Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioLa superLega nn avrebbe risolto nullaOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioMa dove è scritto quello?
Qua bisogna vedere se c'è stata una aritmia che lo ha fatto svenire (e il defibrillatore da impiantare serve per evitare episodi simili in futuro) o se c'è stato un infarto con arresto cardiaco...e in questo caso ci sono dei danni, da valutare quanto estesi.
Almeno io non ho ancora capito cosa abbia avuto.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLa questione dei procuratori non è tanto che si abbia a che fare con un intermediario (anche per le case ci sono le agenzie) ma che questi procuratori abbiano ormai assunto nel calcio un ruolo ed un potere tali da condizionare pesantemente i club e dunque il gioco stesso: "se non mi prendi questi giocatori io ti porto via l'allenatore" o situazioni simili.
C'è una cricca di procuratori potentissimi che gestiscono il giocattolo. Non si fa mercato, non si possono dunque costruire le rose, se non si sta alle condizioni di questa oligarchia calcistica - che poi è assolutamente fuori dalle norme, perchè nel calcio le istituzioni sono le federazioni ed i club, ed i tesserati appartengono in teoria a quelle...nella pratica no, nella pratica sono proprietà dei procuratori.
Nessuno però che illumini e indaghi o normi nella vicenda. Si preferisce indebolire ulteriormente i club (Ceferin vs superlega) rispetto allo scoperchiare quel pozzo oscuro che è il potere e l'azione (borderline) di questi procuratori, che ormai ricattano e tengono sotto scacco, in maniera palese, le squadre.
Ogni anno leggiamo nei bilanci milioni e milioni dati in commissioni ai procuratori, e per sgombrare ogni dubbio, ci metto in mezzo anche la Roma che tifo.
Ci sono società (Wolverhampton ad esempio) che ha praticamente dato in mano la squadra, e la sua costruzione, proprio a Mendes.
La superlega non era e non è la panacea, ma avrebbe dato ancora più potere ai procuratori. Fa bene in questo caso Commisso a mandare a quel paese Gattuso e Mendes, e spero che l'esempio venga seguito anche da altre società.
Intanto succede l'imponderabile:
Last edited by fede79; 17-06-2021, 18:45:54.sigpic
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza MessaggioSean, però il peccato originale sta nei club, c'è poco da fare: il potere gliel'hanno dato loro.
Ogni anno leggiamo nei bilanci milioni e milioni dati in commissioni ai procuratori, e per sgombrare ogni dubbio, ci metto in mezzo anche la Roma che tifo.
Ci sono società (Wolverhampton ad esempio) che ha praticamente dato in mano la squadra, e la sua costruzione, proprio a Mendes.
La superlega non era e non è la panacea, ma avrebbe dato ancora più potere ai procuratori. Fa bene in questo caso Commisso a mandare a quel paese Gattuso e Mendes, e spero che l'esempio venga seguito anche da altre società.
Intanto succede l'imponderabile:
https://www.corrieredellosport.it/ne...ndarci_gattuso
La superlega non era la panacea, lo abbiamo detto...ma la Uefa se la prende con soggetti istituzionali e che stanno lì, non è che scappano...mentre invece uno dei più grossi punti critici del calcio odierno è proprio questo oligopolio dei procuratori che fanno o meno i destini dei club.
Fonseca-Gattuso: il calciomercato finchè non ci sono le firme è sempre una sorpresa senza esclusioni di colpi (di scena).Last edited by Sean; 17-06-2021, 19:20:11....ma di noi
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Non si capisce più un catzo...
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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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Gattuso dovrà fare qualche dichiarazione pubblica, lasciare l'incarico perché la società non riesce a prendere giocatori del suo stesso procuratore è una discreta figuraccia. Soprattutto per lui che finora si è sempre dimostrato un uomo vero.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl peccato originale è vecchio di 20 anni o più però e verteva sulle commissioni, cioè sui soldi da elargire ai procuratori, e non certo sul potere. Qua il discorso si è andato modificando nel tempo in peggio e riguarda il potere che hanno preso i procuratori, favoriti da una piena vacanza delle norme al riguardo, di una semplice regolamentazione.
La superlega non era la panacea, lo abbiamo detto...ma la Uefa se la prende con soggetti istituzionali e che stanno lì, non è che scappano...mentre invece uno dei più grossi punti critici del calcio odierno è proprio questo oligopolio dei procuratori che fanno o meno i destini dei club.
Fonseca-Gattuso: il calciomercato finchè non ci sono le firme è sempre una sorpresa senza esclusioni di colpi (di scena).
Il discorso ha fatto il gioco dei club (io ti riconosco una commissione, tu mi dai il giocatore X), poi loro hanno alzato il tiro, e tu gli sei andato dietro (è un tu generico ovviamente).sigpic
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Eriksen, il futuro a rischio: in Italia giocare col defibrillatore non è neanche contemplato dalle regole
Il cardiologo Roberto Corsetti: «I protocolli da noi non prevedono neanche l’eventualità e infatti non c’è un solo atleta agonista che giochi col defibrillatore: questo deve farci riflettere». Il professor Castellacci: «Qui regole più severe, e comunque giocare in quelle condizioni sarebbe pericolosissimo»
«Clinicamente, l’impianto di un defibrillatore significa una sola cosa: che il qualificatissimo staff di medici che sta assistendo Eriksen ha il dubbio che possa ripresentarsi un’instabilità elettrica del cuore, anche a riposo, anche in clinica, come quella quasi fatale sul campo a Copenhagen. Non parliamo di un loop recorder che registra i battiti, parliamo di un salvavita». Roberto Corsetti, tra i cardiologi dello sport più noti in Italia, interpreta così il progetto di impianto sul giocatore danese. «Il comunicato dei medici — spiega Corsetti — parla molto chiaro: sulla decisione c’è stato consenso da parte di specialisti di fama nazionale e internazionale. Non sappiamo nulla delle ragioni specifiche della decisione perché non abbiamo la cartella clinica dell’atleta, ma è chiaro che dal monitoraggio degli ultimi giorni devono essere emersi elementi importanti a favore dell’instabilità del muscolo cardiaco. Siamo ancora nella Fase 1: dietro a un evento che ha quasi ucciso Eriksen c’è una patologia grave che deve essere accertata. Al momento il primo obbiettivo è continuare a salvargli la vita».
No all’idoneità
Sulla possibilità che Eriksen torni a giocare ottenendo o meno l’idoneità, in Italia o altrove, come fa tuttora, per esempio, l’olandese Blind, Corsetti è categorico: «Fuorviante parlare di futuro quando non si sa nulla delle ragioni dell’arresto cardiaco. Io, da cardiologo veterano, se avessi un figlio della sua età vorrei solo capire cos’è successo e se potrà condurre una vita normale. Non gli concederei più l’idoneità agonistica e credo che con me concorderebbe la maggior parte dei cardiologi italiani».
I protocolli neanche prevedono l’ipotesi
E sul divieto di giocare in Italia col defibrillatore impiantato? Sull’idoneita negli atleti con defibrillatore impiantato, i protocolli italiani di medicina dello sport spiegano genericamente che «la concessione dell’idoneità sportiva dipende dal tipo di cardiopatia sottostante, dalla presenza o meno di sintomi, dal rischio traumatico e dal rischio intrinseco dello sport praticato. Inoltre, dovrà essere valutato attentamente anche il rischio di possibili interferenze elettromagnetiche al dispositivo. Le preoccupazioni maggiori legate all’attività sportiva ad elevato impegno cardiovascolare nei portatori di ICD sono relative al possibile aumento del numero degli shock appropriati e non appropriati in corso di esercizio fisico». In sostanza, conclude Corsetti, «la nostra normativa sulle visite medico legali sportive non dice nulla di esplicito sui defibrillatori perché nel Cocis (il Protocollo Cardiologico per il Giudizio di Idoneità Sportiva, ndr) la possibilità di competere con un defibrillatore impiantato non è nemmeno contemplata: in Italia non c’è un solo atleta agonista, professionista o meno, che giochi col defibrillatore e questo deve farci riflettere».
Castellacci pessimista
«In Europa con un defibrillatore impiantato si gioca, c’è l’olandese Blind che sta facendo l’Europeo. Ma in Italia siamo molto più attenti e severi nel concedere le idoneità sportive», aggiunge il professor Enrico Castellacci, medico della Nazionale campione del mondo nel 2006 e ora presidente dei medici del calcio. Anche lui ha dubbi sulla possibilità che Christian Eriksen possa giocare in Italia. «Bisognerà capire bene quale è la patologia, ma andare in campo con un defibrillatore sottocutaneo espone a rischi. Una pallonata o un contrasto possono mettere fuori uso un meccanismo che con una scossa elettrica interviene in caso di arresto cardiaco».
CorSera...ma di noi
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza MessaggioI soldi sono il potere, quindi pagando più commissioni hai dato più potere a questi individui.
Il discorso ha fatto il gioco dei club (io ti riconosco una commissione, tu mi dai il giocatore X), poi loro hanno alzato il tiro, e tu gli sei andato dietro (è un tu generico ovviamente)....ma di noi
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Ha detto una cosa cruciale Sean qualche post fa, qui si tratta di un ragazzo con tutta la vita davanti.
Speculare su ritorni in campo e’ chiaramente un esercizio di stile per i commentatori, una questione assicurativa per il club, un dramma umano per lui.
Porca troi@ che mmazzata.
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Allo stato è assurdo solo pensarlo. Tra l'altro parliamo di eventi che possono essere valutati in completezza solo col tempo. Non è la rottura di un arto, che operi, ricomponi, riprendi...qua si tratta di un organo importantissimo e delicatissimo e che renderà la fotografia completa del suo stato reale solo col tempo...Immaginarsi altro che non sia un cercare di pensare a vivere è follia e discorso completamente scollegato dalla emergenza in cui la realtà ha disgraziatamente precipitato quel giovane uomo, almeno per adesso.Last edited by Sean; 17-06-2021, 19:42:42....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioGli sono andati dietro perchè è un mare senza norme. E' una terra di nessuno. Chi deve fare le norme? I club o la Uefa? Cosa può fare un club? O allora si fanno un cartello e iniziano (tutti però) a comportarsi come la Fiorentina o non resta che appellarsi all'organo che in teoria dovrebbe vigilare e soprattutto ha il potere di normare il quadro.
Però ripeto, il peccato originale sta a monte, sta nei clubs.
Dopo quello c’è stato quelle delle plusvalenze, e anche qui si è arrivati al capolinea.
Quale sarà il prossimo espediente?sigpic
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza MessaggioÈ difficile ora inserire delle norme, come dicevi giustamente, doveva essere fatto 20 anni fa.
Però ripeto, il peccato originale sta a monte, sta nei clubs.
Dopo quello c’è stato quelle delle plusvalenze, e anche qui si è arrivati al capolinea.
Quale sarà il prossimo espediente?
Chi sta facendo incancrenire i mali storici sono le federazioni e la Uefa che non normano il mercato e nemmeno le bande dei procuratori, pur conoscendo benissimo quello che sta accadendo, con tanto di trucchi, cifre, nomi e cognomi.
Siamo in un mondo in cui un poveraccio come Manenti può prendere un club e farlo fallire; in cui arriva il primo cinese scappato di casa e prende (o gli viene intestato) il Milan, senza che nessuno indaghi o si faccia due domande. Siamo in un mondo dove il City froda il FPF e riceve una multa di qualche migliaio di euro. Un mondo dove i procuratori non sono più coloro che mettono in contatto un club con un giocatore, seguendo poi la trattativa, ma che gestiscono di fatto i mercati dei club, riducendo i dirigenti delle squadre a meri collaboratori (o complici).
I club si sono messi le serpi in seno, ma adesso è anche impossibile liberarsene se le istituzioni non fanno qualcosa: il fatto di individuare l'origine del male storico ci aiuta per la cronaca a ritroso, non certo per il presente...posto che poi 20 anni fa i procuratori non facevano o disfacevano i mercati, perchè è in questo potere che sta il vero nodo della questione (e uno dei motivi per cui i bilanci fanno ormai acqua da tutte le parti)....ma di noi
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