Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Sconcerti su Juventus-Inter: i nerazzurri si sono accontentati di uscire bene dalla Coppa Italia

    La prova è che non ci sono stati veri tiri in porta dei nerazzurri, mentre la Juventus ha potuto contare su due giocate di Ronaldo, l’unico sopra le righe, l’unico vicino alla rete

    di Mario Sconcerti

    E’ stata una partita finta. La Juve non ha cercato seriamente di vincere e l’Inter si è come accontentata di uscire bene dal torneo. La prova è che non ci sono stati tiri in porta a parte le due giocate di Ronaldo, l’unico sopra le righe, indisponibile a capire il politicamente corretto del nostro calcio.

    Cerchiamo di spiegare: quando gioca Bernardeschi è sempre un messaggio di pace per gli avversari. Ci sarà accademia, non lotta. Quando gioca Eriksen dall’altra parte è la stessa cosa. Personalmente tendo a pensare con cattiveria che Conte abbia voluto coinvolgere Eriksen nell’uscita dalla Coppa, come una conferma alle sue tesi sui limiti del giocatore. Chiudere la riabilitazione costruita dopo il gol nel derby. Se così fosse avrebbe avuto ragione, Eriksen ha battuto, non bene, tutti i calci piazzati dell’Inter, nessuna cosa oltre. Nel suo mare calmo la partita ha visto tre conclusioni in porta di Ronaldo, non una reale dell’Inter. Fuori sostanza Lukaku, più impegnato nel campo Lautaro, ma senza sbocco. Hakimi non è mai banale, la sua sola presenza ha bloccato due uomini sulla sinistra della Juve. Ma nemmeno lui ha avuto un momento di vero agonismo. È stato un lungo lasciarsi senza darsi dolore, saltando i dubbi della gara. Non cambiano infatti i giudizi sulle squadre, non c’è niente di nuovo se non la qualificazione. Nelle tre partite giocate in stagione tra Juve e Inter il risultato è completamente in pareggio, ma la Juve è avanti in Coppa Italia, sul cui peso bisognerà aspettare maggio per capire davvero. Oggi conta poco, lo ha ribadito Conte con la sua Inter svogliata a Torino, non convinta, molto lontana dalle occasioni torrenziali costruite in campionato.

    Bravo Pirlo a trovare le idee giuste per gestire senza difficoltà, nonostante la brutta gara di Kulusevski e la solita inconsistenza di Bernardeschi. Ma ha inventato Alex Sandro terzo centrocampista non avendo alternative. Piace Pirlo per la disinvoltura con cui gestisce cambi di fase anche profondi senza dar loro importanza, senza il dramma continuo di Conte che costa alla fine anche il secondo obiettivo annuale. Resta al di sopra di tutti la differenza di Cristiano Ronaldo, l’unico a non aver capito la nebbia della gara e ad aver cercato di muoverla da solo. Se c’è stata una fase di attacco qualunque, l’ha inventata lui da solo. Questo vale la qualificazione che c’era in palio.

    CorSera
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      Napoli contro la legge di Murphy. E Insigne contro il muro dei 100 gol...

      Dalla positività al Covid di Koulibaly, alla voci su Gattuso, alla sconfitta con il Genoa fino ad arrivare al brutto infortunio alla caviglia di Manolas. Un quadro complesso nel quale si inserisce la ricerca del gol storico da parte del capitano, da tempo fermo a 99. La semifinale di Coppa Italia con l'Atalanta è una gara chiave

      C'è un'alea di negatività intorno al Napoli che fa quasi impallidire la legge di Murphy. "Se qualcosa può andar male, lo farà". La sequenza di eventi sfavorevoli che si è abbattuta sugli azzurri nelle ultime due settimane è infatti da guinnes dei primati, ovviamente in negativo. Ogni giorno una brutta notizia: con la doppia positività al Covid di Koulibaly e Ghoulam, la beffarda sconfitta in campionato sul campo del Genoa di sabato scorso e il grave infortunio alla caviglia di Manolas che si sono trasformati in altrettanti colpi bassi, per il morale della squadra. L'emblema del momentaccio è Lorenzo Insigne: da molte partite ormai paralizzato sulla soglia dei 99 gol. Più di una volta il capitano ha mancato il suo personale assalto alla storia e alla tripla cifra: fallendo il rigore decisivo nella Supercoppa Italiana contro la Juventus e poi colpendo due pali, contro il Parma e a Marassi. Ora ci riproverà nella semifinale di Coppa Italia a Bergamo, contro l'Atalanta: nella speranza di sfatare finalmente il tabù. Ma dovrà farlo in una situazione di emergenza e con la zavorra del pessimismo che aleggia sull'attaccante della Nazionale e i suoi compagni, in un gravoso mix di precarietà ed errori.

      Tutto parte dalle voci di esonero per Gattuso

      Ad accendere la miccia erano state le voci sull'imminente esonero di Gattuso, che sono cominciate il 24 gennaio scorso subito dopo la sconfitta di Verona. De Laurentiis ha colpevolmente impiegato troppo tempo per smentirle e da allora imperversa intorno alla squadra il caos, anche se la panchina non è mai stata concretamente in pericolo e il tecnico calabrese continua a essere al suo posto. Ma la leadership di Ringhio a livello ambientale e all'interno dello spogliatoio è stata lo stesso indebolita dalle mosse della società, che si è messa al lavoro per la prossima stagione senza il tatto e la discrezione necessarie: contattando una mezza dozzina di allenatori e altrettanti direttori sportivi, nel giro di consultazioni propedeutico all'inizio di un nuovo ciclo. In questo contesto di instabilità è poi dilagata anche l'emergenza, che già era iniziata in autunno con i gravi infortuni di Mertens e Osimhen. Il belga si sta ancora curando all'estero ed è indisponibile. Il nigeriano sta invece finalmente meglio e avrà spazio di sicuro contro l'Atalanta: dall'inizio o part time. La sua ultima gara da titolare risale allo scorso 7 novembre a Bologna, quando decise la gara con un bel gol di testa.


      Il recupero di Osimhen è la nuona notizia

      Il nuovo bomber è quasi pronto e almeno questa è una buona notizia per Gattuso, che però ora è nei guai negli altri reparti. La difesa è in particolare decimata e senza Koulibaly e Manolas toccherà a Rrahmani fare coppia con Maksimovic. Spazio invece a centrocampo per Bakayoko, con Elmas e Zielinski. Solo panchina per Fabian, a sua volta appena tornato in gruppo dopo un mese di assenza. Il Covid aveva messo ko pure lui. Sarà dunque difficile per Ringhio fare ricorso al turn over contro l'Atalanta, in Coppa Italia. Gli uomini sono contati e tutti i disponibili dovranno stringere i denti nella dodicesima partita del 2021. Sabato sera al Maradona arriva la Juve, ma prima c'è la chance di andare a caccia di una finale. Legge di Murphy permettendo.

      Dalla positività al Covid di Koulibaly, alla voci su Gattuso, alla sconfitta con il Genoa fino ad arrivare al brutto infortunio alla caviglia di Manolas…
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        Rissa con Ibrahimovic, Lukaku presto ascoltato dalla procura Figc: e c'è l'ipotesi dei servizi sociali

        L'entità della squalifica dipenderà dalla partita di Coppa Italia. È possibile che i due giocatori (ma anche uno solo) patteggino una pena pecuniaria con un obbligo accessorio: magari quello legato alla promozione del fair play nei settori giovanili

        Si potrebbe conoscere domani la data di convocazione di Romelu Lukaku alla Procura della Figc per fornire la sua versione della lite con Ibrahimovic nei quarti di finale di Coppa Italia fra Inter-Milan dello scorso 26 gennaio. Il centravanti del Milan è stato già sentito venerdì. L'intenzione iniziale dell'organo inquirente federale era raccogliere anche la testimonianza del belga nella stessa giornata, ma non è stato possibile: l'Inter la sera giocava a Firenze. Sabato e domenica gli ispettori Figc sono impegnati sui campi, e già ieri l'Inter ha raggiunto Torino per la semifinale di ritorno di Coppa Italia di questa sera contro la Juventus. Domani sarà quindi il primo giorno utile per la convocazione, che probabilmente sarà fissata nei giorni successivi.

        L'ipotesi servizi sociali

        Il risultato della partita dello Stadium influirà anche sull'equità delle eventuali sanzioni. Se l'Inter dovesse ribaltare il risultato dell'andata e accedere alla finale, Lukaku in caso di squalifica potrebbe doverla saltare. Assai meno pesante sarebbe una squalifica per Ibra: il Milan è stato eliminato proprio dall'Inter, quindi se lo svedese dovesse essere squalificato tutt'al più non potrebbe disputare la prima gara (o le prime gare) della Coppa Italia della prossima stagione, sempre che prolunghi il suo contratto con i rossoneri. L'orientamento della Procura non è noto: non è detto che chiederà squalifiche, e anche nel caso lo facesse, il giudice potrebbe non disporle. Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha detto in intervista di "non volere pene esemplari". È possibile che i due giocatori, o uno di loro, possano patteggiare solo una pena pecuniaria con l'obbligo accessorio di svolgere servizi sociali. Magari nell'ambito della promozione del fair play nei settori giovanili. Una soluzione che forse potrebbe mettere tutti d'accordo.

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          Quoto Andrea Agnelli

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            Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
            Quoto Andrea Agnelli
            devi imparare a vivere con pacatezza e serenità il gioco del calcio
            Originariamente Scritto da Pesca
            lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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            • Sean
              Csar
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              A me interessa di più il campo in questo caso, che le eruzioni verbali di due signori che, per cause professionali, non si sono lasciati bene. Se andiamo a vedere l'origine di quella frattura, è pacifico che la parte danneggiata è la Juventus, che nel 2014 fu lasciata in mezzo ad una strada dal suo tecnico, che era stato tra l'altro giocatore e capitano per 20 anni: penso che un vaffanchiulo ci possa anche stare.

              Per quanto riguarda il campo, appunto, su questi schermi dopo la brutta sconfitta con l'Inter in campionato, qualcuno aveva suonato le campane a morto sentenziando di "ciclo finito": da quella volta non se n'è persa più una, si è vinta la supercoppa, si è in finale di coppa Italia, unica tra le grandi ancora in corsa sui 3 fronti: i funerali anticipati nel calcio hanno sempre portato bene.

              Questo per la squadra che ha finito il ciclo. Quella che invece secondo alcuni lo avrebbe cominciato, a febbraio si trova fuori in toto dall'Europa, fuori dalla coppa nazionale, seconda in campionato, residuale chance per vincere qualcosa dopo 11 anni di vuoto e per giustificare i 12 milioni ad un tecnico che in due anni s'è per ora dimostrato più bravo fuori che dentro al campo.

              Per quanto riguarda invece Pirlo (chi fa i funerali si dimentica che la Juventus ha un tecnico assolutamente novizio e che sta semmai seminando per il domani) è partito avendo come modello Guardiola e sta planando sulla falsariga di Trapattoni e Allegri: difesa a doppia mandata, praticità, concretezza: insomma, quella filosofia che ha propiziato una infinità di successi della Casa.

              E' questa la scintilla che tante volte ho invocato e che adesso finalmente s'è accesa.
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                Un Presidente di una squadra così prestigiosa tra l'altro non può parlare così.

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                Originariamente Scritto da Sean
                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  Fonseca tiene ancora Dzeko sulla graticola

                  IL TEMPO (F. BIAFORA) - E’ ancora lunga la rincorsa di Dzeko per riconquistare una maglia da titolare. Dopo essersi scusato all’inizio della scorsa settimana con Fonseca a seguito dello screzio andato in scena negli spogliatoi dello Stadio Olimpico (l’alterco gli è costato due tribune consecutive e il fatto di essere stato messo sul mercato), il centravanti bosniaco sta ora cercando di convincere il tecnico portoghese a dargli una chance dal primo minuto nella sfida di domenica alle 12.30 con l’Udinese.


                  Nel match con i friulani sarà però probabile un altro impiego di Baorja Mayoral nella formazione titolare, con l’ex Manchester City che si accomoderà inizialmente in panchina per poi entrare a gara in corso. Dzeko, subentrato al 63’ con la Juventus, non era in serata – così come il collega di reparto – e non ha dato alcuna scossa all’attacco della Roma e Fonseca al momento non ha ancora cambiato idea: lo spagnolo resta davanti nelle gerarchie e non sarà una partita sbagliata a rimescolare subito le carte in tavola. «Dzeko era pronto per giocare ma non ha giocato per mia scelta tecnica. Lui è un giocatore come gli altri, deve lavorare come sta facendo e dopo la scelta è mia» le parole che aveva usato l’allenatore giallorosso allo Stadium per rispondere alle domane di chi al fischio finale gli chiedeva il perché della sua decisione sulla punta, una preferenza «tecnica» che verrà confermata anche nel prossimo impegno di campionato. […]

                  IL TEMPO (F. BIAFORA) -  È ancora lunga la rincorsa di Dzeko per riconquistare una maglia da titolare. Dopo essersi scusato all’inizio della scorsa settimana con Fonseca a seguito dello screzio andato in scena negli spogliatoi dello Stadio Olimpico (l'alterco gli è costato due tribune consecu...
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                  • Sean
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                    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                    Un Presidente di una squadra così prestigiosa tra l'altro non può parlare così.

                    Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk

                    Agnelli non parla quasi mai pubblicamente, i suoi interventi ufficiali si contano sulle dita di una mano. In questo caso noi ci troviamo di fronte ad uno scoppio verbale privato, che solo le onnipresenti telecamere hanno potuto rendere "pubblico", altrimenti si tratterebbe di una "lite" tra le mura domestiche, un acceso confronto tra due soggetti che hanno un trascorso di ruggini e frizioni: Agnelli non si è presentato davanti alle telecamere per insultare Conte, ma ha mandato a quel paese Conte in maniera privata, non conoscendo (noi) se c'è stata qualche provocazione pregressa (il dito medio di Conte alla tribuna).

                    Inoltre occorre inquadrare tutto nella giusta cornice: Conte è diventato Conte dopo che Agnelli lo ha assunto alla Juventus, non possiamo dimenticarcelo - se proprio vogliamo scordarci la lunga militanza juventina di Conte, 20 anni di appartenenza e di successi, quei successi che hanno permesso a Conte di riempire e soddisfare il suo ego smisurato.

                    Ancora: dopo la squalifica per il calcioscommesse, Agnelli invece di licenziarlo lo ha difeso pubblicamente pagandogli anzi una schiera di avvocati (tra i quali la Bongiorno) per meglio difendersi, sicuro della sua innocenza. Conte, nel momento più brutto della sua vita professionale, non è stato lasciato solo.

                    Chi invece è stato lasciato sono proprio la Juventus ed Agnelli, che nell'estate del '14 videro sparire il tecnico, dovendo cercarne un altro in tutta fretta e rischiando di mandare al macero un progetto...ed ogni progetto, per avere successo e continuità, ha bisogno di persone fidate e serie, cosa che Conte in quel frangente non s'è dimostrato, nonostante avesse quantomeno un debito di riconoscenza nei confronti del club e di Agnelli stesso.

                    Tutto questo visto e conosciuto, può un attimino quel tal presidente perdere le staffe e rispondere per le rime? Sono i classici strascichi di quelle storie dove ci si è voluti molto bene e che per questo, quando finiscono, sovente finiscono male.
                    Last edited by Sean; 10-02-2021, 09:53:19.
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                    • marcu9
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                      Uno che a fine partita urla in quel modo dalla tribuna significa che lo vuole fare e non gliene frega niente che gli altri lo sentano e vedano.
                      Non è idiota.
                      È stato un gesto di stizza imho abbastanza vergognoso per il ruolo ed il cognome che ricopre.
                      Suo Zio non l'avrebbe mai fatto.
                      Questo non giustifica Conte chiaramente.

                      Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      • Sean
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                        Il calcio non è un ambito asettico: è fatto di passioni e dunque anche di tensioni.

                        Tra l'altro Agnelli è uno degli pochi rimasti della schiatta dei presidenti-tifosi, il mondo del calcio ormai essendosi riempito di alieni figuri, i business-manager, gli stranieri che nulla sanno e poco intuiscono di che vuol dire, di cosa è una squadra di pallone e il gioco del pallone ed i moti dell'animo che suscita.

                        Insieme a questo, io non ho memoria di uno "juventino" così atipico come Conte, perchè non parliamo di chi è arrivato e rimasto per 2 anni ma di uno che tifa Juventus da ragazzino in Puglia, che viene portato da Boniperti alla Juventus, che cresce e vince nella Juventus per 20 lunghi anni...e dunque, proprio lui che parla tanto, in ogni occasione, di "rispetto", dovrebbe chiedersi se dentro di sè lo ha e lo mostra questo rispetto verso chi lo ha fatto ricco, famoso e vincente.

                        E' una mosca bianca tra i tanti juventini di lungo corso, forse perchè principalmente Conte ha solo Conte in testa, nell'animo, nel cuore.

                        Agnelli evidentemente si sente tradito e deluso da Conte...ma non tradito e deluso perchè è andato ad allenare l'Inter (cosa che accadde pure a Trapattoni e Lippi, senza provocare nulla di che) ma per quanto accaduto nell'estate del '14. Tutto nasce da lì...e ieri non ha sclerato il presidente ma il tifoso.
                        Last edited by Sean; 10-02-2021, 10:30:43.
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                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Zbigniew
                          Valens in bibacitate
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                          L'Uomo è imperfetto. All'Uomo i peccati e i difetti vanno ovviamente perdonati.
                          Non si può però condonare il comportamento del Presidente, in nessun modo.

                          Oltre all'enorme ed enormemente imbarazzante vergogna di un Agnelli che si lascia andare ad atteggiamenti poco edificanti anche per chi si siede sui gradini del settore "popolari", a me un po' fa specie vedere che nella persona che comanda si denoti una fragilità così smaccata da non sapersi controllare al fischio finale di una semifinale di coppa Italia tutto sommato, almeno negli ultimi 20 minuti, soporifera.

                          Io voglio un Presidente che se ha dei sassolini da togliersi da una scarpa, se deve pareggiare i conti, lo fa facendo assassinare i nemici mentre partecipa al battesimo del nipote. Un Presidente sa come comportarsi, come Michael.
                          Se ti fai guidare dalla collera (come Santino), se mostri le tue emozioni contrarie di fronte agli estranei (come Fredo) le cose vanno a rotoli.

                          Si perdona l'Uomo che in alcuni momenti non sa fare il Presidente. Non è giustificabile il Presidente che non si rende conto, per il bene della Famiglia, di doversene stare a casa.
                          Last edited by Zbigniew; 10-02-2021, 11:11:08. Motivo: Labor limae
                          Originariamente Scritto da Sean
                          mò sono cazzi questo è sicuro.
                          Originariamente Scritto da bertinho7
                          ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo

                          Originariamente Scritto da Giampo93
                          A me fai venire in mente il compianto bertigno
                          Originariamente Scritto da huntermaster
                          Bignèw

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                          • marcu9
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                            Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
                            L'Uomo è imperfetto. All'Uomo i peccati e i difetti vanno ovviamente perdonati.
                            Non si può però condonare il comportamento del Presidente, in nessun modo.

                            Oltre all'enorme ed enormemente imbarazzante vergogna di un Agnelli che si lascia andare ad atteggiamenti poco edificanti anche per chi si siede sui gradini del settore "popolari", a me un po' fa specie vedere che la persona che comanda ha una fragilità così smaccata da non sapersi controllare al fischio finale di una semifinale di coppa Italia tutto sommato, almeno negli ultimi 20 minuti, soporifera.

                            Io voglio un Presidente che se ha dei sassolini da togliersi da una scarpa, se deve pareggiare i conti, lo fa facendo assassinare i nemici mentre partecipa al battesimo del nipote. Un Presidente sa come comportarsi, come Michael.
                            Se ti fai guidare dalla collera (come Santino), se mostri le tue emozioni di fronte agli estranei (come Fredo) le cose vanno a rotoli.

                            Si perdona l'Uomo che in alcuni momenti non sa fare il Presidente. Non è giustificabile il Presidente che non si rende conto, per il bene della Famiglia, di doversene stare a casa.
                            Concordo.

                            Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                            Originariamente Scritto da Sean
                            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            • Zbigniew
                              Valens in bibacitate
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                              E' una grande soddisfazione quando anche i tifosi delle squadre avversarie sono d'accordo sul fatto che dobbiamo essere un esempio, e comportarci come farebbe Cosa Nostra.
                              Originariamente Scritto da Sean
                              mò sono cazzi questo è sicuro.
                              Originariamente Scritto da bertinho7
                              ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo

                              Originariamente Scritto da Giampo93
                              A me fai venire in mente il compianto bertigno
                              Originariamente Scritto da huntermaster
                              Bignèw

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                              • Sean
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                                Beh chiaro, come presidente ha sbagliato. Io inquadravo la questione nella sua dimensione storica e pregressa.

                                Come non ho memoria di juventini atipici come può essere Conte, così non ho memoria di un simile sfogo di un presidente della Juventus e, in special modo, di un Agnelli...ma Andrea Agnelli ha un taglio caratteriale molto duro, come lo definì Sconcerti a Sky (in un dibattito proprio con lo stesso Andrea Agnelli), a volte è impulsivo.

                                Bisogna capire questo (pure qui per inquadrare e non per giustificare): questa generazione degli Agnelli si è trovata catapultata nei posti chiave all'improvviso e molto giovani, essendo scomparsa la generazione precedente (Edoardo, Giovannino), e quindi hanno dovuto subito diventare "adulti", assumersi gigantesche responsabilità.

                                L'Avvocato da giovane era un birbantello...solo che alla Fiat c'erano ancora il nonno e poi Valletta. Fu verso i 40 anni che si decise di mettere la testa a posto e assumere il ruolo e le incombenze che il nome gli chiedeva: questa maturazione sia John Elkann che Andrea Agnelli l'hanno saltata, perchè sono stati immediatamente catapultati in mezzo all'agone...per cui tanti lati non sono stati smussati e modellati, ad esempio quella freddezza che chi ha ruoli apicali deve avere. Sono mancati i maestri e quindi quella fase di scuola. Il tempo (si spera) sopirà certi bollori.
                                Last edited by Sean; 10-02-2021, 10:49:04.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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