Empoli-Roma 0-1: Ranieri vince ancora, basta un gol di Soulé dopo pochi secondi
La Roma continua la sua rincorsa in campionato vincendo anche a Empoli grazie alla rete al primo minuto di Soulé. Capitolini che hanno controllato fino alla fine, trovando anche un palo e una traversa, ma rischiando proprio all'ultimo secondo con un colpo di testa di Konate finito di poco a lato.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Napoli-Fiorentina 2-1: Lukaku e Raspadori, gli azzurri tornano a vincere e braccano l’Inter
La squadra di Conte, che non vinceva da 43 giorni, piega i viola con i due attaccanti e resta a -1 dalla capolista
La squadra di Conte, che non vinceva da 43 giorni, piega i viola con i due attaccanti e resta a -1 dalla capolista
Odgaard-Cambiaghi, per il Bologna vittoria da grande: 2-1 a Verona
I rossoblù passano al Bentegodi e puntano la Champions. Domenica prossima la Lazio al Dall’Ara
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Il vantaggio di essere primo in classifica, non importa con quanti punti, è che se fai il tuo metti inevitabile pressione a chi ha il ruolo di inseguitore, lo obblighi ad avere un solo risultato utile, come oggi il Napoli con la Fiorentina che può solo vincere se vuole restare ad un punto dall'Inter.
Vantaggio psicologico non indifferente, in specie perchè il Napoli è da un mese e passa che non scintilla più...per cui la partita di oggi con la Fiorentina vale molto più dei 3 punti.
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Napoli-Fiorentina
(ore 15 su Dazn)
Per mantenere il passo dell’Inter il Napoli deve ritrovare la vittoria. La squadra di Antonio Conte ha conquistato soltanto quattro punti nelle ultime cinque gare. Il tecnico degli azzurri punta sulla stessa formazione che ha pareggiato 1-1 contro l’Inter al Diego Armando Maradona (1° marzo). Lukaku sarà al centro dell’attacco con Raspadori, mentre Politano e Spinazzola sono sugli esterni. Confermato dall’inizio Gilmour con Lobotka e McTominay. Invece, la Fiorentina si deve rialzare dopo la sconfitta di Conference League contro il Panathinaikos (3-2, 6 marzo).
Empoli-Roma
(ore 18 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Calcio e in streaming su Sky Go e Now)
Solo tre punti nelle ultime 12 gare. L’Empoli deve assolutamente conquistare i tre punti per continuare a cullare sogni salvezza. Ospiterà la Roma al Castellani e non sarà una sfida semplice per gli uomini di Roberto D’Aversa. Invece, dopo il successo ottenuto contro l’Athletic Bilbao nell’andata degli ottavi di Europa League, Claudio Ranieri farà riposare qualche giocatore in vista del ritorno (13 marzo). A centrocampo, Saelemaekers presidierà la fascia destra, mentre in mezzo Paredes partirà dal primo minuto. In attacco, Shomurodov sarà supportato dalla coppia Soule-Pellegrini sulla trequarti.
Juventus-Atalanta
(ore 20.45 su Dazn)
La Juventus ha la grande occasione di agganciare l’Atalanta al terzo posto con 55 punti. Ai bianconeri di Thiago Motta serve una vittoria. In difesa è recuperato Renato Veiga, ma Gatti è a forte rischio. In attacco il tecnico italo-brasiliano punta su Nico Gonzalez e Yildiz, con Kolo Muani centravanti. Invece, l’Atalanta proverà non solo a difendere la terza posizione, ma anche ad avvicinarsi, o comunque restare a contatto, con le prime due della classe. Gian Piero Gasperini opta per il tandem offensivo composto da Lookman e Retegui.
CorSera
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Inter e Milan, prenderne 2 e farne 3. Rodimenti meneghini…
Inter e Milan legate dal filo rosso non solo del medesimo risultato, ma della medesima sceneggiatura di partita. E sia pure in situazioni di campionato ben diverse da un’ansia e un’inquietudine che fa oggi di Milano un tavolo traballante a tre zampe. I rodimenti meneghini oggi tengono banco.
Inter-Monza 3-2
Inter-Monza o il bis con diversi colori di Lecce-Milan. Questo è l’anno del coccolone interista. Ogni punto va sudato e sofferto scontando pene e torture. Va bene che l’Inter oggi non convinca, va bene che il suo essere in corsa in tutte le competizioni sia da scontare quasi come una colpa, va bene che spesso raschi il barile e che Lautaro e Thuram trascinino talvolta una banda di travet non più di avventurieri così affamati di soldi e di conquiste, va bene che Simone Inzaghi sia uno ormai eternamente sospeso nel limbo (si vabbé, però…) dei mezzi condottieri, ma che il Monza straultimo in classifica arrivi a San Siro e vada avanti di due gol, beh è veramente troppo. Significa soprattutto mettere in discussione le affermazioni perentorie dei tanti che continuano ad affermare: “L’Inter ha la squadra più forte di tutti, io punto ancora sull’ Inter”. A loro chiedo: ne siete ancora così sicuri?
Ho pensato seriamente che l’Inter volesse ripercorrere per simpatia e concittadinanza lo stesso brivido del Milan col Lecce, duplicandone il copione. Prenderne due per risalire poi fino a tre. I golaços di Arnautovic, Çalhanoğlu e un pallone entrato dentro per un centimetro e che solo la “gol line technology “ ha potuto vedere evitano il possibile sorpasso del Napoli, ma comunque rendono la afida scudetto una lotteria aperta a tutto. Chi è neutrale lo trova un sacco bello.E chi è tifoso balla sui vetri rotti.
Lecce-Milan 2-3
Di questo disgraziatissimo Milan ormai fa più discutere il futuro del presente. Che è ben meschino. La Gazzetta dello Sport ha simpaticamente accolto l’impegno di Lecce con un gran fotone di Massimiliano Allegri come candidato principale alla panchina di Sergio Conceição che già non ha alcuna chance di guidare il Milan da giugno poi, ma addirittura non ha garanzie manco per l’indomani mattina.
Per non dire che la panchina il meschino se la gioca a morra cinese di ora in ora: di fatto era virtualmente esonerato dopo i due incredibili gol del leccese Krstovic che hanno affondato la difesa rossonera quanto un panetto di burro mai entrato in frigorifero,
Uno dei millemila rimescolamenti rossoneri (dentro Joao Felix e Leao!) fatti più o meno alla speriamo in dio ha fatto sì che un autogol, e un paio di gol di Pulisic lo facessero riassumere dopo esser già stato virtualmente appunto, ma pure ignominiosamente, cacciato seduta stante.
Considerato che il rapporto comincia anche a farsi parecchio avvelenato, vedi la vicenda del portavoce dell’allenatore che ha sparato a zero sulla società per poi far fare pubblica ammenda al meschino, e se proprio vogliamo dirla fuori dai denti, a me la vicenda di Conceição sembra sempre più assomigliare alla già storia di Juric alla Roma. Un festival dell’assurdo e del grottesco.
Il problema è che il Milan un Sor Claudio (Ranieri) non ce l’ha, e non c’è alcun Sciur Brambilla su cui poter contare e scegliere come salvatore della baracca. Se non Mauro Tassotti, che sta lì, pronto ad essere prescelto come traghettatore, in attesa che la minestra di Max Allegri venga ancora una volta riscaldata.
Se il calcio fosse giusto bisognerebbe poter cacciare Jerry Cardinale che però è il padrun e dunque non si può far nulla. Con lui e col suo protetto Ibrahimovic che non ne ha azzeccata una. Tanto da nascondersi al mondo, lui che dell’esibizionismo ha fatto la sua cifra. La selezione di un direttore sportivo vero (Igli Tare?) significa soprattutto che l’algoritmo americano non ci ha capito un tubo e che bisogna andare avanti alla cieca. Sperando che il meschino ogni tanto ne azzecchi una e che Leao entri in campo con la luna giusta. Faites Votre Jeu!
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioCiao amici
mi confermate che mentre la Lazio presenta il progetto del nuovo stadio (che dovrebbe essere pronto tra 4 anni), la Roma in 12 anni ancora non ha messo manco una pietra dopo mille proclami?
Pallotta pdm si puo dire? I Friedklin o come si chiamano stanno facendo qualcosa o vogliono diventare con merito gli eredi di Pallotta pdm? Amici romanisti (e non) rispondetemi grazie che non seguo nulla da 2 anni circa
Saluti
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioCiao amici
mi confermate che mentre la Lazio presenta il progetto del nuovo stadio (che dovrebbe essere pronto tra 4 anni), la Roma in 12 anni ancora non ha messo manco una pietra dopo mille proclami?
Pallotta pdm si puo dire? I Friedklin o come si chiamano stanno facendo qualcosa o vogliono diventare con merito gli eredi di Pallotta pdm? Amici romanisti (e non) rispondetemi grazie che non seguo nulla da 2 anni circa
Saluti
Forse lato stadio andrà meglio ai Friedkin che si sono tenuti lontani dai proclami alla Pallotta...perchè con la materia stadio è meglio navigare sottotraccia e un passo per volta.
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C'è stato un momento nella partita in cui Conceicao era fuori dal Milan...poi si è salvato (infatti il verbo "blidare" che sua Repubblica è fuoriluogo...Conceicao "salva" (per ora) la panchina) e si è salvato anche il Milan portando a casa 3 punti molto sudati che lo tengono in corsa per un posto in Europa.
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Lecce-Milan 2-3: Pulisic completa la rimonta rossonera. Conceiçao azzecca i cambi e si salva
Pugliesi avanti grazie alla doppietta di Krstovic, poi gli ingressi di Leao, Joao Felix e Fofana cambiano la partita. Il tecnico portoghese blinda la panchina
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Ciao amici
mi confermate che mentre la Lazio presenta il progetto del nuovo stadio (che dovrebbe essere pronto tra 4 anni), la Roma in 12 anni ancora non ha messo manco una pietra dopo mille proclami?
Pallotta pdm si puo dire? I Friedklin o come si chiamano stanno facendo qualcosa o vogliono diventare con merito gli eredi di Pallotta pdm? Amici romanisti (e non) rispondetemi grazie che non seguo nulla da 2 anni circa
Saluti
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Roma, l’intervista a Bruno Conti
Bruno Conti, tra pochi giorni festeggerà 70 anni. Se chiude gli occhi, qual è il primo ricordo che viene a galla?
“Ho vissuto più di 50 anni di calcio, non è facile. Ma il primo pensiero va a mio padre, a quando sono stato preso alla Roma nel ’74 e a casa nostra è arrivata questa notizia: aveva fatto sacrifici per crescere sette fi-gli, quando gli dissi che mi avevano preso non stava più nella pelle. Era un taciturno, non è che parlasse tan-to, ma negli occhi vedevo la sua gioia, la sua soddisfazione: suo figlio andava a giocare nella Roma”.
Da li ai Mondiali del 1982: è vero che facevate degli stornelli, delle canzoni un po’ ironiche?
“Era con Gianpiero Marini: lui suonava la chitarra molto bene, allora io e Ciccio Graziani ci cantavamo sopra e venivano fuori delle canzoni un po’ strane, capito? Sa, le osterie…”.
Gli stornelli in ritiro, fuori il silenzio stampa.
“Eravamo a Vigo, ma eravamo partiti da Alassio già con tante polemiche, ammazzavano Bearzot, non gli perdonavano di aver portato Paolo Rossi dopo la squalifica, e poi al posto di Pruzzo… C’era veramente quest’aria pesante, già dopo la prima partita con la Polonia, che avevamo pareggiato. Noi, per alleggerirla, ci facevamo una cantata”.
E qualche sigaretta…
“Non è bello dirlo, ma fumo da quando ero ragazzino: siamo cresciuti in strada. Una volta era diverso, c’erano tanti calciatori con il vizio, sembrava normale. Poi, però, quando la vita ti presenta il conto e nascono problemi a livello medico, che vanno tanto ma proprio tanto a condizionare la tua salute, ci ripensi…”.
Le capita di aver paura?
“Di certe cose preferisco non parlare. Per rispetto, perché ci sono persone che di salute stanno peggio di me”.
Fumava molto?
“Non è che consumassi due o tre pacchetti al giorno. Altri fumavano molto più di me: il grande Zeman, a cui auguro tutto il bene possibile. E Walter Sabatini: giocavamo insieme e già fumavamo, ora abbiamo tutti e due la sigaretta elettronica”.
Da ragazzino ha conosciuto anche sua moglie Laura.
“In quel periodo lavoravo nel negozio di casalinghi di mia zia, portavo le bombole del gas negli appartamenti. D’estate, in uno stabilimento balneare, la vidi sotto l’ombrellone. Scoprii che alla mamma piaceva tantissimo Gabriella Ferri, allora iniziai a girare sulla spiaggia con un mangianastri acceso che suonava Er barcarolo vaaa…. Cercavo di andare il più possibile davanti a quell’ombrellone. Poi la mia futura suocera mi chiamò: “Ah, bel ragazzo, vieni un attimo qua”. Da lì, piano piano, ho cominciato a stare sotto all’ombrellone. Poi è stato fondamentale Rodrigo Placidi che era il terzino sinistro dell’Anzio: prima di un allenamento me la presentò e lì è iniziato tutto”.
La canzone La leva calcistica della classe ’68 è dedicata a lei o a Di Bartolomei?
“Molti pensavano fosse per me, per quel ragazzino con la maglia numero 7. Ma, come mi ha detto Francesco De Gregori, era dedicata ad Agostino”.
Le manca, Di Bartolomei?
“Lo avevo conosciuto prima di arrivare alla Roma: un cugino di mia moglie mi aveva invitato a fare una partita di calcetto a Lavinio, vicino alla mia Nettuno, e c’erano lui, Bruno Giordano e Stefano Di Chiara: non stavo nella pelle, ero romanista da sempre, andavo a giocare una partita insieme a gente che già era la serie A. Ci siamo conosciuti lì, poi il giorno che sono arrivato in prima squadra è stato il primo a accogliermi. E poi è diventato il mio capitano, con tutto quello che abbiamo vissuto insieme: scudetto, finale di Coppa dei Campioni: veramente lo amo”.
L’ultima volta che lo ha visto?
“È il mio rammarico. Poco prima che succedesse quello che è successo avevo organizzato una partita al palazzetto dello sport con tutti gli amici dello scudetto per raccogliere fondi per un amico rimasto paralizzato. Venne anche Agostino: era sereno, si rideva, si scherzava, non c’è stato nulla che potesse far pensare, non ci ha fatto capire cosa aveva dentro. Mi è rimasto quel rimpianto”.
Ha tanti amici anche fuori dal campo. Uno è Venditti.
“Mi invitò sul palco a un concerto a Nettuno. Negli anni da responsabile del settore giovanile, ogni volta che andavamo a fare una finale, mettevo sul pullman le canzoni di Antonello. La prima volta lo chiamai e c’era sotto la sua musica, portò fortuna, vincemmo. “Ogni volta che parti, mi devi telefonare”, mi disse. Questa cosa l’abbiamo portata avanti per anni”.
Lei ha anche allenato la Roma.
“Non l’ho allenata, l’ho traghettata. Nel 2005, il giorno del mio compleanno, ero a Cagliari a trovare i nipotini. Mi telefonò Rosella Sensi. E mi disse: “Abbiamo fatto una riunione e abbiamo pensato a te per guidare la Roma”. Ho capito cosa dovevo fare in quel momento. Ma è stato un anno particolare, ci siamo salvati a Bergamo con un gol di Cassano, avevamo davvero paura di retrocedere. E c’è un episodio…”.
Be’, raccontiamolo.
“Quell’anno morì il Papa e invitarono tutta la squadra in Vaticano. Convocammo i giocatori per dirglielo. Intervenne Cassano: “Ma è obbligatorio venire?”. Io già un po’ arrabbiato, risposi: “Assolutamente no, se non vuoi venire, non vieni”. Dopo un po’ lui fa: “Però se non vengo non vorrei che poi i giornalisti…”. Non vi posso dire quello che gli ho detto, l’ho rovesciato. Ma con Antonio c’è un affetto profondo, ci vogliamo ancora oggi un bene dell’anima”.
Con Mourinho che rapporto ha avuto?
“La prima volta che l’ho visto ero a Trigoria, stavo fumando una sigaretta con dei dipendenti. José è passato con questa macchinetta, una golf car. Ci ha visto, ci ha superato, poi mi ha riconosciuto: è tornato indietro per abbracciarmi, mi ha detto che mi aveva visto giocare a Lisbona. Abbiamo avuto un bel rapporto, anche se in quel periodo stavo facendo delle terapie. Quando ha avuto quattro giornate di squalifica è venuto in ufficio: “Bruno, mi farebbe molto piacere se potessi essere vicino alla squadra, in questo periodo”. Lo sento spesso, Ancelotti è un amico comune”.
Ecco, Ancelotti: ha mai provato a portarlo alla Roma?
“Ma come potevi portarlo via Carlo dalle società dove è stato? Bayern, Chelsea, Real… certo la battuta gliel’ho fatta, anche l’ultima volta: “Dici sempre che sei della Roma, ma quando vieni ad allenarla?”.
Ci riproverà, a breve?
“Eh, adesso è al Real Madrid, oltre la battutina è difficile andare. Anche se con Carlo ho proprio un rapporto di famiglia. Sono stato a casa sua, con il papà, la mamma, prima di andare in Nazionale ho dormito da lui, siamo stati in vacanza insieme. Quando ha avuto l’infortunio al ginocchio dormivamo nella stessa stanza e mi mettevo sopra questo ginocchio gonfio così per cercare di allungarlo, di stenderlo. È un’amicizia, una di quelle vere”.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio.
Mi fa piacere che affermi di avere avuto una vita piena e fortunata, nel mare di lamenti che ormai è diventato l' "esistenziale" (https://www.amazon.it/cultura-piagni...45917851)...da juventino cosa non darei per riavere un allenatore simile...ma pure qui bisogna fare tesoro delle frasi di Lippi ed evitare rimpianti e nostalgismi, cercando di guardare avanti, di lavorare bene perchè quando si lavora bene di solito poi i risultati arrivano.
Il tempo che si ha a disposizione, bisognerebbe imparare a non buttarlo, e qui parlo del calcio adesso: da tifosi assistiamo al curioso e inspiegabile fenomeno di società che mettono su "progetti" che, visti da fuori, tutti ne preavvertono il destino fallimentare, ma evidentemente non chi ci sta dentro: questo non è tempo buttato?
Il Napoli l'anno scorso dopo Spalletti, Garcia...ma che senso ha avuto? Il Milan...tutta l'estate che i tifosi dicevano a Cardinale e compari che stavano sbagliando (idea Conceicao, poi Fonseca...e alla fine viene preso pure Conceicao) e quelli dritti avanti tutta...e adesso ecco i risultati.
La Roma ha un vuoto societario da anni, si è perso il conto...pure qui da fuori tutti ad indicare il guasto sostianzale, predicatori nel deserto.
La Juventus una rosa che già dall'anno di Sarri era esaurita (inallenabile l'appellò Sarri)...e già Allegri l'anno prima di Sarri aveva detto chiaro che o si cambiavano tanti giocatori o ci si sarebbe piantati...ma hanno mandato via lui e tenuto i giocatori: è da quegli anni che si cerca ancora il bandolo della matassa...adesso i giocatori nuovi sono arrivati, si apre la questione di capire se vanno bene o no, se sono validi o no...ma quanto tempo hai perso?
Forse da fuori è più facile, sarà così...ma con tutta la buona volontà, chi avrebbe mai assunto un Garcia od un Fonseca? Questi sono errori da matita blu, errori "intenzionali", cioè azzardi contro ogni logica e buon senso.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
ha anche una casa il quel paradiso terrestre di bayaibe in repubblica domenicana. Un amico che ha un ristorante in zona mi diceva che lo vedeva spessissimo al mare e in bici
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"Ambiente spettacolare, straordinario..." 🔥 Valverde rende omaggio allo stadio e ai tifosi della Roma, augurandosi di trovare un ambiente quantomeno paragonabile al San Mames per la gara di ritorno....
Spero che anche in terra basca si possa ammirare lo stesso spettacolo, sarebbe un peccato visto la maretta che c'è tra la società e il tifo allo stadio San Mamès.
Poi vinca il migliore, che mi auguro sia la Roma.Last edited by fede79; 08-03-2025, 10:47:09.
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