Originariamente Scritto da sylvester
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioMa figurati...I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza MessaggioSi vola, vittoria sculata oggi cmq
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioLo poi dì forte...
Spiritoso...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza MessaggioSe da 10 anni fa figure di merda in Europa si critica eccome
È perfetto.per il campionato.
L'allenatore ideale per una squadra che vuol rilanciarsi dopo un periodo poco fulgido.
il.Milan avrebbe dovuto dargli una decina di milioni due anni fa e portarselo a casa.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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L’Inter batte l’Atalanta con un gol di Skriniar, resta così sempre più sola al comando e anche a distanza di sicurezza dal Milan (+6) e dalla Juve (+10). Conte guida con fermezza l’Inter verso lo scudetto, sacrificando anche la squadra in una partita difensiva e senza nemmeno rischiare troppo con Lukaku e Lautaro. La difesa è ormai il secondo punto di forza dell’Inter (due gol subiti nelle ultime nove partite). E così nello scontro diretto che metteva insieme gli oltre 120 gol dei due migliori attacchi della Serie A si è visto solo un gol di un difensore. Per l’Inter si tratta ora di gestire il vantaggio nelle prossime 12 partite, mentre l’Atalanta ha fatto la prova generale del match di Champions League con il Real Madrid.
Più sei sul Milan (sette per via dello scontro diretto) e più dieci sulla Juve (cui manca ancora il recupero sul Napoli). L’ Inter ha superato, o forse è meglio dire aggirato, un grosso scoglio sulla strada dello scudetto. Con l’ Atalanta non è stata una bella partita e non si è conclusa con uno spettacolo di gol. Ce ne è voluto uno ma pesantissimo. Messo dentro su corner di Eriksen da Skriniar e su ultimo passaggio di Bastoni. Cioè un gol decisivo così importante lo ha messo dentro una combinazione di due difensori.
Niente Lukaku o Lautaro, insomma, oggi sacrificati dalla tattica e dalle scelte di Conte. La partita che metteva insieme oltre 120 gol dei due attacchi più forti d’Italia ha partorito un gol soltanto e l’Inter più che il suo attacco ha dovuto far lavorare la sua difesa. E da entrambe le parti del campo. La difesa dell’ Inter sta migliorando e crescendo moltissimo, è davvero il secondo punto di forza della squadra di Conte. Nelle ultime nove partite ha incassato solo due gol, uno dalla Lazio e uno dal Parma. Solo la Juventus ha incassato meno gol, ma oggi probabilmente la difesa dell’Inter – Handanovic, Skriniar, De Vrij, Bastoni – è anche superiore. L’ Inter non è cambiata nei nomi, ma negli atteggiamenti, nel controllo della partita, nel sacrificio, ha rinunciato persino ai suoi contropiede micidiali pur di non rischiare e scoprirsi contro l’Atalanta.
L’ Atalanta ha masticato amaro perché tutto sommato ha perso solo su un gol da calcio d’angolo e Zapata, Ilicic etc non sono stati sufficientemente bravi a sfondare la maglia stretta e densa dell’ Inter da metà campo in giù. Non aveva ancora nella testa il Real Madrid che affronterà la prossima settimana, ma l’ Inter è stata quasi una prova generale.
SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 26 Sabato 6 marzo 2021 Spezia - Benevento 1-1 (24' Gaich B, 71' Verde S) Udinese - Sassuolo 2-0 (42' Llorente U, 90'+3' Pereyra U) Juventus - Lazio 3-1 (14' Correa L, 39' Rabiot J, 57' Morata J, 60' Morata rig. J) Domenica 7 marzo 2021 Roma - Genoa 1-0 (24' Mancini R) Crotone - Torino 4-2 (27' Simy rig. C, 45' Mandragora T, 54' Simy C, 80' Reca C, 84' Sanabria T, 90'+4' Ounas C) Fiorentina - Parma 3-3 (28' Marinez Quarta F, 32' Kucka rig. P, 42' Milenkovic F, 72' Kurtic P, 90' Mihaila P, 90'+4' Iacoponi aut. F) Verona - Milan 0-2 (27' Krunic M. 50' Dalot M) Sampdoria - Cagliari 2-2 (11' Joao Pedro C, 78' Bereszynski S, 80' Gabbiadini S, 90'+6' Nainggolan) Napoli - Bologna 3-1 (8' Insigne N, 65' Osimhen N, 73' Soriano B, 76' Insigne N) Lunedì 8 marzo 2021 Inter - Atalanta 1-0 (54' Skriniar I) *** Più sei sul Milan (sette per via dello scontro diretto) e più dieci sulla Juve (cui manca ancora il recupero sul Napoli). L' Inter ha superato, o forse è meglio...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Inter, è la vittoria dell'umiltà
di Massimo Mauro
Quella tra Inter e Atalanta è stata veramente una bella partita. Una sfida in cui non è stato lasciato nulla al caso, in cui ogni piccolo errore ha trovato subito grandi recuperi in contrapposizione: vedere Brozovic che salva sulla linea e Romero che toglie un gol fatto a Lukaku, quest’ultimo in un paio di circostanze un po’ troppo egoista. Due squadre da elogiare: l’Inter ha fatto la solita partita, di grande umiltà e rispetto dell’avversario, ma con la consapevolezza di poter colpire in qualsiasi momento. Non ha avuto nessun problema nello stare dietro la linea della palla. Paradossalmente, la cosa meno bella è stato il gol di Skriniar, nato un po’ casualmente da azione da calcio d’angolo.
L’Atalanta ha giocato un po’ meglio, ma rispetto al solito ha creato di meno. Ci sta, visto che non è facile far gol all’Inter: è la squadra che in Italia difende meglio. Una cosa a Gasperini la vorrei direi: sicuro che Ilicic era in grado di giocare un tempo? Non mi sembra che abbia il passo necessario per prendere il sopravvento, lo vedo in difficoltà, deve trovare la condizione migliore. Insomma, ai punti era una partita da pareggio, ma l’Inter mi è piaciuta. Sembrava la Juve di Allegri: intelligente, paziente, pronta a piazzare il contropiede e, cosa che non guasta mai, anche leggermente fortunata. Nonostante le prove convincenti di Milan e Juventus, il campionato è totalmente nelle mani dell’Inter.
...ma di noi
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Juventus-Porto, le formazioni e dove vederla in tv. Pirlo e i suoi credono nella rimonta
La formazione portoghese parte dal vantaggio di 2-1, ma è uscita dalla semifinale di Coppa del Portogallo col Braga ed è sempre a 10 punti dallo Sporting Lisbona capolista
Serve una Juventus più forte dei dubbi, più forte della condizione approssimativa di alcuni giocatori, più forte di quei blackout che ogni tanto la mandano fuori giri, come è successo per settanta minuti a Oporto: più forte soprattutto di una squadra che parte dal vantaggio di 2-1, ma è uscita dalla semifinale di Coppa del Portogallo contro il Braga ed è sempre a 10 punti dallo Sporting Lisbona capolista.
Juve-Porto è l’unico ottavo di finale in cui la squadra testa di serie deve ribaltare la sconfitta dell’andata: una missione delicata per la squadra di Pirlo, ma alla sua portata (con l’1-0 passa il turno), soprattutto dopo la reazione molto convincente contro la Lazio. E anche dopo il recupero di alcuni uomini chiave, come Cuadrado, Bonucci, Arthur, De Ligt e forse anche Chiellini, accolto come l’arrivo della cavalleria in una battaglia che può condizionare l’intera stagione. Non solo in negativo, in caso di una eliminazione che sarebbe clamorosa dopo quelle con Ajax e Lione. Ma anche in positivo, con il passaggio ai quarti: questa Juventus, soprattutto quando ha la maggior parte dei giocatori a disposizione, sembra avere ancora margini di crescita non del tutto esplorati, che potrebbero cambiare il panorama degli ultimi mesi.
Ma il confine da superare è qui e adesso: Madama ha investito su Cristiano Ronaldo per provare a rivincere la Champions che manca da venticinque anni, senza dimenticare che tenere vivo il sogno è molto importante anche per il bilancio, sotto stress già prima della pandemia. Pirlo, come è giusto che sia, non guarda al destino dei suoi due predecessori, Allegri e Sarri, che hanno vinto lo scudetto, ma sono stati esonerati per il fallimento europeo: «Se dovessi pensare a questo, non sarei venuto a parlare in conferenza. È una partita importante, decisiva: per noi è come se fosse una finale e dobbiamo essere molto lucidi. Il giudizio su di me dipende da questa partita? Non credo, so bene quale è il mio progetto e quello della società» sottolinea l’allenatore, salvo aggiungere in seguito «che per il futuro la società deciderà in base ai risultati, come sempre».
Il Porto all’andata ha segnato il primo gol a sessanta secondi dal fischio di inizio per uno sciagurato passaggio di Bentancur a Szczesny e l’altro dopo 19’’ dall’inizio della ripresa. Anche per questo è più che lecito aspettarsi una Juve sul pezzo fin da subito, ma con intelligenza, «senza frenesia» (come chiede Bonucci), anche perché l’avversario ha validi contropiedisti e ci tiene a scaricare ogni pressione sui bianconeri. «Lo sappiamo e non ci tiriamo indietro — rilancia Pirlo — . Abbiamo tutte le carte in regola per andare avanti, non sottovalutando le qualità dell’avversario, ma anche sapendo che siamo la Juve ed è nostro diritto pensare di superare il turno. Per farcela non dobbiamo commettere errori e gestire i novanta minuti al massimo della concentrazione: non possiamo permetterci di sbagliare nemmeno un minuto di partita». Chiellini torna a disposizione e può partire titolare, così come Arthur, che non gioca dal 6 febbraio: possibile una sorta di staffetta con McKennie. In attacco Ronaldo torna al suo posto dopo la panchina contro la Lazio: la sua partita di andata si riassume nel rigore non concesso nel finale, per cui la rabbia e le motivazioni extra non gli mancano di certo. Il gol di Chiesa al «Do Dragao» però è bastato per riaprire la qualificazione. E può rivelarsi il più importante della stagione bianconera.
Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Chiesa, Arthur, Rabiot, Ramsey; Morata, Cristiano Ronaldo. Allenatore Pirlo
Porto (4-4-2): Marchesin; Manafà, Diogo Leite, Pepe, Zaidu; Otavio, Oliveira, Uribe, Diaz; Marega, Taremi. Allenatore Conceicao
Dove vederla in tv:
Diretta dalle 21 su Canale 5 in chiaro; ma anche su Sky (canali 201 e 252 del satellite, 472 e 482 del digitale terrestre) e in streaming su Sky Go, Now Tv e Mediaset Play
CorSera...ma di noi
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Andrea Agnelli: "Troppe partite inutili, i tifosi si allontanano. La riforma delle coppe sarà decisiva"
Il presidente dell'Eca analizza la delicaezza della situazione del calcio. "Manca l'interesse, soprattutto nei giovani. Dal 2024 il 'sistema svizzero' nella competizioni internazionali
Intervenire per cambiare il mondo del calcio sfruttando il periodo di transizione e di difficoltà dovuto alla pandemia. Andrea Agnelli, presidente dell'Eca e della Juventus, ha aperto la 25esima assemblea dell'European Club Association, organizzata a distanza per evidenti motivi di sicurezza e di distanziamento sociale. Un'assemblea che affronterà argomenti chiave per il futuro del pallone: "Calcio, economia e politica sono al bivio - ha spiegato Agnelli -. Dobbiamo intercettare questa possibilità e agire, altrimenti rischiamo di implodere. C'è il potenziale per un futuro luminoso". Se da un lato la pandemia e la conseguente crisi economica si sono sommati al calo di interesse delle nuove generazioni per il calcio, dall'altro il periodo di transizione è quello ideale per ridisegnare rapporti tra club e competizioni, riscrivendo le regole del mondo del calcio e riorganizzandone l'aspetto economico e finanziario.
Calcio e Covid
Si gioca a calcio in tutto il mondo, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia. I tifosi restano fuori dagli stadi, con conseguente impatto economico per i club, mentre i calciatori sono costretti a veri e propri tour de force: "Affronteremo l'argomento della pandemia da Covid-19 e di come portare a termine tutte le competizioni - prosegue il presidente ECA -. Non abbiamo ancora i tifosi, i giocatori sono spinti oltre i loro limiti fisici visto che sono costretti a giocare in un calendario molto congestionato". Infortuni, prestazioni altalenanti e partite giocate in ambienti asettici sono tuttavia una parte del problema, visto che dal punto di vista economico il bilancio è pesante. Sia per i piccoli che per i grandi club: "Le perdite sono state attorno ai 6,5 miliardi e 8,5 miliardi nelle due stagioni, circa 360 club di prima divisione hanno bisogno di soldi per una somma di circa 6 miliardi, i top 20 club per quanto riguarda il reddito hanno fronteggiato una perdita di 1.1 miliardi nella stagione 2019/20".
La crisi economica
In Italia i club di Lega faticano a trovare un'intesa per i diritti televisivi, la principale fonte di sostentamento di tutto il movimento, oltre che per l'ingresso dei fondi e la conseguente trattativa. La Superlega, entità finora mai palesatasi ufficialmente ma che sta prendendo corpo attraverso gli incontri tra i grandi club, ha anche attirato l'interesse dei grandi fondi, evidenziando che il calcio resta un investimento a cui in molti sono interessati nonostante il momento. Cambiare è l'unica strada per intercettare questo interesse: "Questa crisi grava sulle spalle di tutti i club. Negli ultimi mesi si è palesato un interesse da alcuni grandi soggetti a livello finanziario sul calcio, basta pensare a cosa sta tuttora succedendo in Italia con la trattativa con i fondi. Ma penso anche a tante altre situazioni, a partire dalle fughe di notizie sull’interesse di JP Morgan nella Superlega. Questi soggetti non sono interessati alla solidarietà, ma nei ritorni dagli investimenti. Se cambiamo, possiamo guardare a questi investimenti".
I tifosi al centro del progetto
"Dobbiamo mettere i tifosi al centro". Il pensiero di Agnelli è rivolto alla Generazione Z, che sembra sempre più distante dal calcio proprio perché "il sistema attuale non è fatto per i tifosi moderni". È cambiato molto il modo di fruire il calcio, il tifo non è più solo rivolto ad una squadra che viene seguita quasi religiosamente ma stanno prendendo sempre più piede i tifosi dei singoli calciatori. Inoltre le grandi partite sono diluite da match non competitivi che raffreddano l'entusiasmo. Con il rischio di perdere appassionati e ritorno economico: "Le ricerche dicono che almeno un terzo segue almeno due squadre, il 10% segue i giocatori e non i club, due terzi di loro seguono le gare perché attratti dai grandi eventi. Ci sono molte partite che sono non competitive nei campionati e questo non cattura l'interesse dei tifosi. I tifosi non possono essere dati per scontati e noi dobbiamo offrire loro la miglior competizione possibile, altrimenti rischiamo di perderli. Per questo, penso ai discorsi che abbiamo avuto noi dell’ECA con l’UEFA negli ultimi mesi".
Le nuove coppe europee
Tra gli argomenti sul tavolo della discussione anche la riforma delle competizioni internazionali, il "famoso sistema svizzero" che dovrebbe rendere più accattivanti le coppe europee: "Oggi avremo una presentazione sui format per le competizioni internazionali dal 2024 in poi: il famoso sistema svizzero. Voglio riconoscere che questa idea è venuta da uno dei nostri membri, Van der Saar dell’Ajax. Il memorandum con la UEFA scade in tre anni, prima dell’avvio del nuovo ciclo e stiamo lavorando su questo fronte col presidente Ceferin. Dobbiamo pensare non a interessi particolari, ma collettivi. Stavamo cercando di tenere insieme interessi lontani gli uni dagli altri: dobbiamo pensare in maniera collettiva. Se ogni volta che ci sediamo cerchiamo di portare al tavolo internazionale le problematiche che abbiamo a livello domestico, diventa difficile risolvere qualcosa".
Intervento chiuso citando Mario Draghi: "Se non ci muoviamo, rimarremo soli nella illusione di quello che siamo, nell'oblio di quel che siamo stati e nella negazione di quel che potremmo essere”.
...ma di noi
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2015: Suspended
2016: Suspended
2017: Injured
2018: Injured
2019: Injured
2021: Injured
Neymar's sister's birthday curse strikes again.
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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In teoria stasera basterebbe l'1-0 per passare...nella pratica non devi prendere goal, perchè se ti fanno 1-1 a quel punto ne devi fare 2, vincere con 2 goal di scarto (il 2-1 vorrebbe dire supplementari).
Quindi si vede che è più complicata del previsto. In buona sostanza, per stare tranquillo, dovresti puntare a farne 3...pare facile....ma di noi
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Onestamente fossi in voi non sarei granché preoccupato.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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A me preoccupa la Juve, non il Porto. L'altra volta i goal ce li siamo fatti da soli....ma di noi
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