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Moratti: "La famiglia Zhang non può più supportare, per intenzione e mezzi, la causa Inter. Spero che trovino qualcuno alla loro stessa altezza"
Solito cazzaro amtiinterista
Credo lui spalleggi una cordata di industriali interisti che già anni fa aveva intenzione di acquistare l'Inter...ma i cinesi hanno altre idee, anche perchè i soldi che chiedono non sono alla portata di appassionati italiani.
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Bestemmia da 25 anni e lo stanno sentendo solo ora. [emoji23][emoji23][emoji23]
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Per le bestemmie se proprio vogliono diano qualche multa, ma sono assurdi i deferimenti e le squalifiche.
Il deferimento non vuol dire automaticamente squalifica. C'è una gradazione di sanzioni. Inzaghi ha preso una multa (comminata per bestemmia proprio questa settimana) e veniva da un deferimento.
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Hauge non è stato inserito nella lista uefa.
Non è giusto, meritava di andare avanti in questa competizione.
Dispiaciuto per lui.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Tra Napoli e Atalanta uno 0-0 bruttissimo e noioso, in diretta in prima serata su Rai 1. Nel Napoli troppa paura di una sconfitta, troppo alta la tensione tra Gattuso e De Laurentiis, l’allenatore ha perfino deciso di chiudersi maggiormente con una difesa a cinque finendo col non giocare più. Anche nell’Atalanta la sconfitta con la Lazio aveva lasciato il segno e dunque, per prudenza, non è stata la solita Atalanta. Alla lunga la mancanza della fantasia di Gomez potrebbe sentirsi. Ma la colpa principale è della formula di Coppa Italia, in un calendario ipercompresso e con partite ogni tre giorni, assurdo fare semifinali di Coppa Italia con andata e ritorno e non a partita secca. E vale pure per Inter-Juve…
Brutto, noiosissimo pareggio in prima serata su Rai1. Napoli e Atalanta potevano fare molto di più, sono squadre con un grande potenziale, hanno giocatori di gran classe, ma è come se i loro allenatori li avessero incatenati ai ceppi per non farli muovere. Due ammoniti (Romero e Koulibaly) e mezzo tiro in porta. La paura ha preso il sopravvento e di calcio se ne è visto pochissimo, quasi nulla. Per molti motivi. Il Napoli vive un periodo di grandi tensioni interne, Gattuso è in discussione e in aperto conflitto col presidente De Laurentiis. Lo stesso fatto che l’allenatore abbia deciso di passare alla difesa a cinque alla vigilia di questa semifinale di Coppa Italia ci dice con quali timori si scende in campo. Le sconfitte pesano, e una di troppo potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso.
Anche l’ Atalanta ha in proporzione i suoi problemi, ha giocato un po’ di più rispetto al Napoli, ma tutto sommato poca roba. La sconfitta con la Lazio ha detto che ad alcuni giocatori Gasperini non può rinunciare e forse alla lunga anche l’assenza di Gomez si sentirà: era lui che dava vivacità al centrocampo e lo riconnetteva con l’attacco.
Napoli e Atalanta, in un eccesso di prudenza, hanno rimandato tutto alla partita di ritorno. Tutto sommato non è nemmeno colpa loro, ma colpa di una formula che in una sarabanda di partite in un calendario ipercompresso per colpa della pandemia di Covid, non ha rinunciato nemmeno a mezzo turno di Coppa Italia. Con la semifinale secca avremmo visto tutt’altro spettacolo. E vale per Inter-Juve del giorno prima. Si è preferito mandare in tv il non calcio, pur di avere un passaggio tv in più: non credo ci si sia guadagnato molto.
COPPA ITALIA 2020-2021 SEMIFINALI ANDATA Mercoledì 3 febbraio 2021 NAPOLI - ATALANTA 0-0 Napoli (3-4-2-1): Ospina - Maksimovic, Manolas, Koulibaly - Di Lorenzo, Bakayoko, Demme (66' Elmas), Hysaj - Politano (66' Petagna), Insigne (69' Zielinski) - Lozano (82' Osimehen). Atalanta (3-4-1-2): Gollini - Toloi, Romero, Djimsiti - Mahele, De Roon, Freuler, Gosens - Pessina (73' Pasalic) - Zapata (80' Lammers), Muriel (73' Ilicic). Arbitro: Fabbri (Var, Banti) Note - Ammoniti 64' Romero, 88' Koulibaly. Martedì 2 febbraio 2021 INTER - JUVENTUS 1-2 Inter (3-5-2): Handanovic - Skriniar, De Vrij, Bastoni (86' Pinamonti) - Darmian, Barella, Brozovic (86' Sensi), Vidal (72' Eriksen), Young (66' Perisic) - Sanchez, Lautaro. Juventus (4-4-2): Buffon - Cuadrado, De Ligt, Demiral, Alex Sandro - Bernardeschi (69' Danilo), Bentancur (76' Arthur), Rabiot, McKennie (89' Chiellini) - Kulusevski (89' Chiesa), Ronaldo (76' Morata). Arbitro: Calvarese (Var, Irrati) Reti: 9' Lautaro Martinez, 26' Ronaldo rig.,
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Gattuso il pragmatico, attento a non far succedere un cataclisma
La gara tra Napoli e Atalanta ha oggettivamente deluso le attese, e questo non tanto se relazionato alle prestazioni modeste offerte da entrambe nell'ultimo turno di campionato, quanto se paragonato alle potenzialità tecniche delle squadre ed a quanto, sia pure a sprazzi, fatto vedere nel corso della stagione. Ha fatto comunque qualcosa di più l'Atalanta, che almeno nel primo tempo ha cercato di dare pressione e di fare gioco: Ospina in quei frangenti è stato determinante con alcune uscite molto pronte. Poi nella ripresa, con il Napoli che ha difeso ancora più basso, alla squadra di Gasperini è mancata un po' di lucidità ed alla fine i nerazzurri sono stati attenti più che altro a non commettere errori e prendere gol.
Gattuso si è messo con la difesa a tre, ha creato specularità tattica rispetto all'Atalanta e tutto sommato lo 0-0 è un risultato che può stargli bene, visto che a Bergamo gli basterà un pareggio con gol per andare in finale. Il tecnico azzurro è stato pragmatico, ha badato al sodo e si è preoccupato che non succedesse un cataclisma. Ma la situazione con la società resta bloccata, e se ne potrà venire fuori solo con un accordo per il futuro. Ma se questo non dovesse accadere, sarà difficile che la situazione possa migliorare.
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Roma, pace fatta o quasi tra Dzeko e Fonseca. Tiago Pinto: "Ma non sarà il capitano"
Il general manager spiega la ricomposizione della frattura ("Nelle famiglie esistono problemi, si risolvono e se ne esce più forti") ma anche la sanzione per il bosniaco: "Un club deve reggersi sulla disciplina". Una tregua prima dell'addio a fine stagione
Due riunioni in due giorni. Paulo Fonseca da una parte, Edin Dzeko dall'altra. E in mezzo il general manager della Roma Tiago Pinto, mediatore di una tregua che ha ottenuto almeno di congelare - auspicabilmente fino a fine stagione - il "caso" Dzeko. Perché "Il bene della Roma è più importante dei singoli".
Dzeko senza fascia e senza certezze
Pace no, perché Dzeko resterà in qualche forma "dimezzato": senza la fascia di capitano perché "un club deve reggersi sulla disciplina, su norme di condotta: oggi Edin non è il capitano della squadra". E senza alcuna certezza di ritrovare una maglia da titolare. Ma la due giorni di riunioni è stata "importante, per rafforzare la fiducia reciproca e da cui siamo usciti felici e fiduciosi". La linea ufficiale sulla questione Dzeko l'ha bollinata proprio Pinto. In realtà sono serviti due giorni per sancire la tregua tra il centravanti bosniaco e l'allenatore Paulo Fonseca. Il general manager portoghese ha lavorato ai fianchi di entrambi, per far capire al tecnico che una linea oltranzista avrebbe danneggiato soprattutto la Roma. E al giocatore che in questo club non è accettabile mancare di rispetto all'allenatore.
I due incontri
Già martedì una prima riunione aveva rotto il ghiaccio che durava da due settimane. In tarda mattinata altra riunione. Che le parti, forse con un eccesso di ottimismo, definiscono "molto positiva". Dzeko potrà tornare regolarmente tra i convocati, già sabato per il match di Torino contro la Juve. Difficile però che giochi: "Le scelte tecniche sono di competenza dell'allenatore", che "ha la massima autonomia". Anche perché, giura Pinto, "tutte le notizie di riunioni con altri allenatori sono vere e proprie bugie. Io e Ryan siamo molto soddisfatti del lavoro di Paulo Fonseca con cui lavoriamo per il presente e il futuro del club. Il mio rapporto con Fonseca è molto buono, lui non è preoccupato da quelle voci".
"La Roma conta più dei singoli"
La fotografia che il dirigente fa della situazione lascia capire da che parte penda la bilancia del club, tra l'irascibile attaccante e il permaloso allenatore: "Nel mondo del calcio i club vivono con le dinamiche della famiglia, e le famiglie hanno problemi ma li risolvono. Edin ha un carattere molto forte, è un grande professionista, ha scritto pagine importanti della storia della Roma. Come Fonseca è il leader del nostro progetto sportivo ed è la persona a cui abbiamo affidato il nostro futuro immediato e a medio termine. Negli ultimi giorni avuto riunioni con loro: io, il mister e Edin per rafforzare la fiducia reciproca. Momenti importanti da cui siamo usciti felici e fiduciosi. Adesso dobbiamo concentrarci unicamente sui risultati, il bene collettivo della Roma è più importante dei singoli".
Addio a fine stagione
Insomma: a fine stagione le strade di Dzeko e della Roma si separeranno. Non è esclusa l'ipotesi di una risoluzione contrattuale. Il capitano, di oggi e del futuro, sarà Lorenzo Pellegrini: "È l'unico giocatore di cui ho parlato nella mia prima conferenza stampa, perché tutti nel club riteniamo che rappresenti i valori de nostro progetto. È talentuoso, giovane, sa lavorare in team, è dedito al lavoro. A breve ci vedremo col suo agente e contiamo di risolvere il rinnovo". Uno dei tasselli per il futuro, come i nuovi acquisti Bryan Reynolds, "un gioiello che dovremo raffinare", e Stephan El Shaarawy, "Un nazionale italiano che ha sempre dimostrato la volontà di tornare qui, senza la quale sarebbe stato molto difficile acquistarlo". Identikit utili anche per gli obiettivi della prossima estate: "Una delle sfide dello scouting è individuare caratteristiche anche fisiche ed emozionali dei giocatori. La motivazione, la felicità nell'arrivare in un posto è un fattore determinante".
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Inter, Bc Partners ha presentato a Suning l'offerta per l'acquisto del club
Il gruppo cinese ha però già fatto capire che la trattativa è interrotta. Il club è stato valutato 750 milioni di euro, cifra ritenuta troppo bassa. Ora il dialogo per la cessione della società proseguirà con altri fondi
Bc Partners ha presentato nella serata di ieri a Suning l'offerta per l'acquisto dell'Inter, offerta arrivata al termine di oltre un mese di valutazione dei conti della società nerazzurra. Da parte del gruppo cinese non c'è stata una risposta, ma difficilmente l'offerta del fondo sarà presa in considerazione, dopo che nei giorni scorsi Suning ha fatto trapelare la notizia della rottura della trattativa allo scadere del periodo di esclusiva e dalla distanza tra le due parti.
Bc Partners ha valutato l'Inter 750 milioni di euro, compreso il debito per 400 milioni. Valore giudicato basso da Suning: i cinesi non si sono mai mossi da una valutazione complessiva intorno al miliardo.
Nell'offerta di Bc Partners era prevista anche una iniezione di capitale da 200 milioni entro la fine dell'anno, per soddisfare le scadenze finanziarie più immediate, come gli stipendi dei calciatori e le rate di acquisto di alcuni giocatori, come quella di Hakimi nei confronti del Real Madrid.
Suning, per la cessione di quote dell'Inter, dialoga già con altri fondi. Per entrare nel capitale del club nerazzurro si sono mossi gli svedesi di Eqt si sono mossi per entrare nel capitale del club nerazzurro, così come gli americani di Ares Management Corporation e Arctos Sports Partner. Ma interessati sono anche il newyorkese Fortress e Mubadala, fondo di Abu Dhabi. Ora saranno loro e spulciare i conti dell'Inter, per capire se e quanto valga la pena investire.
Il gruppo cinese ha però già fatto capire che la trattativa è interrotta. Il club è stato valutato 750 milioni di euro, cifra riten…
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