If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
Comunque è ridicolo come reagiscono solo nei momenti peggiori, per poi sedersi fino al successivo momento drammatico. Ieri sera i primi minuti del secondo tempo sembrava potessero farne 6, salvo poi mettersi a passeggiare dopo averne fatti 2, e riprendere cazzima dopo averne preso un'altro.
Dato il lockdown imminente, la juve si attrezza in anticipo per la Champions d’asPorto.
Dobbiamo dare il nostro apPorto agli amici juventini...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Eh son d'accordo con te ho virgolettato perché quella era l'opinione della stampa.
Ah, ecco...
Anche perché il Bayern dall'ultima coppa della Juve
ne ha vinte nei frattempo altre 3...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
La caduta degli dei in Champions League: dopo Ronaldo eliminato anche Messi. Il Barcellona si ferma agli ottavi e ai quarti ci va il Paris Saint Germain di Mbappé, Messi fa un gol straordinario, ma si fa anche parare un rigore da Navas e fallisce le occasioni che avrebbero potuto rimettere in corsa il Barcellona. Messi a 33 anni ha forse dato il meglio di se stesso e si avvia a un grande viale del tramonto, niente affatto triste. Però è difficile capire se a Barcellona possa ritrovare la condizione e l’ispirazione che ne ha fatto una star assoluta, un campione unico. L’argentino soffre indirettamente anche la crisi politica, finanziaria e giudiziaria del club catalano. Ma non sarebbe comunque facile ricostruirsi altrove, forse proprio al Psg. Che ormai punta tutto su Mbappé e vuol tentare di vincere la Champions dopo essere andato in finale un anno fa. Messi e Ronaldo dopo 15 anni abdicano a favore di Mappé e Haaland, i ventenni alla conquista del mondo
Paris Saint Germain – Barcellona 1-1
Dopo Ronaldo, Messi. Fuori insieme dalla Champions League, agli ottavi di finale, non troppo onorevole per campioni come loro che hanno scritto la storia del football moderno. Dopo aver condiviso nello stesso periodo storico i trionfi personali e i successi di squadra, imboccano insieme questo viale del tramonto. Che per grandissimi come loro è ancora, tutto sommato, piacevole e niente affatto triste o tutto sommato così traumatico. Diciamo che è solo un lungo, forse lunghissimo, piano inclinato. Avranno ancora delle stagioni davanti e Messi (34 anni) anche più di Ronaldo (36). Il problema sarà trovarsi il posto e la collocazione giusta: in questo momento non lo sono né il Barcellona per Messi, né la Juve per Ronaldo. Ma è anche vero che due così non li sposti come un soprammobile del salotto, anzi è un affare terribilmente complicato. A volte quasi impossibile.
Se Ronaldo la partita col Porto l’ha totalmente sbagliata, vedendosi rovesciare addosso una valanga di critiche e anche di veleno eccessivo, Messi nella stessa partita ha segnato un gol fantastico, si è fatto parare un rigore da Navas e ha sbagliato pure qualche altra occasione che avrebbe dato una speranza al suo Barcellona. Insomma è stato più protagonista.
Lionel Messi vive su se stesso tutte le traversie politiche, finanziare e addirittura giudiziari del suo Barcellona. Tra le due partite col Paris Saint Germain hanno arrestato il presidente Bartomeu e rieletto Joan Laporta, il manager che inventò il Barcellona dei trionfi e della squadra più bella del mondo affidandola a Pep Guardiola. Può essere che Messi in questo Barcellona ritrovi la voglia originaria di giocare e di divertirsi. E anche di guadagnare quanto nessun altro al mondo: quei famosi 555 milioni messi in piazza dal Mundo Deportivo, svelando ogni particolare del contratto quadriennale. che avrebbe messo in ginocchio il Barcellona. A parte questo forse Messi ha perso troppi di quei compagni straordinari per ritrovare anche se stesso e dunque il suo futuro resta un rebus. Certo, possiamo ribadirlo oggi dopo la clamorosa sconfitta dell’andata, perché il Paris Saint Germain dovrebbe andare a infastidire Mbappé che oggi gli è superiore mettendoglielo accanto?
Il Barcellona e Messi incassano un’altra eliminazione dura da mandare giù, dopo la Coppa vinta contro la Juve a Berlino (2015) è stata una serie di amarezze e tracolli pesantissimi. Il Psg fa un passo avanti verso una Coppa che da anni cerca a suon di colpi clamorosi e spese a volte folli. Gli resta ancora l’amaro della finale persa lo scorso anno contro il Bayern. Per cancellare quel ricordo ancora ce ne vuole.
Messi e Ronaldo intanto dopo 15 anni abdicano a favore dei ventenni Mbappé ed Haaland, sono loro i nuovi eroi del football mondiale.
CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021 OTTAVI DI FINALE RITORNO Mercoledì 10 marzo Paris Saint Germain - Barcellona 1-1 (and. 4-1, ai quarti PSG) Paris Saint Germain (4-3-3) - Navas - Florenzi (77' Dagba), Marquinhos, Kimpembe, Kurzawa (45' Diallo) - Gueye (59' Pereira), Paredes, Verratti (84' Rafinha) - Draxler (59' Di Maria), Icardi, Mbappé. All.: Pochettino Barcellona (4-3-3) - Ter Stegen - Dest (66' Trincao), Mingueza (35' Junior Firpo), Lenglet, Jordi Alba - F. De Jong, Busquets, Pedri 79' (Moriba) - Messi, Griezmann, Dembelé (79' Braithwaite). All.: R. Koeman Arbitro: Taylor (Eng), Var Attwell (Eng) Reti: 30' Mbappé rig., 37' Messi Note - Ammoniti ed espulsi: 8' Kurzawa, 25' Mingueza, 30' Lenglet, 38' F. De Jong, 50' Gueye, 50' Paredes, 89' Icardi *** Liverpool - Lipsia 2-0 (and. 2-0, ai quarti LIVERPOOL) Liverpool (4-3-3) - Alisson - Alexander Arnold, Phillips, Kabak, Robertson - Wijnaldum (82' Milner), Fabinho, T. Alcantara (72' N. Keita) - Mané, Diogo Jota (72' Origi), Salah. All.: Klopp
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ronaldo-Juve: Cristiano resta o se ne va? Ora il divorzio è possibile. Ecco perché
L’operazione Europa è fallita: il giocatore, che ha ancora un anno di contratto, è insoddisfatto del matrimonio ma anche la Juve si fa delle domande sulla sostenibilità tecnica del rapporto. Anche perché col Porto CR7 si è trasformato da uomo in più a uomo in meno
E adesso, Ronaldo resta alla Juventus? L’eliminazione choc dalla Champions negli ottavi contro il Porto ha cambiato lo scenario attorno al campione che ha un altro anno di contratto a 60 milioni lordi (31 netti): contro Ajax e Lione la Juventus non era sembrata all’altezza del suo campione, mentre nelle due partite contro i suoi connazionali è stato Cristiano a mancare, trasformandosi da uomo in più a uomo in meno. Con l’aggiunta del goffo movimento che ha fatto passare il tiro di Sergio Oliveira sotto alla barriera per il 2-2 nei supplementari che ha condannato Madama.
Fallimento europeo
«Il rinnovo del contratto non è all’ordine del giorno», ha sottolineato prima della partita il direttore Fabio Paratici: e se all’ordine del giorno adesso ci fosse un divorzio consensuale prima della naturale fine del contratto quadriennale? I costi dell’operazione Ronaldo per la Juventus sono stati fin qui superiori ai benefici: il portoghese ha numeri da fenomeno in Italia, ma era stato preso per il salto di qualità in Europa. Invece sono arrivati solo passi falsi, contro la piccola e media borghesia europea.
Quale sostenibilità?
Lui non è soddisfatto del matrimonio, ma anche la Juve deve farsi delle domande sulla sostenibilità tecnica prima ancora che economica del suo campione (anche se in Borsa mercoledì ha aperto con un clamoroso meno 6,5% , peggior performer di tutta Piazza Affari). Ronaldo ha 36 anni e vuole restare nell’elite del calcio europeo: chi gli può offrire un contratto, magari spalmato in un biennale a livello di quello della Juventus? La voglia di rivincita del portoghese, per onorare il contratto e per aiutare la Juventus ad andare fino in fondo alla Champions non sono ovviamente da trascurare: la permanenza a Torino resta un’opzione forte.
Quale squadra per CR7?
Fra le altre big d’Europa, solo il Psg può permettersi uno sfizio del genere, nell’ambito di un accordo che va anche oltre al campo e coinvolgerebbe Cristiano come uomo immagine del Mondiale del Qatar, l’ultima grande competizione alla quale parteciperà. Un ritorno al Real Madrid sembra invece molto complicato per tanti fattori. Più plausibile una rimpatriata al Manchester United, tornato ad alti livelli. Le opzioni del campionato americano al Miami di Beckham («Cerchiamo giocatori come Messi e Ronaldo», ha detto l’inglese la scorsa settimana) o di altri lidi esotici, al momento non sono la priorità per Cristiano e il suo entourage, guidato dall’onnipotente Jorge Mendes. Mentre la sua prima squadra, lo Sporting Lisbona che si avvia a vincere il campionato e quindi a essere testa di serie in Champions, difficilmente può accollarsi il suo ingaggio. Anche se tornare all’Alvalade, lo stadio dove è cominciata la grande scalata alle 5 Champions e ai 5 Palloni d’oro, sarebbe un finale gradito a Ronaldo.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Prima però bisogna riavvolgere il nastro, per capire perché Ronaldo, che nelle due eliminazioni contro Ajax ai quarti e Lione agli ottavi era stato il trascinatore, stavolta si è rivelato una parte della zavorra. Pirlo lo aveva tenuto a riposo per 70’ con la Lazio, ma il portoghese è arrivato al momento clou con troppi minuti nelle gambe. Non solo per sua volontà: l’infortunio di Dybala e il virus di Morata hanno costretto Ronaldo a giocare sempre, anche perché sul mercato la Juve non ha voluto o non ha potuto prendere una punta di riserva.
La coperta bianconera, anche se trapuntata di scudetti e coppe nazionali, è corta: la pandemia ha stressato ulteriormente un bilancio messo a dura prova dall’acquisto nel 2018 del campione del Real Madrid e rinforzato da un aumento di capitale a fine 2019. La Juve non ha smesso di investire e gli arrivi di De Ligt e Chiesa sono lì a dimostrarlo, ma non è riuscita a completare quella rivoluzione tecnica invocata già da Allegri, privilegiando le operazioni convenienti a quelle utili.
Così in alcuni ruoli, soprattutto a centrocampo, sono state fatte alcune scommesse a parametro zero (Rabiot, Ramsey) che hanno fatto lievitare il monte ingaggi ma non la credibilità internazionale. Senza contare che la svolta alla ricerca di un gioco «più europeo» ha completato il flop oltreconfine di una squadra che era arrivata due volte in finale.
È giusto invece aspettarsi una reazione da Ronaldo, che come la vecchia guardia bianconera non ha spiccicato parola dopo l’eliminazione, mandando davanti ai microfoni De Ligt, Chiesa e Cuadrado. Capitan Bonucci è uscito dal campo furente e senza dare la mano all’allenatore. Chiellini si è infilato nel tunnel degli spogliatoi qualche secondo prima del fischio finale: per lui e Buffon potrebbero essere gli ultimi mesi di carriera. Mentre il rinnovo di Dybala, in scadenza 2022, resta congelato: tutta l’area tecnica è in scadenza a giugno.
Il problema va quindi oltre Ronaldo, fuori e dentro al campo: ad esempio, mentre Pirlo parlava dei suoi giocatori in barriera «non collegati alla pericolosità del tiro» sul gol decisivo, il difensore Mbemba spiegava invece che il Porto «aveva studiato quel rasoterra, perché la Juve su punizione salta sempre». Dettagli che fanno la differenza.
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Lo Shakhtar Donetsk si prepara ad affrontare la Roma tra le mura dell'Olimpico questa sera, nella gara valida per l'andata degli ottavi di finale di Europa League. La squadra ucraina, guidata da Luis Castro, non dovrà essere sottovalutata, visti i risultati ottenuti quest'anno e lo scorso in Europa. Nella passata stagione ha infatti raggiunto la semifinale della competizione, dove è stata costretta ad arrendersi all'Inter di Conte, mentre in Champions quest'anno è riuscita a imporsi per due volte sul Real Madrid e a beffare l'Inter conquistando il terzo posto del girone. Castro è un allenatore abile, capace di alternare in mezzo al campo giovani talenti con giocatori più maturi in grado di completare al meglio la rosa. I suoi moduli cambiano a seconda della partita, passando dal 4-2-3-1 al più offensivo 4-1-4-1, senza dimenticare il 5-4-1 visto quest'anno a San Siro per contenere Lukaku e compagni.
Lo Shakhtar Donetsk si prepara ad affrontare la Roma tra le mura dell'Olimpico questa sera, nella gara valida per l'andata degli ottavi di finale di Europa League. La squadra ucraina, guidata da Luis Castro , non dovrà essere sottovalutata, visti i risultati ottenuti quest'anno e lo scorso in...
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Anyway, quando leggo che conte è difensivista per via del modulo mi viene da ridere
2 attaccanti, 1 box to box (barella), Eriksen che è mezzala offensiva, Hakimi e Perisic sulle ali più Bastoni che in fase di possesso fa praticamente la mezzala
63 gol, difensivista.
Maggiore produzione di XG del campionato, difensivista.
Detto questo non lo vinciamo mai perchè ora arrivano le truppe cammellate in difesa dei padroni Italici.
Già su TUTTI i giornali è iniziato il processo di norimberga contro Ronaldo... come se fosse lui (soalmente) il problema. ma Ronaldo chi lo ha preso? E' venuto da solo? Per capire
Senza Ronaldo saremmo anche fuori dalla zona champions, perchè con le contestuali assenze di Morata e Dybala i goal chi li avrebbe fatti? Ci ha tenuti a galla lui.
Diverso è il riflettere sul se e quanto è conveniente andare avanti un altro anno ancora: è su questo che si aprono le discussioni.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Senza Ronaldo saremmo anche fuori dalla zona champions, perchè con le contestuali assenze di Morata e Dybala i goal chi li avrebbe fatti? Ci ha tenuti a galla lui.
Diverso è il riflettere sul se e quanto è conveniente andare avanti un altro anno ancora: è su questo che si aprono le discussioni.
Ecco.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta