Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    GIORNATA N. 29
    Sabato 3 aprile 2021

    Milan – Sampdoria 1-1
    (57? Quagliarella S, 87? Hauge M)

    Atalanta-Udinese 3-2

    (19? Muriel A, 43? Muriel A, 45? Pereyra U, 61? Zapata A, 71? Striger Larsen U)

    Benevento – Parma 2-2
    (23? Glik B, 55? Kurtic P, 67? Ionita B, 88? Man P)

    Cagliari – Verona 0-1
    (54? Barak V)

    Genoa – Fiorentina 1-1
    (13? Destro G, 23? Vlahovic F)

    Lazio – Spezia 2-1
    (56? Lazzari L, 73? Verde S, 88? Caicedo rig. L)

    Napoli – Crotone 4-3
    (19? Insigne N, 22? Osimhen N, 25? Simy C, 34? Mertens N, 59? Messias C, 72? Di Lorenzo N)

    Sassuolo – Roma 2-2
    (26? Pellegrini rig. R, 57? Traoré S, 69? Bruno Peres R, 85? Raspadori R)

    Torino – Juventus 2-2
    (13? Chiesa J, 27? Sanabria T, 46? Sanabria T, 79? Ronaldo J)

    Bologna Inter 0-1
    (32? Lukaku)
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Bologna-Inter, Sconcerti: la squadra di Conte ormai si gestisce. Juventus, c’è poco da salvare

      L’Inter ha retto attorno al suo totem Conte, nonostante la crisi societaria. L’errore dei bianconeri è ovunque, ma il peggio è che sta venendo a mancare la società

      di Mario Sconcerti

      L’Inter continua la sua piccola oscurità. Fa fatica da quattro giornate (Parma, Atalanta, Torino e adesso Bologna), ma aumenta sempre il suo vantaggio su quelle che inseguono. Mi sembrano stanchi Barella e Hakimi, hanno meno pensiero, viene quindi a mancare gran parte della creatività in appoggio a Lukaku e Lautaro. Il Bologna aveva poco in attacco, ma ha avuto molti spazi. È anche il peso di avere Eriksen in copertura, il cui eccesso non è in questo momento compensato né da Barella, né dagli esterni. È un’Inter che sembra aver capito di essere al traguardo e si sta gestendo. Forse ha ragione, gli avversari sono sfiniti.

      Al Milan nessuno pensa mai di rimproverare qualcosa. Sembra emerso da una rovina eterna, quando anche cade normalmente sembra un sollievo. La Juve è davanti a un crollo che era nell’aria ma che sta assumendo colori troppo intensi. C’è una deriva comune che riguarda tutto il suo mondo. La Juve ha tutto il diritto di perdere una stagione senza rendere conto a nessuno, ma è la somma della gestione che fa pensare. Dalla cacciata di Allegri e Sarri, tecnici comunque con lo scudetto in tasca, al caso Suarez, forse il più indicativo quanto a leggerezza di gestione, alla situazione economica, alla scelta di Pirlo e alle responsabilità inopportune che gli sono state date, fino al comportamento dei suoi giocatori più volte denunciati per violazioni delle leggi sul Covid. Quando tre giocatori decidono di violare le regole del Paese e direi a questo punto, soprattutto della squadra, vuol dire che il senso della società sta venendo meno. Agnelli deve riflettere bene, la ripartenza non può partire solo dalla squadra.

      L’errore non è enorme ma è dovunque. I 9 scudetti hanno portato tanto e logorato tutto. Intanto l’Inter si avvia alla sua rincorsa definitiva. Se lo merita. La cosa sorprendente semmai è la facilità del cammino. Non ha un punteggio eccezionale, se anche la poniamo a 71 punti con il recupero, resterebbe il punteggio più basso degli ultimi 5 anni. Ma nonostante questo ha un vantaggio enorme. L’Inter c’è stata, ha retto intorno al suo totem Conte, nonostante la crisi societaria per la quale adesso dobbiamo fare tutti il tifo perché qualcuno presti altri 250 milioni a un miliardario. Forse la vera domanda sarebbe un’altra: non se Suning ce la farà a pagare, ma cosa davvero converrebbe all’Inter. La risposta non la conosco, ma il soggetto non può essere l’interesse di Zhang. Il soggetto deve essere l’interesse dell’Inter.

      CorSera
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        Paulo, un altro anno anonimo. Il futuro è sempre più segnato

        Il pareggio di Reggio Emilia con il Sassuolo rischia di essere fatale per la stagione della Roma. Il 2-2 infatti, in concomitanza con gli altri risultati del turno di campionato, fa scivolare i giallorossi al settimo posto in classifica, un punto sotto la Lazio che però ha una partita da recuperare con il Torino. La soscietà non può che essere insoddisfatta e la permanenza di Paulo Fonseca sulla panchina anche per il prossimo anno si fa sempre più difficile. Per riuscirci il tecnico portoghese dovrebbe mettere in atto un miracolo, traducibile con una rimonta in campionato, che sembra oggi più che mai difficile, o la vittoria dell'Europa League, altra strada complicata. Per il futuro i Friedkin si continuano a guardare intorno quindi, non spendendo neanche una parola per il tecnico portoghese. I casting di Tiago Pinto sono iniziati e Sarri continua ad aprire verso la società che però sembra ancora dover decidere il da farsi.


        (Il Messaggero)

        Il pareggio di Reggio Emilia con il Sassuolo rischia di essere fatale per la stagione della Roma . Il 2-2 infatti, in concomitanza con gli altri risultati del turno di campionato, fa scivolare i giallorossi al settimo posto in classifica, un punto sotto la Lazio che però ha una partita da...
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          Milan, idea Ilicic (con la Champions) e Maldini aspetta Donnarumma

          Offerti al portiere 7 milioni + 1 di bonus, non ci sono ultimatum. Lo sloveno è entrato in rotta di collisione con Gasperini e lascerà Bergamo. Forse per 5 milioni

          «Uniti, non mollare mai». Lo scrive Gigio Donnarumma sui social: anche ieri i suoi interventi sono stati determinanti in almeno due circostanze. Resta uno dei pilastri del Milan su cui la società intende porre le basi per il futuro. Certo, non a ogni prezzo. Maldini e Massara hanno recapitato al suo procuratore, Mino Raiola, un’offerta che viene considerata definitiva: un ingaggio da 7 milioni più 1 di bonus (legato al piazzamento in Champions) e della durata di due anni.

          Non ci sono ultimatum da parte dei dirigenti, disposti ad aspettare sino alla fine della stagione, confidando pure che lo stipendio agognato da 12 milioni non possa essere assicurato né dal Psg né tantomeno dalla Juventus. Intanto, fiduciosi di conservare un posto in Champions, si guarda al prossimo anno: Ilicic, entrato in rotta di collisione con Gasperini, ha le ore contate a Bergamo. L’Atalanta sta bussando alla porta di diversi club, tra cui appunto il Milan, tanto più se non rinnoverà Calhanoglu. I rossoneri sono interessati allo sloveno però solo nel caso in cui l’esborso sarà contenuto (5 milioni?) considerando i 33 anni del giocatore.


          Nel frattempo resta l’amarezza per una gara sotto tono. «Dovevamo affrontare la partita con più ritmo, anche se lo spirito non è mancato nel finale — osserva Pioli —. L’occasione del palo di Kessie avrebbe potuto garantirci i tre punti ma per come abbiamo giocato non avremmo meritato di vincere». È onesto il tecnico nell’ammettere la giornata no: «Siamo delusi e amareggiati, non ci sono alibi: anche la Samp ha avuto giocatori in Nazionale».

          La distrazione scellerata che ha condotto alla prodezza di Quagliarella è imputabile a Theo Hernandez che si è difeso con i followers: «Impara dagli errori e continua a lavorare per migliorare ogni giorno». Ranieri applaude i suoi: «Il primo tiro del Milan è stato all’82’». Quagliarella, al 10° gol stagionale, è ancora in attesa di rinnovo: «Girate la domanda al presidente, non mi ha chiamato nessuno ma sono un professionista».


          CorSera
          Last edited by Sean; 04-04-2021, 09:34:11.
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          • Sean
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            • In piedi tra le rovine
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            Sconcerti stamattina non ci sconcerta ma, svegliandosi sobrio, fa una analisi lucida e acconcia dello stato dell'arte. In specie per la Juventus credo individui un punto che la crisi della squadra rischia di nascondere ma che anche io avverto e ho avvertito interiormente in questi mesi: il vuoto societario, se così possiamo definirlo, o una certa assenza, un nascondimento.

            Non è tanto il perdere il campionato, il che è accaduto, accade, accadrà, visto che parliamo di calcio...ma piuttosto i tanti errori disseminati qua e là (sono elencati nell'articolo) per cui d'accordo l'inadeguatezza di Pirlo ma una fetta di colpa ce l'ha anche la dirigenza e forse anche la presidenza.

            Da qui discende il punto fondamentale: non si potrà ripartire e riparare pensando alla sola sostituzione del tecnico: occorre prima e a monte riordinare e riorientare le cose all'interno del club. Una sconfitta o una crisi non sono mai figlie di un unico nome o un unico episodio: ad esse concorrono invece diversi fattori e profili, ciascuno con la sua quota di responsabilità.

            Per quanto riguarda l'Inter, concordo anche io nel dire come sia un campionato meritato, direi inappuntabile. Non una stagione con acuti di splendore (quelli non si sono visti da nessuna parte) ma piuttosto un campionato creato e condotto nel segno della regolarità e della continuità...ovvero l'abito giusto tagliato su misura per questa stagione e che nessun altro ha indossato, visto che nessuno ha avuto il ruolino di marcia dell'Inter.

            Ci sarà tempo poi per analizzare l'apporto dei singoli protagonisti, a cominciare da Conte e Marotta.
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            • marco83
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              • Roma
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              Io trovo inconcepibile da parte della roma l'aver mollato in campionato. A gennaio eravamo secondi insieme all'inter, adesso siamo settimi con il rischio di conference league il prossimo anno.
              Adesso ci resta un'ultima cartuccia da giocare contro l'ajax giovedì. L'ultima possibilità per dare un senso alla stagione.
              Per il resto buona pasqua! Non parlo del rigore di ieri dato alla lazio, per pudore.

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              • ottantino
                Bodyweb Senior
                • Jan 2013
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                • Roma
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                Ecco bravo non parlà che fai più bella figura, dopo che tutto il mondo ha detto che è rigore, pure l allenatore loro, stai sempre a parlà della Lazio, te saluta caicedo!!!
                In culoooooooo con tutto l uovo di pasqua
                Winners are simply willing to do what losers won't.




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                • marcu9
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                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  • Sean
                    Csar
                    • Sep 2007
                    • 119919
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                    Quante puttianate senza arte e nè parte.
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                    • sylvester
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                      Sportmediaset ipotizza l'esonero di Pirlo già mercoledì sera in caso di sconfitta contro il Napoli.









                      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                      (L. Pirandello)

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                      • marcu9
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                        Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
                        Sportmediaset ipotizza l'esonero di Pirlo già mercoledì sera in caso di sconfitta contro il Napoli.
                        Ma che senso ha....ormai deve finire la stagione.

                        Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        • sylvester
                          Bodyweb Senior
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                          Presumo per non rischiare il quarto posto..









                          "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                          Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                          vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                          (L. Pirandello)

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                          • Sean
                            Csar
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                            Juventus, Allegri-Agnelli: il giallo degli incontri. Che cosa deve succedere perché Max torni

                            Il presidente e il tecnico si sono scambiati gli auguri a Forte dei Marmi, ma si erano già visti un po’ di tempo prima. Pirlo obbligato a vincere contro il Napoli

                            Agnelli-Allegri, il feeling è sempre più forte. E va oltre gli auguri di Pasqua. Il quotidiano «Il Giornale» ha rivelato che il presidente della Juventus e l’ex allenatore bianconero, ora in periodo sabbatico ma pronto a tornare in panchina a giugno, avrebbero visto insieme in televisione il derby di sabato a Forte dei Marmi.

                            La questione, in ogni caso, è più ampia e non riguarda appunto esclusivamente l’aver seguito, o meno, la partita insieme (arrivano smentite, infatti) ed essersi scambiati gli auguri pasquali. Rumors raccontano, infatti, di un altro incontro recente, più o meno risalente ad una settimana fa, tra i due che, nonostante l’addio dell’estate 2019, sono rimasti in ottimi rapporti. Logico immaginare immediatamente ragionamenti in corso per il futuro (prossimo?) sulla guida tecnica della Juve, che sta vivendo un momento delicatissimo della stagione.

                            Dopo l’eliminazione in Champions League e l’addio allo scudetto, ora il quarto posto a rischio. E mercoledì c’è lo scontro diretto con il Napoli che i bianconeri non possono assolutamente fallire, a costo di avvitarsi ulteriormente nella crisi. Un punto nelle ultime due gare con Benevento e Torino. Pirlo è sempre più in bilico: soltanto un finale di stagione convincente e corredato dai risultati (quarto posto e vittoria nella finale di Coppa Italia con l’Atalanta) potrebbe salvare il progetto varato la scorsa estate, ma potrebbe anche non essere sufficiente.

                            Secondo diverse correnti di pensiero, infatti, il Maestro si gioca la panchina proprio contro il Napoli. In caso di crollo, il club potrebbe compiere scelte drastiche, necessarie per dare una scossa e una svolta immediata. La soluzione potrebbe essere Allegri? Possibile, anche perché Agnelli non si sarebbe mai voluto separare due anni fa. Le variabili, in ogni caso, sono molte. I rapporti tra Max e una parte della dirigenza - il vicepresidente Nedved e il capo dell’area tecnica, Paratici - non sono idilliaci. E poi bisogna capire se lo stesso allenatore sarebbe disposto a subentrare in corsa, senza attendere l’inizio della nuova stagione. Intanto, il feeling Agnelli-Allegri è sempre più forte...

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              • In piedi tra le rovine
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                              Juventus, cosa non va. Sconcerti: i problemi maggiori a centrocampo. Si ricomincerà senza Pirlo

                              Quattro centrocampisti sono appena sufficienti per uno schema a due, se si gioca a tre non ci sono riserve. Nelle quattro sconfitte mancava Arthur, serve un riferimento come lui, magari più tecnico. L'allenatore è bravo, ma deve farsi capire dagli altri

                              di Mario Sconcerti

                              Per capire meglio la Juve proviamo prima ad esaminare semplicemente i dati tecnici che emergono da queste 29 giornate di campionato. Poi si potrà tentare una sintesi generale. La prima conclusione evidente è che manca la figura della squadra.

                              È difficile decidere la formazione base. Pochissimi hanno giocato abbastanza per potersi definire titolari. Partiamo dalla difesa. Il primo riferimento fisso sono le 29 partite giocate. Il secondo è che viene considerato titolare chi gioca la partita dall’inizio. Abbiamo allora De Ligt con 15 presenze, Chiellini con 9, Danilo 26, Demiral 10, Bonucci 19, Alex Sandro 10. È mancata in modo chiaro una linea di riferimento, cioè la base di una squadra.


                              Passiamo al centrocampo. McKennie ha 15 presenze, Rabiot 17, Arthur 10, Bentancur 19, Ramsey, che centrocampista puro non è, 12. Qui il problema si fa più serio. Ci sono solo quattro centrocampisti reali e tutti con caratteristiche diverse. C’è un solo regista, Arthur, e solo una mezzala di stabilità, Bentancur. Gli altri due sono assaltatori di fantasia. C’è un secondo problema ancora più importante: quattro centrocampisti sono appena sufficienti in uno schema a due, cioè con gli esterni ai lati. Ma se cambi appena gioco e fai entrare il terzo, come è successo molte volte, non hai più riserve. Finiscono le scelte, quindi le possibilità di gioco. Vanno in campo solo quelli che possono. Le basse presenze individuali lo dimostrano. Quello che ha giocato di più è stato Bentancur, che ha spesso avuto al fianco un partner diverso. Questo porta discontinuità, quindi non produce gioco. C’è un dato che forse indica qualcosa d’importante, senza averne però tutta la forza.

                              Nelle quattro sconfitte della Juve, due volte era assente Arthur
                              (con l’Inter subentrò), mentre giocava nella partita vinta a San Siro con il Milan, la partita migliore della Juve in campionato. Quasi certamente è l’indizio finale per capire che la squadra ha bisogno di un riferimento tecnico, magari più rapido di Arthur, di più personalità, ma con quelle caratteristiche. La confusione del centrocampo non ha compromesso la fase difensiva. Questo è abbastanza strano. La Juve ha ancora adesso la miglior difesa ed è stata 9 partite senza subire gol, come l’Inter e il Milan. Meglio ha fatto solo l’Atalanta. Come si spiega questa tenuta difensiva in una squadra evidentemente scombinata? Con la buona copertura laterale che hanno fornito Cuadrado, Alex Sandro e Frabotta, ciascuno con i suoi tempi e i suoi meriti. E con la qualità comunque superiore di Szczesny, fondamentale come Donnarumma nella differenza del Milan. Sono rimasti abbastanza bassi sul campo anche i due mediani che hanno giocato di più, Bentancur e Rabiot. Questa è stata la copertura definitiva.

                              Non a caso sono diminuiti i gol. La Juve ne ha segnati 10 meno dell’Inter, 12 meno dell’Atalanta. Per 10 partite non ha segnato o fatto solo un gol. Non è mancato Ronaldo, 24 reti in 24 partite cominciate dall’inizio, forse alla sua stagione migliore in Italia. Ma è stato più determinante Lukaku che ha segnato in 16 partite, mentre Ronaldo in 14. Senza considerare Muriel, solo 9 presenze dall’inizio e gol in 14 gare. Cose comunque da fuoriclasse. Il vuoto è arrivato da Dybala e anche Morata. Non hanno fatto male, ci sono stati poco, 17 presenze Morata e 8 Dybala, 9 gol in due. Nessuno dei due aveva una riserva all’altezza. Queste debolezze di reparto hanno portato a una debolezza complessiva che adesso vale giustamente il quarto posto.

                              Anche questa posizione è riassumibile in un dato: su 12 punti a disposizione la Juve contro le prime quattro ha fatto solo quattro punti, ha battuto il Milan e perso da Inter e Napoli. Ha battuto Lazio e Roma, che sono appunto sesta e settima. Ci sono però anche dati migliori. La tenuta della difesa, il numero delle sconfitte che sono 4 come il Milan, una in meno dell’Atalanta, la metà di quelle del Napoli. Per adesso una in meno rispetto all’ultimo Allegri e tre in meno di Sarri. C’è l’affermazione di Chiesa, la progressione complessa ma sicura di Kulusevski, la conferma ad altissimi livelli di Ronaldo, una fase di cambiamento che era inevitabile affrontare che è andata comunque molto avanti.

                              L’errore sta nel confrontare questa Juve con quelle del passato. È una cosa diversa, ma ci sono anche in questa Juve molti giocatori importanti. Gli errori sono infine evidenti. Impossibile non sapere dove intervenire. Credo tornerà competitiva già la prossima stagione. E qui siamo all’ultimo punto: con o senza Pirlo? Certamente senza. Pirlo è un ottimo tecnico che deve avere l’umiltà di partire dal basso e imparare un mestiere che non è solo tattica ma anche rapporti con gli altri. Non farsi capire o non capire completamente gli altri, significa dire spesso cose agli altri incomprensibili.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Fabi Stone
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                                • Jan 2015
                                • 10957
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                                Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
                                Io trovo inconcepibile da parte della roma l'aver mollato in campionato. A gennaio eravamo secondi insieme all'inter, adesso siamo settimi con il rischio di conference league il prossimo anno.
                                Adesso ci resta un'ultima cartuccia da giocare contro l'ajax giovedì. L'ultima possibilità per dare un senso alla stagione.
                                Per il resto buona pasqua! Non parlo del rigore di ieri dato alla lazio, per pudore.
                                Ma che mollato...
                                Fonseca è un tecnico adeguato a questo tipo di rosa.
                                Una rosa che mai nella vita è da quarto posto.
                                Non hai mollato niente...sei questo...guidato da un gran signore educato e stiloso, ma senza alcuna traccia di testosterone. Molti calciatori sono pippe, ma l'atteggiamento della squadra è roba di chi guida, sennò a che cazz0 serviresti?

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