La Roma perde a Parma, accusando, come altre volte, la concomitanza con la partita di Europa League. Il ko riaccende ulteriormente le polemiche per lo spostamento di Juve-Napoli e la protesta ufficiale della Roma nei confronti della Lega di Serie A. Giusto rispettare le regole e le date dei calendari, ma non è propriamente un “diritto” quello di poter contare su un avversario fiaccato da un match in più infrasettimanale. Il problema, al solito, è che la Lega di Serie A non ha voluto toccare numero di squadre in A e calendari, e ogni spostamento di una partita diventa un caso nazionale.
Il ko della Roma, il fattore Europa League e la protesta per Juve-Napoli. E’ un diritto affrontare un avversario stanco?
La Roma che perde seccamente a Parma (penultimo in classifica), una sconfitta abbastanza preoccupante in chiave Champions League, ci dice – è vero – che il dopo Europa League è pesante e ti lascia le gambe doloranti. Non è la prima volta che accade. Preso il gol dal Parma, la Roma è riuscita a prendersi il campo ma non a trovare il gol, che poi in questo momento è il suo problema principale. Non riuscire a sfondare le squadre chiuse con un gioco che ci gira troppo intorno. Nonostante stavolta potesse disporre di Dzeko in attacco, uno dei peggiori in campo per altro. E Fonseca a sua volta gira intorno a questo problema senza mai risolverlo.
Insomma la Roma fatica a suddividersi sul doppio impegno. E anche la pesante sconfitta di Parma si ricollega indirettamente alle polemiche e ai veleni sul Roma-Napoli di domenica prossima di cui la società ha chiesto il rinvio dopo che Juve-Napoli è stata a sua volta rinviata dal 17 marzo al 7 aprile su accordo tra le società. La Roma si lamenta di un presunto favoritismo nei confronti del Napoli, che vedeva il famoso recupero della famigerata partita già rinviata per Covid incastrato tra le trasferte di San Siro col Milan e dell’Olimpico con la Roma appunto. La Roma non ha torto sul principio e le norme da rispettare, non credo però sia un diritto quello di poter contare o approfittare di un avversario eventualmente sfiancato da una partita importante in più. Juve-Napoli non era ulteriormente da rinviare semplicemente perché più la porti in là e più diventa influente sulla classifica. E la Lega di Serie A è stata semplicemente uno spettatore passivo di fronte a un accordo tra le due società.
Insomma meno si calpestano i calendari meglio è – Covid permettendo, ovvio – ma anche questa è l’ennesima dimostrazione di quanto i calendari superaffollati siano un enorme problema di gestione. Che il calcio non ha voluto risolvere, rimanendo tutti insieme appassionatamente, nonostante tutto. Spostare o ricalendarizzare una sola partita diventa un problema di stato che scatena guerre interne. Assurdo.
Il ko della Roma, il fattore Europa League e la protesta per Juve-Napoli. E’ un diritto affrontare un avversario stanco?
La Roma che perde seccamente a Parma (penultimo in classifica), una sconfitta abbastanza preoccupante in chiave Champions League, ci dice – è vero – che il dopo Europa League è pesante e ti lascia le gambe doloranti. Non è la prima volta che accade. Preso il gol dal Parma, la Roma è riuscita a prendersi il campo ma non a trovare il gol, che poi in questo momento è il suo problema principale. Non riuscire a sfondare le squadre chiuse con un gioco che ci gira troppo intorno. Nonostante stavolta potesse disporre di Dzeko in attacco, uno dei peggiori in campo per altro. E Fonseca a sua volta gira intorno a questo problema senza mai risolverlo.
Insomma la Roma fatica a suddividersi sul doppio impegno. E anche la pesante sconfitta di Parma si ricollega indirettamente alle polemiche e ai veleni sul Roma-Napoli di domenica prossima di cui la società ha chiesto il rinvio dopo che Juve-Napoli è stata a sua volta rinviata dal 17 marzo al 7 aprile su accordo tra le società. La Roma si lamenta di un presunto favoritismo nei confronti del Napoli, che vedeva il famoso recupero della famigerata partita già rinviata per Covid incastrato tra le trasferte di San Siro col Milan e dell’Olimpico con la Roma appunto. La Roma non ha torto sul principio e le norme da rispettare, non credo però sia un diritto quello di poter contare o approfittare di un avversario eventualmente sfiancato da una partita importante in più. Juve-Napoli non era ulteriormente da rinviare semplicemente perché più la porti in là e più diventa influente sulla classifica. E la Lega di Serie A è stata semplicemente uno spettatore passivo di fronte a un accordo tra le due società.
Insomma meno si calpestano i calendari meglio è – Covid permettendo, ovvio – ma anche questa è l’ennesima dimostrazione di quanto i calendari superaffollati siano un enorme problema di gestione. Che il calcio non ha voluto risolvere, rimanendo tutti insieme appassionatamente, nonostante tutto. Spostare o ricalendarizzare una sola partita diventa un problema di stato che scatena guerre interne. Assurdo.
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