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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Le squadre italiane fanno fenomeni solo in Italia...
Chissà come mai.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
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Champions League, l’Atalanta battuta dal Real Madrid si ferma qui agli ottavi.Una partita poco entusiasmante e senza grande ispirazione in cui paga caro sui primi due gol gli errori fatali del portiere Sportiello che passa la palla a Modric, e Ilicic che sbaglia appena entrato favorendo il rigore del raddoppio. L’Atalanta paga anche nel gioco d’attacco l’aver dato il benservito a Gomez e perso nel momento più bello il miglior Ilicic, oggi l’ombra di se stesso. Ma l’Atalanta può essere orgogliosa, è alla sua seconda esperienza in Champions, può puntare a un’altra qualificazione in campionato, è in finale di Coppa Italia con la Juventus. Insomma oggi in Italia nessuno può dare lezioni di calcio all’Atalanta, anzi è forse vero il contrario…
Real Madrid – Atalanta 3-1
Ci riproverà ancora il prossimo anno l’Atalanta. Esce perché ha trovato il Real che a Madrid non le ha concesso molto e l’ha respinta con i gol di Benzema (un altro gol di quelli causati dal portiere con Sportiello che gestisce male la palla e la respinge corta passandola direttamente a Modric) e Ramos su rigore, completando poi l’opera con Asensio appena entrato. Il gol di Muriel ha aperto un minimo spiraglio giusto per una manciata di secondi.
In ogni caso l’Atalanta è arrivata lì dove sono arrivati anche gli altri. Forse la miglior Atalanta possibile ce l’avrebbe anche fatta, questa è stata un po’ più ordinaria, meno ispirata e cattiva, un po’ intimorita. Soprattutto un’Atalanta che ha favorito lei stessa i due gol che hanno indirizzato e compromesso la partita. Penso sempre che dando il benservito a Gomez comunque il suo attacco abbia perso qualcosa, soprattutto nel momento in cui Ilicic è l’ombra di se stesso, ha le pile scariche e ha smarrito guizzo e fantasia. E’ suo l’errore che innesca l’azione del rigore del Real. A Gasperini resta un certo rammarico: “Ci siamo fatti male da soli, in Champions League gli episodi li paghi ancor più duramente”. Ma oggettivamente a una squadra così chi può rimproverare qualcosa?
Questa per l’Atalanta era la seconda esperienza in Champions League, ha speranza di farne una terza contentendo la qualificazione a squadre ben più ricche e importanti in Italia. E’ in finale di Coppa Italia con la Juventus. Insomma la squadra di Gasperini ha già raggiunto traguardi assolutamente insperabili un tempo. Col Real Madrid ha fatto una partita di grande carattere e coraggio a Bergamo e al ritorno ha comunque tenuto dignitosamente, considerato che davanti aveva la squadra che ha vinto più Coppe dei Campioni in assoluto (13). Un applauso se lo merita. Oggi non esistono squadre in Italia che possano dare lezioni di calcio all’Atalanta. Anzi è forse vero il contrario.
CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021 OTTAVI DI FINALE RITORNO Martedì 16 marzo 2021 Real Madrid - Atalanta 3-1 (and. 1-0, ai quarti REAL MADRID) Real Madrid (4-3-3) - Courtois - Nacho, Ramos (64' Militao), Varane, Mendy - Valverde (82' Asensio), Kroos, Modric - Lucas Vazquez, Benzema, Vinicius Junior (64' Rodrygo). All.: Zidane. Atalanta (3-4-2-1) - Sportiello - Toloi (61' Palomino), Romero, Djimsiti - Maehle, De Roon, Pessina (84' Caldara), Gosens (57' Ilicic) - Malinovskyi, Pasalic (45' Zapata) - Muriel (84' Miranchuk). All.: Gasperini. Arbitro: Makkelie (Ola), Var Blom (Ola) Reti: 34' Benzema, 60' Ramos rig., 83' Muriel, 85' Asensio. Note - Ammoniti: 39' Valverde, 58' Toloi, 73' Nacho, 77' Kroos, *** Manchester City - Borussia Moenchengladbach 2-0 (and. 2-0, ai quarti) Manchester City (4-3-3) - Ederson - Walker, Stones, Ruben Dias (70 Laporte), Joao Cancelo (64' Zinchenko) - Bernardo Silva (75' Aguero), Rodri (63' Fernandinho), Gundogan (70' Sterling) - Mahrez, De Bruyne, Foden. All.:
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Personalità e tradizione, troppo Real per questa Atalanta
di Massimo Mauro
La prima cosa da dire è che mi sono sbagliato: avevo infatti tanta positività per questa partita dell’Atalanta con il Real, ma oggettivamente ho sopravvalutato le possibilità della squadra di Gasperini. Invece è arrivata una lezione anche al mio modo di vedere il calcio, che a volte si fa entusiasmare dalla prestazione e dalla voglia di vincere che ha una squadra più di un’altra. E quindi attaccare di più, portare tanti uomini nella metà campo avversaria. Invece la partita di Madrid dimostra che tradizione, personalità, intelligenza tattica, saper sfruttare gli errori dell’avversaria sono caratteristiche da grande squadra che meritano miglior considerazione. Il Real Madrid nelle due gare contro l’Atalanta ha vinto così: in gergo pugilistico ha fatto sfogare l’avversario e poi ha dato il colpo del ko.
Mi dispiace anche sottolineare come un portiere di alto livello sia è fondamentale. E purtroppo Sportiello ha commesso errori grossolani, mentre Courtois è stato perfetto. La spina dorsale di una squadra parte dal portiere e prosegue in mediana: qui Modric e Kroos si sono confermati due grandissimi centrocampisti. E poi c’è quella scheggia impazzita di Vinicius, che a volte è impreciso perché va troppo veloce. Quando capirà che deve rallentare un po’ prima di concludere in porta diventerà un grandissimo attaccante. Mi piace inoltre anche la calma con cui Zidane affronta la partita, ha trasportato la classe che aveva in campo anche in panchina. E infine, bravissimo anche l’arbitro: ha fischiato il giusto, sempre vicino all’azione e scevro da condizionamenti. I giocatori se non fai il capostazione ti rispettano, sanno infatti che se entri per prendere la palla lealmente l’arbitro bravo non fischia. Gli strilli eccessivi che sentiamo in Italia sono figli del fatto che c’è la sensazione di un arbitro che si fa condizionare dagli atteggiamenti dei giocatori, a terra al minimo contatto.
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Ilicic è sparito nel momento clou della stagione Dell Atalanta sia quest'anno che lo scorso, uno dei giocatori con meno palle in assoluto, bisognava sfancularlo dopo l'abbandono per depression lo scorso anno
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Originariamente Scritto da Pesca
lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
Ilicic è sparito nel momento clou della stagione Dell Atalanta sia quest'anno che lo scorso, uno dei giocatori con meno palle in assoluto, bisognava sfancularlo dopo l'abbandono per depression lo scorso anno
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Ahahah vero ma che razza di coglione
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
Real Madrid-Atalanta 3-1, Sconcerti: pesano gli errori di Sportiello e l’assenza di Freuler. Ma ormai l’Italia è quarta in Europa
L’equilibrio rotto dall’errore del portiere: prima di questo il Real era stato a lungo spaventato. Il risultato è chiaro come la condizione dell’Italia in Champions: da quando è iniziato il dominio Juve nessuno gioca più per vincere ma basta arrivare quarto
di Mario Sconcerti
Più forte il Real anche di una buona Atalanta. Tra le molte cose che hanno pesato, determinante è stata l’inferiorità di Toloi su Vinicius e la qualità complessiva di Benzema tra Djimsiti e Romero. Difficile vedere l’ Atalanta così in difficoltà nella marcatura a uomo. È stata una partita dove entrambi gli avversari si sono rispettati a lungo, giocando alla pari, spesso quasi a specchio. Un equilibrio interrotto dall’errore di Sportiello, l’unico forse non all’altezza di una Champions a marzo. Sono errori che decidono, vanno oltre qualunque artificio tattico.
Prima di questo il Real era rimasto a lungo spaventato, l’Atalanta aveva giocato meglio, ma tutto in conclusione conta poco, quasi come il bellissimo gol finale di Muriel. Il Real ha vinto due partite su due, stavolta in modo netto. Non ha colpe particolari l’Atalanta arrivata alla sera finale senza la disponibilità completa di Zapata e soprattutto senza il suo giocatore più importante, Freuler, espulso all’andata. È Freuler che tiene in equilibrio tutta la diversità della squadra con la regolarità del suo gioco semplice, solido, insistito. Pessina è un grande talento, ma non è uno che possa già dare i tempi di gioco, lo diventerà se mai ne avrà voglia e convenienza. Per adesso è ancora un talento da trequarti campo.
Il risultato di Madrid è chiaro come l’intera fase attuale della Champions per il calcio italiano. Da molti anni, direi da tutto il periodo in cui la Juve ha tolto concorrenza agli avversari, in Italia nessuno gioca più per vincere. Rassegnati alla Juve, abbiamo fatto diventare il quarto posto il vero obiettivo di tutti. Per molto tempo anche di Milano, da cui è sempre dipesa la vera cifra media del nostro calcio. In generale, giochiamo un campionato a parte, poderoso per quantità di clienti televisivi, ma indietro nella qualità perché da molti anni nessuno è in grado di migliorarla. I debiti presenti già prima del virus sconsigliano ormai gli investimenti, lo scopo non è più cercare di vincere ma andare in Champions per un puro interesse economico, legittimo e solitario. Il quarto posto oggi è l’obiettivo, non più una sconfitta. Oggi si dice con orgoglio, siamo arrivati quarti! Ma esserci riusciti con tanta insistenza ci ha fatto diventare esattamente quarti anche in Europa, dopo inglesi, tedeschi e spagnoli. Ci sono comunque rimasti anche con presidenti nuovi, tutti i nostri debiti.
CorSera
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Bayern Monaco-Lazio, formazioni e dove vederla: Caicedo e Immobile per un atterraggio morbido
Biancocelesti in Germania dopo il 4-1 dell'andata: «Non molliamo»
A meno di sorprese alle quali nessuno osa nemmeno pensare, la Lazio giocherà stasera l’ultima partita della sua Champions. L’avversario è il più forte possibile, il Bayern Monaco campione del mondo, e anche lo stadio è nobile e stimolante ancorché deserto, l’Allianz Arena.
Un contesto ideale per il congedo europeo della squadra di Inzaghi, ma anche una notte da vivere con un po’ di apprensione: il 4-1 subito all’andata, e soprattutto quei quattro gol incassati in un tempo e spiccioli, hanno rubato i sogni e turbato i sonni di tutti i biancocelesti. Cosa accadrà stavolta? Finita l’illusione, resta il timore di un altro crollo contro Lewandowski e compagni. «Ma noi ce la vogliamo giocare con corsa, aggressività e determinazione: sappiamo quanto abbiamo faticato per arrivare a sfidare certe squadre in tutti questi anni, non molliamo certo adesso», garantisce l’allenatore.
Nel giorno dell’eliminazione annunciata, Inzaghi lavora per tornare a vivere quanto prima una situazione come questa (al netto di un contratto che non ha ancora firmato e continua a slittare, ma che dovrebbe sottoscrivere durante la sosta). È il pensiero che accompagna la Lazio in Germania: la batosta dell’andata ha solo scalfito, non rovinato, una bella avventura; l’obiettivo è però quello di partecipare alla manifestazione più importante con continuità. L’ultima apparizione dei biancocelesti su certi palcoscenici risaliva a tredici anni fa, agli albori dell’era Lotito, e l’ultima qualificazione oltre il girone eliminatorio era vecchia addirittura vent’anni, epoca Cragnotti. Tutto troppo lontano.
Simone Inzaghi si aspetta proprio questo dalla sua squadra e dalla sua società: «Bisogna centrare il traguardo della Champions con maggiore frequenza, senza aspettare tanto tempo. Ma sappiamo che non è semplice». Non lo è anche perché il club fatica a compiere un salto di qualità definitivo negli investimenti: i calciatori di qualità, oltre ai titolari, sono pochissimi, e alla lunga i risultati vengono condizionati da un organico non di primo piano, almeno nelle alternative ai giocatori migliori. L’allenatore sottolinea la forza delle avversarie italiane: «Ci confrontiamo con cinque corazzate più l’Atalanta». Per tornare in Champions, la Lazio deve mettersene alle spalle tre. In effetti, serve una piccola impresa.
Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Sule, Boateng, L. Hernandez, Davies; Kimmich, Goretzka; Gnabry, Muller, Sané; Lewandowski. All. Flick Lazio (3-5-2): Reina; Musacchio, Acerbi, Radu; Marusic, Milinkovic-Savic, Escalante, Luis Alberto, Fares; Caicedo, Immobile. All. S. Inzaghi Arbitro: Kovacs (Romania)
Tv: ore 21, Sky.
CorSera
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Le migliori squadre italiane, inter e juve, sono state eliminate da shaktar e porto fanno capire il livello del campionato italiano
è un analisi poco obiettiva.
La Juve sta vivendo la peggiore stagione degli ultimi 10 anni, l'Inter è allenata da un allenatore che nelle coppe è incapace.
Ma Shaktar e Porto in serie A non lotterebbero mai e poi mai per lo scudetto.
Ilicic è sparito nel momento clou della stagione Dell Atalanta sia quest'anno che lo scorso, uno dei giocatori con meno palle in assoluto, bisognava sfancularlo dopo l'abbandono per depression lo scorso anno
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se avesse le palle giocherebbe nel Real non nell'Atalanta....
è stato preso per 6 milioni 5 anni fa.......si è comunque rivelato l'ennesimo colpaccio degli orobici
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