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Perez presidente, Agnelli e Glazer (United) vice presidenti.
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Secondo i vari comunicati delle squadre aderenti, esse affermano che continueranno a giocare nei rispettivi campionati nazionali e che, in attesa del varo della superlega, anche "nelle coppe europee nelle quali hanno diritto di accedere".
Mi chiedo con quale calendarizzazione...[emoji28][emoji28][emoji28]
Già devono fare mille partite e ci si lamenta sempre del calendario..
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Mi chiedo con quale calendarizzazione...[emoji28][emoji28][emoji28]
Già devono fare mille partite e ci si lamenta sempre del calendario..
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Dal punto di vista dei calendari per loro cambia poco, perchè al posto della champions giocheranno la superlega.
Piuttosto cambia per il campionato, perchè se la Juve o Milan o Inter dovessero arrivare seste andrebbero comunque in superlega. Non ci sarebbe più la corsa alla champions, almeno per quelle squadre lì.
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-Tutte le partite si giocheranno durante la settimana, tutti i club continueranno a competere nei rispettivi campionati nazionali, preservando così il tradizionale calendario che è al centro della vita del club;
-La stagione inizierà ad agosto con la partecipazione delle società in due gironi da dieci, che giocheranno partite di andata e ritorno; I primi tre di ogni gruppo si qualificheranno automaticamente per i quarti di finale. Le squadre che finiscono al quarto e quinto posto giocheranno un ulteriore playoff a due gambe. Successivamente si giocheranno i playoff bipartiti dai quarti per raggiungere la finale, che si giocherà come partita unica, a fine maggio, in campo neutro.
Florentino Pérez, Presidente del Real Madrid CF e Presidente della Superliga, ha dichiarato:
"Aiuteremo il calcio a tutti i livelli a prendere il posto che gli spetta nel mondo. Il calcio è l'unico sport mondiale con più di 4.000 milioni di tifosi. e la nostra responsabilità come grandi club è rispondere ai desideri dei tifosi ".
A sostegno del nuovo campionato europeo, Andrea Agnelli, presidente della Juventus e vicepresidente della Super League ha dichiarato:
"I nostri 12 club fondatori rappresentano miliardi di fan in tutto il mondo. Ci siamo riuniti in questo momento critico, in modo che la competizione europea si trasformi, dando allo sport che amiamo una base sostenibile per il futuro, aumentando sostanzialmente la solidarietà. E dando Tifosi e dilettanti un sogno e partite di altissima qualità che alimenteranno la loro passione per il calcio ".
Joel Glazer, co-presidente del Manchester United e vicepresidente della Super League, ha dichiarato:
"Riunendo i migliori club e giocatori del mondo per giocare l'uno contro l'altro per tutta la stagione, la Super League aprirà un nuovo capitolo per il calcio europeo, assicurando competizioni e strutture di prim'ordine e un maggiore sostegno finanziario per la piramide del calcio. . calcio in generale ".
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Dal punto di vista dei calendari per loro cambia poco, perchè al posto della champions giocheranno la superlega.
Piuttosto cambia per il campionato, perchè se la Juve o Milan o Inter dovessero arrivare seste andrebbero comunque in superlega. Non ci sarebbe più la corsa alla champions, almeno per quelle squadre lì.
Sempre che la UEFA non li butti fuori anche dal Campionato....boh
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Sempre che la UEFA non li butti fuori anche dal Campionato....boh
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La Uefa può buttarle fuori solo dalle coppe. Il campionato è della Figc e delle federazioni nazionali...e non credo escluderanno quelle squadre.
Si tratta invece di riformare tutto, perchè, appunto, la corsa alle coppe non ha più senso, per dire solo un aspetto. Un altro è il divario economico garantito, perchè Juve, Milan e Inter avranno 350 milioni di fisso e le altre le briciole che distribuisce la A attraverso i diritti tv.
Insomma è tutto da rivedere fin dalle radici...ma non mi immagino la Figc escludere dal campionato le tre citate. Cambia però il calcio già adesso: se si parte nel '21 ad agosto, alla Juve arrivare quinta non cambierebbe nulla...quindi è tutto uno stravolgimento.
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INTER E MILAN— Anche le altre due italiane in Super Lega, Inter e Milan, hanno confermato l’adesione al nuovo campionato riprendendo l’annuncio diffuso da tutti i club. “Il nuovo torneo annuale fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega - si legge -. Questi contributi di solidarietà saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall’attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club. Inoltre, il torneo sarà costruito su una base finanziaria sostenibile con tutti i Club Fondatori che aderiscono ad un quadro di spesa.”
I tre club italiani coinvolti nel nuovo progetto spiegano le loro ragioni in comunicati diffusi sui propri siti
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Segnale potenzialmente tragico di un mondo alla deriva.
Fermarsi a guardare il tifo della propria squadra è fuorviante secondo me.
Questa Superlega nasce con il solo obiettivo economico.
C'è l'intenzione di depredare un intero sport, pur di mantenere (anzi elevare) degli standard economici messi a rischio da una pandemia. E per giunta hanno intenzione di farlo succhiando dal 99% dei restanti club di calcio.
Molti dei commenti positivi che leggo nella rete sono di tifosi juventini, milanisti, interisti. Ma scriverebbero lo stesso commento se la loro squadra non fosse nella elitaria cerchia di club supremi?
I ricchi saranno sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. Nel mondo, come nel calcio.
Attenzione già era così da anni. Ma adesso si giunge a un punto di svolta.
NON CI SARA' PIU' NESSUN FATTORE ALEATORIO. Nessun colpo di vento potrà indirizzare la palla all'angolino decretando un'insperata vittoria degli ultimi, e la sconfitta dei più forti sulla carta. Perché in ogni caso la dozzina di squadre Superiori sono per diritto divino qualificate. Permanentemente.
Sarà una sfilata di calciatori-vip-superstar concentrati in 10 squadre. Giocheranno delle partite fake senza valore sportivo. Tanta pubblicità, sponsor, ragazze pon pon, intermezzi musicali e ospitate tv.
Mega inflazione dei cartellini dei campioni e relativi mega stipendi.
Materialmente non potrà più esserci Leicester che vince un (vero) campionato. I campionati saranno fake.
La Juventus non potrà più essere sconfitta dalle fastidiose zanzare Ajax, Porto, Lione, essendo queste impedite fin dal principio a partecipare al torneo.
Modello capitalista e liberista seguito in maniera diabolica.
Chiaro che poi un normalissimo portiere di vent'anni prenda per il collo il suo club (che aveva REGALATO un milione di euro a uno sconosciuto proveniente da un club chiamato ASTERAS TRIPOLIS).
I segnali c'erano, ma era difficile immaginare una tale attività predatoria alla luce del sole.
Annullata questa stagione come nulla. Già adesso non contano niente le prossime partite del mercoledì.
Anzi, si rischia di annullare l'intera storia dei club, se si concretizzasse la radiazione con annesso annullamento di tutti i titoli.
Tutto perché anziché la Ferrari Normal, 'sta gente vuole la Ferrari Special.
La superlega in fondo statuirebbe un dato di fatto già in essere: il calcio come americanismo, uno spettacolo a favore di tv, sponsor, dove le radici si diluiscono e dove tifare X od Y è la stessa cosa.
Concordo.
E' il liberismo che divora un intero sport e tutta la sua storia come un panino di McDonald.
In futuro mi aspetto anche misture tra calcio e televisione, magari dei reality show sui calciatori.
Ibrahimovic va incontro a questo futuro: un po' sanremo, un po' comparsate nei film.
Non esisterà più il calcio come lo conosciamo. Semplicemente sarà un prodotto confezionato come una serie TV.
I calciatori non saranno più calciatori, ma personaggi in vendita su tutti i fronti. Già adesso esiste la figura del calciatore-imprenditore di se stesso, ma questo concetto evolverà in modi oggi impensabili.
Non capisco come possa non piacervi... Io trovo la cosa mostruosamente geniale, pazzesco
Spettacolo puro... I fenomeni tutti raggruppati, l'essenza del pallone, il Calcio nella sua massima espressione. Sarà una goduria
Poi chi vuole può sempre guardare il big match di serie A che sarà a quel punto Roma-Fiorentina
Quanti anni hai?
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Originariamente Scritto da Pesca
lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
La Superlega spacca il mondo del calcio, dodici grandi club europei, con il Real Madrid in testa, e con Juventus, Milan e Inter nel gruppo, annunciano la creazione di un campionato europeo alternativo alla Champions League da far partire praticamente subito. Interessi colossali in ballo, l’Uefa minaccia esclusioni, squalifiche e una durissima repressione. Insomma si va verso un calcio solo per super ricchi e super privilegiati, con la ripetizione ossessiva sempre delle stesse partite, e un campionato dove i club hanno un diritto di partecipazione acquisito in partenza, senza doversi qualificare. Ma è impossibile pensare che Superlega e Champions League possano sopravvivere entrambe in un mondo del calcio totalmente spaccato: ci sarebbero problemi enormi di ogni tipo, a cominciare dai giocatori. Non può esistere un circuito chiuso del G20 del calcio, sarebbe impossibile il mercato, e i calciatori, per quanto strapagati, non possono pensare di poter lavorare solo per loro. Hanno bisogno di poter giocare ovunque. Quindi il compromesso sarà inevitabile e alla dichiarazione di guerra seguirà un inevitabile compromesso. Dunque calma e sangue freddo.
Il progetto di Superlega – 20 club europei, di cui 15 fissi e altri 5 invitati secondo criteri ancora non chiarissimi, tra cui Juventus, Milan e Inter, impegnati in un campionato alternativo alla Champions League – che sta spaccando il calcio e divampando addirittura ben oltre il calcio tanto da registrare le opposizioni di Boris Jonhson ed Emmanuel Macron, è di fatto una clamorosa secessione.
E’ un po’ come se il G20 dei paesi più industrializzati del mondo a un certo punto assumesse una propria autonomia politica, istituzionale e soprattutto economica rispetto a tutti gli altri organismi nazionali ed internazionali, dall’ Onu all’ EU, e diventasse di fatto un organismo sovranazionale a tutti gli effetti. In grado di governare pienamente i propri interessi, imponendo le proprie regole e le proprie leggi. Una dichiarazione di autonomia e di indipendenza con un costitutivo e formale atto ribelle alle attuali istituzioni. Le rivoluzioni però normalmente vengono dal basso, solitamente sono i più poveri che si ribellano non i più ricchi.
Tanto per dare un assaggio di quello che sta accadendo i 15 club fondatori della Superlega sono già usciti dall’Eca (European Club Association) – fino a qualche anno fa il G14 dei principali club europei – di cui Andrea Agnelli era presidente. Fino alle dimissioni presentate nelle ultime ore, appunto.
La secessione è quello che stanno facendo i firmatari di questa famigerata Superlega, una delle tante, a dir la verità, progettate e minacciate nel corso degli ultimi decenni. Da quando cioè il circuito internazionale è diventato decisamente preponderante rispetto a quelli nazionali. Il giro economico si è fatto via via talmente più vasto – dai diritti tv, alle nuove proprietà dei club, ai compensi dei calciatori stessi – da implicare nuove governance e nuovi progetti. Si parla ormai tranquillamente di 5-6-7 miliardi di giro di affari per una sola stagione.
Gli organismi internazionali del calcio, Fifa e Uefa, ogni volta hanno ripreso le fughe in avanti con un compromesso crescente su incassi e maggiori elargizioni. Adesso – visto che la minaccia è concreta, addirittura immediata, progettata per partire già da settembre prossimo e architettata come un vero atto di sfida in occasione della presentazione della nuova estensione della Champions League – minacciano di soffocare la secessione, con la repressione più dura: esclusione dai campionati nazionali e internazionali sia Fifa che Uefa, squalifica dei giocatori ed esclusione a loro volta dalle nazionali, cause giudiziarie per 50-60 miliardi. Insomma una vera e propria guerra del calcio. Iniziata con un atto con un atto di sfida, quasi violento recapitato dagli ambasciatori.
La Champions League, già evoluzione della Coppa dei Campioni, ha una storia che dura dal 1955-56. E’ un grande torneo per quello, proprio perché ha una storia che affonda le radici nel tempo. Semplicemente penso che si stia anticipando molto, troppo il futuro. E che gli interessi economici dovrebbero marciare su un binario parallelo a quello sportivo, ma senza intralciarlo o addirittura distorcerlo. Vista così una Superlega con un numero più o meno fisso di partecipanti somiglia più a un campionato di Formula 1, Nba o Eurolega di basket, che a una competizione di calcio così come la concepiamo noi. Può essere che sia la fine del mondo così come l’abbiamo conosciuto ma mi sembra francamente difficile che non si arrivi ancora una volta a una composizione degli interessi degli schieramenti opposti: e cioè i grandi club, capitanati dal Real Madrid da una parte, e l’ Uefa, ma anche tutte le federazioni nazionali dall’altra. Francamente che si annichiliscano l’uno con l’altro non ci credo.
Venti club, per quanto grandi siano, non saranno mai completamente autonomi. Posto che un centinaio di arbitri e tecnologia relativa si possono trovare e utilizzare a circuito chiuso, ma per organizzare un campionato servono centinaia se non migliaia di giocatori da selezionare ovunque nel mondo e anche tra i migliori e dunque che si farà col mercato? Venti club non hanno posti illimitati per tutti. Esisteranno dunque i calciatori della Superlega e quelli del resto del mondo? Sarà impossibile e vietato lo scambio? Lo stesso con gli allenatori? Se il calcio si dovesse davvero spaccare non credo che i giocatori possano accettare di poter lavorare solo per 20 squadre e di non avere alcuna possibilità di farlo nelle centinaia di grandi e comunque ricche squadre nel resto del mondo. Insomma io un mondo del calcio verticalmente diviso e spaccato a metà più o meno per sempre non lo vedo.
Al netto di qualsiasi considerazione sul merito che governa l’intero sistema sportivo da oltre un secolo a questa parte, da un punto di vista meno strategico, più stretto e francamente più calcistico la reiterazione continua di partite sempre fra le stesse grandi protagoniste ingenera a lungo andare se non noia almeno assuefazione. E’ un’indigestione continua di caviale. Alla ventesima volta che ti offro lo stesso piatto gourmet non posso chiederti sempre cento euro, perché tu andrai sicuramente a cercare altro. Magari non di calcio. Alla fine dunque rischio soprattutto di svalutare le grandi partite e i campioni che vi giocano. E le cifre di cui adesso si parla oggi possono essere reali, ma domani non è assolutamente detto.
In più ci si presenta davanti un supercalcio per super ricchi e super privilegiati, che hanno un diritto di partecipazione acquisito in partenza, per statuto, e non per qualificazione o graduatoria. Nella Nba è più o meno così, ma la tradizione e la filosofia del calcio sono diverse, la passione stessa del calcio ha poco a che fare con lo sport americano, molto più incentrato sul concetto di spettacolo, divertimento e intrattenimento. Il tifoso di calcio non vede le partite con i pop corn in mano.
Se si seleziona unicamente l’opzione grande calcio, si finisce col banalizzarlo, e col togliergli una parte del suo fascino. E comunque si parte sicuramente con grandi squilli di fanfare, ma poi alla fine sempre in una Champions League, magari più concentrata, esasperata e pubblicizzata, si finisce. Non c’è spazio quindi per due competizioni parallele così grandi, delle due l’una. Per ora i due eserciti si fronteggiano in armi, pronti soprattutto a una colossale sfida in tribunale. Prima che si arrivi allo scontro sul campo e a una reale secessione si farà di tutto per evitarlo. Anche perché non conviene a nessuno.
Dunque clamore tanto, ovvio, ma anche calma e sangue freddo. Francamente dubito che a settembre possa partire una Superlega così come ce la raccontano adesso.
La risposta col pugno duro: fuori subito Real, City e Chelsea dalle semifinali di Champions League Una guerra senza quartiere "a quella sporca dozzina". Dopo aver rovesciato il tavolo del calcio europeo, i 12 club secessionisti che vogliono dar vita a una Superlega europea privata - Liverpool, Manchester United, Arsenal, Chelsea, Manchester City, Tottenham, Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Juventus, Inter e Milan - si trovano davanti alla risposta degli organismi internazionali, Fifa e Uefa, e anche delle federazioni internazionali. Mentre Juventus, Inter e Milan annunciano di voler "restare in Serie A" - grazie - innanzitutto si scopre che il fronte dei grandissimi club non è poi così compatto, anzi. Se della partita non fanno parte Bayern Monaco e altri ancora (ci metterei anche il Paris Saint Germain) è chiaro che la fuga in avanti non ha appoggio unanime. Il presidente del Consiglio Mario Draghi si unisce ai suoi colleghi europei (Boris Johnson e Macron) nel bocciare
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Sei club inglesi, tre spagnoli e tre italiani: "Cominciamo il prima possibile"
Florentino Perez, n.1 del Real Madrid, è il primo presidente: format con 20 squadre divise in due gironi. I club fondatori diventeranno "15 prima dell'avvio della stagione inaugurale"
Hanno atteso lo scoccare della mezzanotte. Poi, subito dopo è arrivato il comunicato ufficiale che ha sancito la nascita della Superlega: "Dodici prestigiosi club europei di calcio hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori. AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur hanno tutti aderito in qualità di Club Fondatori".
Sei club inglesi, tre spagnoli e tre italiani
Sono quindi 12 i club fondatori, sei inglesi, tre spagnoli e tre italiani, Juventus, Inter e Milan: non saranno però soli. Secondo il comunicato della neonata Super League, altri tre club aderiranno come fondatori, prima del via della stagione inaugurale, "che dovrebbe iniziare non appena possibile". I 12 club fondatori auspicano "l'avvio di consultazioni con Uefa e Fifa al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso". I club che hanno dato vita alla Super League spiegano che questa iniziativa arriva "in un momento in cui la pandemia globale ha accelerato l'instabilità dell'attuale modello economico del calcio europeo". L'obiettivo è "migliorare la qualità e l'intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione, e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente". Riguardo alla Uefa appare netta la chiusura sul formato delle competizioni europee: "I club fondatori credono che le misure proposte non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l'intera piramide calcistica".
Format del torneo a 20 squadre
Alla Super League parteciperanno 20 club di cui 15 club fondatori: previsto un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, "che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente". Si giocheranno partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti "che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club". L'inizio è previsto ad agosto, con due gironi da 10 squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta: le prime tre di ogni girone si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. I due restanti posti a disposizione saranno assegnati dalle sfide incroaciate (andata e ritorno) tra le quarte e quinte dei due gironi. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale. Non appena possibile, spiegano ancora i club fondatori, verrà avviata anche la lega femminile.
Florentino Perez primo presidente
"Il nuovo torneo annuale fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega". Secondo le previsioni "questi contributi di solidarietà saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall'attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club". In cambio del loro impegno, "i club fondatori riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d'investimento in infrastrutture e per bilanciare l'impatto della pandemia Covid-19". Florentino Pérez, presidente del Real Madrid CF e primo presidente della Super League, ha dichiarato: "Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo. Il calcio è l'unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri". Sostenendo la nuova lega europea, Andrea Agnelli, presidente della Juventus e vicepresidente della Super League, ha detto: "I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente".
Florentino Perez, n.1 del Real Madrid, è il primo presidente: format con 20 squadre divise in due gironi. I club fondatori diventeranno "15 prima d…
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Juventus in Superlega: "Ma restiamo anche in serie A". E Andrea Agnelli si dimette da Eca e Uefa
Il club bianconero inoltre precisa di voler partecipare, fino all'effettiva partenza del nuovo progetto, alle coppe europee ''alle quali ha diritto di accedere"
Sia nella Superlega che in Serie A. La Juventus, dopo aver confermato di aver aderito al nuovo progetto precisa che "i club fondatori continueranno a partecipare alle rispettive competizioni nazionali e, fino all'avvio effettivo della Super League, Juventus ritiene di partecipare alle competizioni europee alle quali ha titolo di accedere".
Contestualmente viene comunicato che "Andrea Agnelli è dimesso dal ruolo di presidente dell'Eca e dall'esecutivo Uefa". Lo stesso presidente della Juve ha dichiarato che "i 12 club fondatori rappresentano milioni di tifosi in tutto il mondo. Ci siamo uniti in questo momento critico affinché la competizione europea si trasformi, dando allo sport che amiamo basi che siano sostenibili per il futuro, aumentando sostanzialmente la solidarietà e dando a tifosi e giocatori dilettanti un sogno e partite di massima qualità per alimentare la passione per il calcio".
I club fondatori "continueranno a partecipare alle rispettive competizioni nazionali e, fino all'avvio effettivo della Super League, Juventus ritiene di partecipare alle competizioni europee alle quali ha titolo di accedere", precisa inoltre la societa' bianconera, che spiega come i club fondatori desiderano attuare il progetto Super League "in accordo con Fifa e Uefa, tenendo in considerazione gli interessi degli altri stakeholder che fanno parte dell'ecosistema calcistico. Al contempo, onde assicurare il buon esito del progetto e cosi' darvi pronta esecuzione, la societa' costituita per la Super League potrebbe anche agire in via giudiziale al fine di tutelare i propri diritti. La Super League sara' infatti organizzata e gestita da un'apposita societa' partecipata da ciascun club in egual misura. L'accordo prevede, pertanto, l'impegno di ciascun club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della societa', con un investimento iniziale di 2 milioni di euro incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori Euro 8 milioni".
La Juventus confida che la Super League "crei valore a lungo termine per la società e per l'intero movimento calcistico. I club fondatori faranno tutto quanto possibile per realizzare il progetto nel più breve tempo possibile. Tuttavia, la società non può al momento assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato né prevedere in modo preciso la relativa tempistica. La società non dispone quindi allo stato di tutti gli elementi necessari al fine di svolgere valutazioni di dettaglio sull'impatto che la Super League potrà avere sulle sue condizioni e performance finanziarie ed economiche".
Il club bianconero inoltre precisa di voler partecipare, fino all'effettiva partenza del nuovo progetto, alle coppe europee ''alle quali ha diritto…
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Superlega, ora è ufficiale: «Dodici club creano una nuova competizione». Ci sono Juve, Inter e Milan
Atteso per tutto il giorno è arrivato a mezzanotte il comunicato che istituisce lo strappo dei 12. «Ma è previsto che altri tre club aderiranno prima della stagione inaugurale». La partenza sarebbe ad agosto 2021
L’idea di una Superlega chiusa è uno strappo compiuto. «Dodici club europei hanno annunciato un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dai Club Fondatori». Così inizia il comunicato della nuova Super lega che spacca il calcio e dà vita a un nuovo campionato continentale, in stile Nba, che partirà «il più presto possibile», forse già la prossima stagione e che vede tra i club fondatori Juve, Inter e Milan, oltre a Barcellona, Atletico e Real Madrid, Manchester United e City, Chelsea, Tottenham, Arsenal e Liverpool
L’ipotesi circolava da tempo, come una bomba a orologeria è esplosa alla vigilia del Comitato esecutivo dell’Uefa che oggi deve ratificare il nuovo format della Champions League a 36 squadre con inizio nel 2024, concertato con l’Eca (qui tutti i dettagli)., ma disatteso proprio da alcuni dei maggiori membri, primo tra tutti dall’ormai ex presidente dell’associazione club europea, Andrea Agnelli che ha rassegnato le dimissioni. La stessa Eca, di cui la Juve e gli altri club della Superlega da ieri non fanno più parte, ha condannato l’idea della Superlega, sconfessato l’operato del numero uno bianconero e spiegato di «essere contraria al progetto».
Il nuovo campionato europeo sarà a «20 squadre, con 15 posti fissi riservati ai membri fondatori e i restanti 5 assegnati ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente», scrive la Superlega. Due gironi da 10 squadre con partite infrasettimanali di andata e ritorno, poi quarti, semifinale e finale. Un colpo mortale alla Champions e alle competizioni nazionali. Ad annunciare il nuovo progetto è stata proprio la neonata Superlega, di cui il numero uno del Real Madrid, Florentino Perez, è il nuovo presidente e Agnelli il vice, posizione condivisa con Joel Glazer del Manchester United. «In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I club fondatori credono che le misure proposte non rappresentino una soluzione, c’è la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive. I club fondatori auspicano l’avvio di consultazioni con Uefa e Fifa al fine di lavorare insieme».
Uefa e Fifa, sono di tutt’altro avviso, sul piede di guerra, e hanno risposto duramente. La Uefa in un comunicato congiunto con le Leghe e le Federazioni di Italia, Spagna e Inghilterra (non figurano Germania e Francia perché non hanno aderito alla Super Lega) ha tuonato: «Fermeremo questo cinico progetto. Considereremo tutte le misure, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo. Chi entra in Superlega sarà escluso da tutto». La minaccia è di espellere dai tornei nazionali e dalle coppe chi aderirà alla Superlega, di vietare ai calciatori impegnati di giocare con le Nazionali e di citare in giudizio per 50-60 miliardi di euro i club ribelli. Anche la Fifa ha espresso in modo netto «la sua disapprovazione per una lega separatista europea chiusa»: «Qualsiasi competizione calcistica, nazionale, regionale o globale, dovrebbe sempre riflettere i principi fondamentali di solidarietà, inclusività, integrità ed equa ridistribuzione finanziaria», scrive la Fifa in una nota, che la Superlega «non rispetta».
Infuriato il presidente Ceferin ha contattato Agnelli: una telefonata burrascosa in cui gli avrebbe dato del traditore. Irritati il numero uno della Figc Gravina e il presidente della Lega serie A Dal Pino. Proprio in Lega si è svolto un consiglio straordinario: Juve, Inter e Milan sembrano non temere le minacce, convinti che mai nessuno li caccerebbe dalla A. Il club rossonero non è tra i promotori del progetto, è stato invitato per il suo passato glorioso e ha considerato che se non avesse accettato un’altra squadra italiana avrebbe preso il suo posto.
Sul banco degli imputati c’è Agnelli. Da presidente Eca ha trattato con l’Uefa la riforma della Champions e poi l’ha smontata, in Italia ha sabotato la trattativa per l’ingresso dei fondi nella Lega serie A, poiché esisteva una clausola degli stessi fondi che vietava di aderire a un’eventuale Superlega. Un conflitto d’interessi lampante, i fondi avrebbero portato 1,7 miliardi: ora non va esclusa una causa per danni delle società di serie A contro Juve, Inter e Milan. La Superlega dovrebbe generare introiti per 10 miliardi e «i club fondatori riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d’investimento in infrastrutture e per bilanciare l’impatto della pandemia Covid-19», un altro schiaffo ai club meno ricchi. Un’ingiustizia evidente. Il calcio da oggi è cambiato, la guerra è solo all’inizio.
CorSera
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