certo se sei uno bravino nelle punizioni....hai come allenatore mihailovic e non gli chiedi neanche qualche consiglio specifico sei veramente un coglione
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Zlatan Ibrahimovic da Sanremo a Verona, sempre più in versione guru e ormai sulle orme di Eric Cantona, benedice un Milan che torna a vincere anche senza i soliti nomi, ma con i gol bellissimi di Krunic e Dalot. Pioli ha un Milan sempre più oscillante e che comunque non si è arreso. E a proposito di Cantona ora c’è il Manchester United…
Verona – Milan 0-2: con la benedizione di Ibrahimovic. Ormai sulla strada di Eric Cantona…
Krunic e Dalot, non i soliti nomi. Quando il Milan sembra finito risorge, e viceversa. Il suo campionato è oscillante, nel senso che una volta normalizzatosi ed esauriti un po’ gli effetti speciali degli ultimi mesi – da Ibrahimovic a Theo Hernandez – si difende come può, e intanto cerca di limitare i danni e prender punti lì dove è possibile. Vedi Verona appunto. Dopo gli schiaffi presi dallo Spezia, la frenata con l’ Udinese, e i pareggi con la Stella Rossa ha scoperto che vincere è possibile non solo con le prodezze o le acrobazie di Ibrahimovic, ma anche con i gol – per altro bellissimi – di Krunic su punizione all’incrocio destro (sembrava tirata da un antico Pirlo rossonero) o Dalot in azione, con un tiro in corsa micidiale e mirato all’incrocio opposto. All’improvviso è tornato fuori il Milan che aveva giocato bene e dominato la Roma. Oscillante appunto. Ma che adesso ha scoperto di poter giocare e vincere senza passare dai soliti nomi.
Torniamo sempre al solito punto. Ogni squadra in questo periodo ha avuto i suoi problemi e i suoi crucci, ma proprio perché il malessere è quasi generalizzato – tranne forse Inter e Atalanta, che per altro si incontrano tra loro – ecco che tutto si compensa. Il problema adesso sarà il Manchester United, partita che può mandarti in deficit di energie ma anche esaltarti in caso di buon risultato.
Sul Milan è arrivata poco prima dell’inizio la benedizione papale di Zlatan Ibrahimovic, reduce dal bagno nazional popolare di Sanremo. Un successo totale del personaggio dall’ego smisurato che lui stesso in questi anni si è costruito. Il Milan già prima lo venerava come un dio pagano – a cominciare dai suoi stessi compagni che in assenza dei suoi gol si fanno ora irradiare dalla sua luce – e adesso forse ancora di più. Sarà forse un’impressione sbagliata o esagerata, ma il fatto che il Milan affronti adesso il Manchester United fa immaginare di aver ritrovato un Eric Cantona 25 anni dopo.
SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 26 Sabato 6 marzo 2021 Spezia - Benevento 1-1 (24' Gaich B, 71' Verde S) Udinese - Sassuolo 2-0 (42' Llorente U, 90'+3' Pereyra U) Juventus - Lazio 3-1 (14' Correa L, 39' Rabiot J, 57' Morata J, 60' Morata rig. J) Domenica 7 marzo 2021 Roma - Genoa 1-0 (24' Mancini R) Crotone - Torino 4-2 (27' Simy rig. C, 45' Mandragora T, 54' Simy C, 80' Reca C, 84' Sanabria T, 90'+4' Ounas C) Fiorentina - Parma 3-3 (28' Marinez Quarta F, 32' Kucka rig. P, 42' Milenkovic F, 72' Kurtic P, 90' Mihaila P, 90'+4' Iacoponi aut. F) Verona - Milan 0-2 (27' Krunic M. 50' Dalot M) Sampdoria - Cagliari 2-2 (11' Joao Pedro C, 78' Bereszynski S, 80' Gabbiadini S, 90'+6' Nainggolan) Napoli - Bologna 3-1 (8' Insigne N, 65' Osimhen N, 73' Soriano B, 76' Insigne N) Lunedì 8 marzo 2021 Inter - Atalanta 1-0 (54' Skriniar I) *** Domenica 7 marzo 2021 Verona - Milan 0-2: con la benedizione di Ibrahimovic. Ormai sulla strada di Eric Cantona... Krunic e Dalot, non i soliti nomi. Quando il...ma di noi
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La Roma batte il Genoa solo con un gol di Mancini (4° in campionato) – il difensore che fa quello che non fanno gli attaccanti – ed è sempre nel gruppo Champions. E ora tra Shakhtar e campionato comincia il periodo in cui tutti si giocano un po’ il futuro…
– Il Napoli si fa prendere per mano da Insigne, che sta facendo una bella stagione (13 gol) ma non se ne è accorto nessuno, ed è stato travolto dai capitomboli del Napoli stesso. La squadra di Gattuso alla vigilia di un ciclo di partite durissime (Milan, Juventus, Roma e Inter, le prime 4 in classifica): come ne uscirà?
Roma-Genoa 1-0: se l’attaccante lo fa lo il difensore…
Pur nella sua alternanza di risultati la Roma è sempre nel gruppo Champions League. La vittoria col Genoa è stata faticosa come previsto, nel senso che il risultato è rimasto sempre aperto fino all’ultimo, e la partita è stata risolta da una bella inzuccata di Mancini a rete. Mentre la Roma guadagna qualcosa in difesa con uno Smalling che cresce sempre di più, si affanna sempre troppo in attacco dove comunque risente dell’assenza di Dzeko e tutti gli altri – da Mayoral a Pedro a El Shaarawy – non fanno ancora lo scatto qualitativo e quantitativo in termini di gol. La stagione della Roma e di Fonseca prosegue sul doppio binario del campionato e dell’ Europa League con la sfida contro lo Shakhtar Donetsk, proprio l’ex squadra di Fonseca. Tenere il ritmo giusto in campionato con impegni del genere non sarà facile, anzi il percorso è pieno di trappole. E’ cominciato periodo in cui tutti si giocano il futuro.
Napoli-Bologna 3-1: Insigne e il risveglio di Osimhen
E’ stata una vittoria nel segno del capitano Insigne – 13 gol, già sopra la media degli ultimi anni, mentre il top raggiunto è di 18 nel 2017 con Sarri in panchina – che di belle partite quest’anno ne ha fatte tante, ma è stato quasi sempre travolto dalle agitazioni del Napoli, i suoi alti e bassi, i momenti di assenza totale, e le troppe sconfitte dovute alle più disparate cause. Dalla sciaguratezza stessa dei giocatori, ai tormenti di Gattuso e i suoi conflitti personali con la società. Il fatto che si sia visto anche un gol di Osimehn è un punto extra a favore, essendo l’attaccante costato formalmente 80 milioni – quanto Lukaku… – ma imboccando poi una stagione praticamente alla rovescia. Tra infortuni, positività al Covid, momenti no, problemi di intesa con gli altri e angustie varie. Per il giovane attaccante nigeriano siamo a tre gol fino ad oggi. Stava rischiando la sparizione.
In verità il Napoli nella partita col Bologna non poteva permettersi un altro risultato essendo alla vigilia di un ciclo di partite particolarmente problematico: Milan, Juventus (recupero dell’andata), Roma e Inter, e cioè le prime quattro in classifica, nelle prossime cinque. Può essere una mazzata o anche una sorprendente e definitiva svolta verso l’alto. Quando il Napoli ha cominciato l’anno, sembrava tutt’altra cosa, una squadra pronta a giocarsi la qualificazione in Champions League e forse anche qualcosa di più.
SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 26 Sabato 6 marzo 2021 Spezia - Benevento 1-1 (24' Gaich B, 71' Verde S) Udinese - Sassuolo 2-0 (42' Llorente U, 90'+3' Pereyra U) Juventus - Lazio 3-1 (14' Correa L, 39' Rabiot J, 57' Morata J, 60' Morata rig. J) Domenica 7 marzo 2021 Roma - Genoa 1-0 (24' Mancini R) Crotone - Torino 4-2 (27' Simy rig. C, 45' Mandragora T, 54' Simy C, 80' Reca C, 84' Sanabria T, 90'+4' Ounas C) Fiorentina - Parma 3-3 (28' Marinez Quarta F, 32' Kucka rig. P, 42' Milenkovic F, 72' Kurtic P, 90' Mihaila P, 90'+4' Iacoponi aut. F) Verona - Milan 0-2 (27' Krunic M. 50' Dalot M) Sampdoria - Cagliari 2-2 (11' Joao Pedro C, 78' Bereszynski S, 80' Gabbiadini S, 90'+6' Nainggolan) Napoli - Bologna 3-1 (8' Insigne N, 65' Osimhen N, 73' Soriano B, 76' Insigne N) Lunedì 8 marzo 2021 Inter - Atalanta 1-0 (54' Skriniar I) *** Domenica 7 marzo 2021 Verona - Milan 0-2: con la benedizione di Ibrahimovic. Ormai sulla strada di Eric Cantona... Krunic e Dalot, non i soliti nomi. Quando il...ma di noi
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Inter-Atalanta, le formazioni e dove vederla: sfida tra i due attacchi più prolifici
I nerazzurri reduci da sei successi di fila. Conte e il suo futuro: «Quel che accadrà non lo posso prevedere»
Uno scontro totale, a colpi di record. Una sfida pesante per scudetto e zona Champions. Inter contro Atalanta è un incrocio in alta quota. Il successo di Verona ha riavvicinato il Milan e i nerazzurri di Conte devono tenere a distanza i rossoneri, ma pure l’Atalanta è costretta a vincere per restare nel cuore della lotta Champions. Si fronteggiano due squadre in salute, l’Inter viene da sei successi di fila e insegue l’undicesimo a San Siro, l’Atalanta ha battuto sei degli ultimi sette avversari di campionato. Come tra impettiti galli in un pollaio, è un faccia a faccia tra gli attacchi migliori della serie A: 62 gol l’Inter, 60 gli uomini di Gasperini. Non a caso Conte è convinto che «vincerà la partita chi attaccherà meglio», anche se i bergamaschi dietro concedono qualcosa in più: 32 le reti incassate contro le 25 della formazione di Conte che ne ha subite soltanto due nelle ultime otto uscite.
I limiti
L’Inter ha da tempo superato l’ansia da prestazione e negli scontri diretti è diventata padrona, battendo in sequenza Juve, Lazio e Milan. Disse Guardiola tempo fa: «Affrontare l’Atalanta è come ad andare dal dentista, si soffre sempre». La squadra di Gasperini ha assunto una dimensione europea, ora è una grande. «Per la legge dei grandi numeri, prima a poi a Milano con l’Inter sarà la volta buona. Sono primi meritatamente e candidati a vincere lo scudetto. Temo l’attacco, che non è solo Lukaku e Lautaro», avverte il tecnico dei bergamaschi.
L’Atalanta è l’ultimo stress-test per l’Inter, svoltato l’angolo potrebbe esserci strada libera per lo scudetto. Conte non si nasconde più. «Le mie squadre giocano sempre per vincere, anche quando sono partito sfavorito, penso al primo anno di Juve o al Chelsea, non mi sono mai nascosto».
Solo scudetto
Il futuro dell’Inter ha un orizzonte stretto: da qui a fine stagione. Conte non vuol sentire parlare d’altro, non guarda più in là di maggio e del possibile scudetto. Rinvia a fine stagione la discussione sulla sua permanenza e tiene la squadra lontana dalle vicende societarie. «C’è un dato di fatto, ho il contratto per un altro anno. In questo momento tutti dobbiamo essere concentrati sul presente, non ci dobbiamo far distrarre da altro. Quel che accadrà all’esterno non lo so, non posso immaginarlo. È una situazione che ci è caduta addosso, non deve influire. Bisogna essere feroci e pensare che il futuro è solo fino a fine campionato, su questo possiamo influire». Conte isola l’Inter, immersa in una bolla protettiva e decisa a restarci fino alla fine della stagione. Reggere l’urto dell’Atalanta significa superare uno degli ultimi fili spinati.
Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Lautaro. Allenatore: Conte
Atalanta (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti; Maehle, Freuler, De Roon, Gosens; Pessina; Zapata, Muriel. Allenatore: Gasperini
Arbitro: Mariani di Aprilia.
In tv: 20.45, Sky Sport
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Juventus-Porto: Pirlo ha vinto anche senza Ronaldo ma ora chiede a lui la rimonta Champions
Il successo ottenuto di slancio sulla Lazio ha ridato ai bianconeri la fiducia per ottenere una vittoria che li porti ai quarti di finale
Forse solo il 3-0 contro il Barcellona al Camp Nou per la Juventus è stato più importante del 3-1 in rimonta contro la Lazio sabato sera. E in ogni caso le due partite sono legate da un filo nemmeno troppo sottile: quella vittoria di dicembre ha consentito alla squadra di Pirlo di arrivare prima nel girone di Champions e quindi di incrociare il Porto (diretta tv martedì alle 21 su Canale 5 e su Sky Sport Uno, canale 201 del satellite, canali 472 e 482 del digitale terrestre, e Sky Sport, canale 252 del satellite) l’avversario più debole agli ottavi; il successo ottenuto di slancio sulla squadra di Inzaghi ha invece ridato ai bianconeri la faccia giusta per completare un’altra rimonta, ancora più importante, domani sera contro i portoghesi, che hanno vinto 2-1 tre settimane fa.
Ronaldo torna naturalmente subito al centro di tutte le speranze, ma la scelta di farlo stare in panchina a riposare e la capacità della squadra di tirarsi fuori dai guai senza la propria stella (in campo al 69’ sul 3-1), è una botta di autostima notevole e inedita per il resto del gruppo e anche per il suo allenatore: priva di Cristiano la Juve aveva vinto solo a Kiev all’esordio europeo, aveva fatto brutta figura all’andata contro Messi e compagni e perso punti con Crotone, Verona, Benevento e anche Lazio, dato che il pareggio all’andata era arrivato dopo l’uscita del portoghese. C’è un futuro che si fa strada oltre Ronaldo, insomma. Ci sono giocatori che crescono a vista d’occhio come Federico Chiesa, autore del gol del 2-1 al Do Dragao che tiene viva la Juve in vista della sfida di domani: l’azzurro è il primo marcatore bianconero diverso da Cristiano in una sfida a eliminazione diretta da quando CR7 è alla Juve (7 gol per lui).
Non si tratta di un passaggio di testimone, ma di avere una Ronaldo-dipendenza meno accentuata — anche grazie al ritorno in grande stile di Morata dopo un virus debilitante — in modo da responsabilizzare di più il gruppo e, perché no, di stimolare pure l’enorme competitività di CR7, che sabato si è seduto per la prima volta in campionato in panchina allo Stadium con la faccia da duro: uno che non è abituato a rimanere giù dal palco, che non è molto attratto dall’idea di starsene a guardare gli altri, ma che è sempre in assetto da battaglia. Grazie a una felice intuizione, che ne ha esaltato la vocazione al trasformismo a volte un po’ esasperata, Pirlo ha scoperto anche risorse tecniche in parte inesplorate e per questo ancora più preziose, come Danilo utilizzato da mediano in un centrocampo in emergenza assoluta: peccato per la Juve che il brasiliano sia squalificato domani sera in Champions, anche se i ritorni in campo nel finale della sfida con la Lazio di Bonucci e Arthur, due fonti di gioco di cui Pirlo ha sentito la mancanza, autorizzano a pensare a qualche opzione in più in vista di una «gara che non possiamo sbagliare, perché è fondamentale per un obiettivo così importante per noi».
Dopo il possibile rigore su Ronaldo negato all’ultimo secondo a Oporto dall’ineffabile spagnolo Del Cerro Grande.E anche dopo la clamorosa svista di Massa e del Var Di Bello sul tocco di mano del laziale Hoedt sabato sera, la Juve si ritroverà domani l’olandese Kuipers, uno dei fischietti più esperti. Era lui l’arbitro della super rimonta di due anni fa sull’Atletico Madrid, con la tripletta segnata da CR7. Stavolta potrebbe bastare anche un solo gol, ma per il trasformista Pirlo sarà meglio non fare calcoli, dato la sua Juve non ha mai vinto 1-0 in tutta la stagione: anche i classici marchi di fabbrica cambiano.
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Roma, Mancini e basta. Fonseca: «Creiamo poco»
LEGGO (F. BALZANI) - Sul palco i Maneskin, sul campo Gianluca Mancini. La Roma suona il rock e si riprende momentaneamente il quarto posto in attesa di Inter-Atalanta di stasera. Lo fa a dire il vero senza acuti particolari contro il Genoa se si fa eccezione per il colpo di testa del difensore su angolo calciato da Pellegrini. Una rete arrivata alla mezz'ora del primo tempo di una partita bruttina aperta proprio con l'omaggio dello speaker alla band romanista vincitrice di Sanremo.
Poche le emozioni anche a causa della scarsa vena dei due attacchi. Da una parte l'ex Destro è stato pietrificato da Smalling, dall'altra Mayoral continua a far rimpiangere Dzeko che però non sarà a disposizione (salvo miracoli) nemmeno giovedì con lo Shakthar. Proprio l'impegno negli ottavi di Europa League ha convinto Fonseca a un ampio turn over. Fuori Spinazzola, Mkhitaryan e Villar mentre lo stesso Pellegrini (6° assist stagionale) è stato arretrato al posto dell'infortunato Veretout. Per fortuna c'era Mancini che ha segnato il quarto gol stagionale diventando il difensore centrale più prolifico in serie A.
A fine partita però Gianluca ha ammesso: «Non è stata una bella Roma, serve di più se vogliamo andare in Champions. Ci manca uno step per vincere con le grandi anche se alcune che voi definite piccole in realtà non lo sono. Il mio gol? Era regolare pure quello col Milan, come si salta senza braccia? Mica siamo pinguini». Autocritico anche Fonseca: «Il Genoa non ha avuto opportunità, ma noi abbiamo creato troppo poco. Non abbiamo giocato come normalmente facciamo. Siamo stati lenti, il Genoa si è abbassato ma possiamo fare meglio. Abbiamo fatto circolare la palla in maniera lenta, senza grande profondità anche perché alcuni giocatori erano stanchi. Dzeko? Nei prossimi giorni si allenerà con la squadra ma difficile possa esserci giovedì».
Quando Fonseca sarà chiamato a un nuovo esame per garantire alla Roma i quarti che rappresentano il miglior risultato della storia giallorossa da quando la coppa Uefa è diventata Europa League. Uno degli step che mancano a questa Roma.
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Originariamente Scritto da RIEMPITEMELO Visualizza Messaggiocerto se sei uno bravino nelle punizioni....hai come allenatore mihailovic e non gli chiedi neanche qualche consiglio specifico sei veramente un coglioneOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Verona-Milan, Sconcerti: i rossoneri resistono ma la Juve sembra superiore. Pirlo un alchimista
Atalanta e Inter camminano da due mesi alla stessa velocità, il Milan ha perso sei punti in 11 partite dalla Juventus, che è la squadra veramente in crescita
di Mario Sconcerti
Per capire quello che sta accadendo bisogna abbandonare i risultati di giornata e andare più lontano. Sono oltre due mesi che Atalanta e Inter camminano alla stessa velocità, punto dopo punto. Vuol dire che la migliore Inter della stagione non ha preso un punto all’Atalanta, ma anche che in 11 partite l’Atalanta non ha recuperato niente.
Prendiamo il Milan. La sua vittoria a Verona significa molto, soprattutto significa resistenza. Il Milan vince sempre in trasferta perché è eccezionale nel soffocare gli altri. Questo gli viene da avere una squadra corta e di buona qualità. Credo sia la squadra a cui sono stati via via tolti i giocatori più importanti, Bennacer, Calhanoglu, Ibrahimovic, toccando al minimo la differenza. È messa bene in campo, ogni giocatore, si occupa dei suoi metri quadri. E fa dare il minimo agli avversari. Ma in 11 partite il Milan ha perso 6 punti dalla Juve e 4 dall’Inter, entrambe con una partita in meno. Questi punteggi sono immarcabili in certe zone di classifica.
La parte sorprendente del nuovo anno è infatti la crescita della Juve. L’Inter la lasciamo a domani, oggi è la Juve la squadra che avanza. Se batte il Napoli nel recupero arriva addosso al Milan. Si è trovata una larghezza di visioni che le erano all’inizio negate. Sabato ha battuto la Lazio giocando senza Ronaldo e con un centrocampo quanto meno strano: Ramsey-Rabiot-Bernardeschi, nessuno di questi senza un ruolo corretto.
Pirlo più che un inventore sembra un alchimista, ma la sua Juve mi sembra superiore al Milan, che da troppo tempo perde troppe partite. E che 8 successi li ha costruiti segnando il primo gol su calcio da fermo, 7 rigori più Krunic. Non si scandalizzino i milanisti se qualcuno sottolinea il numero dei rigori. Va studiato perché è eccezionale. Non solo il numero assoluto, 16, ma soprattutto che agli avversari ne siano stati dati tre volte meno. So che non c’è dolo, ho studiato, ho controllato, tranquilli. È come vincere al totocalcio, ma questo migliora la vita non le
CorSera
PS: l'articolo online manca delle parole conclusive, è pubblicato così come si legge: https://www.corriere.it/sport/21_mar...180eb118.shtml...ma di noi
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Ormai la Juve non la ferma più nessuno..in piena corsa fino alla fine.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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John Elkann e il secolo dell’Avvocato: “Non avrebbe temuto il virus e sarebbe orgoglioso di Draghi”
Il 12 marzo 1921 nasceva Gianni Agnelli. Il nipote racconta: «Mio nonno era entusiasta e curioso. Aveva previsto le alleanze tra i produttori di auto. Stellantis è coerente con quella visione.
Il 12 marzo 1921 nasceva Gianni Agnelli. Il nipote racconta: «Mio nonno era entusiasta e curioso. Aveva previsto le alleanze tra i produttori di auto. Stellant…
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Anche dopo altre vittorie della Juve ho letto commenti simili...per poi ricadere nel temporale.
La questione è che senza continuità non si scalano le posizioni. L'Inter la continuità ce l'ha, la Juve no. Se alla prossima pareggi o perdi ti ritrovi da capo. Dovresti fare una serie di vittorie praticamente consecutive da qui alla fine e contestualmente l'Inter lasciare punti per strada...a me pare difficile....ma di noi
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioJohn Elkann e il secolo dell’Avvocato: “Non avrebbe temuto il virus e sarebbe orgoglioso di Draghi”
Il 12 marzo 1921 nasceva Gianni Agnelli. Il nipote racconta: «Mio nonno era entusiasta e curioso. Aveva previsto le alleanze tra i produttori di auto. Stellantis è coerente con quella visione.
Il 12 marzo 1921 nasceva Gianni Agnelli. Il nipote racconta: «Mio nonno era entusiasta e curioso. Aveva previsto le alleanze tra i produttori di auto. Stellant…
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Certamente l'Avvocato avrebbe approvato Draghi, visto che entrambi guardavano agli Usa e ad un certo concetto di economia e di impresa...e per quanto invece riguarda il calcio, Elkann lì dice che l'Avvocato avrebbe approvato un allenatore giovane come Pirlo...e forse è vero, d'altro canto se si doveva gettare il seme il tempo di farlo era questo per potersi trovare poi pronti più in là.
Invece non so se il calcio che prefigurano Andrea Agnelli e i presidenti degli altri grandi club sarebbe piaciuto a Gianni Agnelli: un calcio elitario, un calcio stile NBA, una lega europea chiusa, un calcio-spettacolo per pochi, dove polarizzare tutti gli interessi: l'Avvocato amava il calcio romantico, un calcio dove il merito sportivo era l'unica stella polare...per cui ridurre il calcio ad uno spettacolo televisivo, ad una lega di pochi, dove il tifoso diventa un mero spettatore armato di popcorn e coca cola, non credo sarebbe stato nella sua immaginazione....ma di noi
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La Juventus su 25 partite di campionato di questa stagione le strisce di vittorie migliori sono di appena 3 successi consecutivi ed è accaduto in sole due occasioni (le tre prime della sconfitta con l'inter e le tre successive fino alla sconfitta con il Napoli).
L'Inter ne ha fatto una da 8 vittorie di fila e quella attuale è a quota 6.
Oggi parlare di rimonta della Juve può essere considerato o un atto di fede o gufaggio.
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Il calendario e' favorevole all'Inter. L'Inter non ha le coppe. La rosa attuale (cioe' al netto degli infortuni) e' a favore dell'Inter. L'allenatore migliore lo ha l'Inter. Credo di aver detto tutto...I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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