Il Napoli vince nettamente a Torino e la Lazio batte nettamente il Milan: la corsa per la Champions League diventa in pratica una corsa a eliminazione. Per cinque squadre – Atalanta, Napoli, Juventus, Milan e Lazio – ci sono solo tre posti a disposizione. E dunque si rischiano anche esclusioni clamorose. Il Napoli passa a Torino con i gol di Bakayoko e Osimhen, la squadra di Gattuso è determinata e non vuol perdere l’occasione. Rino ha ha fatto della qualificazione in Champions un punto d’onore. Crolla invece il Milan alla seconda sconfitta consecutiva (Sassuolo e Lazio), la squadra di Ibrahimovic e Pioli rischia di perdere la qualificazione dopo un intero campionato da protagonista. La Lazio scatenata con Correa e Immobile, può farsi ancora più sotto vincendo il match di recupero col Torino il 18 maggio, tra la penultima e l’ultima giornata. Cinque squadre per tre posti a disposizione, Milan e Juventus paurosamente invischiate nella bagarre. Insomma scudetto all’Inter a parte, il resto è praticamente tutto da decidere. Con ansia e batticuore
Torino – Napoli 0-2 e Lazio-Milan 3-0: se servivano due risultati per rendere un campo minato la classifica al di sotto dell’ Inter, ecco erano questi. Atalanta 68, Napoli, Juventus e Milan 66, Lazio 61 (ma con la partita contro il Torino da recuperare il 18 maggio, tra l’ultima e la penultima giornata). Mancano ormai solo 5 giornate alla fine – sei per la Lazio – e la corsa alla Champions League è più che altro una corsa a eliminazione: cinque squadre per tre posti. Con rischi di esiti clamorosi, come andiamo dicendo da qualche settimana.
Ci sono squadre che salgono prepotentemente come l’ Atalanta e il Napoli e altre che scendono precipitosamente come Milan e Juventus. Quella dell’ Olimpico è per il Milan la seconda pesante sconfitta consecutiva, zero punti su sei nel momento più delicato della stagione: l’aver perso col Sassuolo e con la Lazio incide molto sullo stato d’animo della squadra di Pioli. Che ha fatto un grandissimo campionato e ora rischia di giocarsi il tutto in una manciata di partite sbagliate, in coincidenza con le assenze ripetute di Ibrahimovic proprio quando, alla soglia dei 40 anni, si è deciso di puntare su di lui per un’altra stagione ancora. “La corsa per la Champions League si complica moltissimo. Ma non vogliamo che il campionato finisca con delle delusioni” ha detto Pioli, cercando di risollevarsi il morale, anche se la mazzata è stata indubbiamente forte. Sono anche i dettagli a determinare il cammino: sul secondo gol di Correa – per altro il migliore in campo – c’è un evidente fallo su Calhanoglu, che Orsato nemmeno al Var, dove è stato richiamato dopo il gol segnato, ha individuato (oppure lo ha visto e non lo ha giudicato fallo). Ma la Lazio ci ha messo qualcosa in più, ben sapendo che il quarto posto nella confusione finale non è certo un obiettivo irraggiungibile. Nella bagarre oggi Milan e Juventus sono quelle che rischiano di pagare il prezzo più alto, anche perché, forse, non pensavano di ritrovarsi a questo punto.
Anche il Napoli, come l’ Atalanta, sta risalendo prepotentemente. E quel che avanza del campionato non offre più ormai scontri diretti. Vuole fortemente quel piazzamento tra le prime quattro, ci crede. Gattuso ne ha fatto quasi un punto d’onore perché ha deciso di riconsegnare al presidente De Laurentiis con cui ha rotto i rapporti, un Napoli al massimo.
Torino – Napoli 0-2 e Lazio-Milan 3-0: se servivano due risultati per rendere un campo minato la classifica al di sotto dell’ Inter, ecco erano questi. Atalanta 68, Napoli, Juventus e Milan 66, Lazio 61 (ma con la partita contro il Torino da recuperare il 18 maggio, tra l’ultima e la penultima giornata). Mancano ormai solo 5 giornate alla fine – sei per la Lazio – e la corsa alla Champions League è più che altro una corsa a eliminazione: cinque squadre per tre posti. Con rischi di esiti clamorosi, come andiamo dicendo da qualche settimana.
Ci sono squadre che salgono prepotentemente come l’ Atalanta e il Napoli e altre che scendono precipitosamente come Milan e Juventus. Quella dell’ Olimpico è per il Milan la seconda pesante sconfitta consecutiva, zero punti su sei nel momento più delicato della stagione: l’aver perso col Sassuolo e con la Lazio incide molto sullo stato d’animo della squadra di Pioli. Che ha fatto un grandissimo campionato e ora rischia di giocarsi il tutto in una manciata di partite sbagliate, in coincidenza con le assenze ripetute di Ibrahimovic proprio quando, alla soglia dei 40 anni, si è deciso di puntare su di lui per un’altra stagione ancora. “La corsa per la Champions League si complica moltissimo. Ma non vogliamo che il campionato finisca con delle delusioni” ha detto Pioli, cercando di risollevarsi il morale, anche se la mazzata è stata indubbiamente forte. Sono anche i dettagli a determinare il cammino: sul secondo gol di Correa – per altro il migliore in campo – c’è un evidente fallo su Calhanoglu, che Orsato nemmeno al Var, dove è stato richiamato dopo il gol segnato, ha individuato (oppure lo ha visto e non lo ha giudicato fallo). Ma la Lazio ci ha messo qualcosa in più, ben sapendo che il quarto posto nella confusione finale non è certo un obiettivo irraggiungibile. Nella bagarre oggi Milan e Juventus sono quelle che rischiano di pagare il prezzo più alto, anche perché, forse, non pensavano di ritrovarsi a questo punto.
Anche il Napoli, come l’ Atalanta, sta risalendo prepotentemente. E quel che avanza del campionato non offre più ormai scontri diretti. Vuole fortemente quel piazzamento tra le prime quattro, ci crede. Gattuso ne ha fatto quasi un punto d’onore perché ha deciso di riconsegnare al presidente De Laurentiis con cui ha rotto i rapporti, un Napoli al massimo.
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