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Però così con Pirlo (se non dovesse sbocciare) rischiate un altro anno "fallimentare" .
Il rischio è parecchio.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
A me tra i Gattuso, i Mihajlovic e gli Inzaghi non piace nessuno, posso solo andare per gradazione di meno peggio (Gattuso)...però se bisogna prendere in quella fascia allora mi tengo Pirlo, ecco l'ho detto.
Se Pirlo fa un finale di campionato in cui mercoledì vince la coppa Italia e domenica passa a Bologna, con risultati da altri campi che lo mandano in champions, mi chiedo il senso di cambiarlo per un Gattuso/Mihajlovic/Inzaghi o simili.
Ma neanche Gasperini ti piacerebbe?
Addirittura preferisci pirlo dopo che gliene hai dette di tutti i colori?
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Preferisco Pirlo perchè tutti gli altri nomi mi deprimono. Con Pirlo il rischio è ripetere questo anno, bisogna esserne consapevoli...ma pure i nomi citati si portano dietro dei rischi. Pirlo almeno un anno qua già se lo è fatto.
E' una situazione ingarbugliatissima. Vediamo intanto come si conclude la stagione domenica. Occorre ragionare a bocce ferme.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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Vabè dai tra Inzaghi e Pirlo oggi non c'è paragone... Magari tra 5 anni Pirlo se lo mangia, ma ad oggi non puoi non preferirgli Simone.
Gattuso tutto sommato anche, lo calcolerei come leggermente superiore dato che un po' di esperienza l'ha fatta, anche se non mi convince più di tanto.
Mihajlovic tra questi è quello che ha più esperienza ma è anche il più scarso, tanto vale tentare di far crescere Pirlo
Milan, Champions a rischio: con l’Atalanta si gioca la stagione. Ibra dà la carica
Se non vuole dipendere dai risultati di Juventus e Inter, il Diavolo dovrà battere la squadra di Gasperini. I nerazzurri puntano però al secondo posto e saranno un avversario ostico
Ora il Diavolo ha paura. E fa bene. Perché buttare all’aria una fondamentale qualificazione Champions che mancava da sette anni come s’è fatto domenica sera, in coda a una stagione strepitosa che lo aveva visto a lungo correre addirittura per lo scudetto, è qualcosa di inspiegabile, di inconcepibile, di inaccettabile. Ha ragione Pioli quando dice che «una partita non può rovinare un anno e mezzo di progressi», perché la crescita tecnica del suo Milan è sotto gli occhi di tutti, ma è lui il primo a sapere che fra Champions e non Champions passa tutta la differenza del mondo. Non è solo questione di risultati, di classifica, di una posizione in più o in meno: qui ballano almeno 50 milioni di euro, dai quali dipende la costruzione della squadra del futuro, il mercato che verrà, l’acquisto di un nuovo centravanti, i rinnovi di Donnarumma e Calhanoglu, di Kessie e Romagnoli, il riscatto da 28 milioni di Tomori, quindi in sostanza le prospettive stesse di una squadra e di un’azienda che ha bisogno di risorse finanziarie per tornare definitivamente in gioco dopo tanti, troppi anni di buio. Se lo scudetto non era un obbligo, il ritorno in Champions sì.
Tensione
Lunedì a Milanello tirava una brutta aria. Ed è normale fosse così. Significa che il colossale fiasco della sera prima è stato per lo meno riconosciuto. Serve l’aiuto di tutti, serve compattezza: al centro sportivo infatti ieri erano presenti anche Maldini e Massara. Non solo: anche Gordon Singer in questi giorni è rimasto a Milano per dare un segnale di vicinanza alla squadra in rappresentanza della proprietà.
Il momento non è delicato, di più: in una settimana il Milan si gioca non solo una stagione, ma un pezzo enorme di futuro. «Rialziamo la testa, noi non siamo quelli dello 0-0 contro il Cagliari, siamo quelli del 3-0 alla Juventus» la sintesi del discorso che Pioli ha fatto ai suoi ieri alla ripresa degli allenamenti. Niente processi: non è il momento.
Ibra-pensiero
Lo pensa il tecnico rossonero e lo pensa anche Ibrahimovic. La sua assenza domenica si è fatta sentire, un po’ tutti abbiamo pensato che con lui in campo quel benedetto gol qualificazione alla fine sarebbe arrivato, ma l’ennesimo infortunio lo ha tolto di mezzo e così sarà anche per il dentro o fuori di domenica. Si farà però comunque sentire, come sta già facendo in questi giorni. Fin dall’immediato post partita, ha infatti caricato i compagni, ricordando che la Champions è ancora nelle loro mani. Verissimo: con una vittoria a Bergamo la qualificazione sarebbe certa indipendentemente dai risultati di Juve e Napoli. Ma non sarà così semplice: Gasperini vuole infatti il secondo posto e non lo mollerà tanto facilmente. C’entrano anche i soldi: fra il 2° e il 4° posto ballano quasi 6 milioni di premi, da 20 a 14. Di questi tempi non è affatto un dettaglio, anzi.
L’unica certezza è che il Milan dovrà giocarsi il futuro dove il 22 dicembre 2019 iniziò il suo presente. Quello spaventoso 5-0 fu il punto più basso dell’era moderna rossonera: da lì la squadra di Pioli trovò la forza di rinascere, creando le basi per un anno e mezzo esaltante, fino ad arrivare a giocarsi oggi il ritorno in Champions. Ora però serve chiudere il cerchio.
CorSera
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Preferisco Pirlo perchè tutti gli altri nomi mi deprimono. Con Pirlo il rischio è ripetere questo anno, bisogna esserne consapevoli...ma pure i nomi citati si portano dietro dei rischi. Pirlo almeno un anno qua già se lo è fatto.
E' una situazione ingarbugliatissima. Vediamo intanto come si conclude la stagione domenica. Occorre ragionare a bocce ferme.
La Juve, a prescindere dall’allenatore che sceglierà, deve rifondare parecchio.
In difesa Chiellini e Bonucci è ora che inizino a sedere più spesso in panchina (o sullo sgabello).
A centrocampo Rabiot e Ramsey non giustificano il rapporto stipendio/prestazioni in campo.
In attacco, tolto Ronaldo, Morata è un prestito che non rinnoverei ne acquisterei, Bernardeschi ha palesemente fallito, quindi anche lì c’è da mettere mano pesante.
sigpic Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
Caccia a Wijnaldum, muscoli e polmoni come vuole Mourinho
LEGGO (F. BALZANI) - Un centrocampo di muscoli e polmoni e un attacco più cattivo. La Roma di Mourinho e Tiago Pinto prepara i primi due colpi per colmare il gap con chi l'ha preceduta in un'annata da dimenticare. La lista portoghese dei due reparti è lunga. A centrocampo l'arrivo dello Special One presuppone un cambio di gerarchie peraltro già intravisto in questo finale di stagione con Cristante e Darboe che hanno preso il sopravvento su Villar e Diawara. Manca, però, almeno un top player. Per questo si è intensificato il pressing su Wijnaldum già vicino a Trigoria nel 2015. L'olandese lascerà il Liverpool a parametro zero dopo aver vinto di tutto e di più. A 31 anni cerca l'ultimo grande contratto e in Europa sono in tanti sulle sue tracce compresa l'Inter di Conte. La Roma non può garantirgli subito la Champions, ma oltre alla carta Mourinho può assicurargli un ruolo da leader e un triennale da 4,5 milioni. Difficile ma non impossibile.
Poco distante c'è Renato Sanches del Lille, scuderia Mendes, che però costa 30 milioni. In attacco il preferito sarebbe Vlahovic, sogno proibito di Pinto da tempo. La Fiorentina spara alto (50 milioni) ma sa di non poter pretendere la luna vista la volontà del giocatore di fare le valigie e di rifiutare ogni proposta di rinnovo. I contatti sono continui. Il serbo volerebbe volentieri da Mourinho dove troverebbe una chioccia come Dzeko ma l'affare più alla portata (almeno per questa stagione) risponde forte al nome del Gallo Belotti in uscita dal Toro e prendibile per meno di 20 milioni. I soldi potrebbero arrivare da cessioni inaspettate. La Roma, infatti, valuterà proposte per Veretout e Ibanez mentre sponda Inter si sarebbero proposti Sensi e Sanchez. Ritorno di fiamma di audience, infine, per la serie tv dedicata a Mourinho (ai tempi del Tottenham) in onda ormai da agosto su Amazon Prime.
LEGGO (F. BALZANI) - Un centrocampo di muscoli e polmoni e un attacco più cattivo. La Roma di Mourinho e Tiago Pinto prepara i primi due colpi per colmare il gap con chi l'ha preceduta in un'annata da dimenticare. La lista portoghese dei due reparti è lunga. A centrocampo l'arrivo dello Speci...
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La Juve, a prescindere dall’allenatore che sceglierà, deve rifondare parecchio.
In difesa Chiellini e Bonucci è ora che inizino a sedere più spesso in panchina (o sullo sgabello).
A centrocampo Rabiot e Ramsey non giustificano il rapporto stipendio/prestazioni in campo.
In attacco, tolto Ronaldo, Morata è un prestito che non rinnoverei ne acquisterei, Bernardeschi ha palesemente fallito, quindi anche lì c’è da mettere mano pesante.
ci sono una marea di giocatori da rimpiazzare e/o mandare via
e sicuramente ho chiuso un occhio per qualcun altro, altri invece ormai iniziano ad avere i loro anni tipo cuadrado, pure Cr7 sicuramente vorrà andare via senza la champions.
qua c'è da cambiare 2/3 di squadra non è per niente facile, anzi e gli juventini devono pregare il signore che Attila Paratici non faccia ulteriore danni.
e francamente vi dirò che per quanto Pirlo sia il nullo cosmico trovo la rosa della juve sopravvalutata è piena di bidoni/rottami strapagati, non era assolutamente una rosa da scudetto
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
La Juve deve sfoltire tanto.
È piena di giocatori che sembravano fortissimi sulla carta ma non hanno reso completamente ed hanno stipendi allucinanti.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Caccia a Wijnaldum, muscoli e polmoni come vuole Mourinho
LEGGO (F. BALZANI) - Un centrocampo di muscoli e polmoni e un attacco più cattivo. La Roma di Mourinho e Tiago Pinto prepara i primi due colpi per colmare il gap con chi l'ha preceduta in un'annata da dimenticare. La lista portoghese dei due reparti è lunga. A centrocampo l'arrivo dello Special One presuppone un cambio di gerarchie peraltro già intravisto in questo finale di stagione con Cristante e Darboe che hanno preso il sopravvento su Villar e Diawara. Manca, però, almeno un top player. Per questo si è intensificato il pressing su Wijnaldum già vicino a Trigoria nel 2015. L'olandese lascerà il Liverpool a parametro zero dopo aver vinto di tutto e di più. A 31 anni cerca l'ultimo grande contratto e in Europa sono in tanti sulle sue tracce compresa l'Inter di Conte. La Roma non può garantirgli subito la Champions, ma oltre alla carta Mourinho può assicurargli un ruolo da leader e un triennale da 4,5 milioni. Difficile ma non impossibile.
Poco distante c'è Renato Sanches del Lille, scuderia Mendes, che però costa 30 milioni. In attacco il preferito sarebbe Vlahovic, sogno proibito di Pinto da tempo. La Fiorentina spara alto (50 milioni) ma sa di non poter pretendere la luna vista la volontà del giocatore di fare le valigie e di rifiutare ogni proposta di rinnovo. I contatti sono continui. Il serbo volerebbe volentieri da Mourinho dove troverebbe una chioccia come Dzeko ma l'affare più alla portata (almeno per questa stagione) risponde forte al nome del Gallo Belotti in uscita dal Toro e prendibile per meno di 20 milioni. I soldi potrebbero arrivare da cessioni inaspettate. La Roma, infatti, valuterà proposte per Veretout e Ibanez mentre sponda Inter si sarebbero proposti Sensi e Sanchez. Ritorno di fiamma di audience, infine, per la serie tv dedicata a Mourinho (ai tempi del Tottenham) in onda ormai da agosto su Amazon Prime.
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