Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • marcu9
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    • May 2009
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    Il calcio in lutto: morto Mauro Bellugi, la sua battaglia aveva commosso tutti.

    Il mondo del calcio piange Mauro Bellugi. L'ex calciatore di Inter, Bologna, Napoli e Pistoiese aveva 71 anni, compiuti il 7 febbraio. Recentemente aveva subito l'amputazione di entrambe le gambe come conseguenza del Covid-19 la sua storia aveva commosso tutti per la forza d'animo con cui aveva affrontato il dramma dopo i primi momenti di sconforto. "Il covid ha aggravato una mia malattia del sangue preesistente. Io non ho voglia di morire".





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    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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    • Virulogo.88
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      Cavolo dispiace, doveva avere proprio una brutta malattia

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      Originariamente Scritto da Pesca
      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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      • sylvester
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        • Dec 2004
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        Mi dispiace tantissimo...
        Negli ultimi anni lo seguivo su Italia7gold e seppur interista mi stava simpaticissimo.
        Un vero sportivo.
        RIP.









        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

        (L. Pirandello)

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        • Steel77
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          Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
          Mi dispiace tantissimo...
          Negli ultimi anni lo seguivo su Italia7gold e seppur interista mi stava simpaticissimo.
          Un vero sportivo.
          RIP.
          idem

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          • Sean
            Csar
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            • In piedi tra le rovine
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            Lazio batte Sampdoria 1-0 e risale per il momento al quarto posto.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • marcu9
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              Andrea Cossu, incidente sulla statale 554: l’ex Cagliari in ospedale con codice rosso.

              Ha riportato diverse fratture ma non sarebbe in pericolo di vita: lo schianto con la sua Porsche a Selargius, sarebbe stato sbalzato fuori.



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              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              • Sean
                Csar
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                Derby Milan-Inter, formazioni e dove vederla: Ibrahimovic contro Lukaku, è la resa dei conti

                I rossoneri rincorrono, sono a -1: Pioli punta sul talento giovane di Tonali al posto di Bennacer. Conte si affida alla classe di Eriksen nel cuore del centrocampo


                Qui Milan


                Mente fredda e cuore caldo, chiede Stefano Pioli. Il suo Milan, alla vigilia del derby scudetto che potrebbe segnare la stagione, lo vuole così. Il senso è chiaro: l’Inter è forte, più forte, quindi oggi serviranno grinta e determinazione ma anche calma e lucidità. Il piano è sensato, il guaio è che nelle ultime due partite non s’è vista né la mente fredda né il cuore caldo. Dopo la tremenda batosta di La Spezia ci si attendeva una reazione netta in Europa League in casa della non irresistibile Stella Rossa, invece è arrivato un pareggio beffa che costringerà i rossoneri a giocarsi gli ottavi giovedì in una partita verissima. Proprio quello che non ci voleva, visto che giusto due giorni dopo ci sarà la trasferta in casa della Roma, altro duello chiave.

                Fa bene Pioli a provare a scaricare la tensione, ribadendo che «non sarà una gara decisiva», ma è evidente che il Diavolo si trovi di fronte al primo vero snodo cruciale della stagione. Perdendo, l’Inter andrebbe in fuga a +4 e a quel punto per riacchiappare i nerazzurri, che peraltro giocano solo il campionato, servirebbe un’impresa. Vero che l’obiettivo del Milan non è mai stato lo scudetto, ma il margine sulla quinta in classifica rischia di assottigliarsi: dietro corrono, nessuno vuole rinunciare ai quattrini della Champions e tutti lotteranno fino all’ultimo per entrare fra i primi quattro posti. Per riuscirci, i rossoneri dovranno ritrovare al più presto quell’entusiasmo e quella leggerezza che avevano fatto la differenza per 21 giornate consecutive.

                Osservando la classifica, vien da dire che un pari al Milan potrebbe andare benone. Per due ragioni: consentirebbe di mantenere l’Inter a tiro e in più peserebbe non poco nel meccanismo degli scontri diretti, dopo la vittoria dell’andata. In caso di eventuale arrivo a pari punti, farebbe la differenza. «Noi però dovremo giocare per vincere, se puntassimo al pari saremmo più vicini alla sconfitta» spiega il tecnico rossonero, che dovrà fare a meno dell’infortunato Bennacer, sostituito da Tonali: per Sandrino, fin qui troppo scolastico, è la grande occasione. Davanti, con Manduzkic di nuovo fermato dai muscoli, spazio a Ibrahimovic. «Fra lui e Lukaku non ho dubbi, scelgo tutta la vita il mio Zlatan» giura Pioli.

                Chi gli sta accanto ogni giorno, assicura che lo svedese è carico più che mai. E che da giorni, in allenamento, negli spogliatoi, ai suoi compagni continua a ripetere: dobbiamo vincere a tutti i costi. Il derby di Coppa Italia è una ferita aperta. Ma per lui di più. Vuole la sua rivincita. E farà di tutto per averla.

                Qui Inter

                Prima il silenzio per Bellugi, poi il canto. Il derby per l’Inter è un’occasione doppia: per la prima fuga e per staccare il Milan. Nella sua carriera Conte con i rossoneri si è sempre incrociato nei momenti cruciali. Da giocatore ci ha perso la finale di Champions League a Manchester, da allenatore gli ha scucito lo scudetto nel suo primo anno alla Juventus.

                Il derby scudetto arriva non lontano dal Festival di Sanremo, dove Ibra è atteso protagonista e dove Conte mai avrebbe mandato Lukaku: «C’è da cantare prima a San Siro». I due centravanti hanno un conto aperto. Lo scontro in Coppa Italia e la classifica cannonieri dove, per ora comanda il belga con 16 reti, contro le 14 del rossonero. Conte prova ad abbassare la tensione, «non vedo perché dovrebbe essere un derby nervoso e con situazioni che possono nuocere alla squadra». Lukaku al Milan ha sempre segnato, Ibrahimovic anche da quando è tornato. «Ibra è forte, ma non è detto faccia gol anche stavolta», esorcizza Conte.

                Al 174° derby di serie A, l’Inter arriva meglio, sull’onda di tre vittorie e dopo aver scansato ostacoli pericolosi. «Non dimentico che prima di Fiorentina e Lazio in tanti si chiedevano a quanti punti di distacco dal Milan saremmo arrivati al derby. Siamo arrivati davanti, in tanti pensavano sarebbe invece potuta essere la botta finale per noi». Vincere significa allungare sul gruppo e scattare verso lo scudetto, guardando avanti e lasciandosi alle spalle, almeno per un po’, le turbolenze societarie. Di certo ritrovarsi a vivere un derby scudetto «penso sia una bella soddisfazione per Milano, dopo tanti anni. Però poi lo devi vincere, per una questione di autostima e, soprattutto, di classifica».

                L’Inter per la prima settimana può sfruttare il vantaggio di non aver avuto le coppe, ma la squadra di Conte era uscita vittoriosa pure con Fiorentina e Lazio, quando di tempo per recuperare ne aveva avuto ben poco per via della Coppa Italia. La squadra è diventata cosciente della sua forza, l’allenatore è la garanzia: ripara dalle burrasche esterne e ha reso la truppa affamata di titoli, come lui. Nell’Inter con il miglior attacco della serie A e con una difesa tornata solida, una sola rete incassata nelle ultime cinque partite di campionato, ha iniziato a cantare pure Eriksen, giustiziere del Milan in Coppa Italia e confermato di nuovo titolare. «Quando hai una classifica che ti sorride devi essere ancora più carico», sottolinea Conte. Per poter cantare a squarciagola e correre verso lo scudetto.


                Probabili formazioni
                Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Tonali; Saelemaekers, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic
                Inter (3-5-2): Handanovic; Skrinar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Lautaro
                Arbitro: Doveri
                Tv: ore 15 Dazn

                CorSera
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Sean
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                  Milan-Inter: Ibrahimovic più classico, Lukaku la forza dello squilibrio

                  Lo svedese ha più malizia. Lukaku ha una forza ingenua. Nella storia resteranno entrambi, ma Ibra nel tempo è alla stessa altezza di Messi e Ronaldo. Nel corridoio di oggi forse pesa più Lukaku

                  di Mario Sconcerti

                  Ibrahimovic è apparso prima giocatore, poi grande attaccante. Lukaku ha subito segnato di più ma non ha mai avuto un buon rapporto con la tecnica. Non è facile confrontare due giocatori contemporanei con una forte differenza di età, 12 anni sono un’intera esistenza sul campo.

                  Forse la prima buona idea è vedere cosa aveva fatto Ibrahimovic all’età attuale di Lukaku. Aveva segnato 106 reti in quattro squadre diverse, Malmoe, Ajax, Juventus, Inter, vincendo campionati dovunque avesse giocato. Lukaku di gol ne ha segnati 169 e ha giocato in sei squadre, Anderlecht, Chelsea, West Bromwich, Everton, Manchester United, un solo campionato vinto con la squadra belga.


                  Significa che i gol di Lukaku hanno pesato meno pur essendo tanti di più di quelli di Ibrahimovic. Secondo questa piccola aritmetica questo fa di lui un grande centravanti, non ancora un fuoriclasse. Il fuoriclasse è quello che determina con la propria presenza, costruisce squadre da solo. Ibra ha sempre portato una differenza definitiva, Lukaku non ancora.

                  Andando avanti si scopre che Ibrahimovic ha segnato molto di più nella seconda parte della sua storia, 113 reti in quattro campionati al Psg, 42 in due stagioni al Milan. Via via che l’età ne rallentava il bisogno di muoversi, cresceva la sua attitudine al gol. Oggi è quello che non è mai stato, un centravanti puro. All’Inter in quel ruolo aveva Crespo, Cruz, Suazo, perfino Adriano e Balotelli. Altri tempi.

                  Lukaku è oggi al centro della propria forza, può fare in questi anni quello che Ibrahimovic ha fatto da giovane. Quando è dentro la partita, e succede spesso, è immarcabile. Come cercare di fermarlo è uno degli argomenti più discussi tra i difensori di serie A. Nella prima stagione si propendeva a stargli addosso, marcarlo stretto, poi si è capito che era quello che Lukaku cercava.

                  Perché lui non supera l’avversario, lo sposta col braccio come fosse un cucchiaio laterale. In questo è unico. Così adesso sta crescendo la corrente secondo cui bisogna stargli a un metro di distanza, per evitare la sua forza diretta e cercare di capirne la direzione quando allunga la palla. Nessuno pensa più nemmeno ad anticiparlo. Lukaku si appiattisce sulla palla e la fa scomparire. Dovresti spostarlo per vederla, ma l’impossibile è esattamente quello.

                  Ibrahimovic è più marcabile perché è un giocatore classico, ha movimenti solidi ma consueti. Lukaku parte dalla fascia o ti aspetta in area, questo comporta due modi opposti di essere marcato che richiederebbero più difensori con caratteristiche diverse. Lukaku vive su uno squilibrio, la potenza che produce tende ad allungarne gioco, a limitarne la geometria. Ma è la sua diversità. Forse in questi anni, la sua unicità. Ibrahimovic è più vasto, ha più scritture. Ha anche più astuzia, malizia. Lukaku ha una forza ingenua. Nella storia resteranno entrambi, ma Ibra nel tempo è alla stessa altezza di Messi e Ronaldo. Nel corridoio di oggi forse pesa più Lukaku, che vale più schemi, più movimenti. Ibra è il leader, Lukaku è forza produttiva, è davvero in parte il gigante buono che si nasconde il mondo. Ibra ha una dose di perfidia che traduce in gioco. Lukaku va avanti, adora i muri perché gli consentono la cosa che sa fare meglio, buttarli giù a spallate.

                  CorSera
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                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Sean
                    Csar
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                    • In piedi tra le rovine
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                    Atalanta-Napoli, formazioni e dove vederla: azzurri in emergenza ma Koulibaly parte in panchina

                    Gattuso si gioca la Champions senza i suoi uomini migliori, il senegalese almeno è guarito dal Covid

                    La speranza di Gattuso è che tutto ricominci con l’Atalanta, la squadra che il Napoli ha battuto largamente all’andata, ai tempi in cui la zona Champions pareva l’obiettivo minimo. L’avversario contro il quale Osimhen, l’acquisto da 70 milioni, segnò il suo primo gol. Ed è questo l’unico appiglio a cui l’allenatore può aggrapparsi nel momento più sconfortante della sua gestione. C’è tutto un mondo di tenebre dalla sfida di ottobre a Fuorigrotta a quella di oggi a Bergamo, dove Rino arriva nelle condizioni peggiori, senza uomini e con un preoccupante diario di bordo: 11 sconfitte stagionali (7 tra gennaio e febbraio), la squadra scarica e afflitta dalle assenze. I numeri recenti sono assai tristi, ma la classifica corta autorizza ancora il Napoli a sperare. Il quarto posto è lì, e quello con l’Atalanta è il più classico degli scontri diretti.

                    La squadra di Gasperini ha eliminato i partenopei dalla Coppa Italia (a Bergamo due settimane fa) ed è impegnata ancora su tre fronti. Mercoledì dovrà affrontare la storica partita di Champions contro il Real Madrid. Con la testa è già in Europa? Pensiero che Gasperini allontana: «Siamo concentrati sul campionato e affrontare il Napoli è il modo migliore per non pensare troppo al Real. Tutte le attenzioni sono su questa partita, che come sempre affronteremo con gli uomini migliori». Quelli che Gattuso ancora non ha. Koulibaly è infatti guarito dal Covid, ma non sarà rischiato dal primo minuto.

                    Atalanta (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Sutalo, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina, Muriel; Zapata. All. Gasperini.
                    Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo. Rrahmani, Maksimovic, Mario Rui; Fabian, Bakayoko, Zielinski; Elmas, Osimhen, Insigne. All. Gattuso.
                    Arbitro: Di Bello.
                    Tv: ore 18, Sky.

                    CorSera
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                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

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                    • Sean
                      Csar
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                      Serie A, negli anticipi la Fiorentina vince facile sullo Spezia, mentre il Cagliari perde in casa contro il Torino. La squadra di Di Francesco sempre più in crisi: 9 sconfitte nelle ultime 10 partite, rischio retrocessione. Si va verso il cambio di panchina. La Lazio torna a vincere con Luis Alberto


                      https://bocca.blogautore.repubblica.it/2021/02/20/serie-a-negli-anticipi-la-fiorentina-vince-facile-sullo-spezia-mentre-il-cagliari-perde-in-casa-contro-il-torino-la-squadra-di-di-francesco-sempre-piu-in-crisi-9-sconfitte-nelle-ultime-10-partite/

                      SERIE A 2020-2021
                      GIORNATA N. 23
                      Venerdì 19 febbraio 2020

                      Fiorentina – Spezia 3-0
                      (48? Vlahovic F, 64? Castrovilli F, 82? Eysseric F)

                      Cagliari – Torino 0-1
                      (76? Bremer)

                      Sabato 20 febbraio 2021
                      Lazio-Sampdoria 1-0
                      (24? Luis Alberto)

                      Genoa – Verona 18.00

                      Sassuolo – Bologna 1-1

                      (17? Soriano B, 52? Caputo S)

                      Domenica 21 febbraio 12.30
                      Parma – Udinese 12.30
                      Milan – Inter 15.00
                      Atalanta-Napoli 18.00
                      Benevento – Roma 20.45

                      Lunedì 22 febbraio 2021
                      Juventus – Crotone
                      ...ma di noi
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                        Quello sfigatone di seedorf ( acclamato da molti come messia degli allenatori qui su bw) ha appena richiesto le quote nere nel calcio perché "gli allenatori neri non hanno le stesse opportunità"

                        Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da Pesca
                        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                        • germanomosconi
                          Bodyweb Senior
                          • Jan 2007
                          • 15390
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                          • 1,018
                          • pordenone
                          • Send PM

                          non hanno le stesse capacità....
                          c'è poco da fare
                          Originariamente Scritto da Marco pl
                          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          IO? Mai masturbato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          Io sono drogato..

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                          • topscorer
                            Banned
                            • Oct 2012
                            • 19032
                            • 590
                            • 1,393
                            • Paradiso Scampia
                            • Send PM

                            Che cazzate, voglio vedere in NBA obbligatoria la quota bianca allora.
                            Con sta storia della quota rosa o nera o religiosa la meritocrazia va a farsi fottere.
                            Originariamente Scritto da BLOOD black
                            per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                            • Mario12
                              Bodyweb Advanced
                              • Nov 2014
                              • 16878
                              • 430
                              • 317
                              • Italia
                              • Send PM

                              Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                              ( acclamato da molti come messia degli allenatori qui su bw)
                              Ma chi ha mai detto una roba del genere ?
                              Io ricordo che ai tempi dissi che forse il licenziamento era stato ingiusto e si poteva dargli un'altra chance (vedendo tutti i bidonazzi poi assunti dal Milan)

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
                                • 119919
                                • 3,280
                                • 3,380
                                • Italy [IT]
                                • In piedi tra le rovine
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                                Snodo importante per il Milan oggi, perchè dopo l'Inter avrà la Roma in trasferta: dunque due partite che possono far intuire come butterà la stagione.

                                L'Inter arriva al derby da favorita ma questo dice poco: conteranno di più l'approccio, la voglia, i momenti della gara. Considerando che poi appunto il Milan avrà la Roma, a Pioli potrebbe stare bene anche il pareggio, ma sono calcoli che poi in campo si dimenticano, subentrando l'agonismo.

                                Orario surreale non solo perchè alle 15 io dormo: un derby così d'alta classifica, come non si vede da anni, messo al primo pomeriggio: per favore non mi si tiri fuori la Cina e i cinesi perchè siamo alla barzelletta. I tifosi che seguono e che pagano sono quelli italiani, e in una domenica di sole e simil primaverile, questa era una partita da mettere alla sera quando si torna a casa: oggi stanno tutti a passeggio o, come me, a farsi una pennchia e si piazza alle 15 il derby più importante da 10 anni a questa parte: siamo alla gestione demenziale del giocattolo già abbastanza scassato.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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