Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza MessaggioTra i mi prendo il polacco francamente
anche io
ovviamente sto ragionando sul presente non in prospettivaOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Sì certo, ad oggi s'intende.
Il polacco anche per me è migliore.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Napoli-Juventus, formazioni e dove vederla: Gattuso rispolvera Insigne trequartista; De Ligt e Chiellini per Pirlo
Sei gli infortunati azzurri: Mertens, Koulibaly, Manolas, Demme, Hysaj e Ghoulam; I bianconeri privi di Arthur, Dybala e Ramsey
Qui Napoli: le ore più dure per Gattuso
Adesso al Napoli serve tanto orgoglio, oltre che forza della disperazione. La Juventus resta sempre la Signora contro cui è sconsigliato fare brutte figure, e lì dove mancano energia e freschezza occorre almeno il coraggio. Gattuso, capitano (non) di lungo corso, può saperne però sempre una più del Diavolo e all’ultima spiaggia, ammesso sempre che lo sia, ci arriva con il modulo a cui resta maggiormente affezionato, nonostante le ulteriori defezioni.
Gli infortunati nel frattempo sono diventati sei, gente non di poco conto come Mertens, Koulibaly, Manolas, Demme, Hysaj e Ghoulam, e la panchina sarà corta come mai finora. Esclusi i giovani che sono aggregati dalla Primavera, in teoria, sono a rischio anche i cinque cambi. Scenario poco confortante, ma Rino qualche cartuccia ce l’ha. Si affida al centravanti più costoso della storia napoletana, Osimhen, ma soprattutto rispolvera Insigne nel ruolo di trequartista, il capitano che ha un conto aperto con la Juventus dopo il rigore sbagliato in Supercoppa.
La carta della disperazione per ritrovare il veleno e cancellare la prova scoraggiante di mercoledì scorso contro l’Atalanta. Per non essere risucchiato dal vortice delle critiche e delle polemiche. Napoli-Juventus da queste parti è la madre di tutte le partite, mai Rino avrebbe voluto giocarla in queste condizioni. Lo spogliatoio è sotto stress, ma fa quadrato attorno a lui. Certo, ci sono anche gli scontenti pronti a girarsi dall’altra parte, ma i big (i pochi arruolabili) giurano fedeltà.
L’allenatore, arrivato con un curriculum da incorniciare, si ritrova ancora una volta a vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Il suo destino è in bilico, ed è costretto a portare punti nella gara più difficile del campionato. La zona Champions non è lontanissima, ma un’altra sconfitta aumenterebbe il distacco. Il presidente De Laurentiis sarà in tribuna a osservare l’evento (e gli eventi), a riflettere su quale sia la soluzione più opportuna per dare un senso alla stagione più sfortunata degli ultimi anni, sperando nel risveglio collettivo.
Il dialogo con tutta l’area tecnica (l’allenatore e il direttore sportivo) è ridotto all’essenziale da qualche settimana. Basta poco per riprenderlo o interromperlo definitivamente. E tutto passa attraverso la sfida più attesa (e più temuta) allo stadio Maradona
Qui Juve: Pirlo può decidere il futuro di Rino: «È il nostro lavoro»
Caro amico ti schivo. E chi s’è visto s’è visto. La Supercoppa vinta il 20 gennaio contro il Napoli ha fatto rinascere la Juventus di Pirlo, che era reduce dallo schiaffo di San Siro preso dall’Inter. Da allora per i bianconeri sono arrivate sei vittorie e lo 0-0 con l’Inter che vale la finale di Coppa Italia. Da quella partita a Reggio Emilia, poco spettacolare, a tratti scarica (come il rigore fallito da Insigne sull’1-0 per i bianconeri) e molto tattica, Gattuso ha cominciato invece a scivolare su un piano inclinato, perdendo contro Verona e Genoa e uscendo dalla Coppa contro l’Atalanta.
Quanto basta per avanzare dubbi, voci vere e presunte e reazioni a testa alta di Ringhio, pronto a tutto, come sempre senza filtri. Il suo vecchio amico di mille battaglie e tante vittorie nel frattempo ha cambiato vestito alla sua squadra a causa anche della stanchezza e degli infortuni: la Juve ha messo una tuta da lavoro resistente, senza paura di sporcarsi con una difesa vecchio stile e il contropiede ronaldiano. Tutti elementi che fanno pensare a un’altra serata poco scenografica, con la Juve favorita più di quanto non fosse tre settimane fa.
Se l’allenatore del Napoli ha tanti problemi, compresa una difesa da reinventare, non è colpa di quello bianconero. Ma vedere uno contro l’altro Bud Spencer e Terence Hill (copyright di Rino) fa sempre un certo effetto. Soprattutto se Bud-Gattuso rischia di prendere lo schiaffo finale da Terence-Pirlo: «Lui può perdere il posto in caso di sconfitta? Fa parte del nostro lavoro, può capitare di essere mandati via, ma pensiamo come sempre a fare il nostro massimo — chiosa il tecnico della Juve —. Le partite sono tutte importanti, poi può capitare che per l’uno o per l’altro ci siano dei momenti difficili. Non ho nessun problema a riguardo: mi dispiace per la situazione di Rino, ma penso ai miei problemi. Noi questa partita la prepariamo per vincere, poi vedremo cosa succederà. Il nostro obiettivo restano i tre punti, poi può succedere di tutto».
Può succedere anche che la Juve allenti la tensione dopo aver conquistato la finale di Coppa Italia contro l’Inter, con annesso strascico di polemiche Conte-Agnelli? L’avversario e il momento della stagione consentono a Pirlo di pensare positivo. Del resto si gioca una partita che all’andata non si è ancora disputata, con la zavorra di polemiche, tensioni, calcoli e ricadute sulla classifica che rischia di portarsi appresso, dato che non c’è ancora disponibile una data per il recupero: se c’è un’altra serata da non sbagliare nell’inseguimento alle milanesi, è proprio questa. Poi ci sarà il Porto in Champions e un calendario un po’ più dilatato: «Per noi giocare adesso l’andata o il ritorno non cambia niente. Ci sono sempre tre punti in palio, poi si vedrà quando si giocherà la gara in sospeso. Credo non ci sia nessun problema per la validità del campionato».
Senza Arthur, alle prese con una calcificazione alla membrana interossea della gamba destra che va gestita con grande accortezza. Senza Ramsey e senza Dybala, che sente ancora dolore al ginocchio. Ma con De Ligt e Chiellini in difesa, ovvero il meglio del nuovo e del vecchio e con Morata in vantaggio su Kulusevski, la Juve si riscopre un po’ corta in mezzo e in attacco. Ma non ha abbandonato l’idea del dominio del gioco: «In difesa contro Roma e Inter? Sono scelte mie, in base all’avversario, ci hanno dato risultati importanti — sottolinea Pirlo —. Giocando ogni tre giorni è difficile mantenere la pressione per 90’. A volte va bene anche abbassarti e lasciare il possesso». Specie se gli altri non sanno sfruttarlo.
Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Maksimovic, Mario Rui; Bakayoko, Zielinski; Politano, Insigne, Lozano; Osimhen. All. Gattuso.
Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo; Bernardeschi, Bentancur, Rabiot, Chiesa; Morata, Ronaldo. All. Pirlo.
Arbitro: Doveri.
Tv: ore 18, Sky.
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Spezia-Milan, formazioni e dove vederla: per Pioli emergenza finita, manca solo Calabria
Rossoneri in partita doppia tra desideri di fuga in classifica e rinnovi: Donnarumma vuole rimanere, intesa a 8 milioni
Tutto in cento giorni. Con la trasferta-trappola di sabato sera a La Spezia, contro una delle sorprese di questo campionato, allenata benissimo da Italiano, parte la volata finale del Milan. L’obiettivo è il piazzamento Champions, il sogno è lo scudetto. Da pronunciare però a bassa voce, senza slogan. Ha ragione il saggio Pioli, meglio continuare a testa bassa, senza proclami, partita per partita, come s’è fatto fin qui. «Da questa stagione vogliamo ottenere il massimo, l’importante è chiudere senza rimpianti, ma la parola scudetto non la ripeterò più fino a maggio» ha ribadito il tecnico di Parma. Non è solo scaramanzia, è realismo: la Juventus ha cominciato a correre sul serio e l’Inter è sempre lì, solo due punti indietro, nulla.Certo, la giornata propone Napoli-Juve e Inter-Lazio, due scontri diretti che potrebbero dare una mano proprio al Diavolo. Che quindi stasera al Picco non può fallire.
L’obiettivo è chiaro: proseguire la serie show di 10 risultati utili in trasferta — 9 vittorie e un pareggio — e mettere pressione addosso alla squadra di Conte, che giocherà solo domenica sera. Un distacco di due o più punti consentirebbe ai rossoneri di poter gestire il derby di sabato 21 con tutta un’altra serenità, giocando per due risultati su tre. E questo farebbe tutta la differenza del mondo.
La buona notizia per Pioli è che finalmente l’emergenza da allarme rosso è alle spalle. C’è fuori Calabria per squalifica, ma per il resto ci sono tutti. Tanto che stasera, per la prima volta, contro lo Spezia divenuto da poco americano avrà quasi l’imbarazzo della scelta: sulla sinistra può scegliere fra Rebic e Leao, con quest’ultimo in vantaggio. Il croato potrebbe essere risparmiato insieme al connazionale Manduzkic per la trasferta di giovedì a Belgrado in Europa League con la Stella Rossa.
In questi cento giorni il Milan giocherà però di fatto due partite: accanto a quella sul campo c’è anche la delicatissima questione dei rinnovi contrattuali. Ibrahimovic, Calhanoglu e Donnarumma sono le questioni più calde, ma è soprattutto il futuro di Gigio a inquietare i tifosi. È vero che a giugno si libererà gratis e che non c’è ancora accordo su stipendio, durata e clausola, ma il ragazzo ha detto forte e chiaro a chi gli sta vicino e anche a chi lo assiste che vuole restare al Milan. Logico che mancando solo quattro mesi e mezzo alla scadenza naturale del 30 giugno qualche ansia inizi a circolare, ma dal club rossonero continua a filtrare ottimismo. Cauto, ma non di facciata. Un punto d’intesa si troverà fra i 7,5 e gli 8 milioni, mentre sulla durata una soluzione potrebbe essere il 2024.
Gigio vuole giustamente giocare la Champions, che fin qui ha visto solo in tv. Avanti di questo passo, ce la farà. Col suo Milan.
Spezia (4-3-3): Provedel; Vignali, Erlic, Ismajli, Bastoni; Estévez, Ricci, Maggiore; Verde, Agudelo, Gyasi. All.: Italiano
Milan (4-2-3-1): Donnarumma; Dalot, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Bennacer, Kessie; Saelemaekers, Calhanoglu, Leao; Ibrahimovic. All.: Pioli
Arbitro: Chiffi
Tv: ore 20.45, Dazn
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Donnarumma-Milan, il rinnovo: quali sono i nodi e a che punto siamo
Gigio è stato chiaro: vuole restare e resterà. Un’intesa si può trovare a 7,5 milioni. Ma la questione più calda è un’altra: la durata del prossimo contratto e la clausola
La distanza c’è. Altrimenti la firma sul rinnovo del contratto sarebbe già arrivata. Chiaro che mancando quattro mesi e mezzo alla scadenza naturale del 30 giugno qualche ansia inizi a circolare. Ma Gigio Donnarumma l’ha detto forte e chiaro, tanto al Milan quanto ai suoi amici, a chi gli sta accanto: vuole restare al Milan. Specie ora che la squadra ha finalmente iniziato a funzionare, a pensare in grande. I risultati, in questa vicenda, contano. Ed è chiaro che quando le cose andavano male Gigio si è guardato attorno. Giusto così. Un portiere della sua classe e della sua età, 22 anni, ha diritto di giocare in Champions. È cresciuto moltissimo, nell’ultimo anno. Come il Milan.
Punto d’incontro a 7,5 milioni
Ora che il Diavolo finalmente intravede il traguardo del ritorno in Champions, che manca dal 2014, il portiere napoletano ha ben chiaro in testa il suo obiettivo: giocare nella coppa che conta con la squadra per la quale tifa da sempre e che lo ha accolto da ragazzino. Anche a chi gli sta vicino, Gigio nelle ultime settimane ha ribadito che si vede al Milan e solo al Milan. La questione del contratto però è complicata. Perché un accordo economico ancora non c’è. Oggi il ragazzo guadagna 6 milioni netti, Raiola chiede un aumento corposo. Il valore di Gigio è indiscutibile. Ed è indiscutibile che anche lui, da professionista quale è, abbia pienamente diritto a massimizzare i guadagni. Un punto d’incontro si dovrebbe trovare a 7,5 milioni, Elliott a quella cifra arriverà, perché considera il giocatore un asset fondamentale. L’intesa a 7,5 è fattibile. Anche perché l’agente del portiere è il primo a sapere che causa Covid in Europa non sono molti i club che oggi potrebbero firmare contratti da 10 milioni in scioltezza.
Il nodo della durata
Le difficoltà economiche ci sono per tutti, in tutto il mondo, è una crisi di sistema. Ecco perché sta diventando fondamentale la durata del contratto. Gigio vuole restare, perché ora si vede la luce in fondo al tunnel. Ma durerà? È davvero la rinascita definitiva del club? O è solo l’illusione di una stagione troppo strana per tutti? Qualcuno ne ha la certezza? Ovviamente no. Ecco perché il ragazzo e il suo agente preferirebbero un accordo di breve durata, due anni massimo. In modo da poter poi essere liberi di fare altre valutazioni se nei prossimi anni la crescita del Milan subisse rallentamenti. Il Milan punta ad arrivare fino al 2025 o 2026. Il nodo della clausola rescissoria è una conseguenza di questo scenario. Fissare un prezzo concordato per l’uscita anticipata potrebbe essere una chiave, ammettono da Casa Milan, ma ancora non c’è accordo sulla cifra. Il Milan la vuole almeno di 50 milioni, Raiola la pretende più bassa, 30, 40. L’agente in questi giorni è a Milano, probabile un incontro con Maldini e Massara, ma l’impressione è che la partita non si concluderà a breve.
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Inter, Suning e Bc Partners: trattative continue. Alternativa: prestito ponte di 200 milioni
Resta la forbice tra la valutazione del fondo (750 milioni) e la richiesta della proprietà (un miliardo). Suning cerca 200 milioni per chiudere la stagione ma servono garanzia fuori dalla Cina
Continuano le trattative tra Suning e Bc Partners per la cessione dell’Inter. La forbice tra la valutazione del fondo (750 milioni) e la richiesta della proprietà (1 miliardo) resta, anche se ci potrebbe essere un punto d’incontro vicino agli 850 milioni. Goldman Sachs, advisor di Suning porta avanti i discorsi con altri interlocutori, sono soprattutto gli americani a essere interessati. Il fondo Ares potrebbe spuntare un 30 per cento, rilevando la quota di minoranza di Lion Rock.
Suning sta comunque valutando anche la possibilità di un prestito ponte di 200 milioni che gli permetta di chiudere la stagione e proseguire con più calma con la vendita. Devono però essere trovate le garanzie fuori dalla Cina e non è molto semplice, anche se non impossibile. L’Inter non corre rischi, il gruppo Suning ha ribadito a più riprese che garantirà la continuità aziendale per tutto il 2021. A marzo però ci sono scadenze importanti, va sistemata la questione stipendi e anche saldati i pagamenti per ottenere il via libera dell’Uefa per partecipare alle prossime coppe.
L’Inter, impegnata domenica contro la Lazio (da valutare l’impiego dall’inizio di Vidal), la prossima settimana avrà due appuntamenti con la Procura Federale. Il primo a essere chiamato sarà Romelu Lukaku per il diverbio con Ibrahimovic. Il centravanti non dovrebbe rischiare nulla. Poi sarà la volta del tecnico, Antonio Conte, per il litigio con Andrea Agnelli in Coppa Italia. Difficile una squalifica per l’allenatore per il gesto del dito medio, dovrebbe cavarsela con una multa.
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Inter, Suning e Bc Partners avanti a fari spenti: ma la trattativa è all'ultimo chilometro
Procede il dialogo per la cessione di quote di capitale: decisiva la prossima settimana. In caso di addio, il fondo di Abu Dhabi Mubadala sembra fare sul serio. Ma resta in piedi anche l'ipotesi del prestito, che il presidente Steven Zhang potrebbe chiedere. Intanto il gruppo cinese può di nuovo trasmettere in Cina la serie A
Procede a fari spenti il dialogo fra BC Partners e Suning per la cessione di quote di capitale dell'Inter. Il blackout informativo fa pensare che la trattativa sia viva, e che lentamente possa avvicinarsi a un epilogo: trovare un accordo o dirsi invece dirsi addio. Il fondo con sede a Londra ha avuto modo di condurre in esclusiva una due diligence sui conti del club, da dicembre allo scorso 31 gennaio. L'indomani, Suning ha fatto trapelare di avere interrotto il dialogo. Ma BC Partners ha comunque fatto pervenire la sua offerta per rilevare la quasi totalità del club al quartier generale di Nanchino e all'advisor Goldman Sachs. Il fondo stima che il club nel suo complesso (compresi 400 milioni di euro di debiti) possa valere qualcosa meno di 800 milioni. Suning lo valuta invece intorno al miliardo. Le parti sono ancora distanti, ma nulla è definitivamente compromesso. Cruciale per le trattative potrebbe essere la prossima settimana, in cui peraltro si dovrebbe chiudere il ricco contratto fra la Serie A e Dazn sulla trasmissione delle partite nel triennio 2021/2024: un evento atteso dai club in difficoltà, Inter compresa, per rivitalizzare i conti.
Gli altri fondi interessati
Nel caso in cui il dialogo con BC Partners dovesse rilevarsi infruttuoso, sono diverse le società di private equity che hanno messo l'Inter nel mirino. Sembra fare sul serio Mubadala, fondo di Abu Dhabi che fino al 2010 deteneva una quota di Ferrari: un affare stretto al tempo in cui a guidare la casa di Maranello era Luca Cordero di Montezemolo, già in affari con gli emiratini anche per il marchio Ballantyne Cachemire. Limite tipico dei fondi arabi sono i tempi lunghi di gestione delle pratiche, e Suning ha bisogno di soldi subito. Resta in lizza per l'Inter anche il fondo Ares, che sta studiando il dossier tramite uno studio di avvocati newyorkese. Ed è aperto da tempo il dialogo con Eqt, operatore scandinavo specializzato in investimenti in ambito tecnologico e delle telecomunicazioni. Hanno invece presto lasciato la presa gli americani di Bain Capital, non considerando sufficienti le attese di rendimento.
La ripresa dei pagamenti
Suning Holdings Group - che controlla il 68 percento dell'Inter attraverso la lussemburghese New Horizon, a sua volta detenuta da una società di Hong Kong - sta da tempo attraversando una crisi di liquidità. La difficoltà a spendere deriva dalle restrizioni del governo cinese sugli investimenti del calcio, e dalla condizione di stress finanziario in cui si trova il gruppo. Nonostante il quadro resti problematico, ci sono piccoli segnali di ripresa delle disponibilità di cassa degli Zhang: a fine gennaio l'Inter ha pagato gli stipendi arretrati di luglio e agosto scorsi ai tesserati (rinviati invece quelli di novembre e dicembre) rispettando le scadenze Figc. E oggi PPTV, tv del gruppo Suning, potrà tornare a trasmettere la Serie A in Cina, dopo che il 4 febbraio il servizio era stato sospeso: l'emittente ha infatti trovato un accordo temporaneo con IMG, l'agenzia titolare dei diritti esteri della Serie A, che da oltre 18 mesi aspettava di essere pagata.
L'ipotesi prestito
In tutta la vicenda della cessione di quote dell'Inter, Steven Zhang si è pronunciato ufficialmente una sola volta. Lo ha fatto lo scorso 2 gennaio per smentire le notizie di stampa secondo cui l'Inter fosse in vendita. Da allora, nessuna marcia indietro. L'impressione è che quelle dichiarazioni siano state superate dai fatti e che il tentativo di cedere l'Inter sia reale. Eppure, l'ipotesi che davvero il giovane presidente nerazzurro voglia invece rimanere in controllo della società non può essere scartata. Sia per ragioni affettive (è innamorato del club) sia perché questo non è certo il miglior momento per vendere una società calcistica. Zhang potrebbe allora cercare un prestito intorno ai 200 milioni di euro, che consenta di far fronte alla spesa corrente da qui alla fine dell'anno, in attesa che sui conti di Suning torni il bel tempo. In questo senso si spiega il dialogo del gruppo Suning con soggetti come Fortress, gruppo statunitense che in Italia ha investito per lo più nell'acquisto di crediti deteriorati.
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Giornata 22
SABATO 13 FEBBRAIO
15:00 Torino-Genoa
18:00 Napoli-Juventus
20:45 Spezia-Milan
DOMENICA 14 FEBBRAIO
12:30 Roma-Udinese
15:00 Cagliari-Atalanta
15:00 Sampdoria-Fiorentina
18:00 Crotone-Sassuolo
20:45 Inter-Lazio
LUNEDÌ 15 FEBBRAIO
20:45 Verona-Parma...ma di noi
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Sto gioco al rialzo per uno che non è Neuer ed ha ancora 22 anni ha rotto le palle...se ora gli dovessero dare 10 mln sarebbe una follia.
Al prossimo rinnovo gliene diciamo 15 ? A quello dopo 20 ?
Ma non scherziamo.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioSto gioco al rialzo per uno che non è Neuer ed ha ancora 22 anni ha rotto le palle...se ora gli dovessero dare 10 mln sarebbe una follia.
Al prossimo rinnovo gliene diciamo 15 ? A quello dopo 20 ?
Ma non scherziamo.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioCapisco che ti stia sulle palle...sta sulle palle pure a me...ma oggettivamente, nonostante i 22 anni, e' uno dei migliori portieri al mondo...e prende meno di altri del suo livello...ma sta al Milan, che attualmente NON e' un top club.
Inoltre, il fatto di non aver mai giocato in Champions incide parecchio su una definizione del genere.
Vedremo, si spera, l'anno prossimo.
Ma ad oggi direi che 7,5 mln sono molto più che sufficienti.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Che poi, al momento Donnarumma è il 7mo portiere al Mondo per ingaggi.
Se rinnovasse a 7.5mln sarebbe il quarto al mondo.
[emoji28]
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L'sms di Petrachi a Pallotta: "Presidente, lei è un uomo piccolo..."
IL TEMPO - Petrachi batte la Roma in tribunale. Il club giallorosso aveva licenziato il ds per giusta causa - dovrà essere risarcito per circa 5 milioni di euro - e, tra le motivazioni, aveva addotto un sms inviato da Petrachi all'ex presidente James Pallotta. Questo il testo dell'sms pubblicato in esclusiva sull'edizione odierna del quotidiano: "Buonasera Presidente, mi dispiace constatare che lei è un piccolo uomo... Ho sperato tanto di poterla rappresentare qui a Roma per poterle far fare bella figura e non farle rubare i soldi che hanno fatto in tanti. Evidentemente non mi sono fatto capire ed apprezzare abbastanza. Ora le conviene mandarmi via perché dopo quello che ha voluto fare maniera vile non potrò più esserle d’aiuto”.
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Per fortuna della Roma Pallotta ormai è un ricordo. Ci sarebbe da chiedersi chi sono quei "tanti" che, secondo Petrachi, hanno "rubato soldi" al fantasma di Boston, ma possiamo immaginarceli.
Circa il campionato si assiste al curioso caso di una partita di ritorno (Napoli-Juve) che viene prima di quella di andata, non disputata per cause note.
Nonostante il momento del Napoli resta partita difficile, in un ambiente che contro la Juve si esalta, con l'allenatore all'ultima spiaggia, insomma tutte le condizioni per prevedere battaglia....ma di noi
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