Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • marcu9
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    Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
    Si dice che l'Inter debba vendere almeno 2 big, piu' probabilmente 3.
    Che ce ne venda almeno uno!

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    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • In piedi tra le rovine
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      Il problema dell'Inter è che agenti e calciatori vogliono vederci chiaro - Eriksenn che dice di essere scioccato dalla partenza di Conte e che vuol vedere che programmi abbia la società, immagino riassuma il pensiero di molti suoi compagni...anche se Bocca su Repubblica ci ha assicurato che Inzaghi "ha già colmato il vuoto"...sarà.

      Intanto c'è da colmare la mancanza di fiducia, perchè quando una azienda ti chiama e ti chiede di rinunciare (non dilazionare: rinunciare) a 2 mensilità, ecco che ti spunta qualche domanda in testa. Se a questo colleghi la squadra cinese lasciata fallire di domande te ne spuntano due.

      Quando poi vedi che il tecnico appena laureatosi campione d'Italia prende e scappa, di domande te ne spuntano 3...e quando ti accorgi che solo il tuo club, tra le grandi squadre, chiede la dilazione per iscriversi al campionato, i punti interrogativi diventano 4...e se nel frattempo intuisci che la proprietà, per iscriversi al prossimo campionato, aspetta un prestito da degli strozzini americani, ecco sulla testolina appaiono tante lucette che ti mandano in confusione...anche se Bocca su Repubblica ci dice che è tutto a posto e che con Inzaghi "i rimpianti per la partenza di Conte sono già superati".
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        "Mie sensazione ma anche qualche chiacchericcio mi fanno pensare che Donnarumma alla fine non andrà ne alla Juve e ne al Barcellona, andrà al PSG"

        Trevisani
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
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        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • marcu9
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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
          "Mie sensazione ma anche qualche chiacchericcio mi fanno pensare che Donnarumma alla fine non andrà ne alla Juve e ne al Barcellona, andrà al PSG"

          Trevisani
          "Alla ricerca dei 10 milioni"..

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          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          • sylvester
            Bodyweb Senior
            • Dec 2004
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            Che ce ne venda almeno uno!

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            Non illudiamoci.
            Ci sono pochi soldini da spendere
            Speriamo che il mercato creativo di Paolo
            proceda per il meglio.









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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            • Sean
              Csar
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              A me fa strano che fronte voci torinesi nessuno dica nulla su Donnarumma, perchè a quest'ora avremmo avuto i soliti origliatori che ci avrebbero riportato qualche vocetta, come accade di solito quando un nome diventa caldo...e invece Donnarumma sta a spasso e nessuno sa niente tra coloro che hanno agganci o presunti tali in società...per cui c'è effettivamente una sensazione di pista estera.
              ...ma di noi
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              forse, tra mille inverni
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • sylvester
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                "Mie sensazione ma anche qualche chiacchericcio mi fanno pensare che Donnarumma alla fine non andrà ne alla Juve e ne al Barcellona, andrà al PSG"

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                "Alla ricerca dei 10 milioni"..

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                Donnarumma è già un ricordo lontano

                e il tempo ruba i contorni
                a una fotografia...
                cit.









                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                (L. Pirandello)

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                  In the coming days contacts with Dybala and his entourage will be reopened for the possible renewal. Arthur, first small signals from PSG. As for Donnarumma, Barcelona & PSG are contenders. Szczesny must be sold first, there are some signs from Arsenal. [@NicolaBalice]
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                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
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                    Il Chelsea vuole Lukaku dopo la Champions, l’Inter cerca di resistere

                    Il tecnico Tuchel dopo la vittoria della Champions ha chiesto ad Abramovich di avere Lukaku. Il belga vuole restare a Milano, ma osserva anche le mosse di Zhang: servono 80 milioni di incassi dal mercato

                    Lukaku regalo Champions per Tuchel? L’uomo immagine del 19esimo scudetto della storia nerazzurra, l’emblema del gioco redditizio e generoso di Conte, abile a resuscitare l’orgoglio interista è Romelu Lukaku. L’attaccante che ha segnato 30 gol stagionali, il ragazzo con cui si è identificato il popolo nerazzurro quando ha fatto a sportellate con Ibrahimovic nel derby, in sintesi il miglior giocatore della serie A secondo la classifica ufficializzata lunedì dalla Lega.

                    Non è perciò un caso che il belga sia stato il primo elemento della rosa a essere stato contattato da Simone Inzaghi che, pur conscio delle inevitabili cessioni che il suo spogliatoio subirà per ragioni di bilancio, considera l’attaccante 28enne come centrale nel progetto. Lukaku da parte sua a Milano sta bene e nonostante l’addio traumatico del suo tecnico mentore non sembra contemplare a ora una prematura partenza da Appiano.


                    Eppure in questa strana atmosfera da caos calmo, fra giocatori in vacanza e conti del club da aggiustare, un brivido percorre la schiena dei tifosi del Biscione. Thomas Tuchel, dopo aver sollevato la coppa più grande sabato battendo Sua Maestà Guardiola, ha acquisito credito agli occhi del magnate Roman Abramovich: l’obiettivo è l’allestimento di una squadra che il prossimo anno possa dare la caccia alla Premier, rinforzando innanzitutto il reparto offensivo, di cui non farà più parte Giroud prossimo ad accasarsi al Milan. In questa stagione Timo Werner ha deluso le aspettative e il tecnico tedesco, in procinto di rinnovare il contratto con i Blues fino al 2023, ha chiesto espressamente un bomber prolifico. Due sono i nomi che l’ex allenatore del Psg avrebbe formulato: Haaland di cui il Borussia Dortmund in questa finestra di mercato non si vuole privare e Lukaku appunto. Ora è vero che l’Inter considera il belga il perno centrale della squadra che verrà ma è altrettanto reale la necessità del club nerazzurro di concludere la sessione di mercato con un attivo di 80 milioni, alleggerendo il monte ingaggi del 15%. Hakimi come è noto è la pedina individuata per il sacrificio sull’altare dell’abbattimento dei costi (Marotta e Ausilio lo valutano 80 milioni, il Psg 60: Emerson Royal del Barcellona il potenziale sostituto) ma basterà l’eventuale cessione del marocchino?

                    L’entourage del belga prima di giurare fedeltà a Milano intende osservare l’evoluzione delle trattative e comprendere le future mosse di Steven Zhang. Dalla sede di Viale della Liberazione i dirigenti lasciano trasparire serenità sulla capacità di trattenere a Milano Romelu, ma con realismo non nascondono la consapevolezza che in un momento di congiuntura economica una eventuale offerta da 120 milioni di euro sgretolerebbe ogni piano e certezza.

                    La palla perciò passa al Chelsea, in attesa che oggi si sblocchi la diatriba sulle mensilità pregresse fra Simone Inzaghi e Lotito e l’Inter possa ufficializzare l’ingaggio del nuovo tecnico.


                    CorSera
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                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
                      Csar
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                      Donnarumma-Juventus, Allegri frena: Gigio agli Europei senza squadra

                      Il portiere dell’Italia potrebbe cominciare gli Europei senza contratto dopo l’addio al Milan. Pesa sulle scelte dei bianconeri la stima di Allegri per Szczesny

                      Gigio è sereno, assicura chi gli sta vicino. E a sbirciare i suoi seguitissimi profili social sembrerebbe vero: i sorrisi non mancano, le battute neanche. Così fosse, meglio. Ma qualche dubbio è quantomeno lecito, perché post o non post i giorni passano e le possibilità che Donnarumma si presenti al debutto all’Europeo da disoccupato aumentano. Proprio quello che tutti speravamo non accadesse. Ad ammetterlo era stato lo stesso Lele Oriali, dirigente azzurro di enorme esperienza, che giusto una settimana fa aveva detto chiaro e tondo che per il bene della Nazionale «sarebbe meglio che tutte le situazioni di mercato si risolvessero prima del via del torneo». È quello che sperano tutti, compresi Gigio e il suo agente Mino Raiola, sbarcato ieri a Milano per provare ad accelerare la trattativa con la Juventus grazie all’ottimo rapporto con Pavel Nedved. Fatto sta che da quando il Milan si è sfilato lasciandolo di fatto libero, Gigio ha in un certo senso perso forza contrattuale: è vero che ora chi lo vuole può prenderlo gratis, ma è chiaro che senza più l’offerta rossonera da 8 milioni netti annui come base di partenza adesso tutti cercheranno di ottenere uno sconto.

                      Il raffreddamento

                      La Juventus stessa punta a risparmiare qualcosa rispetto ai 10 milioni che solo due settimane fa era disposta a mettere sul tavolo. Anche perché Max Allegri sulla questione ha idee precise: Gigio è fortissimo ma svenarsi per un portiere non ha senso, la sintesi del suo pensiero, meglio piuttosto investire su altri ruoli, anche perché il tecnico livornese stima parecchio Szczesny. Insomma: Madama ci sta, ma senza fare follie. Anche perché il polacco non è facile da piazzare, non tanto per il cartellino (35-40 milioni) quanto per i 6,5 milioni di stipendio fino al 2024. Piace in Premier, ma offerte non sono arrivate.


                      Stesso ingaggio

                      Ecco perché per Donnarumma caldissima continua a restare la pista che porta a Barcellona, dove da tempo pensano di sbarazzarsi di Ter Stegen. Anche qui però la situazione è più complessa. Dentro al club catalano c’è anche chi ha sollevato una questione non secondaria: da sempre i blaugrana scelgono portieri bravissimi con i piedi, qualità nella quale Donnarumma non eccelle. Tradotto: anche lì nessuno intende giocare al rialzo. Terza opzione è il Psg di Leonardo, che però ha da poco rinnovato il contratto fino al 2024 a Navas. A Parigi la passione per Gigio pare essersi affievolita.
                      Insomma: complice la mossa del Milan, che ha spiazzato un po’ tutti, l’asta non si è ancora aperta. Tutti lo vogliono, ma (per ora) nessuno lo prende. «In testa ho solo la Nazionale» va ribadendo ai suoi amici lo stabiese, nominato ieri miglior portiere della stagione dalla Lega di A. Ripetiamo: meglio così. Ma i dubbi sul suo futuro restano. E una riflessione sorge spontanea: che beffa, se alla fine Gigio fosse costretto ad accettare suppergiù gli stessi 8 milioni che gli offriva il suo amato Milan. Anche perché in quel caso l’unico a guadagnarci sarebbe chi lo gestisce, che incasserebbe una ricca provvigione. Non proprio un affarone, per Gigio


                      CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
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                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
                        Csar
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                        Sarri-Lazio vicini: la Juventus paga la penale da 2,5 milioni e l’allenatore è libero

                        Incontro tra Sarri e il ds Tare lunedì a cena: le posizioni sono vicine. Cambio di modulo (verso il 4-3-1-2) e di ingaggio rispetto a Inzaghi: Lotito pronto a offrire 3 milioni netti a stagione

                        L’Inter strappa Inzaghi alla Lazio con un ingaggio quasi doppio rispetto a quello previsto dall’accordo con il club romano? La reazione di Lotito non è al risparmio: offre a Sarri tre milioni netti a stagione — quasi un milione in più rispetto all’intesa con Simone — e con questa proposta lo sta convincendo a accettare di ripartire da Roma. Non la metà giallorossa, quella che lo ha sedotto e abbandonato prendendo Mourinho, ma l’altra parte, quella biancoceleste, in cerca di un allenatore credibile dopo l’addio dell’amatissimo Inzaghi (diventato per molti un traditore). L’operazione è in fase avanzata.

                        È stata la Juve a avvicinare Sarri alla Lazio, non facendo valere l’opzione per rinnovare l’accordo con l’allenatore anche per la prossima stagione. Perché il club bianconero avrebbe dovuto tenere Maurizio legato a sé? Perché adesso dovrà pagare una penale da 2,5 milioni. Prolungando l’intesa, avrebbe aperto una partita a poker: se il tecnico si fosse dimesso per accettare un’altra avventura, la Juve avrebbe risparmiato il denaro della penale; se invece fosse rimasto a libro paga, sarebbe costato 7 milioni netti. Agnelli evidentemente non ama il tavolo verde e ha preferito andare sul sicuro: ciao Sarri per sempre, tanto più che c’è già Pirlo — oltre ad Allegri — sotto contratto

                        I 2,5 milioni in arrivo dalla Juve hanno reso più facile la trattativa economica tra la Lazio e Sarri, che ormai sembra quasi chiusa (il contratto sarebbe triennale). Semmai sono da definire i contorni tecnici dell’intesa, perché i biancocelesti vengono da un lustro di Inzaghi, e dunque di difesa a tre. Il suo possibile successore ha una filosofia tattica differente, Lotito e il ds Tare vogliono capire quanto debba essere profondo il cambiamento nell’organico per accontentare Sarri. È di questo che lunedì sera hanno parlato Sarri e Tare nel corso del loro incontro e i segnali non sono stati negativi. All’allenatore piace la qualità dell’organico laziale. Ipotizza di partire dal suo vecchio modulo di Empoli, il 4-3-1-2, anziché dall’entusiasmante 4-3-3 di Napoli: la rosa è più adatta a una soluzione che non preveda gli esterni d’attacco. Si dovrà intervenire sugli interni di centrocampo e sui laterali difensivi (potrebbe arrivare Hysaj, in scadenza con il Napoli), mentre per la difesa dovrebbe essere sufficiente l’imminente rinnovo di contratto di Luiz Felipe.

                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
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                        • Sean
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                          Nasce il Napoli di Spalletti: rinforzi in difesa e a centrocampo, attacco ok


                          In settimana vertice tra De Laurentiis, Giuntoli e il nuovo tecnico. Monte ingaggi da tagliare, un paio di big andranno probabilmente via (Koulibaly e Fabian i maggiori indiziati), da valutare la posizione di Mertens, la trattativa per il rinnovo di Insigne rimandata a dopo gli Europei. I primi nomi sul taccuino dell'allenatore

                          Il primo (e più importante) tassello per la ripartenza del Napoli è stato messo, con l'arrivo in panchina di Luciano Spalletti al posto di Rino Gattuso. La scelta è stata fatta di persona da Aurelio De Laurentiis, che ha seguito il suo istinto ed è convinto di poter aprire un lungo ciclo con l'esperto tecnico toscano. "Insieme faremo grandi cose", ha infatti detto pubblicamente nel suo tweet di benvenuto il presidente, dopo aver firmato con l'ex allenatore di Roma e Inter un contratto che avrà una durata iniziale di due stagioni, ma con l'intrigante opzione a favore del club azzurro per prolungarlo addirittura fino al 2025. Per Adl del resto la continuità era sempre stata in passato una regola vincente e non a caso erano stati i rapporti pluriennali con Reja, Mazzarri e Sarri a regalare le maggiori soddisfazioni alla squadra e ai tifosi.

                          De Laurentiis punta sull'esperienza

                          Per questo dopo le tormentate gestioni di Ancelotti e Gattuso, che si sono concluse entrambe con risultati deludenti e divorzi anticipati, De Laurentiis ha deciso di puntare con convinzione sull'esperienza e l'affidabilità ad alti livelli di Spalletti, mettendo da parte le candidature più avventurose di due tecnici stranieri come Sergio Conceicao e Galtier. Il Napoli è reduce da un settimo e un quinto posto in campionato e ha urgente bisogno di rilanciarsi, anche perché l'assenza dalla ricca e prestigiosa ribalta della Champions League sta cominciando a pesare sui conti del club, costretto a chiudere il suo bilancio in rosso non solo per l'emergenza Covid.


                          Abbassare il monte ingaggi

                          L'arrivo di Spalletti dovrebbe servire nei piani di De Laurentiis proprio per invertire subito la tendenza, dunque, anche se sul mercato il Napoli sarà costretto a muoversi con oculatezza e parsimonia: abbassando in primis il monte ingaggi. Un paio di big andranno probabilmente via e gli indizi portano a Koulibaly e Fabian. Da valutare la posizione di Mertens, che guadagna 4.5 milioni a stagione. La trattativa per il rinnovo di Insigne è stata rimandata invece alla fine degli Europei, con il capitano però che ha voglia di restare e non pensa per ora al divorzio: a differenza di Hysaj e Maksimovic, che sono in scadenza e a fine giugno potranno trovarsi un'altra squadra.

                          Vertice di mercato

                          Il punto sul mercato in entrata sarà fatto invece durante il vertice tra De Laurentiis, Spalletti e il ds Giuntoli, previsto in settimana. Il nuovo tecnico è soddisfatto dell'attacco e chiederà rinforzi in difesa (piacciono Emerson Palmieri, D'Ambrosio e Senesi) e a centrocampo (contatti per Basic). Confermato il modulo 4-2-3-1, adatto a Lozano e Osimhen.

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                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            Superlega, deciderà la Corte di giustizia europea

                            Il tribunale di Madrid ha sottoposto una domanda pregiudiziale nel contenzioso che vede la Superlega opposta a Uefa e Fifa per la violazione delle regole europee sulla concorrenza. L'interpretazione sarà vincolante per il giudice nazionale e per tutti gli altri giudici della UE

                            Il tribunale di Madrid ha sottoposto una domanda pregiudiziale alla Corte di giustizia europea nel contenzioso che vede la Superlega opposta a Uefa e Fifa per la violazione delle regole europee sulla concorrenza. L'interpretazione della Corte sarà determinante per la decisione del giudice spagnolo e per tutti gli altri tribunali che si dovranno pronunciare sul tema.

                            Interpretazione vincolante

                            Ricordiamo che Juventus, Barcellona e Real Madrid, i tre club rimasti a difesa del progetto Superlega, si sono rivolte per contestare la presunta violazione da parte di Uefa e Fifa delle norme sulla concorrenza stabilite dall'Unione Europea, rifacendosi al pronunciamento del tribunale commerciale di Madrid delle scorse settimane. La Corte dovrà dare interpretazione delle norme rilevanti nella procedura, e questa sarà vincolante per il giudice nazionale e per tutti gli altri giudici dell'Unione Europea che si troveranno ad affrontare una questione analoga nel futuro. Il rischio di una disputa legale tra i club della Superlega e la Uefa è dunque sempre più concreto e le conseguenze rischiano di essere pesantissime.


                            Uefa: "Difenderemo con forza la nostra posizione"

                            "La Uefa prende atto dell'annuncio da parte della Corte di Giustizia dell'Ue del riferimento da parte di un Tribunale di Madrid sulla cosiddetta Superlega, nonostante il ritiro di nove dei suoi club fondatori. La Uefa ha fiducia nella sua posizione e la difenderà con forza". E' quanto scrive in una nota l'organo di autogoverno del calcio europeo in merito alla richiesta del Tribunale di Madrid che ha sottoposto una domanda pregiudiziale alla Corte di giustizia europea nel contenzioso che vede la Superlega opposta a Uefa e Fifa per la violazione delle regole europee sulla concorrenza.

                            Dalla Spagna: "I club sono ancora dentro al progetto"

                            Una marcia indietro simulata. Secondo El Confidencial i nove club che - su pressione dei tifosi e per evitare sanzoni dall'Uefa - hanno fatto un passo indietro non sono realmente usciti dal progetto. Il quotidiano spagnolo ha pubblicato un documento sottoscritto da tutti i club che hanno aderito al progetto. Documento firmato il 17 aprile, due giorni prima dell'annuncio della Superlega, da tutti i club. Olltre ai tre che non hanno abbandonato l'idea di partecipare a una competizione d'élite (Real Madrid, Barcellona e Juventus), ci sono gli altri scissionisti: Manchester United, Arsenal, Chelsea, Tottenham, Manchester City, Liverpool, Atlético de Madrid, Inter e Milan. Tutte le società, si legge, hanno lo stesso numero di azioni: "I fondatori hanno deciso di essere proprietari congiuntamente e in egual modo la European Super League Company SL, una società a responsabilità limitata che possiederà e gestirà la Superlega direttamente" . L'idea della competizione per pochi sembrava tramontata dopo le minacce di Uefa e Fifa e la sollevazione popolare inglese che ha innescato l'uscita dei club della Premier League. Secondo El Confindencial nessuna delle nove squadre che avevano fatto marcia indietro ha venduto la propria partecipazione, ossia le azioni della società chiamata a gestire la Superlega. L'accordo con gli investitori è quindi in vigore, non è stato risolto. Di più: nessuno dei club ha nemmeno tentato di risolverlo. Quindi la conclusione è: tutte e nove le società sono ancora dentro a pieno titolo. Dalle scuse alla marcia indietro il passo è stato breve, anche se somiglia a un passo falso.

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                                @lucabianchin7
                                José #Mourinho ha chiamato Gigio #Donnarumma con una proposta: firmare per la #Roma. Operazione quasi impossibile per priorità (la Champions...) e ingaggio, ma il tentativo c’è.
                                ...ma di noi
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