intanto bisogna uscire da questo settembre nero. La formazione è condizionata dalla fatica delle prime due esibizioni e da una catena impressionante di infortuni e contrattempi. Altri due azzurri se ne sono andati martedì pomeriggio: Insigne per un problema famigliare è rientrato a Napoli, mentre Immobile ha alzato bandiera bianca per un affaticamento muscolare. Senza questo contrattempo il laziale avrebbe giocato. Mancini lo ha difeso: «Mi fate solo domande solo su Ciro, mi sembra di essere tornato ai tempi di Balotelli. Immobile in Qatar farà 8 gol, vincerà la classifica dei cannonieri e noi il Mondiale».
Ma ci sono altri acciaccati: Zaniolo ha preso una botta e non si è allenato, Chiesa ha un problema al flessore e lascia il posto a Berardi in un tridente con Bernardeschi e Raspadori, all’esordio dal primo minuto. Bastoni, candidato a giocare a fianco di Acerbi nel cuore della difesa con Di Lorenzo e Biraghi sulle fasce, è uscito malconcio da un contrasto nell’ultimo allenamento e per questo Mancini potrebbe inserire Bonucci, alla terza consecutiva. Anche Jorginho è costretto agli straordinari, perché Sensi ha dolori al polpaccio: giocherà tra Pessina e Locatelli. Ma per battere la Lituania basta e avanza un’Italia ammaccata. Il Mapei, quasi esaurito (11 mila biglietti), darà agli azzurri la spinta che serve per ripartire.
Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Acerbi, Bonucci, Biraghi; Pessina, Jorginho, Locatelli; Berardi, Raspadori, Bernardeschi.
Lituania (4-2-3-1): Setkus; Lasickas, Satkus, Utkus, Baravyskas; Megelaitis, Slivka; Novikovas, Verbickas, Jankauskas; Kazlauskas.
Arbitro: Pawson (Inghilterra)
Tv: ore 20.45, Rai1
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