quando gioca Bernardeschi è sempre un messaggio di pace per gli avversari. Ci sarà accademia, non lotta. Quando gioca Eriksen dall’altra parte è la stessa cosa.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioPer fare le battute bisogna anche esserci tagliati...e Andrea non ha il savoir faire, e il sovrano distacco, dello zio.
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza MessaggioEppure dopo ogni finale di CL persa parlava sempre molto calmo e pacato nelle interviste. Stavolta ha proprio perso la ragione dopo aver rivisto dal vivo quel essere.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggiodevi imparare a vivere con pacatezza e serenità il gioco del calcio
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggioil suo look da Grinta di Kiss me Licia
Due gocce d'acqua.Originariamente Scritto da Seanmò sono cazzi questo è sicuro.Originariamente Scritto da bertinho7ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Originariamente Scritto da Giampo93A me fai venire in mente il compianto bertignoOriginariamente Scritto da huntermasterBignèw
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Conte-Agnelli e la lite allo Stadium: ecco perché i due non si sopportano
Tanto avevano costruito e vinto con la Juve, dal settimo posto ai tre scudetti filati, le fondamenta dell’Impero. Poi qualcosa si era rotto, nell’estate 2014, e non si è mai più ricomposto
di Massimiliano Nerozzi
C’eravamo tanto amati, si può dire, di più dopo le scene da dialettico (e gestuale) saloon dentro l’Allianz Stadium, ieri sera (martedì 9 febbraio): Andrea Agnelli e Antonio Conte che, da presidente e allenatore, tanto avevano costruito e vinto con la Juve, dal settimo posto ai tre scudetti filati, le fondamenta dell’Impero. Poi qualcosa si era rotto, nell’estate 2014, quando il tecnico aveva salutato tutti, al secondo giorno di ritiro. Per bisticci e confronti, ruvidi nei modi, a proposito di mercato e rinnovamento della rosa.
Una rabbia che esplode
Da quel momento, va da sé, qualcosa s’è rotto, senza alcuna possibilità di ricomporre i cocci, nonostante gli anni. Ovvio, al di là dei sorrisi e delle parole di reciproca stima ed educazione. Quella stessa che è caduta velocemente l’altra sera, nel ritorno della semifinale di Coppa Italia. È bastato che Conte esplodesse per un rigore — inesistente — con quella veemenza che tante volte aveva avuto allo Stadium, da padrone di casa. È da lì che si sono innescate le pernacchie, gli urli, le parole, da panchina a panchina, e gli insulti dalla tribuna (sostiene l’Inter), amplificate dall’assenza del pubblico nell’arena, e catturate dai microfoni a bordo campo. Va così che, all’intervallo, infilandosi nel tunnel, l’allenatore interista alzi il dito medio, quasi furtivamente, mezzo coperto, ma ben visibile da chi era seduto in tribuna. Ed è a quel dito che Agnelli farà riferimento alla fine, gridando verso il tecnico nerazzurro parole altrettanto poco carine: ma, si sa, in quei momenti di trance agonistica, sono tutti tifosi e bambini. Eppure, fin lì, i due si erano almeno rispettati.
La raccolta firme
Come quando, nell’ottobre 2019, una delirante raccolta firme di alcuni tifosi juventini chiedeva di rimuovere dalla Stadium la stella dedicata a Conte, per la sua storia in bianconero: motivo, l’essere andato all’Inter. Agnelli, saggiamente, chiuse subito la polemica: quella stella non si tocca. L’altra sera, invece, la rivalità ha preso il sopravvento e il passato è riemerso. Del resto, era un po’ come quel detto indiano: perdono il mio nemico ma non dimentico il suo nome. Conte se n’era andato al secondo giorno di ritiro, da una società che pure l’aveva difeso durante la tempesta per lo scandalo dell’omessa denuncia, ai tempi di Siena. Visto dalla Juve suonava più o meno così: come puoi farci questo? Non gliel’avevano perdonata.
La riconciliazione rifiutata
Ci fu anche l’occasione per ricongiungersi, nella primavera 2019, quando, per l’ennesimo anno, ribollivano le voci di un addio di Massimiliano Allegri (come poi sarà): tra i possibili successori ci sarebbe stato pure Conte che mai aveva interrotto i contatti con il capo dell’area tecnica, Fabio Paratici, e con il vicepresidente, Pavel Nedved. Non se ne fece nulla, per un motivo, come il tecnico raccontò a qualche amico: alla Juve c’è qualcuno che non mi vuole. Dopodiché, da buon professionista, valutò senza problemi e con entusiasmo le offerte che gli arrivarono, scegliendo l’Inter. Diventando rivale, non solo avversario.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Prima Ibra-Lukaku...poi Conte-Agnelli...ora manca solo un bel Agnelli-De Laurentis o Nedved-Gasperini. Ottima coppa italia!I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
Due gocce d'acqua.
Non fare il sarcastico stronzo che hai capito che era per le sopracciglia alla Elio, anche.
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A termini di regolamento, un tecnico non può rivolgersi nè alla tribuna e nè alla panchina avversaria: questo Conte omette di dirlo quando parla di "quarto uomo che avrebbe dovuto sentire"...perchè se avesse sentito il secondo tempo se lo sarebbe visto dagli spogliatoi.
Siccome è recidivo, date le sue escandescenze contro gli arbitri, in compagnia dell'altro fumantino Oriali, la predica non la sta facendo un santarellino ma uno che ha dei trascorsi di foga e che poi in tv sa come rigirarsi la frittata...però a me non mi incanta perchè abbiamo la stessa lunga frequentazione del calcio dato che abbiamo più o meno la stessa età.
A me dispiace solo aver dato materiale ai giornali, perchè su queste cose ci campano....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioGrinta è più bello, essendo l'originale...
Non fare il sarcastico stronzo che hai capito che era per le sopracciglia alla Elio, anche.
Ho pure impiegato quei 3-4 minuti supplementari per scegliere la foto che desse un'immagine speculare.Originariamente Scritto da Seanmò sono cazzi questo è sicuro.Originariamente Scritto da bertinho7ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Originariamente Scritto da Giampo93A me fai venire in mente il compianto bertignoOriginariamente Scritto da huntermasterBignèw
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Lippi non si lasciò male con la proprietà, tanto che fu lo stesso Umberto Agnelli a rivolerlo alla Juve dopo i due secondi posti di Ancelotti. Qua la rottura ha invece profonde ragioni di ordine professionale (sulle quali si può anche soprassedere volendo) ma soprattutto personale.
Agnelli difese personalmente Conte dall'accusa di essersi venduto delle partite e lo fece solo fidandosi della parola di Conte ("ci ho parlato guardandolo negli occhi e mi sono convinto della sua innocenza" disse più o meno così ai tempi).
Inoltre, lo prese alla Juventus quando Conte era uno che aveva solo una breve esperienza con l'Atalanta in A, ricevendolo a casa sua dopo che fu Conte a proporsi.
Tutto questo si concluse con una fuga estiva e dunque una "amicizia" tradita. Ora è vero che i sentimenti non vanno espressi in pubblico, in specie se di rabbia che porta a reazioni scomposte e non in linea col peso della famiglia di provenienza e del club, ma la miccia è originata da un tradimento ai danni di chi, nel momento del bisogno, quando l'Italia calcistica ti aveva già condannato (ivi compresi gli interisti), non ti aveva lasciato solo e anzi ti aveva messo a disposizione avvocati e strutture (la famosa conferenza stampa) per difenderti.
Gli addii di Lippi e Trapattoni non furono tradimenti alla persona e al rapporto fiduciario ma scelte professionali.Last edited by Sean; 10-02-2021, 13:01:53....ma di noi
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Si è finalmente rivelato per l'uomo di merda qual è , un montato allucinante. Agnelli è stato lo stesso che l'ha difeso a spada tratta per la questione scommesse , da giocatore altro non era che uno scarpone che ha avuto la fortuna di giocare con veri campioni quali Deschamps, Davids, Del Piero, Zidane, Vialli, etc .. deve solo essere immensamente grato a chi lo ha preso dalla provincia e gli ha permesso di fare una vita da privilegiato senza averne minimamente il talento. Non sarebbe manco qui a fare l'allenatore altrimenti.
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza MessaggioIo mi chiedo se Lippi si sarebbe mai permesso un comportamento del genere , visto che si fa tanto il paragone tra i due con l'approdo all'InterI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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