Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
    Sean ha parlato...e si sono rotti 2 del Milan: Bennacer e Tonali. Domani titolare Meite'.

    E.chala.non gioca....
    Tremendo









    "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
    Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
    vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

    (L. Pirandello)

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      Piccolo OT.per.Roby...

      Hai visto che è uscito il nuovo libro Project Nutrition?
      t elo dico perché so che il.precedente lo avevi letto.
      Fine OT.









      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

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        • In piedi tra le rovine
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        La Juventus batte la Roma con un Ronaldo trascinatore. Per i bianconeri è la terza vittoria in campionato per 2-0: Pirlo ha chiuso la difesa e sta facendo giocare la Juve con un 4-4-2 di chiaro stampo sacchiano. La squadra così avanza in classifica percorrendo la strada che porta allo scudetto e tenendo testa alle milanesi. La Roma fa punti con le piccole squadre ma continua a soffrire il tabù del confronto con le grandi del campionato: pratica un calcio teorico, fatto di possesso palla, ma senza mai riuscire a fare davvero male all’avversario e senza mai impensierire Szczesny. Non vale per Fonseca aver posto fine allo scontro con Dzeko

        La Juve che ricomincia dalla difesa e dal 4-4-2
        Per la Juventus è la terza vittoria consecutiva per 2-0: 2-0 al Bologna (Arthur e McKennie), 2-0 alla Sampdoria a Marassi (Chiesa e Ramsey), 2-0 alla Roma (Ronaldo e autogol di Ibanez). E’ la terza vittoria in campionato dopo aver perso 2-0 il confronto diretto di San Siro contro l’ Inter (Vidal e Barella), e aver ottenuto, subito dopo quel ko, la vittoria per 2-0 contro il Napoli in Supercoppa (Ronaldo e Morata). Insomma una curiosa serie di 2-0, dati e avuti, a cominciare da quella sconfitta con l’ Inter che sembra essere stato lo schiaffo che ha svegliato la squadra di Pirlo. Facendola uscire dalla fase teorica e sperimentale, per farla approdare alla fase della consapevolezza. Unica eccezione a questa breve sequenza di 2-0, quel gol preso da Lautaro ma seguito comunque da una doppietta di Ronaldo nella vittoria in Coppa Italia contro l’ Inter. Ronaldo è arrivato a 23 gol in stagione su 24 partite giocate, praticamente uno a partita.

        Da qualche tempo la Juve di Pirlo è definitivamente approdata a un 4-4-2 che direi di chiara ispirazione sacchiana. Anche se Pirlo ci sta unendo una forte attenzione difensiva in più, soprattutto con la coppia Chiellini-Bonucci, la miglior combinazione d’attacco possibile (Chiesa-Morata-Ronaldo), e una verticalizzazione del gioco con più velocità e contropiede e meno ossessione del possesso palla. La Juve avanza in classifica percorrendo la strada che porta allo scudetto e tenendo testa alle due milanesi.

        La Roma non ha creato problemi alla Juve, fa un calcio teorico, i giocatori si passano la palla dall’uno all’altro, ma non tirano praticamente mai in porta e in ogni caso non fanno correre pericoli a Szczesny. Fonseca si è sbrigato a ributtare dentro Dzeko con cui aveva ferocemente litigato e che aveva messo fuori squadra, ma è stato abbastanza inutile. La Roma fa tanti gol alle piccole squadre e va in soggezione contro le squadre più importanti. Come diceva qualcuno il coraggio uno non se lo può dare.

        SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 21 Venerdì 5 febbraio 2021 Fiorentina-Inter 0-2 (31' Barella I, 52' Perisic I) Sabato 6 febbraio 2021 Atalanta - Torino 3-3 (14' Ilicic A, 19' Sirigu aut. A, 21' Muriel A, 42' Belotti T, 45'+1' Bremer T, 84' Bonazzoli T) Sassuolo - Spezia 1-2 (25' Caputo Sa, 39' Eric Sp, 78' Gyasi Sp) Juventus - Roma 2-0 (13' Ronaldo J, 69' Ibanez aut. J) Genoa - Napoli 2-1 (11' Pandev G, 26' Pandev G, 79' Politano N) Domenica 7 febbraio 2021 Benevento - Sampdoria 1-1 (55' Caprari B, 80' Keita S) Milan - Crotone 4-0 (30' Ibrahimovic M, 64' Ibrahimovic M, 69' Rebic M, 70' Rebic M) Udinese - Verona 2-0 (83' Silvestri aut. U, 90'+1' Deulofeu U) Parma - Bologna 0-3 (15' Barrow B, 33' Barrow B, 90'+2' Orsolini B) Lazio - Cagliari 1-0 (61' Immobile L) *** La Juve che ricomincia dalla difesa e dal 4-4-2 Per la Juventus è la terza vittoria consecutiva per 2-0: 2-0 al Bologna (Arthur e McKennie), 2-0 alla Sampdoria a Marassi (Chiesa e Ramsey), 2-0 alla Roma (Ronaldo e autogol di
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Il Genoa di Ballardini alla grande, con due gol di Pandev costringe il Napoli alla settima sconfitta in campionato. E Gattuso resta così a macerarsi nel suo momento più difficile e conflittuale col presidente De Laurentiis


          Il Super Genoa di Ballardini e lo psicodramma del Napoli e di Gattuso


          Non poteva andare peggio al Napoli di oggi, così sballottato, depresso e diviso: incontrare cioè il Genoa di Ballardini, che in questo momento è la squadra nelle migliori condizioni in Italia. E non è una maniera di dire, da quando Ballardini ha preso in mano il Genoa (è la quarta volta in 11 anni che si trova alla guida del club del presidente Preziosi), il rendimento è spiccato: 17 punti in 8 partite. Solo la Juventus ne ha fatti di più nello stesso periodo (18). I due gol di Pandev hanno indirizzato il Napoli e Gattuso verso il solito psicodramma già visto in questo periodo. Per il Napoli si tratta della settima sconfitta in campionato, la classifica non è poi così fallimentare ma tanto spreco è difficilmente sopportabile.

          E soprattutto o si assiste a un Napoli timoroso nel gioco, oppure a una squadra che produce tanto ma non riesce sostanzialmente a impegnare il portiere, e che fa il tiro a segno sul palo. Mettici le assenze per Covid, gli infortuni e a Gattuso non resta che combattere con i propri dubbi e macerarsi nella conflittualità col presidente De Laurentiis. Stagione di incertezza e sofferenza, sarà lunga arrivare fino alla fine.

          SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 21 Venerdì 5 febbraio 2021 Fiorentina-Inter 0-2 (31' Barella I, 52' Perisic I) Sabato 6 febbraio 2021 Atalanta - Torino 3-3 (14' Ilicic A, 19' Sirigu aut. A, 21' Muriel A, 42' Belotti T, 45'+1' Bremer T, 84' Bonazzoli T) Sassuolo - Spezia 1-2 (25' Caputo Sa, 39' Eric Sp, 78' Gyasi Sp) Juventus - Roma 2-0 (13' Ronaldo J, 69' Ibanez aut. J) Genoa - Napoli 2-1 (11' Pandev G, 26' Pandev G, 79' Politano N) Domenica 7 febbraio 2021 Benevento - Sampdoria 1-1 (55' Caprari B, 80' Keita S) Milan - Crotone 4-0 (30' Ibrahimovic M, 64' Ibrahimovic M, 69' Rebic M, 70' Rebic M) Udinese - Verona 2-0 (83' Silvestri aut. U, 90'+1' Deulofeu U) Parma - Bologna 0-3 (15' Barrow B, 33' Barrow B, 90'+2' Orsolini B) Lazio - Cagliari 1-0 (61' Immobile L) *** La Juve che ricomincia dalla difesa e dal 4-4-2 Per la Juventus è la terza vittoria consecutiva per 2-0: 2-0 al Bologna (Arthur e McKennie), 2-0 alla Sampdoria a Marassi (Chiesa e Ramsey), 2-0 alla Roma (Ronaldo e autogol di
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            GIORNATA N. 21
            Venerdì 5 febbraio 2021

            Fiorentina-Inter 0-2

            (31? Barella I, 52? Perisic I)

            Sabato 6 febbraio 2021
            Atalanta – Torino 3-3
            (14? Ilicic A, 19? Sirigu aut. A, 21? Muriel A, 42? Belotti T, 45’+1? Bremer T, 84? Bonazzoli T)

            Sassuolo – Spezia 1-2
            (25? Caputo Sa, 39? Eric Sp, 78? Gyasi Sp)

            Juventus – Roma 2-0
            (13? Ronaldo J, 69? Ibanez aut. J)

            Genoa – Napoli 2-1
            (11? Pandev G, 26? Pandev G, 79? Politano N)

            Domenica 7 febbraio 2021
            Benevento – Sampdoria 12.30
            Milan – Crotone 15.00
            Udinese – Verona 15.00
            Parma – Bologna 18.00
            Lazio – Cagliari 20.45
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              Il Napoli preoccupa. Juve umile e intelligente

              Il Napoli sconfitto dal Genoa conferma una situazione preoccupante. Appena fa un errore prende gol, e poi fa tanta, troppa fatica per farlo. Va tutto storto, a partire dagli uomini migliori completamente fuori forma, vedi Insigne e Osimhem. Anche il rapporto di Gattuso con il presidente difficilmente si potrà rimettere a posto: penso che dividersi a fine campionato sarà una conseguenza logica, anche se da De laurentiis ci si può aspettare qualsiasi cosa.

              La Juventus che batte la Roma la possiamo leggere in due modi. O come la vittoria della grande squadra che soffre, corre a modo e alla minima possibilità fa gol. O come la vittoria di una squadra che ha giocato male ed ha colpito in contropiede. La Juve finora aveva avuto bisogno di giocare bene per vincere. Stavolta invece la partita l'ha fatta la Roma, ma la Juve ha svolto una fase difensiva perfetta. Io penso che l'abbiano studiata così, e che questa sia una dimostrazione di umiltà ed intelligenza. Pirlo con grande semplicità è riuscito a giocare una partita tatticamente nuova, e poi se Ronaldo una palla inutile la trasforma in un gol straordinario... Da notare anche la giustezza dei cambi che ha fatto il tecnico bianconero e che hanno portato al secondo gol sull'asse Cuadrado-Kulusevski. Invece sul versante opposto, Dzeko è stato evanescente.

              L'Atalanta dal canto suo conferma tutte le indicazioni che ha dato in questo campionato. Una squadra che non ha continuità e, come ha detto Gasperini, è molto stanca. Inoltre la fase difensiva non è all'altezza di quella offensiva, sembrano quasi squadre diverse l'una dall'altra. Bene il Torino comunque, non ha mollato ed ha meritato il 3-3.

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                Tattica e spietata, la Juventus non concede più un metro


                Rispetto a quella vista il 17 gennaio contro l'Inter, la squadra di Pirlo è totalmente trasformata. L'ennesima dimostrazione è nella vittoria contro la Roma, esempio di compattezza e -vedere la rete di Ronaldo- classe

                di Maurizio Crosetti

                L’inseguimento della Juve ha lo stile di Anquetil: una pedalata classica e rotonda, un ritmo che non cede più un metro e un millimetro. Bisogna dire che ha fatto molto bene, alla Juventus, prendere quelle due sberle a San Siro contro l’Inter. Perché dalla sera del 17 gennaio, quando sembrava che il regno dei bianconeri fosse un luogo logoro, i campioni d’Italia hanno vinto la Supercoppa contro il Napoli, battuto proprio l’Inter al Meazza in Coppa Italia, sconfitto in campionato Bologna, Sampdoria e Roma senza prendere neanche un gol (l’unico gliel’ha fatto Lautaro in Coppa Italia). Se tre settimane fa Ronaldo pareva un campione intristito, ed eccolo di nuovo al centro della galassia juventina. Tre tiri nel primo tempo contro la povera Roma: un gol, una traversa, una parata. Da quando gioca in serie A, il portoghese ha partecipato a 84 gol: 68 li ha segnati, 16 sono stati assist. Nessuno come lui. E nessuno, di nuovo, come la Juventus che adesso è terza, ha scavalcato la Roma e deve ancora recuperare la famosa partita contro il Napoli.

                La ritrovata solidità della Juve

                Viene in mente il 22 dicembre, quando la Juve perse 6 punti in un giorno solo: 3 a tavolino con il Napoli, altrettanti in campo contro la Fiorentina. Parentesi chiusa. La Juve è sempre stata una squadra soprattutto solida: è tornata ad esserlo. Ha incassato solo 18 gol e la Roma 35. Incrociando le cifre dei gol segnati, 44 la Roma e 41 la Juve, c’è quasi l’intera spiegazione di quest’ultima sfida. I bianconeri l’hanno vissuta con De Ligt e Demiral inizialmente in panchina, loro che saranno la coppia del futuro. Qualcosa significa.

                La balistica di Ronaldo

                Tutto è cambiato, dentro la Juventus. Il passo, l’approccio, l’efficacia e la continuità. E forse non è un caso che sia successo con la Champions alle porte: prima di arrivarci (il Porto, il 17 febbraio, non sembra il muro più alto del mondo), in una settimana Pirlo affronta Roma, Inter e Napoli. Sono i momenti senza maschera e senza inganni. E scusate se parliamo sempre di Cristiano Ronaldo, ma è davvero lui il motore di questa meccanica bianconera. Il gol, un gesto doppio e fulminante: stop e tiro da fermo, e palla in buca d’angolo. La balistica è una scienza che gli garba molto: s’era capito anche a San Siro contro l’Inter, nel corridoio spalancato da Bastoni e Handanovic, ma comunque quel pallone in quel modo bisognava poi mandarlo a baciare il palo. Ronaldo contro la Roma ha dato spettacolo e ha pure fatto un po’ di cabaret, quando è andato a sbirciare nell’orologio dell’arbitro Orsato se quel suo tiro fosse entrato in porta oppure no. Hanno riso tutti, e dire che Orsato è uno dei più severi, a volte dei più permalosi.

                I vecchi soldati bianconeri

                Come a Marassi una settimana fa, la difesa è stata la base della colonna bianconera. Ancora Chiellini molto sicuro, del tutto recuperato ora che arriva l’Europa e poi, più avanti, l’Europeo, e Giorgione è il capitano della Nazionale: tocchiamo ferro. L’assetto bianconero è questo, gli uomini anche. Non tutti giovanissimi, neppure Bonucci lo è, tantomeno Ronaldo, ma è uno snodo anagrafico che assomiglia ad un’ultima grande occasione: per la Champions o adesso o mai più, lo sa bene la generazione degli ultra trentenni. E se il primo gol è stato un Ronaldo in purezza, il secondo appartiene alla squadra. Una sintesi perfetta.

                Stavolta la Juve non ha dato un’enorme impressione di potenza, ma ha usato tutto di sé e dell’avversario. Ed è stata tattica, paziente e spietata. Una piccola mutazione filosofica che ha portato a ridurre un poco la pressione, e pure il possesso del pallone, aspettando la Roma e trasformando le altrui fessure in voragini. Una cosa del genere l’aveva fatta per anni la Juventus di Allegri: perché il meglio del calcio è sintesi, non dogma assoluto.

                Rispetto a quella vista il 17 gennaio contro l'Inter, la squadra di Pirlo è totalmente trasformata. L'ennesima dimostrazione è nella vitt…
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                  Milan-Crotone, formazioni e dove vederla. Calhanoglu in panchina, tocca a Leao

                  Operazione controsorpasso, il Diavolo si appoggia sulle spalle grandi di Ibrahimovic, a caccia del gol numero 500 con i club. Pioli: «Siamo solo a metà salita»

                  Operazione controsorpasso. Col più classico dei testacoda, un trappolone che i piccoli diavoli di Pioli faranno bene a non sottovalutare. Ultimo in classifica a quota 12 punti, il Crotone ha perso cinque delle ultime sei partite, è l’unica squadra che fuori casa non ha mai vinto e con 46 reti a carico mostra la peggior difesa del torneo. Nel calcio però tre indizi non fanno mai una prova, quindi il Milan i suoi tre punti fondamentali per riprendersi la leadership se li dovrà conquistare sul campo. Sarebbe però un errore pensare che in ballo ci sia solo il primato in classifica: occorre allargare lo sguardo per osservare lo scenario completo. E per comprendere come per i rossoneri questo sia davvero il primo snodo chiave della stagione: vincendo oggi col Crotone e facendo lo stesso nel prossimo turno a Spezia, quando l’Inter dovrà invece affrontare una Lazio tirata a lucido e in netta ripresa, potrebbero arrivare al derby di domenica 21 con un vantaggio di 2 o anche più punti. Farebbe tutta la differenza del mondo, perché consentirebbe a Ibrahimovic e ai suoi di farsi andare benissimo anche un pareggio, che manterrebbe immutato il distacco.


                  Questo lo scenario. Il presente però riguarda solo e soltanto il Crotone di Stroppa, che arriverà a San Siro senza troppe pressioni: non è da questa partite che passa la salvezza. Discorso diametralmente opposto per il Milan, che invece avrà addosso gli occhi di tutti. Fin qui ha dimostrato di saper gestire la nuova condizione da primo della classe. Ma la strada è lunga. «Siamo a metà della salita, le pendenze più difficili devono ancora arrivare, sarà difficile per tutte le squadre — ha spiegato Pioli che da appassionato non disdegna le metafore ciclistiche —. Non accontentiamoci. Le pressioni da primato? Un privilegio».

                  Un privilegio quasi come la possibilità di avere a propria disposizione tutta la settimana per allenarsi, senza impegni di coppa o turni di campionato. Il Milan è la squadra che, causa qualificazioni di Europa League, ha giocato più di tutti: 31 partite, almeno 3 più di chiunque altro. Un numero che, associato all’impressionante serie di assenze fra Covid e infortuni, ha costretto in molti agli straordinari. Il lavoro specifico dello staff diretto da Osti e Peressutti è stato efficace, la squadra ha retto alla grande sotto il profilo della tenuta atletica. Ma una settimana libera, come lo sarà anche la prossima, quando invece l’Inter giocherà la semifinale di ritorno di Coppa Italia, può essere un vantaggio prezioso.

                  L’emergenza da allarme rosso è alle spalle, ma anche oggi qualche assenza pesante ci sarà: out Kjaer, Bennacer e Tonali, in mezzo si va verso la coppia Kessie-Meitè, mentre davanti Calhanoglu dovrebbe partire dalla panchina. Non una buona notizia per Ibrahimovic, che ha già dimostrato di faticare il doppio quando alle sue spalle manca il turco. Zlatan va a caccia del gol numero 500 con i club. Ci è andato vicino l’ultima volta a Bologna, dove però ha sbagliato un rigore e fallito almeno tre buonissime occasioni. Non è al meglio, il campione svedese. E anche se chi gli sta vicino assicura che è sempre il solito Zlatan, entusiasta e competitivo, è chiaro che l’inchiesta aperta per la rissa del derby di Coppa con Lukaku non lo sta aiutando. Nel colloquio con la Procura della Federcalcio ha ribadito più volte: «Non sono razzista». Per capire come andrà a finire la storia ci vorrà ancora qualche giorno. Un’attesa snervante. Col gol numero 500 in tasca e il primo posto ritrovato, un po’ meno.


                  Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Tomori, Romagnoli, Hernandez; Kessie, Meitè; Saelemaekers, Leao, Rebic; Ibrahimovic. All.: Pioli
                  Crotone (3-5-2): Cordaz; Djidji, Marrone, Golemic; Rispoli, Henrique, Zanellato, Benali, Reca; Di Carmine, Simy. All.: Stroppa
                  Arbitro: Pairetto
                  Tv: ore 15, Sky 202

                  CorSera
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                    Inter, Conte: ''Per fortuna dalla prossima torno in panchina''

                    Il tecnico nerazzurro, dopo le due partite contro Benevento e Fiorentina vissute dalla tribuna per squalifica, sente già nostalgia del bordo campo e scherza sui social pubblicando un video dove, dal box del Franchi, sradica il cellulare dalle mani del fratello Gianluca per dare indicazioni al vice Stellini

                    Sono bastate due partite vissute, causa squalifica, dalla tribuna per suscitare in Antonio Conte la nostalgia della panchina. Il tecnico dell'Inter ha infatti pubblicato sul proprio profilo Instagram un video con la scritta "Per fortuna dalla prossima torno in panchina" che lo ritrae insieme al fratello e assistente Gianluca sugli spalti del Franchi.

                    Martedì il ritorno allo Stadium

                    Il post è diventato subito virale. Nel breve video si vede l'ex ct della Nazionale, in piena trance agonistica, sradicare veementemente il cellulare dalle mani del fratello Giancarlo (lui decisamente più pacato, quasi impaurito) per comunicare a distanza con il vice Stellini, prima guida in panchina sia contro la Fiorentina che la settimana scorsa contro il Benevento. Conte infatti doveva scontare le due giornate di squalifica dopo l'agitato finale a Udine quando l'acceso diverbio con l'arbitro Maresca gli è costato due turni di stop (il club aveva rinunciato al ricorso). Il tecnico nerazzurro potrà però tornare regolarmente in panchina già da martedì prossimo quando Lukaku e compagni proveranno, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, a ribaltare l'1-2 subito dalla Juventus. Con il grande ex nuovamente nel suo luogo preferito.

                    Il tecnico nerazzurro, dopo le due partite contro Benevento e Fiorentina vissute dalla tribuna per squalifica, sente già nostalgia del bordo campo e sch…
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
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                      Conference league, cos’è e come funziona la terza coppa d’Europa

                      Si disputerà dal 2021-2022, il giorno sarà il giovedì in concomitanza con l’Europa League, la prima finale sarà a Tirana il 25 maggio 2022. Chi vince accede ai gironi di Europa League

                      Dopo più di 20 anni dall’ultima edizione della Coppa delle Coppe (1999, vinta dalla Lazio in finale contro il Maiorca di Hector Cuper), nasce una terza competizione Uefa. Prenderà il via dalla stagione 2021-22 e si chiamerà Europa Conference League.

                      Ma come funzionerà? In totale, le squadre che parteciperanno al torneo saranno 184. Almeno una per ognuna delle 55 federazioni Uefa e 46 provenienti dalla Champions o dall’Europa League. Prima della fase a gironi ci saranno tre turni di qualificazione e un turno di spareggio, suddiviso in un percorso principale e un percorso Campioni. Quest’ultimo è riservato alle squadre che provengono dal percorso Campioni delle due rassegne continentali maggiori.



                      I gironi

                      È prevista una fase a gironi (otto gruppi da quattro squadre) seguita dagli spareggi per la fase a eliminazione diretta: ottavi, quarti, semifinale, finale. Le otto vincitrici dei gironi si qualificano direttamente agli ottavi. Le otto seconde classificate e le terze classificate nei raggruppamenti di Europa League giocano invece gli spareggi per la fase a eliminazione diretta. Come confermato da Nyon, la prima finalissima si giocherà alla National Arena di Tirana, in Albania, il 25 maggio 2022. È l’impianto da 22.500 posti inaugurato nel novembre 2019 con la sfida delle qualificazioni europee tra Albania e Francia. Chi vince il trofeo, passa direttamente nella fase a gironi dell’Europa League successiva (se non è già qualificata in Champions tramite il proprio campionato nazionale).


                      Giorno delle gare

                      La Conference League si disputa il giovedì in contemporanea con la seconda manifestazione Uefa (mentre la finale si giocherà una settimana dopo quella di Europa League, in programma a Siviglia il 18 maggio 2022). Anche per questa terza competizione sono due le fasce orarie: 18.45 (non più 18.55) e 21. L’introduzione di questa coppa non avrà effetti sulla Champions, mentre la fase a gironi di Europa League si snellirà passando da 48 a 32 squadre (otto gruppi da quattro).



                      CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
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                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • ottantino
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Conference league, cos’è e come funziona la terza coppa d’Europa

                        Si disputerà dal 2021-2022, il giorno sarà il giovedì in concomitanza con l’Europa League, la prima finale sarà a Tirana il 25 maggio 2022. Chi vince accede ai gironi di Europa League


                        Dopo più di 20 anni dall’ultima edizione della Coppa delle Coppe (1999, vinta dalla Lazio in finale contro il Maiorca di Hector Cuper), nasce una terza competizione Uefa. Prenderà il via dalla stagione 2021-22 e si chiamerà Europa Conference League.

                        Ma come funzionerà? In totale, le squadre che parteciperanno al torneo saranno 184. Almeno una per ognuna delle 55 federazioni Uefa e 46 provenienti dalla Champions o dall’Europa League. Prima della fase a gironi ci saranno tre turni di qualificazione e un turno di spareggio, suddiviso in un percorso principale e un percorso Campioni. Quest’ultimo è riservato alle squadre che provengono dal percorso Campioni delle due rassegne continentali maggiori.



                        I gironi

                        È prevista una fase a gironi (otto gruppi da quattro squadre) seguita dagli spareggi per la fase a eliminazione diretta: ottavi, quarti, semifinale, finale. Le otto vincitrici dei gironi si qualificano direttamente agli ottavi. Le otto seconde classificate e le terze classificate nei raggruppamenti di Europa League giocano invece gli spareggi per la fase a eliminazione diretta. Come confermato da Nyon, la prima finalissima si giocherà alla National Arena di Tirana, in Albania, il 25 maggio 2022. È l’impianto da 22.500 posti inaugurato nel novembre 2019 con la sfida delle qualificazioni europee tra Albania e Francia. Chi vince il trofeo, passa direttamente nella fase a gironi dell’Europa League successiva (se non è già qualificata in Champions tramite il proprio campionato nazionale).


                        Giorno delle gare

                        La Conference League si disputa il giovedì in contemporanea con la seconda manifestazione Uefa (mentre la finale si giocherà una settimana dopo quella di Europa League, in programma a Siviglia il 18 maggio 2022). Anche per questa terza competizione sono due le fasce orarie: 18.45 (non più 18.55) e 21. L’introduzione di questa coppa non avrà effetti sulla Champions, mentre la fase a gironi di Europa League si snellirà passando da 48 a 32 squadre (otto gruppi da quattro).



                        CorSera

                        da quello che ho capito ci vanno a finire ad un certo punto le quarte dei gironi champions e le terze dell'el. mamma mia che schifezza.
                        Winners are simply willing to do what losers won't.




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                          Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggio
                          da quello che ho capito ci vanno a finire ad un certo punto le quarte dei gironi champions e le terze dell'el. mamma mia che schifezza.

                          Schifezza è il termine esatto, da accompagnarsi con inutile: una inutile schifezza. Una inutile schifezza senza senso calcistico e che va ad oberare un calendario già strapieno di impegni. Se l'EL, pur coppa delle trombate, almeno trovava una sua pallida giustificazione nel tenere in vita l'ex coppa Uefa, qua non si trova un motivo, perchè è una manifestazione che va a raccogliere le settime e le ottave dei campionati più le eliminate dei gironi di champions e di EL: insomma, un pozzo delle acque nere, la coppa water.
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                          forse, tra mille inverni
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                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            La Roma gioca, la Juve vince

                            IL TEMPO (T. CARMELLINI) - La Roma gioca, la Juventus vince: finisce 2-0. È la sintesi dell'anticipo di Torino che vede il sorpasso bianconero ai danni dei giallorossi che stasera si potrebbero ritrovare addirittura quinti (se la Lazio dovesse battere il Cagliari all'Olimpico raggiungerebbe al quarto posto la Roma ma in vantaggio per gli scontri diretti) e quindi fuori dalla zona Champions. Ma soprattutto allo Stadium la Roma conclama quello che sembrava essere un fattore marginale ma che è un problema in grado di raccontare molto, se non tutto, del suo cammino in campionato: non ha mai vinto con una delle prime otto squadre in classifica. Qualcosa vorrà pur dire...

                            Fonseca & Co. si confermano quindi grandi con le piccole e piccoli con le grandi e stavolta il tecnico deve accollarsi la sua parte di colpe. Perché non puoi andare in casa della Juve regalando, alla squadra che ha vinto gli ultimi nove scudetti, un giocatore come Dzeko. Le lezioni si danno a scuola e a volte anche nella vita ma quando c'è di mezzo un interesse comune chi ha più intelligenza dovrebbe utilizzarla. Così non è stato e fedele al «suo» credo ha deciso di riabilitare il bomber bosniaco dopo lo screzio che ha tenuto banco a Trigoria negli ultimi giorni, ma di farlo partire dalla panchina e lasciarcelo per più di un'ora. E dare la fascia da capitano, vista l'assenza di Pellegrini, a Cristante che l’ha portata anche con onore tornando a testa alta da Torino.

                            Probabilmente sarebbe finita così allo stesso modo, ma la scelta di Fonseca innesca un dubbio legittimo: visto che, tra l’altro, il titolare scelto dal portoghese non era certo Cristano Ronaldo (Borja Mayoral dopo gli ultimi splendori è tornato nella «sua» confortevole zona d'ombra). Il CR7 vero invece ce l’ha la Juventus e gli basta toccare un pallone per castigare i giallorossi: uno-due da fermo che inchioda Pau Lopez.

                            Un vantaggio che non cambia la dinamica della serata per la Roma ancora in partita. Lo confermano i numeri a fine gara, sintomatici sull'andamento di una partita (sulla quale il «fedele» Orsato ha vigilato affinché finisse come sempre visto che con lui in campo la Juve non perde da cinque anni e mezzo), e recitano: 14 tiri per la Roma, 3 perla Juventus. Due reti e una traversa, oltre a una parata di Pau Lopez perché l’azione del secondo gol bianconero, visto il rimpallo, non è nemmeno considerato un tiro in porta.

                            È tutto vero ed è la sintesi di questa stagione nella quale la squadra di Fonseca non riesce ad essere costante nel suo percorso di crescita e si ritrova troppo spesso a tornare alla casella di partenza, senza passare dal via, come in un Monopoli impazzito. Ora Udinese e Benevento prima di Roma-Milan che sarà un'altra cartina tornasole peri giallorossi che intanto però devono almeno confermare il trend con le piccole: almeno quello...

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                            «nessun vincolo univa questi morti
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              La Roma fin qui ha incassato 35 reti, la peggior difesa delle prime 10 e assimilabile solo al numero dei goal presi dalle ultime 8 in classifica. Uno dei problemi è dunque quello della solidità difensiva, perchè, se capita di avere davanti le polveri bagnate, poi il goal rischi di prenderlo anche giocando bene.

                              Però la sconfitta di Torino e la difesa perforabile non pregiudicano la corsa alla champions, dato che il Napoli è preda delle sue convulsioni interne, l'Atalanta è altalenante, la Lazio può agganciare il quarto posto ma non staccarsi: è con queste 3 squadre che la Roma si lotterà l'ultimo posto utile per la champions: Roma, Atalanta, Napoli e Lazio, quattro squadre per un biglietto.

                              Quattro mesi fa il Genoa andava a Napoli con 8 o 9 assenze per via del covid. La Asl napoletana non bloccò niente, il Napoli giocò e vinse, salvo poi non partire per Torino alla domenica successiva mettendo su quel teatrino che tutti abbiamo visto. Ci ha pensato la nemesi a ribaltare il tavolo facendo scivolare il Napoli proprio a Genova e rendendo così pericolante la panchina di Gattuso, che, dovesse andare male con Atalanta e Juventus, salterebbe.

                              Per il campionato una lotta a 3: Milan, Inter, Juve. Saranno decisivi gli scontri diretti, a cominciare tra poco col derby.
                              ...ma di noi
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                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
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                              • sebix
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                                Barella e Brozovic in diffida e alla prossima c’è la Lazio

                                siamo pronti

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