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C'e' da dire che all'Inter sono bravi a fare gli affari. Scambio Dzeko-Sanchez con parte dell'ingaggio di Dzeko pagato dalla Roma (al lordo Dzeko prende di piu').
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Io non sono per ste cose del "con te non ci parlo più" come i bambini.
Siete due professionisti strapagati, uno prende le decisioni e l'altro si allena e le mette in pratica. Poi il sabato sera non mangerete la pizza insieme kazzi vostri, per adesso continuate a fare il vostro lavoro.
Dzeko ha quasi 35 anni, non giocherà di certo svogliatamente... A giugno dovrà invogliare una società a fargli firmare l'ultimo contratto della sua carriera
La dirigenza deve farsi sentire, forte
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Io non sono per ste cose del "con te non ci parlo più" come i bambini.
Siete due professionisti strapagati, uno prende le decisioni e l'altro si allena e le mette in pratica. Poi il sabato sera non mangerete la pizza insieme kazzi vostri, per adesso continuate a fare il vostro lavoro.
Dzeko ha quasi 35 anni, non giocherà di certo svogliatamente... A giugno dovrà invogliare una società a fargli firmare l'ultimo contratto della sua carriera
La dirigenza deve farsi sentire, forte
Il male minore per la Roma è tenersi Dzeko. Con Sanchez che ci fai, il brodo? E quarto come ci arrivi?
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Coppa Italia, il Napoli batte lo Spezia con i gol di Koulibaly, Lozano, Politano ed Elmas e va in semifinale contro l’Atalanta. La vittoria offre una tregua preziosa a Gattuso, che però è furioso: “Non sono Padre Pio, non mi dimetto, sto facendo un buon lavoro. E se mi gira vado ad allenare in Kuwait”. Il presidente De Laurentiis gli ha rinnovato la fiducia ma a poco più di un anno di distanza dal suo arrivo al posto di Ancelotti, l’allenatore non sembra avere un grande futuro davanti. Mentre girano i nomi di Benitez, Mazzarri, Allegri & C, non si parla più ovviamente di rinnovo di contratto e al massimo Rino può sperare di arrivare alla fine della stagione. Che non è certo del tutto da buttare, in fin dei conti basta poco per farla volgere al meglio, certo altre sei sconfitte in campionato non se le può permettere e poi c’è sempre il famigerato Juve-Napoli da giocare. Insomma oggi Rino vive alla giornata….
Non c’è forse un lunghissimo futuro davanti alla storia di Rino Gattuso con il Napoli. Anche lui, visto lo sfogo finale dopo Napoli-Spezia 4-2 – “Di Padre Pio ce ne è uno solo. Io sono un uomo cazzuto, e se mi girano i due minuti vado ad allenare in Kuwait!” – sembra rendersene benissimo conto. Ma è anche vero che questa è una storia sotto cui è difficile scrivere la parola fine. Intanto perché il primo livello del gioco a eliminazione il Napoli lo ha superato, una bella manciata di gol facili facili allo Spezia e via: quattro gol in quaranta minuti in avvio.
Koulibaly, Lozano, Politano, Elmas. E poi basta così, anche se un certo brivido alla schiena nel secondo tempo l’allenatore lo ha sentito. Non era del tutto scontato, tanto meno un risultato così ampio. In campionato lo Spezia al Maradona aveva vinto aprendo ufficialmente la crisi tra Gattuso e De Laurentiis, in Coppa Italia è stata una passeggiata, fin troppo tranquilla. Francamente non darei un peso eccessivo a quei due gol incassati nel secondo tempo a partita ormai chiusa e Napoli ormai già in semifinale contro l’ Atalanta.
Non credo che la vittoria voglia dire moltissimo e francamente non credo c’entri nulla il fatto che si sia giocato col 4-3-3 invece che col 4-2-3-1, ma intanto si è almeno allontanato qualche corvo dalla panchina. Anche se non del tutto, viste sempre le parole di Gattuso che proprio non ci sta a fare da bersaglio fisso. Diciamo allora che la vittoria non ha reso inutile e al limite anche imbarazzante il viaggio di De Laurentiis a Castel Volturno per rinnovare la fiducia all’allenatore con cui aveva intavolato da mesi un rinnovo di contratto poi mai portato a termine. E poi è comunque una storia difficile da chiudere, perché così come il Napoli si è avvitato su stesso, scendendo in picchiata (sei sconfitte più il famigerato Juve-Napoli da mettere ancora a bilancio), altrettanto basterebbe un rendimento appena appena più costante e deciso nel ritorno – come del resto il buon inizio di campionato faceva credere – per risistemare e rendere più che dignitosa la stagione. Anzi ci sarebbe perfino spazio per fare qualcosa di buono e conquistare almeno un posto in Champions League. E’ proprio questo che Gattuso non riesce a concepire, questo clima di assedio e il fatto di aver già bocciato già a gennaio la sua stagione, senza alcuna possibilità di appello. “Stiamo facendo un buon lavoro, io qui butto il sangue dalla mattina alla sera. Io non mi dimetto certo”.
Comunque vada parliamo di un futuro che per ora non andrebbe più in là comunque di maggio-giugno, perché sembra proprio difficile che De Laurentiis e Gattuso possano rimettere insieme un rapporto che dopo poco più di un anno mostra parecchie crepe e un crollo verticale della reciproca fiducia. Sono circolati insistentemente troppi nomi – da Benitez a Mazzarri ad Allegri – per non pensare che la società abbia davvero studiato l’ennesima rivoluzione per frenare quell’ondata di sfiducia e di disillusione del tifo. Prima o poi lo stadio Maradona riaprirà e bisognerà riempirlo di nuovo.
Credo che Gattuso si sia condannato ad andare avanti più o meno alla giornata, dovrà davvero tirar fuori il meglio da Koulibably e Zielinski, Mertens e Insigne, Lozano e Osimhen, dovrà semplificare il gioco e renderlo soprattutto più efficiente e incisivo, capace di far male. Quello della palla che sale piano piano dalla difesa con tanti passaggi laterali sembra francamente un prodotto scolastico, privo di anima, e non un qualcosa di intimamente suo. Cioè anche il Gattuso furioso ai microfoni della Rai, stufo di rispondere a domande sulla solidità della sua posizione, ha in realtà molto da spiegare di questo Napoli oggi abbandonato a se stesso. Può arrivare, con un po’ di fortuna e un Napoli più spinto, fino alla fine della stagione Rino, ma mi sembra difficile che possa puntare ad andare oltre. In bocca al lupo comunque, umanamente se lo merita.
COPPA ITALIA 2020-2021 QUARTI DI FINALE Martedì 26 gennaio 2021 Inter-Milan 2-1 (31' Ibrahimovic M, 71' Lukaku rig. I, 90'+7' Eriksen I) Mercoledì 27 gennaio 2021 Atalanta-Lazio 3-2 (7' Djimsiti A, 17' Muriqi L, 34' Acerbi L, 37' Malinovskyi A, 57' Miranchuk A) Juventus-Spal 4-0 (16' Morata rig J, 33' Frabotta J, 78' Kulusevski J, 4-0 Chiesa J) Giovedì 28 gennaio 2021 Napoli-Spezia 4-2 (5' Koulibaly N, 20' Lozano N, 30' Politano N, 40' Elmas N, 70' Gyasi S, 73' Acampora S) *** SEMIFINALI (and e rit) Inter - Juventus (andata martedì 2 febbraio a Milano, ritorno martedì 9 febbraio a Torino) Napoli - Atalanta (andata mercoledì 3 febbraio a Napoli, ritorno mercoledì 10 febbraio a Bergamo) *** Non c'è forse un lunghissimo futuro davanti alla storia di Rino Gattuso con il Napoli. Anche lui, visto lo sfogo finale dopo Napoli-Spezia 4-2 - "Di Padre Pio ce ne è uno solo. Io sono un uomo cazzuto, e se mi girano i due minuti vado ad allenare in Kuwait!" - sembra rendersene benissimo conto. Ma è
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(5′ Koulibaly N, 20′ Lozano N, 30′ Politano N, 40′ Elmas N, 70′ Gyasi S, 73′ Acampora S)
***
SEMIFINALI (and e rit)
Inter – Juventus
(andata martedì 2 febbraio a Milano, ritorno martedì 9 febbraio a Torino)
Napoli – Atalanta
(andata mercoledì 3 febbraio a Napoli, ritorno mercoledì 10 febbraio a Bergamo)
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La Roma non ha fretta, Dzeko resta fuori. Può andare all'Inter in cambio di Sanchez
La priorità del club è trovare un acquirente per il bosniaco che ha rotto con Fonseca, il tecnico per ricucire lo strappo pretende le scuse dal giocatore. Che non sono arrivate. E così l'agente ha aperto una trattativa con i nerazzurri che può portare il cileno a Trigoria
Tiago Pinto ha deciso di non decidere. E di lasciar fare al mercato. Una cosa è certa: la Roma non ha fretta di risolvere il caso Dzeko. L'attaccante, fuori squadra e spogliato dei gradi di capitano, è ufficialmente in vendita come sa il suo (nuovo) agente. E la strada privilegiata per provare a risolvere la frattura tra lui e l'allenatore Paulo Fonseca è piazzare sul mercato l'ex leader per riportare serenità nel gruppo che ha dimostrato in campo, con i fatti, di non volere la testa dell'allenatore. Il general manager romanista Tiago Pinto ha fissato i termini della sua strategia: fino a lunedì alle ore 20, quando chiuderà la finestra invernale di trasferimenti, la priorità sarà trovare un acquirente per Dzeko. La soluzione ideale sarebbe quella di uno scambio che non depauperi il livello tecnico della squadra giallorossa garantendo un sostituto all'altezza.
Fonseca vuole le scuse
Di certo i termini per ricomporre lo strappo con Paulo Fonseca sono chiari: l'allenatore pretende le scuse del giocatore dopo le offese ricevute, da lui e dal suo staff, a seguito dell'eliminazione contro lo Spezia in Coppa Italia. Quando Dzeko era furioso non solo per la figuraccia delle sei sostituzioni, ma anche per essere stato spedito in campo all'inizio dei supplementari con pochissimo riscaldamento nelle gambe nonostante la serata gelida. In quel caso ha anche riportato una contratturina, che nei giorni scorsi, proprio mentre si consumava la frattura con l'allenatore, aveva consigliato di farlo allenare a parte. Una condizione che però col migliorare della situazione dal punto di vista fisico, non è cambiata. Anzi. Fonseca non è affatto convinto di riaverlo in gruppo, il malumore non è certo digerito e di riavere con sé il bosniaco non vuol saperne.
Ipotesi scambio con l'Inter, nell'affare Sanchez
Anche per questo la proprietà della Roma e il manager Pinto hanno scelto la strada più complessa, ma anche l'unica che offrirebbe una soluzione definitiva: la cessione. Antonio Conte, allenatore dell'Inter, insiste per averlo. Per questo l'agente di Dzeko sta provando a imbastire uno scambio con l'Inter: Edin a Milano e Alexis Sanchez a Trigoria. Difficile, perché l'Inter è una società in vendita, ma non impossibile. Al contrario della pista Icardi: lo scambio col Psg ad oggi non è fattibile (lunedì chissà). Alla finestra c'è sempre il West Ham, che cerca disperatamente una punta. A Dzeko non piace, lui vuole una squadra che garantisca una crescita, magari la lotta per il titolo. Ma la prospettiva di restare a guardare da qui a giugno potrebbe anche stravolgere le sue priorità.
La priorità del club è trovare un acquirente per il bosniaco che ha rotto con Fonseca, il tecnico per ricucire lo strappo pretende le scuse dal g…
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Dzeko-Sanchez, Roma e Inter lavorano allo scambio. A che punto è la trattativa: il nodo degli stipendi
Possibile l’operazione tra i due club, ma c’è un problema da risolvere sulle cifre. Già a Milano Tiago Pinto e il procuratore del centravanti bosniaco
Si fa strada un clamoroso scambio sull’asse Roma-Inter. I giallorossi potrebbero girare Edin Dzeko ai nerazzurri in cambio di Alexis Sanchez. Da giorni l’attaccante bosniaco ha litigato con il tecnico portoghese Fonseca, margini per ricucire lo strappo non ce ne sono e così la Roma ha chiamato l’Inter che avrebbe voluto il giocatore già la passata stagione. La proposta è semplice: scambio a zero euro tra Dzeko e Sanchez.
Nerazzurri convinti
L’Inter sarebbe felicissima di prendere il bosniaco che a livello tecnico piace a tutti, soprattutto all’allenatore Conte che va detto ha voluto e recuperato Sanchez. Ma c’è un problema, non di poco conto, a bloccare la trattativa. Il cileno guadagna 7 milioni netti l’anno, mentre Dzeko è a 7,5. Paradossalmente però Sanchez costa meno, perché è un «impatriato» e beneficia del decreto Crescita.
In sostanza all’Inter l’ingaggio lordo di Sanchez costa circa 2,5 milioni in meno di quel che paga la Roma per Dzeko. Anche uno scambio di prestiti fino a fine stagione non risolverebbe la situazione. Per questo i nerazzurri chiedono che la Roma copra tutta o almeno buona parte della differenza.
Di fatto però il general manager della Roma, Tiago Pinto, è a Milano per incontrare gli intermediari di Sanchez, come pure l’agente di Dzeko, Alessandro Lucci, che in questi giorni si sta dando da fare per spostare Dzeko in un altro club.
CorSera
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Il Milan ci prova con Douglas Costa, che al Bayern non gioca.
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