Walter Sabatini: "Arnautovic è un rissaiolo, per questo lo prendiamo". Cosa c'è dietro l'elogio della sfacciataggine
Un bad boy del pallone a Bologna, con licenza di far discutere. "Arnautovic è un rissaiolo, e lo prendiamo per questo, i rissaioli mi piacciono: la squadra è buona, ma le manca sfacciataggine, prepotenza", ha snocciolato il dg rossoblù Walter Sabatini in un'intervista al Messaggero. Confermando sia che l'affare è fatto, con l'attaccante austriaco che s'aspetta di essere a ora svincolato dallo Shanghai e firmare il contratto già pronto col Bologna, sia che al club non importa del carattere quantomeno fumantino dell'ex Inter. Anzi, in qualche modo lo incoraggia, se proprio quello è una delle ragioni per cui è stato scelto come colpo dell'estate, col benestare di Mihajlovic, con cui condivide origini (il padre è serbo) e temperamento. Perché in una squadra di giovani e bravi ragazzi, anche il tecnico pensava servisse questo, un uomo non solo di esperienza ma anche dal carattere forte ed accentratore, capace di far crescer in personalità un gruppo che ha spesso avuto nella mancanza di malizia sportiva uno dei propri limiti.
Di certo Arnautovic, pur non essendo più il ragazzino sregolato che Mourinho ai tempi dell'Inter definì "il più folle che abbia mai conosciuto", ha anche durante questo Europeo dimostrato di essere uno che attira l'attenzione su di sé non solo per le giocate. Prima la squalifica per gli insulti al macedone Alioski e la madre, poi con l'Italia il gol (annullato al Var) e l'esultanza polemica verso la curva azzurra. Con relative reazioni social dei tifosi. Già all'arrivo in Serie A sarà uomo divisivo, quello che è mancato - almeno in campo - nel Bologna degli ultimi anni. Come ruolo sostituirà Palacio, ma dentro e fuori dal campo non potrebbero essere più diversi.
E dire che crescendo Arnautovic ha moderato i comportamenti, diventando nel frattempo un perno della propria nazionale e alzando il livello delle prestazioni. Da ragazzino era stato rimpallato dalle giovanili delle squadre viennesi perché nessun allenatore riusciva a lavorare con lui, in Olanda ha avuto problemi con la giustizia sportiva per gli insulti agli avversari; mentre con quella ordinaria in patria ha dovuto rispondere di ingiurie a un poliziotto e in Germania di multe per eccesso di velocità. Risse coi compagni in allenamento non sono mancate, celebre pure quando da interista prese in prestito la Bentley di Eto'o, la parcheggiò senza chiuderla e l'auto venne rubata. Quando ormai la sua carriera sembrava essersi persa tra le intemperanze, è rinato in Inghilterra, allo Stoke e al West Ham, iniziando a far parlare di sé meno per le polemiche e molto di più per i gol. Guadagnandosi un contratto faraonico in Cina, prima della corte del Bologna che sta ora per avere il suo "rissaiolo", corteggiato da mesi e ormai prossimo all'altare.
Repubblica
Un bad boy del pallone a Bologna, con licenza di far discutere. "Arnautovic è un rissaiolo, e lo prendiamo per questo, i rissaioli mi piacciono: la squadra è buona, ma le manca sfacciataggine, prepotenza", ha snocciolato il dg rossoblù Walter Sabatini in un'intervista al Messaggero. Confermando sia che l'affare è fatto, con l'attaccante austriaco che s'aspetta di essere a ora svincolato dallo Shanghai e firmare il contratto già pronto col Bologna, sia che al club non importa del carattere quantomeno fumantino dell'ex Inter. Anzi, in qualche modo lo incoraggia, se proprio quello è una delle ragioni per cui è stato scelto come colpo dell'estate, col benestare di Mihajlovic, con cui condivide origini (il padre è serbo) e temperamento. Perché in una squadra di giovani e bravi ragazzi, anche il tecnico pensava servisse questo, un uomo non solo di esperienza ma anche dal carattere forte ed accentratore, capace di far crescer in personalità un gruppo che ha spesso avuto nella mancanza di malizia sportiva uno dei propri limiti.
Di certo Arnautovic, pur non essendo più il ragazzino sregolato che Mourinho ai tempi dell'Inter definì "il più folle che abbia mai conosciuto", ha anche durante questo Europeo dimostrato di essere uno che attira l'attenzione su di sé non solo per le giocate. Prima la squalifica per gli insulti al macedone Alioski e la madre, poi con l'Italia il gol (annullato al Var) e l'esultanza polemica verso la curva azzurra. Con relative reazioni social dei tifosi. Già all'arrivo in Serie A sarà uomo divisivo, quello che è mancato - almeno in campo - nel Bologna degli ultimi anni. Come ruolo sostituirà Palacio, ma dentro e fuori dal campo non potrebbero essere più diversi.
E dire che crescendo Arnautovic ha moderato i comportamenti, diventando nel frattempo un perno della propria nazionale e alzando il livello delle prestazioni. Da ragazzino era stato rimpallato dalle giovanili delle squadre viennesi perché nessun allenatore riusciva a lavorare con lui, in Olanda ha avuto problemi con la giustizia sportiva per gli insulti agli avversari; mentre con quella ordinaria in patria ha dovuto rispondere di ingiurie a un poliziotto e in Germania di multe per eccesso di velocità. Risse coi compagni in allenamento non sono mancate, celebre pure quando da interista prese in prestito la Bentley di Eto'o, la parcheggiò senza chiuderla e l'auto venne rubata. Quando ormai la sua carriera sembrava essersi persa tra le intemperanze, è rinato in Inghilterra, allo Stoke e al West Ham, iniziando a far parlare di sé meno per le polemiche e molto di più per i gol. Guadagnandosi un contratto faraonico in Cina, prima della corte del Bologna che sta ora per avere il suo "rissaiolo", corteggiato da mesi e ormai prossimo all'altare.
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