Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza MessaggioPovero lui e il cane.
Con i matti che girano, finisce che glielo crocifiggono sul portone come il gatto della preside nella prima tavola di "Giallo scolastico" di A. Paz.
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioDai Sean
Metti da parte il tifo
Dybala & co sono indifendibiliOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Sean...dai...il tizio ha fatto bene a chiamare gli sbirri. Però doveva chiuderla li, senza interviste.
Inviato dal mio MotoE2(4G-LTE) utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioDai Sean
Metti da parte il tifo
Dybala & co sono indifendibili...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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McKennie, Dybala e Arthur non convocati per Torino-Juventus
Pugno duro della società dopo il caso della festa a casa del centrocampista statunitense. Pirlo: «La decisione l’ho presa io, non era il momento visto quello che sta succedendo nel mondo»
La Juve sospende McKennie, Dybala e Arthur dopo il caso della festa a casa del centrocampista americano di mercoledì sera. I tre giocatori non sono stati convocati per il derby di sabato contro il Torino, e saranno assenze pesanti che vanno ad aggiungersi a quelli di Bonucci e Demiral (positivi al Covid), e quella di Buffon squalificato.
«Prendo la parola io, parlo adesso della cosa dell’altra sera e pensiamo poi solo alla partita. I tre giocatori non sono convocati per domani, riprenderanno a lavorare con il tempo e vedremo quando: da adesso in poi, parliamo solo della partita e basta con questo discorso». Così il tecnico della Juventus, Andrea Pirlo, sul caso dei tre bianconeri multati dai carabinieri per violazione delle norme anti-Covid. I militari erano intervenuti su segnalazione dei vicini di McKennie. Pirlo alla ripresa del campionato, dopo la sconfitta con il Benevento, spiega la motivazione dell’esclusione in una partita importante per la classifica e per la città: «La decisione l’ho presa io e la società ha fatto il resto, quando si prendono queste decisioni, le prendiamo assieme». Dybala aveva parlato giovedì chiedendo scusa ma fornendo la sua versione: «Non era una festa», dagli altri due invece solo silenzio.
Tolleranza zero contro chi infrange le regole anti-contagi: «Queste cose sono successe in tanti anni, ma vengono fatte quando si possono fare ma ora non è il momento per ciò che sta succedendo nel mondo: parliamo a livello globale come pandemia, non era il momento giusto per rispetto di chi segue le regole. Ed era anche a due giorni dalla partita, è stata una decisione per dare un segnale perché siamo degli esempi e dobbiamo comportarci come tali».
CorSera...ma di noi
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Storia pietosissima, segno tra l'altro (e tra tanti altri) che questo non è proprio anno....ma di noi
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La scelta ci sta comunque..
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Torino-Juventus, formazioni e dove vederla: Ramsey favorito su Kulusevski; difesa granata in emergenza
Singo è infortunato Lyanco ha la lombalgia, Nkoulou è appena tornato disponibile dopo un mese di Covid. Nei bianconeri spiccano le esclusioni eccellenti
Qui Torino
Se la Juve approda al derby con parecchi problemi, non è che in casa Toro si stia meglio. Assenze infatti pesantissime quelle di Nkoulou (verrà convocato, ma non è pronto), Lyanco e Singo. Davide Nicola ha preso tempo, i vari nazionali sono rientrati da poche ore, e a livello tattico si lavorerà quindi anche sabato mattina: c’è per esempio un’idea Lukic in fascia.
«Abbiamo una gran voglia di giocarcela — dice il tecnico granata —. La classifica parla di valori diversi tra noi e la Juve, in gara secca può però succedere di tutto. Io vado in campo sempre per vincere. Ultimamente abbiamo già giocato alla pari con squadre molto forti, vedi l’Inter...».
I numeri sono impietosi con i granata: in A, un solo derby vinto (nel 2015) negli ultimi 29 tentativi(22 i successi bianconeri e 6 i pareggi). Eppure la sensazione è che mai come oggi i «cannibali» siano attaccabili. Il pareggio sarebbe già un piatto gradito, ma l’eventuale posta piena avrebbe il sapore di una svolta definitiva in una stagione fin qui complicata e sfortunata: al di là del peso specifico sulla classifica, i tre punti annullerebbero in un certo senso anche il jolly recentemente pescato dal Benevento nella tana bianconera.
E in questa fase, laggiù, è fondamentale coinvolgere nella lotta il maggior numero possibile di squadre. Il turno odierno, fra l’altro, non sarà una passeggiata per nessuno nelle zone bollenti della classifica. Servirà di certo il miglior Belotti, rinfrancato dal gol in Nazionale, ma a segno solo 2 volte nelle sue ultime 14 gare di campionato. Sarebbe servita eccome la Maratona al completo: «Gli spalti vuoti sono un colpo al cuore — conclude Nicola —. Mi basta comunque incrociare lo sguardo della gente granata per sentire la loro carica».
Qui Juventus
È il momento della durezza che tanto piacerà alla troupe che sta girando la serie tv sulla Juventus: quello in cui Andrea Pirlo sembra Chuck Norris in missione per conto di se stesso, visto che c’è una panchina da puntellare, se non da salvare. È il momento di escludere i tre festaioli dal derby, per scelta dell’allenatore, condivisa dalla società: «Vedremo poi quando riprenderanno a lavorare con noi» dice il tecnico, lasciando intendere che la sospensione potrebbe riguardare anche la partita con il Napoli di mercoledì. Ma si vedrà.
È uno di quei momenti nei quali difficilmente la Juventus sbaglia partita: era accaduto dopo il pareggio di Benevento all’andata, proprio con una rimonta nel derby; era successo a gennaio, alla ripresa dopo la disastrosa sconfitta con la Fiorentina; si è ripetuto anche dopo la débacle contro il Porto e a fare le spese della furia di Ronaldo erano stati il Cagliari e il suo portiere.
Sarà così anche stavolta? Con questa Juve, che ha perso cinque giocatori in due giorni fra cene proibite, squalifica per bestemmia (Buffon) e Covid (Bonucci) non ci sono molte certezze. Senza dimenticare che c’è ancora l’esito di alcuni tamponi da aspettare, come quello di Szczesny: «Nel caso è pronto Pinsoglio» ricorda Pirlo, ostentando tranquillità. Però è chiaro che dopo la sconfitta con il Benevento, è attesa una reazione forte e chiara. Qui e adesso.
«Nella mia Juve c’è sempre stata unità di intenti — sottolinea il tecnico — . A volte siamo riusciti bene e altre male, ma pensiamo sempre tutti dalla stessa parte e continueremo a farlo fino alla fine della stagione. Dovremo giocare la partita con grande rabbia, perché dopo la sconfitta arrivata prima della sosta abbiamo voglia di rivalsa. E poi è un derby, che va sempre affrontato con aggressività e voglia di vincere. Dopo ogni caduta c’è una grande salita e siamo pronti per prenderla».
Urgono anche idee, ritmo, fluidità, soprattutto in attacco. Perché, se dopo nove scudetti ci può stare un’annata meno felice, bisogna anche costruire qualcosa per il futuro a livello di gioco, di spirito di squadra, di mentalità. E farlo con continuità, non a partite alterne. Alzare la voce, in questa Juve con la tazza di camomilla sul comodino, però secondo Pirlo non serve. Duri ma non troppo, insomma. Altrimenti si rischia di fare la fine di Allegri e Sarri, defenestrati dalla società che ha dato troppo potere ai calciatori. «Certo, quest’anno non ci siamo fatti mancare niente — chiosa il tecnico che più di qualche alibi ce l’ha — ma non è quello il motivo di alzare la voce fuori dal campo, dove i giocatori sono liberi di fare ciò che vogliono nei limiti delle regole. La voce si alza in campo per far capire loro certe cose, ma fuori sono adulti e vaccinati. È sempre stato così fin da quando giocavo».
All’epoca però la Juve sul campo tradiva raramente: «Ma non è vero che questo gruppo è meno serio di qualche anno fa — ribatte Pirlo —. La decisione di non convocare Dybala, McKennie e Arthur l’ho presa io, la società ha fatto il resto. In tantissime annate episodi del genere sono accaduti, questo di sicuro non era il momento giusto per fare una cena fino a tardi, sia perché era a due giorni da una partita. E sia per rispetto di chi segue le regole».
Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Bremer, Buongiorno; Lukic, Rincon, Mandragora, Linetty, Ansaldi; Sanabria, Belotti. All. Nicola.
Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Ramsey, Danilo, Rabiot, Chiesa; Morata, Ronaldo. All. Pirlo.
Arbitro: Fabbri.
Tv: ore 18, Dazn.
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Bologna-Inter, le formazioni e dove vederla in tv. Fuori Perisic e De Vrij
L’Inter al Dall’Ara cerca la nona vittoria di fila per allungare sulle inseguitrici. Conte deve rinunciare a Perisic, al suo posto Young favorito su Darmian. In difesa c’è Ranocchia
Poco si è parlato in settimana, molto si è fatto, tanto ancora c’è da sudare per il primo scudetto dopo 11 anni di astinenza. Per l’Inter è stata una sosta lunghissima, tre settimane di stop tra il rinvio del match con il Sassuolo e la pausa per le Nazionali. Antonio Conte cerca a Bologna il primo scatto per la volata scudetto. Vuole fare il vuoto e allungare a nove la serie di successi consecutivi. L’ultimo a riuscirci fu Mancini nel 2007 che poi fissò il record della serie A arrivando a 17 vittorie di fila.
Sui nerazzurri inizia a crescere la pressione. «Ci deve essere sempre se sei all’Inter, i giocatori devono abituarsi a vivere questa situazione. Dobbiamo dare continuità ai risultati, siamo stati bravi a fare questo filotto, mi auguro di non fermarci a Bologna», avverte Conte.
Di solito la sua Inter non sbaglia mai le ripartenze dopo le soste: sei vittorie e un’unica sconfitta, nel derby d’andata. Il Bologna però viene da due successi, vive tranquillo nella pancia della classifica e Sinisa Mihajlovic, pur senza il portiere titolare Skorupski, è al solito bellicoso: «In due delle ultime tre trasferte con l’Inter abbiamo vinto e l’anno scorso al Dall’Ara perso solo per un rigore. Certo che potendo gli toglierei volentieri Lukaku e Lautaro».
La coppia gol nerazzurra fa paura, già 33 le reti realizzate. Lukaku insegue poi un record: può diventare il settimo giocatore nella storia della Serie A a segnare almeno 20 gol in due stagioni consecutive con la maglia dell’Inter, dopo Meazza, Amadei, Boninsegna, Icardi, Nyers e Vieri.
A Conte interessa un solo traguardo, lo scudetto. «L’errore che dobbiamo evitare? Parlare. Non dobbiamo parlare, dobbiamo fare i fatti: zitti e pedalare. Ci aspettano tre gare in nove giorni, sarà importante ricominciare nella giusta maniera». Dopo La trasferta di Bologna, il calendario propone il recupero con il Sassuolo e il Cagliari. Con tre vittorie l’allungo scudetto sarebbe quasi completo.
La preoccupazione però resta, perché pure all’andata l’Inter infilò otto vittorie, poi cadde contro la Sampdoria. Bologna è una di quelle insidiose tappe intermedie, ma è pur vero che l’ultimo successo dei rossoblù al Dall’Ara contro l’Inter risale al febbraio 2002.
La pausa delle Nazionali è un’incognita, a volte però può rivelarsi un aiuto. Conte ha ritrovato Stefano Sensi, tornato al gol con l’Italia. Il centrocampista ha vissuto l’ultima stagione e mezza da infortunato, il rientro regala al tecnico un’opzione di qualità in più. L’altra faccia della medaglia è l’affaticamento di Perisic, non partito per Bologna. Vincere ancora significa tenere Milan e Juve distanti e stroncare sogni di rimonta.
Con De Vrij negativizzato (ma dovrebbe giocare Ranocchia), l’Inter è tornata quasi alla normalità. Il quadro nerazzurro è migliorato dentro e fuori dal campo. L’emergenza Covid è stata gestita, il calendario strizza l’occhio, la società ha fatto il suo saldando una mensilità e le pendenze di mercato. Ma, come dice Conte, poche chiacchiere, a Bologna serve il nono successo per lo scatto scudetto.
Bologna (4-2-3-1): 34 Ravaglia ;14 Tomiyasu, 23 Danilo, 5 Soumaoro, 35 Dijks; 8 Dominguez, 30 Schouten, 7 Orsolini; 21 Soriano; 10 Sansone, 99 Barrow. All.: Mihajlovic
Inter (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 13Ranocchia, 95 Bastoni; 2 Hakimi, 23 Barella, 77 Brozovic, 24Eriksen, 15 Young; 9 Lukaku, 10 Lautaro. All.: Conte
Arbitro: Giacomelli
Tv: ore 20.45 Sky
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