Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Nasser95
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    sean, ma lo vedresti fonseca come allenatore della juventus?(impossibile, diciamo puor parler)
    (ride)

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    • Sean
      Csar
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      Originariamente Scritto da Nasser95 Visualizza Messaggio
      sean, ma lo vedresti fonseca come allenatore della juventus?(impossibile, diciamo puor parler)
      Per me è un bravo allenatore. Non si fa travolgere dalle difficoltà o dalle critiche, e questo indica che interiormente c'è un carattere.

      Non seguo tutte le partite della Roma per cui non ho ben netta la percezione dei punti di forza o di debolezza tecnici però non credo avrebbe fatto peggio di Pirlo, anzi forse si avrebbe qualche punto in più.

      Se per pura astratta ipotesi finisse sulla panchina della Juve sarei in curiosa attesa, non certo a strapparmi i capelli.
      Last edited by Sean; 12-04-2021, 08:59:05.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • marcu9
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        l'Atalanta proprio non demorde....incredibile la tenacia e la costanza che hanno da anni ormai.
        Imperterriti.
        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        • marco83
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          Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
          l'Atalanta proprio non demorde....incredibile la tenacia e la costanza che hanno da anni ormai.
          Imperterriti.
          Pure Vlahovic gran bel giocatore sta diventando, con quel fisico in serie a spadroneggia e ricordiamo che è un classe 2000. Andava preso l'anno scorso, temo adesso sia inaccessibile per prezzo.

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          • marcu9
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            • May 2009
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            Teoricamente dicono lo voglia il Milan...la vedo difficile.
            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            • KURTANGLE
              Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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              • Borgo D'io
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              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
              l'Atalanta proprio non demorde....incredibile la tenacia e la costanza che hanno da anni ormai.
              Imperterriti.


              altra giornata inutile ai fini del recupero champions
              vincono tutte
              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


              grazie.




              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
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                L’Inter batte il Cagliari con un gol di Darmian e ormai conta solo le giornate che la separano dallo scudetto. Sullo spettacolo il discorso lascia il tempo che trova, se vuoi lo spettacolo non ingaggi Conte a 12 milioni di euro l’anno. Senza contare che 69 gol e i contropiede di Lukaku comunque sono spettacolo. Dipende dai gusti.

                – La Juventus dà segni di rinascita, è come se si fosse fatta una ragione dell’annata no: e adesso la società può tranquillamente decidere su Pirlo.

                – Il Milan vince a Parma e resiste all’attacco al suo secondo posto. Partita facile che diventa complicata per l’espulsione di Ibrahimovic. Quello che conta davvero per il Milan è il posto in Champions League. Pioli va sul concreto: “Bisogna ragionare partita per partita e forse abbiamo sbagliato a guardare troppo avanti…”


                La Juve, il Napoli e la sfida liquida per la Champions League

                Toccato il fondo, dopo l’eliminazione col Porto e il ko col Benevento, dato l’addio allo scudetto dopo 9 anni, probabilmente la Juventus gioca un po’ più libera di testa, meno ossessionata. E dal risultato e dall’obbligo di sperimentare un calcio ignoto. La partita col Genoa è stata risolta senza i gol di Ronaldo che per quanto ogni tanto abbia anche lui delle eclissi o sbagli dei gol che non ti aspetti (la maglia scagliata a terra per il nervosismo), risolve spesso un sacco di problemi e di situazioni. Insomma è come se la Juve si fosse liberata dei suoi tabù e si fosse fatta una ragione dell’annata di transizione: nel frattempo si può ragionare a freddo su Pirlo e capire se insistere su di lui, svoltare su un altro o addirittura tornare indietro ad Allegri. Che forse sarebbe veramente l’ultima delle opzioni da prendere in considerazione.

                Così come il Napoli, cancellata e oltrepassata la Juventus, ha ripreso a vincere e macinare punti in chiave Champions League. Gli sforzi di Gattuso hanno portato intanto a una sempre migliore integrazione di Osimhen nell’attacco. Ci sono stati sprazzi di gioco nel Napoli veramente notevoli, e di questo non se ne può non rendere merito a Gattuso, che ormai ha più estimatori lontano dal suo club (Fiorentina etc…) che a Napoli. Macina punti e vittorie anche l’ Atalanta di Gasperini, che ha combinato un po’ di pasticci a Firenze (dopo i due gol di Zapata ne ha presi due da Vlahovic, ma poi ha prevalso con un rigore di Ilicic). L’ Atalanta ha vinto 8 delle ultime 9 partite e l’unica persa è stata quella con l’ Inter. Stessa considerazione merita anche la Lazio per la vittoria di Verona in extremis col gol di Milinkovic Savic: vincendo il recupero col Torino anche il gruppo Inzaghi può tornare in corsa. Se la Lazio vincesse il recupero col Torino avremmo cinque squadre, dal secondo al sesto posto, in cinque punti: e mancano ancora otto giornate alla fine del campionato, e dunque lo spazio per le sorprese c’è tutto. Mentre per la Roma, che ha perso troppi colpi in campionato, si è attardata in classifica e che pure ha battuto il Bologna dopo ampio turn over, la testa è tutta al match di ritorno con l’Ajax. La corsa per la Champions League è veramente fluida.

                Inter verso lo scudetto. E se vuoi lo spettacolo non vai da Conte

                L’ Inter che vince col Cagliari con un gol di Darmian su imbeccata di Hakimi, è più che altro una giornata spuntata al calendario che separa l’ Inter stessa dal giorno dello scudetto. Con quante giornate d’anticipo vincerà l’ Inter lo scudetto, posto che non voglia fare harakiri sul più bello? Ecco questa al massimo sembra essere oggi l’unica domanda da farsi sull’ Inter.

                Non c’è molto altro intorno da chiedersi o da volere, i dibattiti sul bel gioco e sullo spettacolo possono avere un senso in estate o a inizio stagione, non adesso che siamo ormai in pieno conto alla rovescia. Se poi in assoluto si vuole lo spettacolo non si bussa ad Antonio Conte e non lo si paga 12 milioni di euro l’anno. Mettendo appunto la vittoria davanti a tutto. Senza contare che tutto è relativo. Secondo me, ad esempio, una squadra che mette a segno 69 gol e che quando gioca in contropiede con Lukaku e Lautaro non ha eguali, spettacolo ne fa eccome.

                Il Milan e l’espulsione di Ibrahimovic

                La vittoria del Milan a Parma è soprattutto un sospiro di sollievo. Perché veniva dal pareggio a San Siro con la Sampdoria, perché non è più la squadra rullo compressore di qualche mese fa, perché il secondo posto non è più così sicuro ed è esposto abbastanza al vento, perché una partita tutto sommato facile e messa sulla giusta via si stava incredibilmente complicando per l’espulsione di Ibrahimovic. Una parola di troppo all’arbitro – probabilmente dovuta alla sua megalomania con cui si autoconvince di poter fare e dire qualsiasi sciocchezza – ed ecco un cartellino rosso che poteva compromettere la partita, ma il gol di Leao ha addirittura dato un’ampia proporzione alla vittoria.

                Pioli alla fine ci ha tenuto ad affermare che il Milan deve stare con i piedi in terra, che sta facendo moltissimo, e che probabilmente questo troppo pensare al futuro e magari mettersi anche qualche strana idea in testa – fino a poche settimane fa si parlava del Milan come dell’alternativa all’ Inter – gli ha tolto quella cattiveria di chi gioca ogni partita come se dovesse essere l’ultima. Probabilmente a Pioli e al Milan non interessa tutto sommato, a questo punto, nemmeno troppo il secondo posto, anche se gioca per ottenerlo. L’obiettivo è la Champions League e dunque secondo posto o quarto fa poca differenza.

                SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 30 Sabato 10 aprile 2021 Spezia - Crotone 3-2 (40' Djidji C, 63' Verde S, 78' Simy C, 89' Maggiore S, 90'+2' Erlic) Parma - Milan 1-3 (8' Rebic M, 44' Kessie M, 66' Gagliolo P, 90'+4' Leao) Udinese - Torino 0-1 (61' Belotti rig. T) Domenica 11 aprile 2021 Inter - Cagliari 1-0 (77' Darmian I) Verona - Lazio 0-1 (90'+2 Milinkovic Savic L) Juventus - Genoa 3-1 (4' Kulusevski J, 22' Morata J, 49' Scamacca G, 70' McKennie N) Sampdoria - Napoli 0-2 (35' Fabian Ruiz N, 87' Osimhen) Roma - Bologna 1-0 (44' Mayoral) Fiorentina - Atalanta 2-3 (13' Zapata A, 40' Zapata A, 57' Vlahovic F, 66' Vlahovic F, 70' Ilicic rig. A) Lunedì 12 aprile 2021 Benevento - Sassuolo 20.45 *** La Juve, il Napoli e la sfida liquida per la Champions League Toccato il fondo, dopo l'eliminazione col Porto e il ko col Benevento, dato l'addio allo scudetto dopo 9 anni, probabilmente la Juventus gioca un po' più libera di testa, meno ossessionata. E dal risultato e dall'obbligo di
                Last edited by Sean; 12-04-2021, 08:33:36.
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                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Fabi Stone
                  Bodyweb Senior
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                  Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
                  Se ne andrà lui il problema nemmeno si pone. andrà in una squadra più quotata a prescindere dai risultati.
                  Massacrato dalla stampa romana, già dal primo giorno che ha messo piede a Roma. Noi ci meritiamo i de zerbi o di francesco perchè sono ItaGliani.
                  Si parla di Benfica o qualche mezza classifica di Premier...tutte ste quotazioni non le sento in giro.
                  Comunque può anche essere che lo tengano. Certo il fatto che hai preso pizze in faccia da tutte quelle buone, dovrebbe far riflettere riguardo la preparazione della partita e le motivazioni che riesce ad infondere alla rosa, ma tanto se non fai la squadra, i leoni tutta grinta e corsa durano comunque poco.

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                  • Sean
                    Csar
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                    Scoppia intanto il caso DAZN, sulle app degli smartphone e dei tablet Inter-Cagliari e Verona-Lazio non si vedono. Il calcio dovrebbe pensarci a fondo prima di dare 7 partite su 10 in streaming a queste condizioni: così si fa infuriare la gente, e la si fa fuggire dal calcio stesso.

                    Il caso Dazn: il calcio ci pensi bene
                    Piuttosto Inter-Cagliari ( e dopo Inter-Cagliari pure Verona-Lazio) passerà agli annali come la prima partita dell’epoca dello streaming completamente perduta, mancata o ciccata. Nel senso che chi si era affidato alla tecnologia per vederla sul proprio smartphone o tablet, semplicemente non l’ha vista per problemi tecnici. Non suoi, ma perché Dazn che ne aveva l’esclusiva non è riuscita a garantire la trasmissione su questi “device”. L’applicazione semplicemente non funziona e non ti fa vedere nulla. Scatenando ovviamente indignazione di tutti quegli abbonati che pagano per un servizio per poi, semplicemente, non poterne godere. Era accaduto anche in passato, ma erano stati sempre ritardi o mal funzionamenti, interruzioni del segnale. Stavolta chi si era attrezzato per vedere la partita sullo smartphone semplicemente è rimasto tradito. Quelli che sono riusciti a vedere la partita, lo hanno fatto usufruendo del canale Dazn sul decoder Sky. Ossia Sky, rimasta fuori dalla corsa ai diritti tv del campionato, ha garantito la trasmissione di Dazn. Paradossale, assurdo.

                    L’aspetto inquietante, infatti, è che Dazn dal prossimo anno avrà l’esclusiva di sette partite su dieci, tutte da trasmettere in streaming. Ossia passando per intero tramite la rete internet. Fossi nel calcio ci penserei bene, garantendosi la sicurezza di non avere inconvenienti (chiamiamoli inconvenienti…) del genere. Altrimenti incasserà un sacco di milioni, è vero – più di quanti gliene avrebbe dati Sky – ma la gente scapperà via. Data l’inaffidabilità del mezzo. Ne vale la pena?

                    SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 30 Sabato 10 aprile 2021 Spezia - Crotone 3-2 (40' Djidji C, 63' Verde S, 78' Simy C, 89' Maggiore S, 90'+2' Erlic) Parma - Milan 1-3 (8' Rebic M, 44' Kessie M, 66' Gagliolo P, 90'+4' Leao) Udinese - Torino 0-1 (61' Belotti rig. T) Domenica 11 aprile 2021 Inter - Cagliari 1-0 (77' Darmian I) Verona - Lazio 0-1 (90'+2 Milinkovic Savic L) Juventus - Genoa 3-1 (4' Kulusevski J, 22' Morata J, 49' Scamacca G, 70' McKennie N) Sampdoria - Napoli 0-2 (35' Fabian Ruiz N, 87' Osimhen) Roma - Bologna 1-0 (44' Mayoral) Fiorentina - Atalanta 2-3 (13' Zapata A, 40' Zapata A, 57' Vlahovic F, 66' Vlahovic F, 70' Ilicic rig. A) Lunedì 12 aprile 2021 Benevento - Sassuolo 20.45 *** La Juve, il Napoli e la sfida liquida per la Champions League Toccato il fondo, dopo l'eliminazione col Porto e il ko col Benevento, dato l'addio allo scudetto dopo 9 anni, probabilmente la Juventus gioca un po' più libera di testa, meno ossessionata. E dal risultato e dall'obbligo di
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                    • Sean
                      Csar
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                      Ronaldo è una azienda, ma non sarà mai il leader della Juve

                      di Massimo Mauro


                      Ho visto molto bene la Juventus nella vittoria sul Genoa. Premetto che è difficile giocare una intera partita come i primi 45', semplicemente perfetti nella gestione della palla e nella velocità delle giocate. E' proprio la rapidità che permette ai vari Morata, Rabiot, Cuadrado di esprimersi al meglio. E prestazioni di questo tipo sono incoraggianti, perché danno fiducia all'ambiente di poter costruire una squadra per cercare di vincere anche in Europa il prossimo anno. Pirlo è bravo, lo ripeto, ed ha la personalità e la statura per essere l'allenatore che porterà la Champions alla Juventus. La nota stonata è il nervosimo di Ronaldo a fine partita, frutto del fatto di non essere andato in gol. E' la foto di come lui sia un grande solista, ma non sarà mai un leader perché i suoi interessi sono superiori a quelli della società. Ronaldo è una azienda, e come tale pensa al proprio fatturato...


                      La giornata ha confermato una lotta per la Champions straordinaria. La Lazio fa una vittoria importantissima a Verona. L'Atalanta ne fa una splendida vittoria a Firenze, confermando però il difetto di non chiudere le partite: del resto questo è il motivo per cui una squadra che gioca così non lotta per lo scudetto, anche se va detto che i giocatori di Gasperini vanno talmente veloci che poi non riescono ad essere lucidi al momento di concludere. Ottimo anche il Napoli. Insomma. il gioco si è fatto duro e sono entrati in campo quelli veri.


                      Chiudo con l'Inter e la sua cavalcata verso un meritatissimo scudetto. Contro il Cagliari la squadra di Conte ha fatto la solita vittoria, e sarebbe interessante sapere cosa pensa Moratti di queste partite. Lo dico perché ricordo una volta l'esonero di Simoni da secondo in classifica e dopo aver vinto una coppa Uefa perché il gioco non gli piaceva. Ripeto: meglio vincere giocando bene, ma l'Inter gioca sfruttando al meglio le qualità dei giocatori. Quindi grande difesa e sanissimi contropiede, il motto juventino che 'vincere è l'unica cosa che conta' è entrato nel dna di Conte che lo ha trasmesso alla squadra alla perfezione.

                      ...ma di noi
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                        Inter, Sconcerti: nerazzurri senza rivali, Milan non pronto. Inseguire il quarto posto non fa crescere la A

                        Si gioca un campionato per quarte squadre, tutti in lotta per i 50 milioni della Champions. L’unico equilibrio è lì, ma ogni anno basta qualcosa in meno, non in più

                        di Mario Sconcerti

                        Non ci sono avversari per l’Inter, ma non ci sono avversari per nessuno. Si gioca un campionato per quarte squadre, l’unico equilibrio è lì. Dentro questa classifica la vera crescita è di Milan e Napoli con 17 e 11 punti in più.

                        La Juve solleva discussioni perché è la Juve, ma ha 13 punti meno, il giudizio arriva da solo. Abbiamo fatto diventare uno scopo laterale (il quarto posto) il vero scopo dell’anno. Questo salva tutto tranne il gioco. Chi arriva quarto è sempre incompleto. Siamo un mondo di deboli che ha accettato di scambiare per lusso la minor debolezza. Come la ricchezza di Suning: se è il più ricco dov’è il problema di Zhang, perché esiste? A volte ho l’impressione di essere dentro un bagno di bugie e assecondarlo.


                        Tutti in lotta per i cinquanta milioni d’ingresso alla Champions, che comunque non bastano certo a ripagare i debiti. Non solo di Zhang, di tutte le migliori. Non c’è nessuno dietro l’Inter che sia pronto per vincere. Nemmeno il Milan, che infatti migliora tanto per poi arrivare a 11 punti dalla prima. Ha recuperato il facile, il difficile comincia adesso. È una fisica del calcio sbagliata, non ha matematica che la tenga insieme. Non esiste la più forte, non esiste dovunque.

                        Il Liverpool un anno fa vinse il campionato con 20 punti di vantaggio, oggi è poco guardabile, tocca al City il distacco. L’Inter ha preso il posto della Juve, ma non vuol dire che siamo cambiati, migliorati. Vuol dire che è migliore l’Inter. Chi è a oltre dieci punti non è un avversario, è un vago compagno di viaggio. In Germania per la prima volta una squadra dell’Est corre per vincere, il Lipsia. Dovunque si hanno segnali di discontinuità, ma verso il basso. Può contare poco, il calcio si fonda sui risultati non sulla bellezza, è il risultato riuscito il suo splendore, sempre. Ma lo sarà a maggior ragione finché le nostre squadre giocheranno per arrivare quarte. E giocando con minor qualità, avranno ogni anno un avversario in più. Un anno fa staccarono tutti quattro squadre, oggi corrono in sette. Basta sempre qualcosa in meno, mai in più.


                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Basta vedersi la finale dell europeo, l ingresso in campo con l atletico, x capire quanto ronaldo sia un leader

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                          • Sean
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                            Ibrahimovic espulso, pronto il ricorso del Milan se lo stop sarà di due giornate

                            Il club rossonero difende il giocatore dopo l’espulsione per proteste a Parma. Zlatan salterà il Genoa. Maresca non arbitrerà i rossoneri per un po’

                            Il Diavolo non ci sta. L’espulsione per proteste di Ibrahimovic a Parma non è andata giù e il club rossonero promette battaglia: se domani il giudice sportivo emetterà una squalifica di due o più giornate ecco che scatterà immediatamente il ricorso, con tanto di prove audio. Non dovrebbe essere necessario: l’impressione è che si vada verso uno stop di una giornata. Ad ogni modo il Milan continua a difendere a spada tratta il giocatore, ribadendo quanto detto dal tecnico Stefano Pioli subito dopo il match: «Zlatan non ha offeso l’arbitro». Proprio il referto di Maresca sarà decisivo: è su quello che il giudice sportivo Mastrandrea si baserà per emettere la sentenza.

                            Da due giorni circolano diverse tracce audio (pubblicate anche da corriere.it) nelle quali si sente piuttosto chiaramente lo scambio di battute fra il giocatore e l’arbitro: lo svedese gli dice «mi sembra strano, eh», una frase pronunciata a qualche metro di distanza che Maresca potrebbe aver inteso come «sei un bast...». Da qui la decisione di estrarre il cartellino rosso. Così fosse, si tratterebbe chiaramente di un equivoco. Ci sono però anche altre parole di Ibra nel mirino, visto che la sua protesta — iniziata per un fallo ai suoi danni non fischiato — è durata piuttosto a lungo, diversi secondi. Le immagini di Sky sono chiare: più volte si rivolge verso l’arbitro. C’è un’altra traccia audio, per esempio, in cui Zlatan lo inviterebbe ad andare «a casa».

                            Due le certezze. La prima è che l’arbitraggio di Maresca non è piaciuto nemmeno ai vertici arbitrali, che gli contestano di non aver gestito al meglio la situazione e che quindi per un po’ lo terranno lontano dal Milan. L’altra è che una giornata di squalifica è sicura, visto che il rosso diretto equivale automaticamente ad almeno un turno di stop. Significa che domenica a San Siro col Genoa i rossoneri dovranno fare di sicuro a meno del loro leader, che a Parma ha mostrato entrambe le sue facce: quella del trascinatore capace di essere decisivo anche se non segna, ma anche quella del campione che spesso non riesce a trattenere la rabbia. Avendo già saltato 20 partite per infortuni o Covid, doveva starci più attento. A quasi 40 anni un giocatore della sua classe e della sua esperienza deve sapere che esistono arbitri più permalosi di altri e soprattutto quali sono.

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              Paulo, tre giorni per il futuro: «Guai a difenderci con l'Ajax»

                              Cercava continuità anche in campionato mister Paulo Fonseca, che voleva vedere la stessa intensità da parte della sua Roma anche contro il Bologna. La vittoria di giovedì in Europa League in casa dell'Ajax non poteva che caricare l'ambiente, che adesso spera di riuscire a superare il turno ed accedere alle semifinali della competizione. Al termine del match è lo stesso tecnico portoghese a fare il punto della situazione, sottolineando come giovedì sera all'Olimpico la sua squadra non si possa solo limitare a difendere il risultato di andata: «Abbiamo cambiato molti giocatori, era importante far riposare chi aveva giocato. Primi 25-30 minuti abbiamo avuto difficoltà ma dopo abbiamo riequilibrato e nella ripresa abbiamo creato più occasioni per vincere. Ajax? Sarà una partita difficile, loro in attacco sono fortissimi. Dobbiamo essere concentrati difensivamente e non commettere errori. Dobbiamo giocare al 100%, la squadra deve capire che la qualificazione non è chiusa. Se pensiamo soltanto a non prendere gol, poi le cose potrebbero complicarsi e non andare bene. Sarà molto importante segnare».

                              (Il Messaggero)

                              Cercava continuità anche in campionato mister Paulo Fonseca , che voleva vedere la stessa intensità da parte della sua Roma anche contro il Bologna . La vittoria di giovedì in Europa League in casa dell'Ajax non poteva che caricare l'ambiente, che adesso spera di riuscire a superare il tur...
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                La freschezza di Chiesa, la cupezza di Ronaldo: la Juve al bivio del futuro

                                di Maurizio Crosetti

                                Infelice se non segna e insoddisfatto nelle profondità dell'ego, Cristiano Ronaldo incarna una forma di egoismo sublime perché indispensabile agli altri. Per lui il calcio si chiama Ronaldo, però è proprio la presenza di Ronaldo, coniugato tutto e sempre in prima persona singolare, ad avere spalancato gli orizzonti di Manchester United, Real Madrid, nazionale portoghese e, in campionato, Juventus. Eppure, vederlo scagliare a terra la maglia bianconera e uscire torvo dal campo dopo un 3-1 al Genoa, dall'alto comunque della classifica cannonieri (lui è a 25 gol, Lukaku a 21), qualche pensiero diverso lo suggerisce, in prospettiva.

                                Ronaldo-Juve, fusione fredda

                                Prosegue la fusione fredda tra un fuoriclasse e una squadra raramente alla sua altezza, quella Juve che Ronaldo non è riuscito a sollevare nei cieli della Champions, e quest'anno neppure dello scudetto, probabilmente. In un calcio che sta offrendosi finalmente al talento dei nati nel 2000 o pochissimo prima (anche la Juventus ne ha un paio, bravissimi: De Ligt, che è un agosto 1999 e Kulusevski, aprile 2000), quale progetto nascerà davvero in estate per gli anni a venire?


                                Le ultime giornate di campionato, oltre a cementare un posto in Champions, davvero l'obiettivo minimo, e poi resta sempre la finale di Coppa Italia contro l'Atalanta, dovranno servire ai bianconeri per comprendere esattamente questo futuro, come ipotizzarlo e a chi affidarlo. A Pirlo? A Ronaldo e Pirlo insieme? A Ronaldo comunque? Molto incerta sul rinnovo di Paulo Dybala (Paratici ha chiaramente detto che non si può più ragionare sulle cifre pre-Covid, ma l'argentino sarà ricettivo?), la Juventus è al bivio storico: ultratrentenni o millenial? Con tutta la sua grande storia e la bravura di campione, Bonucci è nato nell'87. Il famoso progetto può abbracciare ancora giocatori normali come Rabiot, Ramsey, Arthur, Bentancur, oppure occorre cercare e inventare altri McKennie?

                                E intanto Chiesa si è preso la squadra

                                Se Ronaldo s'incupisce, Federico Chiesa si è chiaramente preso la squadra: è lui il grande acquisto di quest'anno. Non più un ragazzino (è nato il 25 ottobre 1997), ma un giovane che può accogliere sulla porta della Juventus qualche collega nato nel nuovo millennio o a cavallo di quel confine. Non sarebbe un azzardo: la Champions sta dimostrando che è tempo dei 2000: sono nati in quell'anno Haaland, Foden e Vinicius, solo per restare ai tre più importanti. Il "clasico" di sabato non è stato un paese per vecchi e non lo sarà il prossimo Europeo. Forse è tempo che non lo sia più neanche la Juventus.

                                Repubblica
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                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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