Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • robybaggio10
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    • Dec 2011
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    • Franciacorta
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    Semplicemente tu ce l'hai con il Berlusconi uomo e politico...
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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    • marcu9
      Bodyweb Advanced
      • May 2009
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      Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
      Semplicemente tu ce l'hai con il Berlusconi uomo e politico...
      Ma no, separo assolutamente la sfera politica da quella sportiva.
      Non è quello il punto.
      Il punto è che gli ho creduto davvero quando diceva che ci avrebbe lasciato al top, al meglio, e soprattutto in mani assolutamente fidate.
      Così non è stato e onestamente gliene faccio una colpa perché non è un tipo che si fa fregare così, evidentemente per me c'è stato del dolo, tutto qua.


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      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      • marcu9
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        • May 2009
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        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        • robybaggio10
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          • Dec 2011
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          Ma quindi...secondo te...se uno ti regala 1 milione all'anno per 30 anni (per un motivo qualsiasi)....poi deve darteli a vita...altrimenti e' uno che ti ha lasciato nella merda....
          I SUOI goals:
          -Serie A: 189
          -Serie B: 6
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          -Coppa Italia: 13
          -Chinese FA Cup: 1
          -Coppa UEFA: 5
          -Champions League: 13
          -Nazionale Under 21: 19
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          • marcu9
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            • May 2009
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            Se non era un grado di mantenere la parola di stava zitto e non diceva nulla.
            Semplice.
            O la sua parola allora non vale nulla? [emoji6]

            Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            • robybaggio10
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              • Dec 2011
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              • Franciacorta
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              Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
              Se non era un grado di mantenere la parola di stava zitto e non diceva nulla.
              Semplice.
              O la sua parola allora non vale nulla? [emoji6]

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              Allora diciamo come sono andate le cose. Ad un certo punto Berlusconi (e soprattutto i suoi figli) hanno deciso che non potevano piu' spendere troppi soldi per il Milan. Di questo gli vogliamo fare una colpa? Non credo. Uno mica e' obbligato a foraggiate a vita. In questi ultimi anni (dal 2013 al 2017) il Milan e' arrivato tra il 3° ed il 10° posto. La famiglia Berlusconi ha quindi deciso di vendere. Leggi bene...non hanno venduto il Milan al cinese...ma ad un qualcuno che OGGI e' padrone del Milan. Questo qualcuno ha acquistato il Milan nel 2017. Ora siamo nel 2021 e lottiamo per qualificarci in champions. Questo qualcuno ha dovuto ricostruire tutto da quasi zero (come capita quasi sempre a chi acquista una squadra). Di norma (salvo rare eccezioni) ci vogliono o no 4-5 anni per ricostruire da zero? Io dico di si!
              Quindi vediamo che fara' l'attuale proprietario nei prossimi anni.
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
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              -Nazionale Under 21: 19
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              • germanomosconi
                Bodyweb Senior
                • Jan 2007
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                • pordenone
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                Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                Piccola cronistoria del Milan:
                79-80 retrocesso in B (calcioscommesse)
                80-81 1° in serie B
                81-82 14° in serie A (retrocesso)
                82-83 1° in serie B
                83-84 8° in serie A
                84-85 5° in serie A
                85-86 7° in serie A (acquistata da Berlusconi il 20 febbraio)
                86-87 5° in serie A
                87-88 --> 2017 = 29 trofei!

                Ora dimmi tu che cosa avrebbe fatto di male Berlusconi. Ha rilevato il Milan 7° e sull'orlo del fallimento. Lo ha lasciato tra il 5° ed il 7° posto...ma con 29 trofei in piu'.
                Diciamo che ha lasciato il Milan in una condizione imbarazzante e venderlo a quel fantomatico Lee è stato da criminali
                Originariamente Scritto da Marco pl
                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                IO? Mai masturbato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                Io sono drogato..

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                • Sean
                  Csar
                  • Sep 2007
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                  • In piedi tra le rovine
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                  Il Milan protagonista del calciomercato invernale appena chiuso con Mandzukic, Tomori e Meité. E’ chiaramente un’accelerazione nella lotta scudetto, basta poco a fare la differenza se Inter e Juventus rimangono immobili e non comprano nessuno. Stupisce la grande frenesia del Cagliari, squadra in zona salvezza che compra ottimi giocatori in circolazione, mentre l’affare più redditizio potrebbe essere quello di Strootman al Genoa. E’ stata una campagna soprattutto di campioni ceduti e mandati via: Gomez, Khedira, Milik… E poi prestiti ovunque. Per il resto bambole non c’è una lira.

                  Gli affari che ha chiuso il Milan sul mercato (Mandzukic, Tomori & C) sono chiaramente il tentativo di accelerare nella corsa scudetto. Non tanto perché è andato a prendere dei nomi conosciuti e che fanno cassetta – la coppia Ibrahimovic-Mandzukic attrae parecchio, eccome, anche se non esiste oggi un pubblico allo stadio ma solo in tv – quanto perché basta poco a fare la differenza se contemporaneamente tutte le altre concorrenti allo scudetto non hanno fatto nulla o si sono semplicemente liberate di giocatori di troppo. L’Inter ha dato via Nainggolan e la Juve ha dato via Khedira.

                  Il calciomercato più scoppiettante è stato quello del Cagliari che ha preso ottimi giocatori a raffica: Nainggolan, Asamoah, Duncan e Rugani. Che per una squadra che è terzultima in classifica è abbastanza impressionante. L’affare più redditizio forse in questo momento lo ha fatto il Genoa con Strootman, che insieme a Ballardini, ha contribuito in maniera fondamentale al rilancio della squadra.

                  Vi lascio qui i principali affari di questa sessione di calciomercato invernale. Non molto spettacolare, ma anche meno deludente forse di quello che si è detto. Con i club che si sono molto sforzati per un mercato creativo, fatto di prestiti e gestito con pochissimi soldi. Almeno rispetto al passato. Gli affari più importanti sono stati per assurdo quelli di coloro che se ne sono andati: Gomez, Milik, Khedira, e il giovane Diallo Traoré che ha fatto ricca l’ Atalanta. Per il resto bambole non c’è una lira.

                  Gli affari che ha chiuso il Milan sul mercato (Mandzukic, Tomori & C) sono chiaramente il tentativo di accelerare nella corsa scudetto. Non tanto perché è andato a prendere dei nomi conosciuti e che fanno cassetta - la coppia Ibrahimovic-Mandzukic attrae parecchio, eccome, anche se non esiste oggi un pubblico allo stadio ma solo in tv - quanto perché basta poco a fare la differenza se contemporaneamente tutte le altre concorrenti allo scudetto non hanno fatto nulla o si sono semplicemente liberate di giocatori di troppo. L'Inter ha dato via Nainggolan e la Juve ha dato via Khedira. Il calciomercato più scoppiettante è stato quello del Cagliari che ha preso ottimi giocatori a raffica: Nainggolan, Asamoah, Duncan e Rugani. Che per una squadra che è terzultima in classifica è abbastanza impressionante. L'affare più redditizio forse in questo momento lo ha fatto il Genoa con Strootman, che insieme a Ballardini, ha contribuito in maniera fondamentale al rilancio della squadra. Vi
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Sean
                    Csar
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                    • In piedi tra le rovine
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                    Calciomercato: Juve, Milan, Inter e le altre, ecco chi ha vinto e chi ha perso. Pioli aggiunge Mandzukic a Ibra, Pirlo senza il bomber di scorta, Inter ferma

                    Mercato fiacco causa Covid e mancanza di soldi. Tra le grandi brillano solo i rossoneri. Bene anche il Torino con Sanabria e Mandragora

                    Tanto per aiutarvi a capire: l’anno scorso la Juventus aveva speso 44 milioni per Kulusevski che sarebbe arrivato a giugno, l’Inter 20 per Eriksen e il Milan era andato a segno riportando in Italia il talento selvaggio di Ibrahimovic. La Fiorentina, regina del mercato d’inverno, aveva investito la bellezza di 70 milioni. Quest’anno gennaio è stato triste e cupo. E i saloni dell’hotel milanese, che hanno ospitato gli ultimi giorni di trattative, sono rimasti malinconicamente semi deserti. Forse anche perché, per entrare, serviva il tampone negativo.

                    Il Covid ha fatto la differenza. Mai così pochi movimenti. Qualche scambio e niente botti. Circa 85 i milioni investiti, un terzo in plusvalenze. L’austerity ha imposto un brusco ridimensionamento. E anche le società che puntano allo scudetto sono state costrette a adeguarsi. L’Inter non ha comprato nessuno. La Juventus ha puntato sul giovane Rovella, centrocampista del Genoa, ma solo per il futuro e per riaggiustare il bilancio (in Liguria con una super valutazione sono andati Portanova e Petrelli). Il vice Morata è rimasto un desiderio di Pirlo. A metà pomeriggio i bianconeri si sono sfilati dalla corsa a Scamacca, centravanti della Under 21, di proprietà del Sassuolo, che non si muoverà dal Genoa. I rossoblù lo avrebbero liberato ma non per il Parma, diretta concorrente nella lotta per la salvezza. Gli emiliani così hanno preso lo svincolato Pellè, 35 anni, che torna dalla Cina e in Emilia c’era già stato. Il centravanti dell’Italia all’Europeo del 2016 ha firmato per sei mesi ed è uno dei grandi ritorni. La Roma, sempre dalla Cina, ha riportato El Shaarawy per la gioia del c.t. Mancini. Il Genoa ha preso Strootman, ancora oggi rimpianto dai romanisti. Il Milan è andato a pescare Mandzukic.


                    Alla fine non si è mosso Dzeko. La trattativa tra Roma e Inter per lo scambio con Sanchez ha acceso gli ultimi giorni di mercato, ma il fuoco si è spento in fretta e il telefonino del bosniaco ieri non ha squillato. Ora toccherà a Fonseca trasformare un problema in opportunità. Conte lo ha fatto con Eriksen, sino a pochi giorni fa sul mercato e adesso rivalutato, quasi fosse un acquisto nuovo, come playmaker. Anche Pirlo, deluso per non aver ricevuto il vice Morata, sta cercando di recuperare Bernardeschi, che in Nazionale è centrale nel progetto di Mancini, ma alla Juve è finito alla periferia dell’impero, tanto che Paratici sia in estate che in inverno ha provato a cederlo senza riuscirci.

                    Molti club hanno approfittato della finestra invernale per dimagrire le rose, abbassare il monte ingaggi, risolvere qualche problema. L’Atalanta ha ceduto Papu Gomez, capitano ribelle, al Siviglia per 7,5 milioni. L’Inter ha prestato per la seconda volta Nainggolan al Cagliari, il Napoli ha ceduto Llorente (Udinese) e Milik (Marsiglia), la Juve si è liberata di Khedira (Herta Berlino). La Fiorentina, invece, ha trattenuto Callejon, che non gioca quasi mai e che negli ultimi giorni è stato chiesto prima dal Granada e poi dal Parma. Ha lavorato bene il Torino del presidente Cairo, che ha pensato al presente e al futuro con il centravanti Sanabria (10 milioni di investimento con i bonus) e il centrocampista Mandragora, che è stato punto fermo e capitano dell’ultima Under 21 di Gigi Di Biagio.

                    Gli ultimi colpi, sul filo di lana, non hanno acceso la fantasia. Il Cagliari, a un quarto d’ora dalla fine delle trattative, ha riportato in Italia Rugani in prestito dal Rennes con il via libera della Juventus. Ounas ha accettato il Crotone dopo aver riflettuto tutto il giorno. Il Bologna, che Rugani lo aveva corteggiato, ha virato sul bulgaro Antov, classe 2000, difensore e già capitano del Cska: Mihajlovic però avrebbe voluto un attaccante. Il mercato è finito e quasi non ce ne siamo accorti. In estate si spera che andrà meglio. Stavolta ci siamo dovuti accontentare. Ha latitato anche la fantasia. Da oggi si torna a giocare. Ed è meglio così.

                    CorSera
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                    sopra una sola teca di cristallo
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                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
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                      Inter-Juventus, formazioni e dove vederla: Conte senza Lukaku, Pirlo aspetta il vero Ronaldo

                      Le due squadre sono in un ottimo momento di forma: tra i nerazzurri entra Vidal ed esce Eriksen, i bianconeri si affidano a Kulusevski


                      Qui Inter

                      Prima la rivincita poi la bella. Il lungo duello con la Juventus approda al secondo atto. L’andata delle semifinali di Coppa Italia arriva poco più di due settimane dopo la vittoria dell’Inter in campionato, un successo liberatorio, decisivo soprattutto per imprimere il marchio nerazzurro sulla classifica e nella corsa allo scudetto. «Quella partita però non deve far venir meno il rispetto per una formazione molto forte», avverte Conte. La Juve ha metabolizzato e superato la sconfitta, l’Inter da quel confronto è uscita mentalmente più forte. Le assenze però stavolta sono pesanti. Fuori i due migliori: Lukaku e Hakimi, entrambi squalificati. «La fase offensiva è sempre la stessa. Non è la prima volta senza Romelu, avrà modo di riposare in maniera forzata».

                      La Coppa Italia è l’ultimo trofeo messo in bacheca dall’Inter nel 2011, dieci anni fa. La stagione passata Conte sfiorò la finale, fatto fuori dal Napoli proprio a un passo dal traguardo. L’eliminazione maturò nella gara d’andata, persa a San Siro. Il tecnico stavolta non vuole distrazioni, fondamentale non prendere gol. «La qualificazione si gioca in 180 minuti, è importante la prima partita. L’anno scorso contro il Napoli non siamo riusciti a rimontare». Pur giocando un’ottima semifinale di ritorno.

                      Costretto a cambiare, Conte davanti deve affidarsi al ritrovato Lautaro e a Sanchez. Il cileno poteva partire e finire alla Roma in cambio di Dzeko, ora deve riscattarsi dopo un inizio di stagione non esaltante, in cui ha trovato appena due reti e ha viaggiato a singhiozzo. Si riaccomoda in panchina anche Eriksen. Il danese, dopo l’ottima prova con il Benevento, lascia il posto a Brozovic. Ha griffato il derby di Coppa Italia con una punizione d’autore e in una doppia sfida può fare la differenza. «Eriksen è un bravissimo ragazzo, si sta impegnando tanto, stiamo lavorando molto con lui, cercando di trovare più soluzioni così da avere un’alternativa», lo coccola Conte.

                      La storia non dice bene all’Inter, sconfitta ben quattro volte in semifinale dalla Juventus, l’ultima nel 2015-16, quando in panchina c’era ancora Mancini e i nerazzurri uscirono ai rigori dopo una gran rimonta. Infilare due successi di fila contro la Juventus riuscì a José Mourinho, nell’anno del Triplete: era un’altra Inter e soprattutto una Juve ancora agli albori della ricostruzione.

                      La sfida di Coppa Italia è l’inizio col botto di due settimane senza fiato per l’Inter. La prova di maturità i nerazzurri l’hanno già superata, ora devono passare lo stress test che li vedrà impegnati in un febbraio terribile: due volte con la Juve e poi in campionato con Fiorentina, Lazio e Milan. Un calendario infuocato, prima di tirare un po’ il fiato e beneficiare di settimane lunghe vista l’esclusione dalle coppe europee. L’Inter deve reggere l’urto senza cadere, per poi provare ad accelerare.

                      Con la Juventus però non è mai un match come con gli altri. Manca sì il confronto Lukaku-Ronaldo, ma l’incrocio è carico di significati per tanti ex, tra cui Vidal, sbloccatosi proprio nella partita di campionato (QUI le polemiche per il bacio allo stemma Juve). Ora l’Inter vuole detronizzare la Juve, dopo aver già messo in discussione il suo regno.


                      Qui Juve

                      La velocità del frullatore da oggi aumenta e la Juventus non può più sbagliare gli ingredienti: soprattutto non adesso, non a San Siro, non nella rivincita immediata contro l’Inter. È Coppa Italia, è vero. Ma è altrettanto vero che c’è in palio un trofeo, mentre la bruttissima sconfitta arrivata in campionato diciassette giorni fa è rimediabile sul lungo periodo, anche se la squadra di Pirlo non ha troppi jolly da giocare nell’inseguimento alle milanesi. E all’orizzonte ci sono le sfide contro Roma e Napoli, oltre a quella in Champions con il Porto che chiuderà questo mini ciclo «di fuoco», come lo ha definito Giorgio Chiellini.

                      Quel 2-0 contro l’Inter del 17 gennaio poteva essere una sconfitta ancora più larga nel punteggio e ha scosso la Juventus: da allora non solo Madama ha sempre vinto, ma non ha più subito gol grazie alla crescita di condizione di Chiellini, alla guarigione dal Covid di Cuadrado, Alex Sandro e quindi De Ligt. Ma anche grazie all’orgoglio ferito, contro l’avversario più «sentito» a Torino. Quello più strutturato per togliere a Madama il decimo scudetto di fila, per giunta con gli ex Conte e Vidal (oltre a Marotta) in prima linea.

                      La Juve, messa a nudo sulla propria fascia sinistra ma anche in mezzo al campo, avrà imparato la lezione? Da allora le gerarchie si sono chiarite, con la coppia Bentancur-Arthur sempre più affiatata e complementare e con il tuttofare McKennieormai indispensabile nelle serate più importanti. «La sconfitta contro l’Inter ci ha insegnato tanto — ammette Andrea Pirlo —: ci ha insegnato che quando non siamo sul pezzo non siamo noi stessi, non siamo la Juventus. Da lì siamo ripartiti facendo grandi prestazioni. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare subito dopo tre giorni il Napoli in una finale quindi abbiamo subito rialzato l’attenzione facendo ottime partite, però non dobbiamo adagiarci».

                      Pirlo perde Ramsey per un risentimento muscolare, ma il gallese era stato tra i peggiori contro l’Inter e non ha dato grandi segnali in seguito. Buffon è confermato portiere di Coppa, mentre Chiellini dovrebbe riposare, lasciando spazio a De Ligt. Alzare Cuadrado come esterno offensivo a destra e tenere McKennie come incursore da sinistra potrebbe essere la soluzione scelta dall’allenatore neofita per dimostrare al suo maestro Conte che il flop del primo scontro diretto era dovuto solo alle troppe assenze. In avanti Morata dovrebbe lasciare spazio ancora a Kulusevski, utile a stanare la difesa a 3 interista.

                      Tutto questo, nell’attesa della versione prenatalizia di Cristiano Ronaldo, reduce da un gennaio al di sotto dei propri altissimi standard: ma non è certo la prima volta che CR7 si prende qualche pausa invernale per poi farsi trovare pronto al momento giusto. E il momento è già oggi: perché nessuno stadio come San Siro e nessun avversario come l’Inter, serve a capire qual è adesso la vera Juve. «Voglio vedere una squadra consapevole della propria forza — sottolinea Pirlo —: la certezza più grande che abbiamo è il gruppo, che ha dentro tanta voglia di vincere ancora». Oggi più del solito.


                      Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Vidal, Young; Sanchez, Lautaro. Allenatore: Conte.
                      Juventus (4-4-2):
                      Buffon; Danilo, Bonucci, de Ligt, Alex Sandro; Cuadrado, Arthur, Bentancur, McKennie; Kulusevski, Ronaldo. Allenatore: Pirlo.
                      Arbitro:
                      Calvarese di Teramo.
                      Tv:
                      ore 20.45, Rai 1

                      CorSera
                      Last edited by Sean; 02-02-2021, 09:13:25.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Gianluigi Longari@Glongari
                        Clamoroso retroscena #Napoli. Il Presidente #DeLaurentiis dopo la sconfitta contro l’#Hellas ha contattato Maurizio #Sarri che ha rifiutato di tornare sulla panchina dei partenopei. Il nervosismo di #Gattuso si spiega così. @tvdellosport #transfers @AlfredoPedulla
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                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

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                          Operazione Dzeko

                          È il giorno più atteso in casa Roma, quello del faccia a faccia tra Edin Dzeko e Paulo Fonseca. Il mercato è ormai terminato e una soluzione per il bosniaco non si è trovata. Il numero 9 resta separato in casa, non è previsto al momento nessun appuntamento, ma la società si aspetta di rivederlo a lavorare in gruppo in vista della Juventus. La Roma, con Pinto in testa, vuole l'armistizio tra tecnico e attaccante fino al termine della stagione, oi si vedrà. I rapporti ormai sono deteriorati e bisogna trovare un compromesso, converrebbe a tutti e due. Il nodo è anche legato alla fascia da capitano, Dzeko non vorrebbe perdere i gradi e Pellegrini non avrebbe nessun problema a restituirglieli. Intanto il messaggio della tifoserie è chiaro, come dimostra lo striscione esposto davanti all'Olimpico: "Ora combattere uniti per la maglia"



                          (Il Messaggero)

                          È il giorno più atteso in casa Roma , quello del faccia a faccia tra Edin Dzeko e Paulo Fonseca . Il mercato è ormai terminato e una soluzione per il bosniaco non si è trovata. Il numero 9 resta separato in casa, non è previsto al momento nessun appuntamento, ma la società si aspetta di rive...
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                            Inter, sfuma Bc Partners: ora che succede? Vendita comunque entro febbraio. In pole Ares

                            Per Suning erano troppo pochi i 750 milioni di valutazione dati dal fondo americano. Ora in corsa ci sono Ares, Fortress, Arctos e Eqt che potrebbero poi anche consorziarsi

                            Tutto da rifare o quasi. Cambia lo scenario per la cessione dell’Inter. La famiglia Zhang ha informato gli amministratori, Marotta e Antonello, che i rapporti con il fondo Bc Partners si sono interrotti da una decina di giorni. Suning cercherà altri investitori disposti a rilevare una quota di minoranza o, più realisticamente, tutta la società. Allo stop si è arrivati per una netta divergenza sulla valutazione del club. Per Bc Partners l’Inter non può costare più di 750 milioni, debiti compresi, una quotazione troppo bassa per Suning. Il fondo vantava un’esclusiva, scaduta lo scorso venerdì. Ha condotto la due diligence, senza ancora presentare un’offerta.

                            Dell’operazione si sta occupando da Londra, Nikos Stathopoulos, coadiuvato dalla Tifosy Ltd, di cui tra i fondatori c’è Gianluca Vialli. Suning non ha gradito l’esagerata esposizione mediatica, soprattutto ha ritenuto sottostimata la quotazione. La trattativa pare essere al capolinea, ma fonti vicine a Bc Partners fanno sapere che, nonostante l’esclusiva sia scaduta, un’offerta verrà presentata in settimana. Aggiungono che la due diligence ha richiesto tempi lunghi poiché la situazione del club è pesante. Suning ha chiuso la porta, è stata netta nel far sapere di voler intavolare nuove trattative con altri. I potenziali acquirenti per il pacchetto di maggioranza non mancano e, nonostante la congiuntura sfavorevole, stimano un più alto valore per l’Inter: attorno al miliardo. Sono svariati i fondi interessati: Ares, Fortress, Arctos (americani) e Eqt (svedese), tutti con le giuste credenziali e molto riservati. In vantaggio sarebbe il fondo Ares, da tenere sott’occhio però Fortress con un portafoglio molto ricco. Allo stato tutti corrono soli, non è da escludere si consorzino più avanti.


                            Il modello da tener presente è quello che ha portato Advent, Cvc e Fsi a entrare nella Lega serie A, anche lì all’inizio la partita era giocata dai singoli, strada facendo si sono uniti. Le tempistiche per la cessione del pacchetto di maggioranza non dovrebbero essere lunghe. L’Inter potrebbe passare di mano entro febbraio. Suning ha concesso il mandato a vendere a Goldman Sachs, ma non va escluso il coinvolgimento di un altro advisor. Il club mantiene un elevato appeal internazionale, nonostante il momento difficile e i conti pesanti. La volontà di Suning è cedere, senza svendere. Il gruppo di Nanchino attraversa un lungo inverno, sotto il profilo economico. L’Inter ha pagato gli stipendi fino a ottobre e posticipato a fine maggio, previo accordo con la squadra, le mensilità di novembre e dicembre: una futura dilazione per gennaio e febbraio è un’opzione. La cessione del club ha i suoi tempi, ma il rebus va risolto in fretta, l’incertezza rischia di fare molto male al club.


                            CorSera
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              Mi ripeto: gli acquisti della Juve devono essere quelli di attivare in pieno tutta la rosa, rigenerando quei profili che ad oggi hanno offerto poco o nullo apporto: Dybala, che rappresenta una ulteriore variabile di attacco; Bernardeschi, se Pirlo fosse capace di miracoli...e situazioni simili. Certo, un vice-Morata non puoi inventartelo, non c'è una punta di scorta...ma la situazione è questa e non puoi farci niente. D'altro canto non potevi mica svenarti per uno Scamacca...che poi dopo te lo devi pure tenere.

                              Pirlo col silenzio e col lavoro, senza scoraggiarsi, è uscito brillantemente da un gennaio che si annunciava asperrimo: una sola sconfitta a Milano con l'Inter e il resto tutte vittorie (compresa la supercoppa)...ma direi centrale l'aver finalmente messo a fuoco il centrocampo, sigillato la difesa (Chiellini è ancora oggi il più bravo di tutti in Italia e se li porta tutti a scuola), e ci si trova dunque davanti un febbraio altrettanto duro (bigmatch con Roma e Napoi, coppa Italia con l'Inter, ottavi di champions) con però qualche fiducia in più.

                              Di questo va dato atto ad un allenatore pur novizio e che avrebbe potuto definitivamente naufragare in quel mese...e invece è ancora a galla, forse sta imparando a nuotare.
                              ...ma di noi
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                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio
                                Non sapevo che la sanzione restasse necessariamente legata all'ambito di competenza dove è occorsa.

                                Meglio così, vuol dire che caso mai ci infliggessero qualche punto di penalizzazione per la storia di Suarez li scaleremmo dal voto della tesi di Pirlo.

                                hahahahahah

                                Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                                Bella ma invendibile nei paesi mussulmani.
                                viene modificata per quei mercati come la maglia del real che nei paesi mussulmani viene venduta senza croce

                                Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                                secondo voi nei decenni a venire potrà mai rivincere lo scudetto una sampdoria, fiorentina, genoa, Lazio?

                                si
                                capiterà ancora
                                anche senza che una di queste squadre venga acquistata da un arabo
                                deve girare tutto benissimo a loro e tutto male alle avversarie.
                                se c'è la fatta il leicester....
                                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                                grazie.




                                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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