Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
    Zidane, Klopp, Ancelotti, Sarri, Spalletti, Villas-Boas, Benitez..non ti piace nessuno nessuno? preferisci sempre Pirlo?
    I primi 3 sì. Sarri lo abbiamo avuto. Da Spalletti in giù no...Benitez poi è bollitissimo
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • ermzenn
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      • Aug 2014
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      Da Spalletti in giù intendi compreso lui?
      Cioè meglio tenere pirlo o prendere Spalletti per te?

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      • marcu9
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        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        • Sean
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          • In piedi tra le rovine
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          Originariamente Scritto da ermzenn Visualizza Messaggio
          Da Spalletti in giù intendi compreso lui?
          Cioè meglio tenere pirlo o prendere Spalletti per te?
          Compreso Spalletti.
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          popoli studiosi scriveranno
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          • Nasser95
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            Compreso Spalletti.
            sean, spera che il real madrid prenda come allenatore RàUL, in quel caso allegri potrebbe tornare, molto fattibile






            HALMA HALMA HALMAAAAAAAAAAA
            (ride)

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            • Sean
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              • In piedi tra le rovine
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              Allegri lo vorrei anche solo per toglierci da queste incertezze sul cosa fare con Pirlo, perchè vedo che il tifo è scisso in due: chi lo vuol cacciare comunque e chi confermare dando una seconda chance. Io stesso sono nelle nebbie e non so che pesci prendere.

              Un nome come quello di Allegri ci toglierebbe dall'imbarazzo...e comunque a me un annuncio di Gattuso, di Mihajlovic, di Inzaghi non entusiasmerebbe, non vedrei tutto questo avanzamento...

              Pirlo può chiudere la stagione con due trofei conquistati in due finali ben giocate, e forse il quarto posto. Non sarebbe da schifo completo, anzi un simile risultato le due milanesi non ce l'hanno avuto negli ultimi 10 anni (per l'Inter al netto di questo ultimo anno ovviamente)...però appunto la champions, il discrimine è quello e lo stesso Pirlo ha detto che è contento ma che le due coppe non cancellano i troppi errori compiuti in stagione...e dunque direi che tutto si risolverà domenica sera nel conoscere se si sarà quarti o quinti, perchè il quinto posto è un posto basso, troppo basso anche per una asticella tarata su di un esordiente. La società immagino non si sarebbe aspettata di uscire dai primi 4 posti.
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              • Nasser95
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Allegri lo vorrei anche solo per toglierci da queste incertezze sul cosa fare con Pirlo, perchè vedo che il tifo è scisso in due: chi lo vuol cacciare comunque e chi confermare dando una seconda chance. Io stesso sono nelle nebbie e non so che pesci prendere.

                Un nome come quello di Allegri ci toglierebbe dall'imbarazzo...e comunque a me un annuncio di Gattuso, di Mihajlovic, di Inzaghi non entusiasmerebbe, non vedrei tutto questo avanzamento...

                Pirlo può chiudere la stagione con due trofei conquistati in due finali ben giocate, e forse il quarto posto. Non sarebbe da schifo completo, anzi un simile risultato le due milanesi non ce l'hanno avuto negli ultimi 10 anni (per l'Inter al netto di questo ultimo anno ovviamente)...però appunto la champions, il discrimine è quello e lo stesso Pirlo ha detto che è contento ma che le due coppe non cancellano i troppi errori compiuti in stagione...e dunque direi che tutto si risolverà domenica sera nel conoscere se si sarà quarti o quinti, perchè il quinto posto è un posto basso, troppo basso anche per una asticella tarata su di un esordiente. La società immagino non si sarebbe aspettata di uscire dai primi 4 posti.
                tutto giusto, io credo torni allegri, con il quarto posto, poi chiaramente, sai già i giocatori da sbolognare, due tre rinforzi e si torna a far piangere le milanesi.
                (ride)

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                • ermzenn
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                  Pirlo secondo me farà il vice allenatore l'anno prossimo

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                  • marcu9
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                    A 34 anni Sami Khedira lascia il calcio.

                    Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                    Originariamente Scritto da Sean
                    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      Csar
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                      La Juventus vince la Coppa Italia, battuta in finale l’Atalanta con un gol decisivo di Chiesa (prima aveva segnato Kulusevski e pareggio di Malinovskiy, Gasperini lamenta un rigore non fischiato). Grande esultanza di Pirlo che comunque in un anno di grandi delusioni riesce a portare a casa un trofeo importante. Adesso per i bianconeri resta il duello decisivo per la Champions League. Ma ora non dipende più solo dalla Juventus, dipende ancora dall’Atalanta che dovrà battere il Milan. La finale di Coppa Italia è stata anche l’ultima partita in bianconero e l’ultimo trofeo per Gigi Buffon. A 43 anni. La vittoria riapre un problema che sembrava già superato e risolto: che si fa con Pirlo? Si cambia allenatore per il terzo anno consecutivo, si cerca un tecnico illustre, o si prova ad andare avanti con lui? Pirlo, che pure è consapevole e dispiaciuto della stagione storta, non ha dubbi: “Io mi riconfermerei”.

                      C’è ancora Juventus. Non è ancora completamente cancellata, anzi. Solitamente, per una squadra come la Juve, la Coppa Italia vale quando si può unire ad altri trofei. E’ un complemento, un di più. Stavolta la Coppa vale da sola, il trofeo pesa, eccome. Può cambiare anche molto di un futuro che si pensava già indirizzato.

                      E lo si vede soprattutto dall’esultanza di Pirlo e Buffon al termine della finale di Reggio Emilia. Raro veder sorridere Pirlo in questo periodo, la Coppa è una liberazione, una vittoria che lenisce un lungo periodo di sofferenza e di critiche – anche giuste, per carità – secondo cui l’ex centrocampista così formidabile in campo non è stato ritenuto invece all’altezza della panchina bianconera. Per Buffon è stato l’ultimo trionfo con la Juventus, che è la sua casa. Vince all’età di 43 anni, un traguardo che ci dà la dimensione del campione. Che chiude per la seconda volta la sua storia con la Juventus, ma non il suo rapporto col calcio. Sta cercando posti dove stabilire record di longevità che andranno studiati dagli scienziati.

                      La Juventus ha voluto questa Coppa con grande forza di volontà, con un impeto di orgoglio che ha ritrovato proprio nelle ultimissime settimane di una stagione tutta da dimenticare. Come se quella prima non fosse una Juventus vera, reale. Il primo tempo è stato dell’ Atalanta, ma il secondo è stato tutto della Juve. Bianconeri in vantaggio con Kulusevski, pari di Malinovskiy e gol decisivo nel secondo tempo di Chiesa (dopo aver preso anche un palo). Solita ottima partita di Cuadrado e un episodio controverso in area di rigore atalantina con Rabiot che stende Pessina. Gasperini invoca il rigore, ma tutto sommato, alla fine, non se ne lamenta più di tanto.

                      Per la Juve è stato un anno in cui si è sbagliato molto, troppo. Ma dopo 9 scudetti consecutivi forse ce lo si poteva anche permettere. Il problema è che la Juve a un certo momento si è lasciata andare, ha perso punti contro squadre di rango troppo inferiore, si è fatta prendere dall’ansia e dalla paura ed è diventata eccessivamente ronaldocentrica. Ma sconfitte e vittorie non possono dipendere unicamente o quasi da un solo giocatore.

                      La vittoria della Coppa Italia e un eventuale qualificazione in Champions League, potrebbero, alla fine cambiare il quadro di una realtà già delineata. Per Pirlo a Torino non c’era ormai futuro, si cercavano sostituti illustri – da Allegri a Zidane, a Gattuso… – ma adesso questo lampo di Juve potrebbe rovesciare ulteriormente la situazione. Che fare con Pirlo? Si potrebbe a questo punto continuare con lui? Ha forse trovato Pirlo la scintilla giusta dentro se stesso per accendere finalmente la Juve? Lui intanto si fa coraggio e dice di voler assolutamente continuare, di non essere affatto rassegnato. Una vittoria che non risolve un problema, anzi lo riapre.

                      A Reggio Emilia si è visto, almeno nel secondo tempo, uno sprazzo decente di una Juve antica, che gioca con rabbia, che ci dà dentro, che non si arrende mai, che cerca fortemente quello che vuole. Chiesa e Cuadrado sono stati i protagonisti. Adesso serve cercare di centrare la qualificazione in Champions League anche per non dissestare conti e bilanci della società che ha una squadra e giocatori troppo importanti e costosi per non disputare il torneo che le garantisce i maggiori introiti. Ma ormai non dipende più solo dalla Juve. Dipende soprattutto dall’ Atalanta, che la Juve ha battuto, e che adesso deve a sua volta sconfiggere il Milan. Gasperini ha il volto scuro, la sua Atalanta è una squadra meravigliosa, ha conquistato per il terzo anno consecutivo la qualificazione alla Champions League. Ma le manca una vittoria, un trofeo da sollevare al cielo. Quello nel calcio conta. Quello hanno fatto Buffon e i suoi compagni.

                      https://bocca.blogautore.repubblica.it/2021/05/19/la-juventus-vince-la-coppa-italia-battuta-in-finale-latalanta-con-un-gol-decisivo-di-chiesa-prima-aveva-segnato-kulusevski-e-pareggio-di-malinovskiy-grande-esultanza-di-pirlo-che-comunque-in-un/?ref=RHTP-BH-I293269148-P2-S7-
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                      • Sean
                        Csar
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                        Atalanta-Juventus 1-2, Chiesa a Buffon: «Dopo mio papà fai vincere anche me»

                        C’è di nuovo (una) Chiesa al centro del villaggio (bianconero) e non è la prima volta: gol numero 13 in 42 partite stagionali, superando Douglas Costa

                        La vince la coppia più atalantina degli juventini, per età e corse, Federico Chiesa (gol decisivo) e Kulusevski (colpo dell’1-0 e assist), che in nerazzurro c’ha giocato: morale, 44 anni in due, uno in più di Gigi Buffon. Cui l’ex viola aveva fatto una richiesta, come racconta alla fine, felice e commosso: «Gli avevo detto: “Hai vinto la Coppa Italia con mio papà, vedi di farlo anche con me”». Potere ai giovani. C’è di nuovo (una) Chiesa al centro del villaggio (bianconero) e non è la prima volta: gol numero 13 in 42 partite stagionali, superando Douglas Costa, un altro che, per slalom era nel cuore dei tifosi. Dov’è entrato di prepotenza proprio Federico — votato mvp della sfida — che pure era planato a casa Juve con l’onere, più che l’onore, di un prezzo deluxe: 60 milioni per far decollare i sogni, come solo sanno fare le ali.

                        Segna e quasi non esulta, stremato dalla fatica, ma se ne sta fermo a farsi travolgere dall’abbraccio dei compagni. Al gol, è quello del 2-1, esplode la tribuna bianconera, con «il cinque» tra John Elkann e Andrea Agnelli. Poco prima, era pure saltata in piedi, per disperazione però, perché Chiesa, sempre lui, s’era divorato un’occasione formato famiglia, sparando sul palo. Mai deprimersi, è il suo comandamento: «Se ti concentri sui pensieri negativi attiri la sfortuna — diceva giusto l’altro ieri — se invece mostri determinazione, positività e voglia di migliorarti, di divertirti, di allenarti a mille all’ora, la fortuna arriva».

                        Pare il manifesto di Gian Piero Gasperini, quello che stava dall’altra parte: «Le medaglie le vinci in allenamento, in partita le vai solo a ritirare». E Chiesa è uno che sgobba, anche se all’inizio non è stato facile, con gli urlacci di Ronaldo in allenamento: motivo, se ne andava troppo a testa bassa, senza alzare la visuale e, quindi, senza armare l’assist. C’è festa pure attorno, con il pubblico di nuovo nell’arena, 4.300 persone, il 20 per cento.

                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
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                        • Sean
                          Csar
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                          Vincere è bello e come tifoso sono soddisfatto, in specie perchè questa vittoria della coppa Italia viene dopo un anno tormentatissimo, difficilissimo, con aguzze punte di acuta amarezza...e questa coppa Italia è una zolletta di zucchero in quell'amaro.

                          E' chiaro che scrivo quelle righe usando il metro della Juventus, perchè se dovessi usare il metro degli altri, di quelli che "la coppa del nonno", dovremmo dire di stagione con 2 trofei su 4 portati a casa e ci troveremmo a sfilare con le bandierine, visto che quelli che "la coppa del nonno" non ne hanno alzata una negli ultimi 10 anni, nelle ultime 10 stagioni, negli ultimi 3650 giorni...e d'altro canto, per quelli della "coppa del nonno" erano scudettini pure i titoli di campione d'Italia...quando non toccava a loro...mentre adesso stanno festeggiando lo scudetto ad ogni partita ricordandoci e ricordandosi quanto sono belli e bravi.

                          Quindi, lasciando le coppe del nonno a chi per 10 anni ha potuto festeggiare solo quelle algida, noi siamo contenti di questa 14esima coppa Italia...e saremmo ancora più contenti se assieme alla coppa domenica arrivasse anche il quarto posto - il che dipende però solo parzialmente dalla Juve, visto che decisiva sarà anche Atalanta-Milan.

                          Chiusa la stagione si dovranno sciogliere tutti gli interrogativi che si stanno affastellando, in primis quello sul tecnico: che fare con Pirlo? Cambiare il terzo allenatore in 3 anni o dargli un'altra chance? Lui ha dichiarato che la società deciderà, dunque da come ha parlato pare non sapere nulla, non sta parlando da licenziato. Da dopo Bologna, comunque andrà, i nodi inizieranno a sciogliersi. Non ci si può di certo permettere di sbagliare ancora idea sulla panchina dopo aver cacciato Allegri, cacciato Sarri, preso Pirlo: attorno a questa decisione sulla guida tecnica girerà tutta la stagione prossima della Juve.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
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                          forse, tra mille inverni
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                          • Sean
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                            Inter, arrivano 275 milioni: il fondo Oaktree dice sì al prestito, in pegno le azioni del club

                            Suning non lascia, due uomini del fondo americano entreranno nel cda


                            I soldi ci sono. L’Inter sta per chiudere il finanziamento da 275 milioni con il fondo statunitense Oaktree. Un prestito secco, da ripagare nei prossimi tre anni, che nell’immediato mette in sicurezza le casse del club. Non cambia la compagine societaria. Suning resta proprietario con il 68 per cento delle quote e, per il momento, Lion Rock rimane al 31 per cento, ai piccoli azionisti il resto. Non ci saranno annunci, l’ufficialità però è attesa tra oggi e domani. A incassare il prestito non è direttamente l’Inter, ma Great Horizon, la controllante del club. Dei 275 milioni in arrivo dal fondo americano 200 verranno versati alla società nerazzurra. In garanzia Suning ha girato a Oaktree le azioni dell’Inter: se il debito non sarà ripagato il club finirà nelle mani degli statunitensi.

                            Quello di Nanchino è però un gruppo strutturato e nel suo azionariato figura il governo cinese. Inoltre Suning è all’Inter da sei anni e ha sempre fatto fronte agli impegni finanziari. Oaktree è già in affari con la multinazionale cinese e detiene una quota dei due bond da 375 milioni emessi dall’Inter e sempre onorati dalla famiglia Zhang che altrimenti non avrebbe più credibilità sui mercati internazionali: il prestito dimostra invece la fiducia degli investitori nel gruppo.


                            Oaktree però ha chiesto di inserire due uomini nel consiglio di amministrazione dell’Inter. Il primo dovrebbe essere il notaio Carlo Marchetti, professore associato di diritto comparato presso l’Università degli Studi di Milano. Per l’altro posto si parla di Federico Ghizzoni, ex amministratore delegato di Unicredit, da sempre tifoso interista. Due figure di garanzia per il fondo Oaktree. Dovrebbero uscire i consiglieri di Lion Rock. L’operazione finanziamento dà ossigeno alle casse societarie e permette alla famiglia Zhang di mantenere il controllo dell’Inter. Il prossimo passo sarà incontrare l’allenatore e tutta la dirigenza. Va pianificato il futuro e in base a quanto Zhang prospetterà Conte deciderà. Ogni ipotesi resta aperta, la volontà non è quella di rompere ma devono esserci le condizioni giuste per continuare.

                            Il tecnico porterà al tavolo della discussione i risultati ottenuti, il lavoro fatto per valorizzare la rosa e ribadirà la volontà di continuare a vincere. Servono però garanzie. I 200 milioni in arrivo non saranno destinati al mercato, da condurre in autofinanziamento, ma garantiranno una gestione senza tensioni per la prossima stagione. Il meeting è in agenda nei prossimi giorni, possibile sia entro domenica. Il futuro è tutto nelle mani di Steven Zhang.



                            CorSera
                            Last edited by Sean; 20-05-2021, 08:56:49.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              Inter, prevista domani la firma di Suning con Oaktree: ecco perché il fondo californiano entra in partita


                              E’ prevista domani, secondo quanto trapela da ambienti vicini all’Inter, la firma del termsheet con la quale il fondo statunitense Oaktree diventerà ufficialmente il partner finanziario di Suning per far uscire l’Inter da una situazione a rischio sul fronte delle scadenze finanziarie: cioè stipendi, pagamenti degli interessi sul bond e altro.

                              Ovviamente si tratta di indiscrezioni e bisognerà vedere come si evolveranno le cose in queste ore. Come anticipato dal Sole 24 Ore, nelle scorse settimane alla fine la soluzione prescelta sarà quella di un prestito-monstre, almeno per un club del calcio: cioè 275 milioni di euro che saranno forniti alla Great Horizon, veicolo lussemburghese di Suning.

                              Si tratta di un prestito cosiddetto ibrido, cioè a metà tra finanziamento (con in garanzia le azioni dell’Inter) ed equity. Su quest’ultimo fronte, come previsto nelle scorse settimane, andrà a terminare la partnership con l’investitore di minoranza LionRock Capital. La sua presenza silenziosa si concluderà con l’esercizio del put and call che porterà Suning a liquidare LionRock per la cifra (come da accordi) di 33 milioni. L’intera partecipazione valeva infatti 166 milioni, ma per 133 milioni si trattava di un prestito della stessa Suning.

                              All’interno dell’operazione complessiva di Oaktree, il fondo californiano dovrebbe, all’interno dello strumento ibrido fornito, entrare anche in minoranza.

                              Tutto risolto quindi? Detto che bisogna vedere se l’operazione verrà effettivamente annunciata domani (in questo tipo di transazioni basta un cavillo per fermare o ritardare tutto) e dato per scontato che l’altro contendente Bain Capital Credit sia in ritardo, c’è da chiedersi cosa succederà dopo l’operazione di Oaktree.

                              Ebbene, a dispetto di quello che si dice in queste ore con dichiarazioni forse troppo entusiastiche, c’è da dire che la trama, al momento della firma dell’accordo, sarà appena iniziata.

                              Oaktree è un investitore californiano tra i più seri, ma anche duri nelle negoziazioni. Di sicuro, per prestare 275 milioni, avrà messo sul piatto delle condizioni molto pesanti per Suning. E quest’ultima, accettandole, sa che avrà un’ombra continua sulla propria testa. Non rispettando le condizioni, il club nerazzurro finirà inevitabilmente ad Oaktree.

                              Resta da capire perché il fondo californiano si è impegnato in un’operazione del genere. Come dimostra il caso Elliott sul Milan (che ha finora profuso 700 milioni) il calcio rischia di essere una voragine senza fine. Secondo qualche osservatore, il fondo Oaktree è già uno dei maggiori sottoscrittori dei bond da 375 milioni emessi dall’Inter.

                              Insomma, il fondo californiano potrebbe essere sceso in campo per difendere l’unico asset a garanzia di prestiti già esistenti sul lato obbligazionario. Alla fine (fra il maxi-prestito da 275 milioni, la minoranza e quanto investito sul bond) l’esposizione complessiva sull’Inter potrebbe avvicinarsi ai 350 milioni e forse superarli. Nel caso in cui Suning dovesse mancare le scadenze e finire in default con il suo veicolo lussemburghese, la normativa del Granducato in materia è abbastanza certa: il passaggio delle azioni al finanziatore, con escussione del pegno, è molto più veloce che in Italia e quasi automatico e Oaktree si troverebbe dunque proprietario del club. Ora il pallino va alla famiglia Zhang per capire quanto sarà motivata a tenersi l’Inter evitando incidenti finanziari di percorso. L’unica certezza è che il film è appena iniziato.

                              E’ prevista domani, secondo quanto trapela da ambienti vicini all’Inter, la firma del termsheet con la quale il fondo statunitense Oaktree diventerà ufficialmente il partner finanziario di Suning per far uscire l’Inter da una situazione a rischio sul fronte delle scadenze finanziarie: cioè stipendi, pagamenti degli interessi sul bond e altro. Ovviamente si tratta di… Leggi tutto »Inter, prevista domani la firma di Suning con Oaktree: ecco perché il fondo californiano entra in partita
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • marcu9
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                                Insomma rimangono a galla.
                                Per il momento.

                                Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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