Milan-Sampdoria, formazioni e dove vederla. Pioli si affida a Ibrahimovic
Lo svedese è tornato carico dagli impegni con la sua Svezia. I rossoneri devono però sfatare il tabù San Siro: in casa non vincono da due mesi
È l’ora della verità. Dieci partite, cinquanta giorni di fuoco per un lungo e affollato sprint che vale non solo la stagione, ma un pezzo grande di futuro. Se lo scudetto per il Milan non è mai stato un obbligo, tornare in Champions sì. Servono i 50 milioni di euro che la qualificazione porta in dote, ma serve soprattutto riacquisire il prima possibile quello status di grande che da ormai molti, troppi anni, il Diavolo ha smarrito. L’ultima partecipazione risale al 2014: un black out inaccettabile per un club che quella coppa l’ha alzata sette volte.
L’inverno è stato duro, troppe sconfitte, addirittura 7 nell’anno nuovo, più del doppio delle 3 rimediate in tutto il 2020, ma il tesoretto autunnale è servito per lo meno a compensare il calo fra gennaio e marzo. L’impressionante serie di infortuni ha pesato enormemente, i ragazzini hanno fatto quel che potevano, ma alla lunga la fisiologica stanchezza della corsa su tre fronti, con l’Europa League iniziata già dai preliminari, ha lasciato il segno. Ora però la testa va solo al campionato, a partire dalla gara con la Sampdoria che oggi aprirà il turno. In caso di vittoria sulla squadra di Ranieri («noi siamo pronti, Quagliarella è il nostro Ibra» ha detto il tecnico doriano, che ha allenato Pioli alla Fiorentina fra il 1993 e il 1995) i rossoneri potrebbero mettere un po’ di pressione sulle concorrenti che giocheranno nel corso del pomeriggio. Vedremo.
La certezza è che il Milan ha un secondo posto da difendere ad ogni costo. I punti di vantaggio sul Napoli quinto in classifica sono 6, ma dietro corrono tutti e occorre alzare il ritmo: quello delle ultime settimane non basta per completare la missione. C’è innanzi tutto da sfatare la maledizione di San Siro, dove i rossoneri non vincono da 5 partite: due mesi.
«Zlatan è in condizioni buonissime» assicura il tecnico rossonero, convinto che le due partite (e gli altrettanti assist) con la Nazionale svedese abbiano caricato ulteriormente il 39enne di Malmoe. Una cosa è certa: ora che è tornato, tocca a lui trascinare il Diavolo all’obiettivo. Se c’è un momento ideale per accelerare è questo: Samp, Parma, Genoa e Sassuolo prima della trasferta in casa della Lazio. L’ora della verità, esatto.
Milan (4-2-3-1): 99 G. Donnarumma; 56 Saelemaekers 24 Kjaer 23 Tomori 19 Hernandez; 4 Bennacer 79 Kessie; 7 Castillejo 10 Calhanoglu 12 Rebic 11; Ibrahimovic
Sampdoria (4-4-2): 1 Audero; 24 Bereszynski 22 Yoshida 15 Colley 3 Augello; 87 Candreva 18 Thorsby 5 Silva 14 Jankto; 27 Quagliarella 23 Gabbiadini
Arbitro: Piccinini
Tv: ore 12.30 Sky 202
CorSera
Lo svedese è tornato carico dagli impegni con la sua Svezia. I rossoneri devono però sfatare il tabù San Siro: in casa non vincono da due mesi
È l’ora della verità. Dieci partite, cinquanta giorni di fuoco per un lungo e affollato sprint che vale non solo la stagione, ma un pezzo grande di futuro. Se lo scudetto per il Milan non è mai stato un obbligo, tornare in Champions sì. Servono i 50 milioni di euro che la qualificazione porta in dote, ma serve soprattutto riacquisire il prima possibile quello status di grande che da ormai molti, troppi anni, il Diavolo ha smarrito. L’ultima partecipazione risale al 2014: un black out inaccettabile per un club che quella coppa l’ha alzata sette volte.
L’inverno è stato duro, troppe sconfitte, addirittura 7 nell’anno nuovo, più del doppio delle 3 rimediate in tutto il 2020, ma il tesoretto autunnale è servito per lo meno a compensare il calo fra gennaio e marzo. L’impressionante serie di infortuni ha pesato enormemente, i ragazzini hanno fatto quel che potevano, ma alla lunga la fisiologica stanchezza della corsa su tre fronti, con l’Europa League iniziata già dai preliminari, ha lasciato il segno. Ora però la testa va solo al campionato, a partire dalla gara con la Sampdoria che oggi aprirà il turno. In caso di vittoria sulla squadra di Ranieri («noi siamo pronti, Quagliarella è il nostro Ibra» ha detto il tecnico doriano, che ha allenato Pioli alla Fiorentina fra il 1993 e il 1995) i rossoneri potrebbero mettere un po’ di pressione sulle concorrenti che giocheranno nel corso del pomeriggio. Vedremo.
La certezza è che il Milan ha un secondo posto da difendere ad ogni costo. I punti di vantaggio sul Napoli quinto in classifica sono 6, ma dietro corrono tutti e occorre alzare il ritmo: quello delle ultime settimane non basta per completare la missione. C’è innanzi tutto da sfatare la maledizione di San Siro, dove i rossoneri non vincono da 5 partite: due mesi.
«Zlatan è in condizioni buonissime» assicura il tecnico rossonero, convinto che le due partite (e gli altrettanti assist) con la Nazionale svedese abbiano caricato ulteriormente il 39enne di Malmoe. Una cosa è certa: ora che è tornato, tocca a lui trascinare il Diavolo all’obiettivo. Se c’è un momento ideale per accelerare è questo: Samp, Parma, Genoa e Sassuolo prima della trasferta in casa della Lazio. L’ora della verità, esatto.
Milan (4-2-3-1): 99 G. Donnarumma; 56 Saelemaekers 24 Kjaer 23 Tomori 19 Hernandez; 4 Bennacer 79 Kessie; 7 Castillejo 10 Calhanoglu 12 Rebic 11; Ibrahimovic
Sampdoria (4-4-2): 1 Audero; 24 Bereszynski 22 Yoshida 15 Colley 3 Augello; 87 Candreva 18 Thorsby 5 Silva 14 Jankto; 27 Quagliarella 23 Gabbiadini
Arbitro: Piccinini
Tv: ore 12.30 Sky 202
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