Roma, Fonseca a rapporto dai Friedkin non si dimette. I dubbi di Sarri sulla nuova rosa
Al portoghese sarebbe stato concesso di concludere la stagione. L’allenatore toscano ha chiesto garanzie sull’acquisto di nuovi giocatori
Il processo è durato 50 minuti e i capi di accusa molti e circostanziati. L’imputato si è detto non colpevole e, se non l’assoluzione, ha almeno ottenuto il rinvio del giudizio. Dopo l’ennesima brutta figura fatta dalla Roma contro la Samp, mentre la squadra godeva del giorno libero, Paulo Fonseca è andato a Trigoria accompagnato dall’agente Marco Abreu e ha incontrato (da solo) i Friedkin e il general manager Tiago Pinto. Fino a giovedì, quando la Roma incontrerà il Manchester United nel ritorno della semifinale di Europa League (andata: 6-2 per gli inglesi), Fonseca sarà sulla panchina nonostante le 14 sconfitte in stagione, 101 gol presi in due campionati e le umiliazioni tipo 0-3 nel derby o l’eliminazione in Coppa Italia contro lo Spezia.
La proprietà
Dan e Ryan Friedkin hanno chiesto spiegazioni sulla posizione in classifica, sul record di infortunati e ricadute, sulle dichiarazioni fatte a Sky sulla forza della squadra, sulle scelte di formazione (perché Santon a Genova e non Reynolds per fargli fare esperienza?) e sui dettagli che fanno la differenza (perché ha tirato il rigore Dzeko che ha una pessima statistica dal dischetto? Gli americani, si sa, nello sport vivono di statistiche).
Forse i Friedkin si aspettavano le dimissioni di Fonseca, che però non sono arrivate. Tiago Pinto ha difeso il connazionale perché mancano solo cinque partite alla fine del calvario e non ci sono alternative immediate e credibili. I Friedkin hanno chiesto massimo impegno anche per difendere il settimo posto: per loro partecipare alla Conference League è meglio che niente, anche per ragioni di sponsor, bonus e bilanci. Un panorama tristissimo, ma questo offre il convento.
Il mercato
In poche settimane il valore della rosa è stato intaccato: ora come ora hanno mercato solo Mancini, Pellegrini e Veretout. Più che aggiustata, questa Roma dovrebbe essere rifondata. Un particolare che potrebbe complicare anche l’arrivo di Sarri, che resta il favorito per la successione a Fonseca, ma che chiede garanzie per avviare un progetto con i giocatori giusti. Dall’Inghilterra filtra la voce che José Mourinho, scaricato dal Tottenham, non ha nessuna intenzione di smettere e accetta contatti (ma alle sue cifre). Le uniche certezze sono la grande confusione di Fonseca e il Manchester United che sta per planare sull’Olimpico. Si salvi chi può.
CorSera
Al portoghese sarebbe stato concesso di concludere la stagione. L’allenatore toscano ha chiesto garanzie sull’acquisto di nuovi giocatori
Il processo è durato 50 minuti e i capi di accusa molti e circostanziati. L’imputato si è detto non colpevole e, se non l’assoluzione, ha almeno ottenuto il rinvio del giudizio. Dopo l’ennesima brutta figura fatta dalla Roma contro la Samp, mentre la squadra godeva del giorno libero, Paulo Fonseca è andato a Trigoria accompagnato dall’agente Marco Abreu e ha incontrato (da solo) i Friedkin e il general manager Tiago Pinto. Fino a giovedì, quando la Roma incontrerà il Manchester United nel ritorno della semifinale di Europa League (andata: 6-2 per gli inglesi), Fonseca sarà sulla panchina nonostante le 14 sconfitte in stagione, 101 gol presi in due campionati e le umiliazioni tipo 0-3 nel derby o l’eliminazione in Coppa Italia contro lo Spezia.
La proprietà
Dan e Ryan Friedkin hanno chiesto spiegazioni sulla posizione in classifica, sul record di infortunati e ricadute, sulle dichiarazioni fatte a Sky sulla forza della squadra, sulle scelte di formazione (perché Santon a Genova e non Reynolds per fargli fare esperienza?) e sui dettagli che fanno la differenza (perché ha tirato il rigore Dzeko che ha una pessima statistica dal dischetto? Gli americani, si sa, nello sport vivono di statistiche).
Forse i Friedkin si aspettavano le dimissioni di Fonseca, che però non sono arrivate. Tiago Pinto ha difeso il connazionale perché mancano solo cinque partite alla fine del calvario e non ci sono alternative immediate e credibili. I Friedkin hanno chiesto massimo impegno anche per difendere il settimo posto: per loro partecipare alla Conference League è meglio che niente, anche per ragioni di sponsor, bonus e bilanci. Un panorama tristissimo, ma questo offre il convento.
Il mercato
In poche settimane il valore della rosa è stato intaccato: ora come ora hanno mercato solo Mancini, Pellegrini e Veretout. Più che aggiustata, questa Roma dovrebbe essere rifondata. Un particolare che potrebbe complicare anche l’arrivo di Sarri, che resta il favorito per la successione a Fonseca, ma che chiede garanzie per avviare un progetto con i giocatori giusti. Dall’Inghilterra filtra la voce che José Mourinho, scaricato dal Tottenham, non ha nessuna intenzione di smettere e accetta contatti (ma alle sue cifre). Le uniche certezze sono la grande confusione di Fonseca e il Manchester United che sta per planare sull’Olimpico. Si salvi chi può.
CorSera
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