Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    • Paradiso Scampia
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    Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
    Ma il merito dei pochi infortuni a chi va attribuito?
    Età media, preparazione, terreno di allenamento e di gioco, numero di partite.
    Fortuna pure.
    Originariamente Scritto da BLOOD black
    per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
      Lol torres sta volando

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      Originariamente Scritto da Pesca
      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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        Lazio-Torino, quando si gioca? La Asl blocca i granata ma la Lega non rinvia: nuovo caso Juve-Napoli

        Tra i granata 8 positivi, l'Asl di Torino conferma la linea del rigore: «La squadra in quarantena fino alla mezzanotte di martedì». I dubbi di Dal Pino: «Da valutare l'atteggiamento della Asl»

        La Asl di Torino, lunedì pomeriggio, ha comunicato ufficialmente alla Lega che i granata non potranno lasciare la città fino alle 24 di oggi. Ma Lazio-Toro è tecnicamente ancora in calendario (fischio d’inizio alle 18.30), visto che fino a lunedì sera non erano arrivate indicazioni diverse dalla stessa Lega (riunione fiume, piuttosto burrascosa). Martedì, in mattinata, il bivio: rinvio o nuovo caso Juve-Napoli. Ma l’impressione è che prevarrà la seconda strada, avallata pare da gran parte dei club di A.

        Un vero giallo, dunque, eppure la mail dell’Autorità Sanitaria sembrava portare all’automatico e motivato spostamento della gara (si era parlato del 7 aprile come eventuale data), proprio in virtù di ciò che è già successo con Juve e Napoli. Situazione che potrebbe quindi ripetersi pari pari: arbitro e Lazio all’Olimpico, il Toro no, appunto perché «bloccato» dalla Asl. E allora: 3-0 a tavolino, un punto di penalizzazione per i granata e poi tutti però in tribunale, dove ai tempi il Napoli ha «trionfato»; bianconeri e banda Gattuso si rivedranno infatti in campo il 17 marzo.


        Ancora lunedì, come dicevamo, la Asl aveva ribadito il divieto alla squadra granata di ogni tipo di spostamento se non casa-Filadelfia e viceversa, fino alla mezzanotte di oggi. Isolamento imposto martedì scorso, in seguito a un focolaio-Covid che ha via via coinvolto 8 giocatori, un medico e un collaboratore della società, oltre ad alcuni familiari dei ragazzi: situazione particolarmente insidiosa per le incertezze generali legate alla variante inglese. Lunedì nuovo giro di tamponi (tutti negativi quelli svolti sabato), oggi in mattinata i risultati: nel caso di tamponi ancora una volta «immacolati», potrebbe scattare il via libera agli allenamenti in gruppo.

        Così il presidente della Lega Paolo Dal Pino, intervenuto lunedì pomeriggio a «La politica nel pallone» su Rai Gr Parlamento: «Lazio-Torino? Il nostro orientamento è sempre stato quello di giocare. Se la Asl ha però un atteggiamento estremamente duro e restrittivo, dobbiamo valutare sulla base di quella che purtroppo è stata la decisione del Collegio di Garanzia dello sport, che su Juve-Napoli ha creato un precedente di giurisprudenza». Ecco perché una volta incassata in via ufficiale la posizione della Asl, sembrava automatico lo spostamento della gara. Subito tramontata, invece, l’ipotesi di un rinvio di 24 ore, visto che la Lazio tornerà in campo già sabato sera, a Torino, contro la Juventus.

        CorSera
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Inter, Brozovic con Eriksen e Barella. A metà campo il tesoro di Conte

          Il primo posto in classifica non porta solo la firma di Lukaku e Lautaro Martinez, il tecnico nerazzurro ha svoltato quando ha trovato la formula giusta in mediana

          Il problema della Juventus, s'è detto e scritto, è il centrocampo. Il centrocampo è anche il problema delle avversarie dell'Inter. Se i nerazzurri hanno vinto 6 delle ultime 7 gare, e tutte le ultime 9 giocate a San Siro, è merito di un'armonia di squadra in cui un ruolo centrale lo ha la mediana. Nel nuovo assetto varato da Antonio Conte, al fianco del regista Marcelo Brozovic giocano come mezzali Nicolò Barella, instancabile recuperatore di palloni, e Christian Eriksen, playmaker aggiunto, decentrato sul centro-sinistra del campo. Una formazione armoniosa e solida, capace di portare l'Inter sul tetto del campionato, suggerita dalla necessità.

          Fare di necessità virtù

          A spingere per l'impiego come titolare di Eriksen, poi rivelatosi prezioso, sono stati due fattori avversi. Anzitutto la crisi economica generata dal Covid, che ha depresso il mercato dei calciatori e ha stoppato l'ipotesi di cessione del danese, che per un anno intero Antonio Conte aveva bocciato come poco funzionale al proprio progetto tecnico. In secondo luogo, ha influito l'infortunio muscolare di Arturo Vidal, che l'allenatore leccese aveva invece fortemente voluto in squadra. Risultato: schierato vicino a Brozovic, Eriksen riesce a esprimere le proprie doti di palleggiatore, toglie pressione avversaria dal croato e ha più libertà di movimento rispetto a quando Conte provò a farlo giocare trequartista, preda del pressing avversario.


          Il Brozo rinato

          Chi davvero ha giovato dell'impiego di Eriksen in mediana è stato proprio Epic Brozo, paladino dello spogliatoio e del tifo interista. Annullato Brozovic, scompare l'Inter. Lo dimostrò con perfidia tattica Maurizio Sarri nella doppia sfida fra Inter e Juve in campionato la scorsa stagione: Bentancur a uomo sul play nerazzurro e gara vinta. Grazie alle sponde e le idee di Eriksen, Brozovic ha la possibilità di svariare, disegnare geometrie, servire palloni preziosi alle punte e ... correre. Che poi è quello che più gli piace fare. Il numero 77 dell'Inter in questa stagione ha numeri impressionanti. Con 6 palle gol servite ai compagni, è alla sesta posizione della classifica degli assistmen in Serie A. Ed è il giocatore che in campionato ha percorso più chilometri, davanti a Thorsby e Rog, in un ranking tutto dominato da centrocampisti.


          Nel nome di Barella

          Fra i 15 giocatori di Serie A per strada macinata in campo, alla nona posizione, c'è Nicolò Barella. Il 23enne sardo, che molti tifosi interisti vorrebbero come prossimo capitano dopo Handanovic, è presente anche nella classifica dei passaggi chiave, sempre al nono posto, fra Zaccagni e Hakimi. Se l'amalgamarsi di Eriksen alla trama tattica di Conte è stata una bella sorpresa, Barella è invece il prototipo della mezzala ideale nel gioco dell'ex ct. Instancabile recuperatore di palloni, furioso e preciso negli inserimenti, pericoloso nel tiro da fuori e intelligentissimo nel servire i compagni. Fra gli ex centrocampisti italiani più forti è una gara ad accostarsi a Barella, per spirito e caratteristiche. Lo stesso Conte ha detto: "Mi ricorda me da giocatore, ma più forte". Nicola Berti, eroe del tifo nerazzurro, ha rilanciato: "Ha le mie stesse iniziali, NB. Lo adoravo già ai tempi del Cagliari. Sarei andato sotto la sede dell'Inter a protestare, se non lo avessimo preso".

          Il primo posto in classifica non porta solo la firma di Lukaku e Lautaro Martinez, il tecnico nerazzurro ha svoltato quando ha trovato la formula giusta in med…
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            Pirlo e una Juve in affanno, l'esperienza e quei conti che non tornano

            Il tecnico ha spiegato il pari di Verona con la mancanza di giocatori di personalità, ma i numeri di chi era in campo al Bentegodi gli danno torto. Negli ultimi tempi il tecnico ha accantonato i giovani


            Nell'anticipo di martedì sera contro lo Spezia, Pirlo riavrà, se non gli infortunati, almeno Danilo, il giocatore più utilizzato in questa stagione e dunque, evidentemente, quello di cui si fida di più: in questo modo non dovrà rivedere tatticamente la squadra (il 3-5-2 di Verona è stato una scelta obbligata dalle circostanze), adattare giocatori, improvvisare un copione. E ritroverà anche una certa dose di esperienza e personalità: secondo l'allenatore la Juve al Bentegodi ne era carente ed è stata propria questa carenza a determinare il risultato negativo. L'ha spiegata così: "Mancavano giocatori di esperienza, c'erano tanti giovani e quindi pochi che si facevano sentire e capivano il momento della partita. Infatti ho chiesto a Cristiano e ad Alex di farsi sentire, però purtroppo ce n'erano troppo pochi".

            Juve senza esperienza? I numeri dicono l'opposto

            È stata un'affermazione sorprendente, perché la Juventus sabato sera surclassava il Verona non soltanto in termini di valore della rosa ma soprattutto di esperienza, maturità e abitudine a impegni ad alto livello. La valutazione di mercato di un calciatore e il suo stipendio sono elementi che possono servire a "pesare" una squadra, ma si tratta tutto sommato di dati aleatori, non matematicamente oggettivi. E quindi non li prendiamo in considerazione. Ma se l'esperienza si misura con i minuti passati in campo, Pirlo ha campato per aria i suoi concetti. Al netto delle pesantissime assenze che stanno condizionando il rendimento della Juventus, che ha in ogni caso la panchina di gran lunga più lussuosa della serie A, a Verona i bianconeri hanno infatti mandato in campo una formazione più vecchia di quella dell'Hellas (26,6 anni di media contro 25,8), anche se poi Juric ha potuto contare su due cambi di lungo corso, il 34enne Veloso e il 30enne Lazovic (ma anche sul 22enne Vieira), Pirlo no. I sedici gialloblù scesi in campo assommavano complessivamente 1.772 presenze in campionati di prima divisione, una media di 110 a testa. I tredici bianconeri 2.489 e quindi ben 191 cadauno, calcolando anche le due presenze di Di Pardo, che ha giocando appena un paio di minuti.


            Dodici nazionali in campo (contro due)

            Tutti i giocatori della Juventus, a parte Di Pardo, fanno parte in pianta stabile delle rispettive nazionali, la maggior parte dei quali come titolari fissi. Nel Verona solamente Barak e, saltuariamente, Lasagna. Il più giovane della Juve era Kulusevski, che ha già 60 partite in serie A, 8 nella Svezia e un anno in meno del veronese Ilic, 17 presenze nella prima divisione serba e 18 in quella italiana. Il difensore meno esperto di Pirlo è Demiral, 48 partite tra Italia e Turchia e 19 in nazionale. Quello di Juric è Lovato, due anni in meno e 19 apparizioni in serie A. Nell'Hellas nessun titolare aveva più di duecento partite in serie A, nella Juve invece cinque. Rigirando, scorporando, maneggiando tutti i dati, non si nota dunque nessun tipo di carenza della Juventus in termini di esperienza, tanto meno per gestire una gara di difficoltà ordinaria come quella in casa di una squadra di metà classifica. A ben vedere, sul piano dell'esperienza pura l'unico confronto sbilanciato a favore del Verona è stato quello tra i due allenatori, visto che Juric è al settimo campionato in panchina e Pirlo solamente al primo.

            I giovani in anticamera

            Dopo tutto, Pirlo ha scelto consapevolmente di non fidarsi dei giovani che ha portato con sé per colmare le sette assenze che hanno decimato la rosa della prima squadra. Da qualche tempo ha accantonato anche Frabotta, che pure sembrava in crescita, ma nulla ha chiesto nemmeno ai ragazzi più strombazzati come Fagioli, che aveva esordito in serie A qualche giorno prima contro il Crotone, che Pirlo ha riempito di elogi ("Ha il calcio nella testa") ma cui però non si è sentito di dare fiducia. Idem per Dragusin, probabilmente il più promettente di tutti, già impiegato come terzino destro in Coppa Italia ma trascurato al Bentegodi, dove avrebbe potuto ricoprire lo stesso ruolo. In panchina c'era anche il francese Aké, 18 apparizioni in Ligue1 con il Marsiglia: non proprio uno sprovveduto. Per ora, però, Pirlo i giovani preferisce impiegarli in partite di poco conto: lo ha fatto in Coppa Italia contro Genoa e Spal, imbottite a loro volta di ragazzi e seconde linee, oppure, come nel caso di Fagioli, in campionato ma solo a risultato già acquisito, mentre all'estero anche per le big è ormai la norma affidarsi a elementi del 2000, se non addirittura più giovani, senza spaventarsi per la loro giovinezza.

            Il tecnico ha spiegato il pari di Verona con la mancanza di giocatori di personalità, ma i numeri di chi era in campo al Bentegodi gli danno torto. Negl…
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                Per Lazio-Torino e Juve-Spezia il "domani" vuol dire stasera.
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                  le solite cagate all'italiana, il torino recupererà le sue 2 partite coi giocatori tutti presenti e allenati, in barba alle squadre che hanno avuto positivi e non li hanno fatti giocare ed allenare. cairo deve sprofondare in serie b e chiudere quel giornale da culo che si ritrova. e la Lazio invece di nuovo col calendario compresso pure se stiamo fuori dalle coppe.
                  Winners are simply willing to do what losers won't.




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                    Era meglio dare il rinvio, così non si perde tempo coi tribunali. Se hanno dato ragione al Napoli con 2 positivi, figuriamoci al Torino con 8.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
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                      Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggio
                      le solite cagate all'italiana, il torino recupererà le sue 2 partite coi giocatori tutti presenti e allenati, in barba alle squadre che hanno avuto positivi e non li hanno fatti giocare ed allenare. cairo deve sprofondare in serie b e chiudere quel giornale da culo che si ritrova. e la Lazio invece di nuovo col calendario compresso pure se stiamo fuori dalle coppe.
                      eh ma è lotito quello che è mafioso con poteri ehehe mica cairo e dela....
                      Originariamente Scritto da Pesca
                      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                      • ottantino
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Era meglio dare il rinvio, così non si perde tempo coi tribunali. Se hanno dato ragione al Napoli con 2 positivi, figuriamoci al Torino con 8.
                        non solo si perde tempo, ma buttano pure soldi per aprire e chiudere un processo, pagati gli arbitri che vengono a Roma, la Lazio prepara gli spostamenti etc etc

                        Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                        eh ma è lotito quello che è mafioso con poteri ehehe mica cairo e dela....
                        capito cosa tocca sentire.

                        l'articolo che ha postato ieri Sean è riportato dal corriere della sera (cairo) che l'ha preso dal Domani (de benedetti, giornale stampato e distribuito da cairo) che di solito parla solo di politica e ieri in prima pagina ha fatto l'articolo sul caso tamponi con titolo 'I guai di lotito' alla vigilia di Lazio - torino, e tutte e 3 le prime pagine dedicate a sta cosa, stranamente de benedetti sta investendo capitali in la7 (cairo). devono andare tutti a cagare.

                        ricordo sempre che la procura si è dovuta muovere perchè la gds ha fatto i titoli, questo vuol dire che si muove sotto comando perchè basta non scrivere nulla sui giornali e nessuno dice niente.
                        Winners are simply willing to do what losers won't.




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                        • CRI PV
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                          Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggio
                          le solite cagate all'italiana, il torino recupererà le sue 2 partite coi giocatori tutti presenti e allenati, in barba alle squadre che hanno avuto positivi e non li hanno fatti giocare ed allenare. cairo deve sprofondare in serie b e chiudere quel giornale da culo che si ritrova. e la Lazio invece di nuovo col calendario compresso pure se stiamo fuori dalle coppe.
                          Era abbastanza scontato dopo la sentenza della figc

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                          • germanomosconi
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                            purtroppo è tutta colpa del Napoli e di quel pagliaccio di DeLa che ha fatto lo splendido a suo tempo
                            Originariamente Scritto da Marco pl
                            i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                            Originariamente Scritto da master wallace
                            IO? Mai masturbato.
                            Originariamente Scritto da master wallace
                            Io sono drogato..

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              • In piedi tra le rovine
                              • Send PM

                              Il Mattino - De Laurentiis chiede un'altra data per Juve-Napoli, si aspetta il ritorno col Porto?

                              Manca ancora l'ufficialità, ma Juventus-Napoli dovrebbe essere recuperata mercoledì 17 marzo alle 18.45. Il condizionale è d'obbligo, perché secondo quanto scrive oggi Il Mattino gli Azzurri hanno chiesto un'altra data per il recupero della sfida rinviata lo scorso 4 ottobre per i casi Covid all'interno del gruppo di Gattuso. Questo per evitare di affrontare nella stessa settimana, quella dal 14 al 21 marzo, di seguito Milan, Juventus e Roma. De Laurentiis vorrebbe aspettare la sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra i bianconeri e il Porto, se la Juve dovesse ribaltare la situazione e accedere ai quarti di finale sarebbe però difficile trovare una data alternativa.


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                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
                                • 119985
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                                Si moltiplicano i casi surreali, questo perchè non c'è un vero e forte governo del calcio e qua ormai decidono i presidenti sulla convenienza del momento, guardando ovviamente alle cosucce proprie...ed ecco che per sapere quando finalmente si potrà avere la classifica senza asterisco tocca aspettare De Laurentiis...d'altro canto il Coni gli ha dato ragione e si sente di fare per tutti come gli pare.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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