Aria di novità in casa della Roma: arriva un 82enne a capo della comunicazione, direttamente sbendato dalle catacombe. Il suo programma di riammodernamento:
L'albero di natale giallorosso, cercare il tifoso più vecchio della Roma, uno slogan penetrante ("Mejo a Roma")...gli americani, che, si sa, sono molto avanti su tutto, hanno pensato bene che questa è la strada della comunicazione degli anni 2020, quella di Internet, dei social, quella "global" atta ad allargare la quota mercato del tifo per cercare di pesare di più come visibilità, attrattiva e dunque sponsor e dunque soldi.
Dunque quale scelta migliore di un 82enne che sicuramente, come vediamo dalle prime idee che gli frullano in testa, sa come muoversi in questa comunicazione globale?
La questione è soltanto una, e sulla carta è semplice, ma forse non così tanto semplice se certo calcio ha ancora difficoltà a coglierla: in Italia il tifo è ormai sedimentato e fidelizzato: non c'è mercato da conquistare in quel senso e i tifosi domestici l'albero di natale coi colori della propria squadra se lo fanno da sempre (chi lo fa).
La partita si gioca sul mercato estero: lì si gareggia per le quote del mercato, per aumentare i tifosi-follower e dunque il peso mediatico e dunque gli sponsor e dunque i soldi...e temo che a quel mercato di conoscere chi sia il più vecchio tifoso della Roma ancora in vita (vista l'età, forse Costanzo stesso, magari non deve cercare lontano) o gli slogan da proloco turistica ("Mejo a Roma") freghi il giusto, cioè zero.
Le quote mercato nel calcio si conquistano in pochi e sempici modi: grandi calciatori, quelli che attraggano gli occhi dei tifosi...e vittorie o grandi imprese o grandi partite, che le tv e i media veicolano nel mondo interconesso e fanno emergere i nomi e il nome della squadra (si vedano PSG e City come ultimi esempi...ma anche l'Atletico)...e per fare questo non serve sbendare la mummia dalle catacombe ma mettersi sotto per fare una grande squadra: il resto nulla aggiunge a quanto già si ha o già si è.
...Quindi che degli americani, che si dice siano sempre così avanti nel "business", abbiano scelto quella figura stupisce al contrario stavolta. E' una scelta senza senso.
Ha già in mente qualche strategia particolare?
«Il mio obiettivo è soprattutto quello di saldare il rapporto tra i tifosi e il club. Ho in testa diverse iniziative: il primo desiderio che vorrei esaudire è quello di trovare il tifoso della Roma più anziano, mi piace l’idea di mettere le mani nella storia e nella tradizione che questa squadra ha. Poi mi piacerebbe fare qualcosa a Natale, pensavo a degli alberi giallorossi... Senza dimenticare lo slogan che voglio lanciare: “Mejo ‘a Roma”».
https://laroma24.it/rubriche/la-penn...chiamero-totti
«Il mio obiettivo è soprattutto quello di saldare il rapporto tra i tifosi e il club. Ho in testa diverse iniziative: il primo desiderio che vorrei esaudire è quello di trovare il tifoso della Roma più anziano, mi piace l’idea di mettere le mani nella storia e nella tradizione che questa squadra ha. Poi mi piacerebbe fare qualcosa a Natale, pensavo a degli alberi giallorossi... Senza dimenticare lo slogan che voglio lanciare: “Mejo ‘a Roma”».
https://laroma24.it/rubriche/la-penn...chiamero-totti
Dunque quale scelta migliore di un 82enne che sicuramente, come vediamo dalle prime idee che gli frullano in testa, sa come muoversi in questa comunicazione globale?
La questione è soltanto una, e sulla carta è semplice, ma forse non così tanto semplice se certo calcio ha ancora difficoltà a coglierla: in Italia il tifo è ormai sedimentato e fidelizzato: non c'è mercato da conquistare in quel senso e i tifosi domestici l'albero di natale coi colori della propria squadra se lo fanno da sempre (chi lo fa).
La partita si gioca sul mercato estero: lì si gareggia per le quote del mercato, per aumentare i tifosi-follower e dunque il peso mediatico e dunque gli sponsor e dunque i soldi...e temo che a quel mercato di conoscere chi sia il più vecchio tifoso della Roma ancora in vita (vista l'età, forse Costanzo stesso, magari non deve cercare lontano) o gli slogan da proloco turistica ("Mejo a Roma") freghi il giusto, cioè zero.
Le quote mercato nel calcio si conquistano in pochi e sempici modi: grandi calciatori, quelli che attraggano gli occhi dei tifosi...e vittorie o grandi imprese o grandi partite, che le tv e i media veicolano nel mondo interconesso e fanno emergere i nomi e il nome della squadra (si vedano PSG e City come ultimi esempi...ma anche l'Atletico)...e per fare questo non serve sbendare la mummia dalle catacombe ma mettersi sotto per fare una grande squadra: il resto nulla aggiunge a quanto già si ha o già si è.
...Quindi che degli americani, che si dice siano sempre così avanti nel "business", abbiano scelto quella figura stupisce al contrario stavolta. E' una scelta senza senso.
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