Originariamente Scritto da marcu9
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioE' quello che ho detto. Ma per diventare competitivi ci vorranno anni. 1 in piu' non fara' chissa' quale differenza.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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As - L'intenzione del Real Madrid è andare avanti con Zidane. Allegri vicino alla firma con un'altra big d'Europa
Stando a quanto afferma l'edizione online di As, Zinedine Zidane dovrebbe rimanere al Real Madrid anche la prossima stagione. Infatti, Florentino Perez non avrebbe avviato dei contatti con altri tecnici e nemmeno con Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese, secondo As, sarebbe vicino a firmare con un'altra big d'Europa....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Juventus-Milan: formazioni e dove vederla. Lo spareggio Champions è una gara senza rete
Per i rossoneri è un tabù da infrangere: allo Stadium hanno perso 9 volte su 9. I bianconeri sono alle prese col caos societario. Pirlo, futuro in bilico
Qui Juventus
Distratta da tutto quello che succede fuori dal campo, spesso presuntuosa e svogliata contro le avversarie di minore lignaggio, svuotata di energie mentali e fisiche dall’uscita prematura in Champions e poi dallo scudetto perduto senza colpo ferire dopo nove anni di dominio. Senza dimenticare i fantasmi prima di Allegri e adesso di Zidane, che aleggiano vistosamente attorno la panchina di Andrea Pirlo. Eppure la Juventus c’è ancora, pronta a una volata da brividi per un posto nell’Europa che fino a qualche settimana fa rappresentava la cosa più importante e adesso, chissà. Pronta, in ogni caso, a una serata da non sbagliare per nessun motivo. Per la prima volta i bianconeri sono al gran completo, ritrovano anche Chiesa, che all’andata segnò una doppietta al Milan nella vittoria a San Siro: sembrava l’inizio di qualcosa di (molto) diverso, invece la Juve non ha rispettato le promesse.
C’è ancora tempo però per evitare di peggiorare la situazione e aggiungere alle questioni economiche e politiche anche le complicazioni tecniche e sportive. Ci sono Milan, Sassuolo, Inter e Bologna (e la finale di Coppa Italia con l’Atalanta) per rispettare se stessi, la propria grandezza, un popolo ampio e variegato che da una parte appoggia le mosse del presidente Agnelli, dall’altra pretende una squadra meno esangue di quella vista anche nelle ultime due partite con Fiorentina e Udinese. «Può influire la questione Superlega? No, l’obiettivo è guadagnarci la Champions sul campo — sottolinea Pirlo — . Ce l’abbiamo in testa e non guardiamo al di fuori del campo. Siamo concentrati
La Juve riparte, per l’ennesima volta, proprio dalla rimonta in Friuli, dalla doppietta di Ronaldo e dall’abbraccio collettivo nel quale anche l’allenatore ha perso la sua tradizionale flemma. «Ci ha dato lo slancio per un finale di stagione da protagonisti, speriamo sia stato utile per le prossime partite». Come dire: va bene fidarsi, ma non esageriamo, perché questa squadra di bidoni me ne ha già tirati. Raramente però lo ha fatto contro i pari grado, per una questione di stimoli, ma anche perché la Juve soffre maledettamente le avversarie che si chiudono: «Mi aspetto infatti una partita aperta, perché siamo due squadre a cui piace attaccare, pressare alti, imporre il nostro gioco». Quello di Madama per la verità non è così riconoscibile nemmeno a fine stagione, ma Pirlo cerca di rivitalizzare le fasce e non puntare solo sull’estro di Cuadrado, che spesso ha retto la baracca.
Il delicatissimo faccia a faccia con il Milan per non scivolare fuori dalla Champions è anche quello tra Szczesny e Donnarumma: sarà una pura coincidenza con le voci che vogliono il milanista a Torino, ma negli ultimi due mesi il rendimento del polacco è calato vistosamente: «Donnarumma non è un problema mio — spiega Pirlo — è un professionista esemplare e gli facciamo i complimenti per quanto sta facendo. Se escono voci su altri portieri sembra che in difficoltà vada il nostro. Ma siamo contenti di lui, poi capita a tutti di sbagliare». L’importante è non perseverare. E ovviamente non vale solo per Szczesny.
Qui Milan
Per compiere la missione occorre innanzi tutto spezzare la maledizione: il Milan, allo Stadium, non ha mai vinto. L’incantesimo dura dal 2011: dieci anni che si gioca lì, nove sconfitte su nove in campionato. C’è poco da girarci intorno: se c’è un’occasione ideale per sfatare il tabù, è esattamente questa. Battere la Juventus stasera in quello che è corretto definire uno spareggio Champions consentirebbe al Milan non solo di piazzare un’accelerata fondamentale e prendere così un prezioso vantaggio su una concorrente diretta, ma anche di affrontare nel migliore dei modi, con la carica mentale ed emotiva giusta, le ultime tre decisive curve prima del traguardo. Dopo la Juve ci saranno il Torino in trasferta mercoledì, quindi il Cagliari a San Siro e infine l’Atalanta a Bergamo all’ultima: è chiaro che arrivarci sulla scia di uno storico colpaccio allo Stadium sarebbe tutta un’altra cosa. L’impressione è che i giochi resteranno apertissimi fino all’ultima giornata, ma è comunque evidente che il duello di stasera, specie se non dovesse finire in parità, segnerà pesantemente la corsa.
In palio c’è un pezzo di futuro. Se lo scudetto non è mai stato un obbligo, il quarto posto sì. Il Diavolo ha un maledetto bisogno di aumentare i ricavi per accelerare il proprio progetto di ricostruzione: la verità è che senza i soldi della Champions il rischio di un ennesimo anno zero è reale, trattenere i migliori sarebbe difficile. La vittoria sul Benevento ha restituito un po’ di entusiasmo dopo un periodo complicato, durante il quale il Milan aveva smarrito certezze ed energie. Il ritorno di Ibrahimovic ha riportato almeno in parte quella disinvoltura e quel coraggio che nella prima parte di stagione avevano fatto la differenza. I mesi bui da gennaio in qua, con ben 9 sconfitte, hanno però di fatto annullato tutto il vantaggio e oggi il Diavolo si trova costretto a giocarsi la qualificazione punto su punto. «È la partita della svolta, il momento di mettere insieme il lavoro di un anno e mezzo» assicura però Stefano Pioli, che sulla tenuta atletica del suo Milan non sembra aver dubbi: «La benzina per arrivare in fondo c’è. Chi crede può tutto, noi sappiamo di essere una squadra forte».
Occorre però dimostrarlo. Vero che la Juventus degli ultimi mesi è tutto tranne che imbattibile, ma anche il Milan da tempo procede a scartamento ridotto. Contro il Benevento i rossoneri hanno sbagliato cinque o sei occasioni limpide per chiudere prima la partita: ripetere l’errore stasera potrebbe essere fatale. Ecco perché decisivo sarà l’approccio mentale. Vale per tutti, a partire dal giovane Brahim Diaz che a sorpresa potrebbe giocare titolare dietro Ibra al posto di Rebic e Leao: stamattina la decisione definitiva. E vale in modo speciale per Donnarumma, che addosso stasera avrà inevitabilmente gli occhi di tutti, dopo il caso del faccia a faccia con gli ultrà che gli avevano intimato di non giocare, vista la corte serrata di Paratici. Ovviamente Gigio sarà al suo posto, consapevole di giocarsi molto più di una partita. Chi gli è vicino assicura che ora è più sereno. Serve il sangue freddo dei campioni, in una notte così. Lui ce l’ha.
Juventus (4-4-2): 1 Szczesny; 16 Cuadrado, 4 De Ligt, 3 Chiellini, 13 Danilo; 14 McKennie, 30 Bentancur, 25 Rabiot, 22 Chiesa; 9 Morata, 7 Ronaldo
Milan (4-2-3-1): 99 G. Donnarumma; 2 Calabria, 24 Kjaer, 23 Tomori, 19 Hernandez; 4 Bennacer, 79 Kessie; 56 Saelemaekers, 21 Diaz, 10 Calhanoglu; 11 Ibrahimovic
Arbitro: Valeri
Tv: ore 20.45 Sky
CorSera...ma di noi
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Dobbiamo vincere a tutti i costi. Stasera vale più della finale di coppa Italia, perchè se esci dalla champions con la coppa Italia ci puoi fare il vaso per coltivare il prezzemolo....ma di noi
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Sarà una partita bloccata con squadre terrorizzate all'idea di subire gol, e che quindi sarà decisa da giocate individuali dei singoli (chissà se sarà Brahim Diaz o Cr7, eh!)Originariamente Scritto da Alberto84Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debeChi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?Originariamente Scritto da ZbigniewKurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
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Il canovaccio sarà quello. Decisa dalle giocate dei singoli anche in peggio, perchè se regali magari un passaggio a centrocampo e l'attaccante avversario lo mandi in porta, l'hai mezza che decisa...io tremo per queste deconcentrazioni: quest'anno ne abbiamo avute a iosa....ma di noi
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Oggi contro il Crotone, partita da scapoli e ammogliati, 14 giocatori indisponibili per la roma. A fine campionato tutto lo staff sanitario e atletico va cacciato a pedate.
Per il resto bravo questo Darboe della primavera, bello tosto, gioca con tranquillità, può fare strada.
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Originariamente Scritto da marco83 Visualizza MessaggioOggi contro il Crotone, partita da scapoli e ammogliati, 14 giocatori indisponibili per la roma. A fine campionato tutto lo staff sanitario e atletico va cacciato a pedate.
Per il resto bravo questo Darboe della primavera, bello tosto, gioca con tranquillità, può fare strada.sigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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Ci siamo Sean!
Tic...Toc...Tic...Toc...
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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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Spalletti può anche pensare alla Juve, l'importante è che sia la Juve a non pensare a Spalletti.
Poi, che Allegri dopo 2 anni di stop voglia ripartire dal Napoli non ci credo (con tutto il rispetto per il Napoli ovviamente)....ma di noi
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