Inter, un primato extralarge: Conte il democratico ha coinvolto l’intera rosa
Rilanciati anche Sanchez e Vidal: ormai manca solo Vecino. Suning sta valutando l’offerta da 250 milioni del fondo americano Fortress
Ne manca soltanto uno. Antonio Conte non ha mentito quando, dopo la sesta vittoria di fila, quella sul Parma, ha detto: «Sono un allenatore democratico, non regalo niente a nessuno e aspetto fino a un certo punto. Tutti sanno benissimo che abbiamo un’idea: il singolo viene dopo e viene esaltato solo dal lavoro di squadra. Se vogliono andare d’accordo con me devono capire questo». Alle parole seguono i fatti. Nell’Inter c’è soltanto un giocatore a non aver mai visto il campo: Matias Vecino. L’uruguaiano non gioca dal 9 luglio, venti minuti contro il Verona, da allora non è riuscito più a scendere in campo, non per scelta del tecnico ma per una serie di irrisolti guai fisici. Il centrocampista è l’ultima figurina che manca a Conte per completare l’album nerazzurro. Già da un po’ è tornato in panchina e prima o poi il tecnico gli darà spazio.
Lo spogliatoio dell’Inter sa di potersi fidare dell’allenatore: non fa preferenze, non boccia, sceglie secondo necessità. Il caso di Alexis Sanchez è emblematico. Il cileno ha attraversato un periodo difficile, davanti ha giocatori come Lukaku e Lautaro, ma si è messo in coda, è riemerso.
L’Inter extralarge è nata così, un po’ per necessità dettate da mercati bloccati, un po’ per le convinzioni di Conte, uno senza figli e figliastri, un po’ perché il tecnico ha intrapreso la via del dialogo. Decide lui, ma parla molto con il gruppo, fa sentire tutti importanti, nessuno escluso.
Dopo aver recuperato alla causa Perisic, essere riuscito a inserire Eriksen, ora sta lavorando su Vidal. Il centrocampista cileno è stato a lungo inseguito dal tecnico che finalmente in estate l’ha avuto. L’impatto però è stato al di sotto delle attese. Frenato da guai fisici, Vidal seguendo i consigli dell’allenatore sta imparando a gestirsi, a lavorare su recupero e mantenimento, perché gli anni passano per tutti. Una mezzoretta a Parma, tornerà buono da qui alla fine, magari già nella partita di lunedì contro l’Atalanta.
Fatti salvi infortuni e squalifiche, nelle ultime giornate Conte ha cambiato pochissimo, un giocatore a partita al massimo. Le sostituzioni però sono vitali, lo ha sempre detto. In prospettiva un altro da recuperare è Stefano Sensi, anche lui in panchina a Parma. Ha giocato pochissimo per noie muscolari, certe gare però è in grado di cambiarle.
In campo l’Inter viaggia forte e anche fuori la proprietà si dà da fare per cercare una soluzione quanto prima. Restano tre i fondi interessati all’acquisto del club o di una parte delle quote: gli inglesi di Bc Partners, gli americani di Fortress e gli arabi di Pif. Suning ha sempre detto di voler vendere solo una quota di minoranza (circa il 30 per cento) e a più riprese ha ribadito che onorerà gli impegni finanziari del 2021, per questo potrebbe accettare la proposta di Fortress che avrebbe offerto 250 milioni (in due rate sotto forma di finanziamenti ibridi). La famiglia Zhang potrebbe così mantenere il controllo del club e chiudere il campionato, magari con lo scudetto al petto. La trattativa è bene avviata, queste settimane sono decisive, dentro e fuori dal campo.
CorSera
Rilanciati anche Sanchez e Vidal: ormai manca solo Vecino. Suning sta valutando l’offerta da 250 milioni del fondo americano Fortress
Ne manca soltanto uno. Antonio Conte non ha mentito quando, dopo la sesta vittoria di fila, quella sul Parma, ha detto: «Sono un allenatore democratico, non regalo niente a nessuno e aspetto fino a un certo punto. Tutti sanno benissimo che abbiamo un’idea: il singolo viene dopo e viene esaltato solo dal lavoro di squadra. Se vogliono andare d’accordo con me devono capire questo». Alle parole seguono i fatti. Nell’Inter c’è soltanto un giocatore a non aver mai visto il campo: Matias Vecino. L’uruguaiano non gioca dal 9 luglio, venti minuti contro il Verona, da allora non è riuscito più a scendere in campo, non per scelta del tecnico ma per una serie di irrisolti guai fisici. Il centrocampista è l’ultima figurina che manca a Conte per completare l’album nerazzurro. Già da un po’ è tornato in panchina e prima o poi il tecnico gli darà spazio.
Lo spogliatoio dell’Inter sa di potersi fidare dell’allenatore: non fa preferenze, non boccia, sceglie secondo necessità. Il caso di Alexis Sanchez è emblematico. Il cileno ha attraversato un periodo difficile, davanti ha giocatori come Lukaku e Lautaro, ma si è messo in coda, è riemerso.
L’Inter extralarge è nata così, un po’ per necessità dettate da mercati bloccati, un po’ per le convinzioni di Conte, uno senza figli e figliastri, un po’ perché il tecnico ha intrapreso la via del dialogo. Decide lui, ma parla molto con il gruppo, fa sentire tutti importanti, nessuno escluso.
Dopo aver recuperato alla causa Perisic, essere riuscito a inserire Eriksen, ora sta lavorando su Vidal. Il centrocampista cileno è stato a lungo inseguito dal tecnico che finalmente in estate l’ha avuto. L’impatto però è stato al di sotto delle attese. Frenato da guai fisici, Vidal seguendo i consigli dell’allenatore sta imparando a gestirsi, a lavorare su recupero e mantenimento, perché gli anni passano per tutti. Una mezzoretta a Parma, tornerà buono da qui alla fine, magari già nella partita di lunedì contro l’Atalanta.
Fatti salvi infortuni e squalifiche, nelle ultime giornate Conte ha cambiato pochissimo, un giocatore a partita al massimo. Le sostituzioni però sono vitali, lo ha sempre detto. In prospettiva un altro da recuperare è Stefano Sensi, anche lui in panchina a Parma. Ha giocato pochissimo per noie muscolari, certe gare però è in grado di cambiarle.
In campo l’Inter viaggia forte e anche fuori la proprietà si dà da fare per cercare una soluzione quanto prima. Restano tre i fondi interessati all’acquisto del club o di una parte delle quote: gli inglesi di Bc Partners, gli americani di Fortress e gli arabi di Pif. Suning ha sempre detto di voler vendere solo una quota di minoranza (circa il 30 per cento) e a più riprese ha ribadito che onorerà gli impegni finanziari del 2021, per questo potrebbe accettare la proposta di Fortress che avrebbe offerto 250 milioni (in due rate sotto forma di finanziamenti ibridi). La famiglia Zhang potrebbe così mantenere il controllo del club e chiudere il campionato, magari con lo scudetto al petto. La trattativa è bene avviata, queste settimane sono decisive, dentro e fuori dal campo.
CorSera
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