Il Milan vince a Parma e resiste all’attacco al suo secondo posto. Partita facile che diventa complicata, la squadra di Pioli va avanti con Rebic e Kessie, poi Ibrahimovic si fa incredibilmente espellere per proteste, il Parma riapre il match, ma alla fine i rossoneri si mettono al sicuro con Leao vincendo in dieci. Quello che conta davvero per il Milan è il posto in Champions League. Pioli va sul concreto: “Bisogna ragionare partita per partita e forse abbiamo sbagliato a guardare troppo avanti…”
La vittoria del Milan a Parma è soprattutto un sospiro di sollievo. Perché veniva dal pareggio a San Siro con la Sampdoria, perché non è più la squadra rullo compressore di qualche mese fa, perché il secondo posto non è più così sicuro ed è esposto abbastanza al vento, perché una partita tutto sommato facile e messa sulla giusta via si stava incredibilmente complicando per l’espulsione di Ibrahimovic. Una parola di troppo all’arbitro – probabilmente dovuta alla sua megalomania con cui si autoconvince di poter fare e dire qualsiasi sciocchezza – ed ecco un cartellino rosso che poteva compromettere la partita, ma il gol di Leao ha addirittura dato un’ampia proporzione alla vittoria.
Pioli alla fine ci ha tenuto ad affermare che il Milan deve stare con i piedi in terra, che sta facendo moltissimo, e che probabilmente questo troppo pensare al futuro e magari mettersi anche qualche strana idea in testa – fino a poche settimane fa si parlava del Milan come dell’alternativa all’ Inter – gli ha tolto quella cattiveria di chi gioca ogni partita come se dovesse essere l’ultima. Probabilmente a Pioli e al Milan non interessa tutto sommato, a questo punto, nemmeno troppo il secondo posto, anche se gioca per ottenerlo. L’obiettivo è la Champions League e dunque secondo posto o quarto fa poca differenza.
La vittoria del Milan a Parma è soprattutto un sospiro di sollievo. Perché veniva dal pareggio a San Siro con la Sampdoria, perché non è più la squadra rullo compressore di qualche mese fa, perché il secondo posto non è più così sicuro ed è esposto abbastanza al vento, perché una partita tutto sommato facile e messa sulla giusta via si stava incredibilmente complicando per l’espulsione di Ibrahimovic. Una parola di troppo all’arbitro – probabilmente dovuta alla sua megalomania con cui si autoconvince di poter fare e dire qualsiasi sciocchezza – ed ecco un cartellino rosso che poteva compromettere la partita, ma il gol di Leao ha addirittura dato un’ampia proporzione alla vittoria.
Pioli alla fine ci ha tenuto ad affermare che il Milan deve stare con i piedi in terra, che sta facendo moltissimo, e che probabilmente questo troppo pensare al futuro e magari mettersi anche qualche strana idea in testa – fino a poche settimane fa si parlava del Milan come dell’alternativa all’ Inter – gli ha tolto quella cattiveria di chi gioca ogni partita come se dovesse essere l’ultima. Probabilmente a Pioli e al Milan non interessa tutto sommato, a questo punto, nemmeno troppo il secondo posto, anche se gioca per ottenerlo. L’obiettivo è la Champions League e dunque secondo posto o quarto fa poca differenza.
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