Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • robybaggio10
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    • Franciacorta
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    Non e' vero.
    Hanno trovato un accordo per posticipare il pagamento della prima rata.
    Inter e Real Madrid hanno raggiunto un accordo per il pagamento di Achraf Hakimi: i nerazzurri hanno firmato per ottenere un rinvio


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    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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    • KURTANGLE
      Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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      Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
      in questo caso al var analizzano e comunicano con Orsato? .



      certo!
      gli hanno parlato e gli hanno gridato
      pezzo dimmmerdaaaaaaaaaaaa espulsione di pjaniccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccc
      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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        x ottantino.....la lazio è molto forte negli 11.........nei 18-20 molto meno
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
          Fabian ruiz positivo, adesso vediamo che fa l ASL di Napoli

          considerando come sta giocando quest'anno è un'ottima notizia
          anzi pensavo fosse mononucleosi più covid
          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
          Originariamente Scritto da GoodBoy!
          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


          grazie.




          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          • Sean
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            • In piedi tra le rovine
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            Inter-Juventus, formazioni e dove vederla: Chiellini dovrà fermare Lukaku, Conte punta su Vidal

            L'allenatore dei nerazzurri sottolinea la distanza che c'è ancora dai rivali: «Quando li affronti ti rendi conto di dove sei arrivato»; Pirlo punta sul ritorno del «vecchio» difensore per ritrovare solidità


            Qui nerazzurri

            Se la Juventus è un punto di riferimento per tutti quelli che vogliono tornare a vincere, Antonio Conte lo è per l’Inter. Il club vive un periodo di transizione, il passaggio di proprietà all’orizzonte si fa ogni giorno più vicino. In una fase di cambiamento, se l’ad Marotta è l’uomo che cerca di far quadrare i conti in una difficile fase economica, l’allenatore è la certezza cui l’ambiente nerazzurro si aggrappa. Nelle prossime settimane Suning e gli Zhang dovrebbero cedere la maggioranza della società, acquistata nel giugno 2016: se tutta, o solo parte, al fondo Bc Partners lo si saprà a inizio febbraio. Un mese lungo per Conte, da gestire tenendo al riparo la squadra.

            La sfida con la Juventus è un incrocio pericoloso per l’Inter, battuta due volte l’anno passato. La distanza con i bianconeri resta, la formazione di Conte però è cresciuta. «La Juventus rappresenta un riferimento, in questi 9 anni ha dominato in Italia: quando li affronti ti rendi conto a quale livello sei arrivato», sottolinea il tecnico nerazzurro.

            Le differenze restano e sono state evidenti soprattutto nel mercato. Dopo Eriksen, l’Inter ha chiuso con Hakimi (il pagamento al Real Madrid della prima rata è stato prorogato a marzo) e tre parametri zero: Kolarov, Sanchez e Vidal. I bianconeri si sono rinforzati spendendo circa 150 milioni. «Sono una squadra che su una struttura che ha sempre vinto ha aggiunto Chiesa, Morata, Kulusevski, McKennie (e Arthur, ndr): gli va dato atto che cercano ogni anno di migliorarsi. In Italia nessuna squadra ha annullato il gap: sarebbe illusorio pensarlo. Tanti, come noi, si stanno avvicinando come non accadeva negli anni passati, quando vincevano lo scudetto con 20-25 punti di vantaggio e non era una bella cosa».

            Avvicinarsi non basta, per competere serve altro. Non potendo rinforzare la rosa per il momento societario, Conte batte su altri aspetti, quelli che in carriera gli hanno regalato trionfi. «Possiamo e dobbiamo migliorare nel discorso della mentalità, della cattiveria agonistica, del “sentire il sangue” per ammazzare sportivamente l’avversario».

            La Juve non è ferita, ma attardata sì, l’Inter ha la possibilità di pugnalarla e spedirla a 7 punti di distanza. Soprattutto ha la chance di tornare a vincere un confronto dopo quasi cinque anni: l’ultimo successo è di settembre 2016. Conte si presenta al primo match con l’allievo Pirlo con la formazione titolare. Le due rose hanno però una profondità diversa, soprattutto nella qualità.

            Se a rubare l’occhio è il confronto Lukaku-Ronaldo, la sfida al solito si deciderà a centrocampo, dove il tecnico nerazzurro deve trovare il miglior Vidal, tornato al gol a Firenze, ma fin qui mai decisivo nei big match. Conte però non vede il rischio che possa andare fuori giri contro la sua ex squadra. «Ha vinto tanto e giocato in club importanti, ha l’esperienza per affrontare gare simili. Per gli altri giocatori queste partite sono importanti per la crescita e vanno affrontate in modo da trasformare la pressione in maniera positiva». In sostanza vuol dire una sola cosa: vincere e regalarsi un po’ di tranquillità, al riparo dalla tempesta che sta investendo la società.

            Il rumore dei nemici non è mai un modo di dire quando c’è di mezzo Giorgio Chiellini. Se poi il capitano juventino affronta per la prima volta Lukaku in versione interista, allora c’è da aspettarsi un concerto metal di caviglie e clavicole, che producono scintille.

            Nei tre precedenti fra i due colossi, in Nazionale e in Manchester United-Juventus, il belga non ha mai segnato. E non c’è da stupirsi se Andrea Pirlo, ancora privo di De Ligt fermato dal Covid, lancia subito nella mischia Chiellini dopo i 63 minuti di warm up contro il Genoa in Coppa Italia: «Con il rientro di Giorgio ci sentiamo ancora più forti» ammette il tecnico, nonostante il suo capitano sia ancora un po’ arrugginito.


            Qui bianconeri

            Inter-Juventus non si è mai giocata così tardi nella storia del girone unico e per Pirlo è una piccola fortuna da non disperdere: perché la sua squadra viene da tre vittorie di fila, la serie più lunga finora; perché in due partite ha recuperato ben 5 punti all’Inter del suo maestro Conte; e anche perché senza De Ligt, Cuadrado, Alex Sandro (per Covid) e Dybala infortunato, ritrova giusto in tempo Giorgione, il suo totem, l’unico vero trascinatore, assieme a Ronaldo.

            Le fondamenta della fase difensiva sono la chiave della costruzione ambiziosa che Pirlo sta cercando di innalzare, tra alti e bassi soprattutto di concentrazione e intensità: perché non è semplice tenere alto il ritmo del pressing, del giro palla e della ricostruzione offensiva. Ma nelle serate da non sbagliare, come dimostrato contro Barcellona e Milan, la Juve ci riesce più facilmente: «In questo senso siamo più tranquilli, perché contro le grandi squadre siamo più concentrati e vogliosi — spiega Pirlo — . Non firmiamo per il pareggio, andiamo a San Siro senza aver paura di giocarcela, puntando alla vittoria. Conte mi ha insegnato un sacco di cose e lo ringrazio.Lui dice che il gap con la Juve non è ancora colmato? Lo conosco benissimo — sorride Pirlo — a lui piace scaricare la pressione sugli altri. Noi siamo la Juventus, vinciamo da nove anni e non abbiamo alcun problema, ma loro sono stati costruiti per vincere lo scudetto: sarà una partita fra due grandi squadre, che hanno le stesse ambizioni».


            Pirlo guadagna sei volte e mezzo in meno di Conte (1,8 milioni contro 12 annui di ingaggio) e ha una gran voglia di capire se quella di stasera sarà anche la partita fra due grandi allenatori: per la Juve un’altra vittoria dopo quella contro il Milan significherebbe ridurre ancora lo svantaggio, in attesa della partita da recuperare contro il Napoli, rimediando completamente ai punti lasciati per strada.

            Chiellini era assente nelle due vittorie sarriane dell’anno scorso: il suo rientro è così importante per Pirlo — che studia qualche contromossa a sinistra contro Hakimi — perché può sfidare Antonio sul suo terreno, quello della solidità: l’Inter ha già subito 23 gol in 17 gare, la Juve è a 16 su 16 e ha la miglior retroguardia assieme al Napoli. La prima Juve di Conte, con Pirlo al volante, chiuse con appena 20 gol subiti: da allora il calcio italiano ha cambiato profondamente pelle, diventando più offensivo e meno ermetico. Ma Chiellini c’è ancora.

            Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Barella, Brozovic, Vidal, Young; Lukaku, Lautaro. All.: Conte
            Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini, Frabotta; Chiesa, Bentancour, Rabiot, Ramsey; Morata, Ronaldo. All.: Pirlo
            Arbitro: Doveri
            Tv: ore 20.45, Sky




            CorSera
            Last edited by Sean; 17-01-2021, 09:33:06.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Inter, faccia a faccia club-giocatori sugli stipendi: a febbraio due mensilità. Slitta anche il pagamento di Hakimi

              Marotta e Antonello hanno illustrato la situazione, entro metà del prossimo mese il saldo delle spettanze di luglio e agosto. La prima rata per il giocatore marocchino, 10 milioni, sarà versata al Real il 30 marzo

              Un quarto d'ora di faccia a faccia alla Pinetina, per rassicurare i giocatori sul presente e sul futuro della società, in vista della partita con la Juventus di domani a San Siro. Un incontro informale, prima dell'inizio dell'allenamento del venerdì, a cui hanno preso parte i calciatori, l'allenatore Antonio Conte e i due amministratori delegati nerazzurri: Beppe Marotta per l'area Sport e Alessandro Antonello per quella Corporate. I temi: la situazione societaria e i tempi di pagamento degli stipendi non ancora saldati.

              Il confronto con i giocatori

              I due amministratori delegati dell'Inter hanno aggiornato allenatore e giocatori, assicurando loro che gli stipendi di luglio e agosto saranno pagati entro il 16 di febbraio. E hanno assicurato che il club adempirà anche agli impegni per novembre e dicembre evitando sanzioni, nel rispetto delle norme Figc. I giocatori hanno ascoltato quanto i dirigenti avevano da dire, senza fare domande. Al termine dell'incontro, si sono riuniti fra loro per discutere delle informazioni ricevute. Prezioso in questa fase è il contributo dei senatori dello spogliatoio, impegnati in un lavoro di raccordo fra il club e i compagni arrivati più di recente.


              Il tavolo federale

              Quello di venerdì è il terzo incontro, dall'inizio della stagione, che dirigenza e giocatori fanno sulla situazione societaria e sugli stipendi. Se il pagamento al 16 febbraio delle mensilità dovute per la scorsa estate è tassativo (pena la perdita di punti in campionato, come previsto dalle norme federali) per le tranche di novembre e dicembre il dialogo è aperto. L'argomento, che interessa diversi club, sarà affrontato anche nel prossimo Consiglio Federale, in calendario a fine mese. Qualsiasi sarà il quadro concordato a livello di Figc e Serie A, resta poi per i club la possibilità di stipulare accordi singoli con ciascun giocatore, in merito all'ammontare e ai tempi di pagamento di compensi e bonus.

              Slitta anche il pagamento di Hakimi

              Oltre agli stipendi ai propri giocatori, l’Inter ha differito anche il pagamento del cartellino di Achraf Hakimi. Grazie a un accordo firmato con il Real Madrid, che ha ceduto il giocatore ai nerazzurri, la prima rata da circa 10 milioni (su 40 totali) sarà versata il prossimo 30 marzo. Il suo versamento era inizialmente previsto per lo scorso dicembre. L'accordo con il club spagnolo è stato raggiunto nelle scorse settimane.

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                Lazio, lo scacco matto di Inzaghi: dopo il derby dominato in arrivo il rinnovo

                La stracittadina vinta contro la Roma porta la firma dell'allenatore, che ha indovinato tutte le mosse riuscendo a trasmettere ai giocatori l'atteggiamento giusto. Tutto fatto con Lotito per il nuovo contratto

                A pochi istanti dal triplice fischio, erano tutti alle sue spalle. In piedi fuori dalla panchina, stretti in un lungo abbraccio. Giocatori, dirigenti e i componenti dello staff medico e tecnico attendevano la fine della partita a un metro di distanza dall'uomo derby, Simone Inzaghi. Come a voler rimarcare la leadership e i meriti del tecnico biancoceleste, che vince la sua 4° stracittadina da allenatore, riporta la Lazio in corsa per la Champions ed è pronto a ricevere come premio il rinnovo. Il 3-0 dell'Olimpico è il suo successo. Perché Inzaghi, al contrario del collega Fonseca, ha interpretato in maniera impeccabile la partita ed è riuscito a trasmettere l'atteggiamento giusto allo spogliatoio.

                Mosse indovinate

                Per la prima volta dopo il lockdown, Inzaghi ha avuto una settimana per preparare la gara. E non ha sbagliato una mossa. Ha sorpreso abbassando Leiva in fase di possesso, facendolo arretrare quasi tra i difensori per attirare fuori Veretout e lasciare sguarnita la trequarti. Ha chiesto ai terzi di difesa, Luiz Felipe e Radu, di essere più larghi del solito per avere più soluzioni nel possesso palla. E a Milinkovic di rimanere invece molto alto, costringendo Ibanez a uscire per creare la superiorità numerica sulla fascia destra. Come aveva fatto l'Inter domenica contro i giallorossi, la Lazio attraeva la Roma a sinistra per poi attaccare e colpire dalla parte opposta, dove Lazzari, come Hakimi, ha fatto la differenza.


                Porta inviolata per la seconda gara di fila

                "Non possiamo permetterci alcun errore. Dovremo avere corsa, aggressività e determinazione", aveva detto alla vigilia Inzaghi, che ha battuto la Roma anche sul piano mentale. La sua Lazio non ha sbagliato niente, si alzava e si abbassava a seconda dei momenti, e non ha mai perso la concentrazione. Tutti si sono applicati, nessuno si è tirato indietro nel fare uno scatto in più: Immobile e Caicedo hanno fatto un grande lavoro nel chiudere le linee di passaggio e nel recuperare il possesso. Ed è anche merito loro se la Lazio, per la prima volta da febbraio, non ha preso gol per due gare consecutive. Insomma, è stato un trionfo a 360° gradi per Inzaghi, che ora è pronto a mettere la ciliegina sulla torta con la firma sul rinnovo di contratto, in scadenza a giugno.


                Rinnovo imminente

                La vittoria nel derby accelererà le trattative con il presidente Lotito, che già sono in stato avanzato. Le parti non hanno mai avuto fretta ma da Capodanno hanno ripreso a parlare in maniera più insistente. E quando giovedì, alla vigilia della Roma, Lotito è andato a Formello per caricare la squadra, ha avuto modo anche per fare dei passi avanti con il tecnico. I due hanno discusso dei vari bonus (in base al piazzamento in campionato della Lazio) e di alcune clausole da inserire nell'accordo. Nei prossimi giorni la tanto attesa fumata bianca.

                La stracittadina vinta contro la Roma porta la firma dell'allenatore, che ha indovinato tutte le mosse riuscendo a trasmettere ai giocatori l'atteggiam…
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                  Napoli, Gattuso chiede risposte. Fabian Ruiz positivo al Covid, torna Mertens

                  Nella sfida dell'ora di pranzo contro la Fiorentina il tecnico vuole una prova convincente. Il belga si gioca una maglia dall'inizio con Petagna, recupero lampo per Manolas. Tamponi tutti negativi tranne quello dello spagnolo, ma i giocatori saranno sottoposti a nuovi test e la partita potrebbe slittare al pomeriggio

                  Dietro l'angolo c'è l'appuntamento di mercoledì prossimo a Reggio Emilia per la Supercoppa Italiana, che il Napoli contenderà alla Juventus sul campo neutro del Mapei Stadium. Ma in casa azzurra la parola d'ordine è dare la priorità al campionato, tenendo dunque altissima la concentrazione in vista dell'anticipo domenicale (ore 12.30) al Maradona contro la Fiorentina. In palio ci sono per Insigne e compagni tre punti fondamentali nella lotta per l'alta classifica e per questo Gattuso ha voluto stringere l'ennesimo patto con la sua squadra, durante il pranzo (offerto da Bakayoko, autore del gol decisivo nel turno precedente contro l'Udinese) organizzato giovedì scorso in un ristorante di Ercolano.

                  Fabian Ruiz positivo al Covid

                  Tutti negativi al Covid-19 i tamponi eseguiti sui componenti del gruppo squadra ad accezione di Fabian Ruiz. Il calciatore spagnolo è risultato positivo e osserverà il periodo di isolamento presso il proprio domicilio. Ma proprio per la positività di Fabian, tutti i giocatori dovranno fare a mezzanotte un altro tampone. C'è quindi la possibilità che la partita con la Fiorentina slitti dalle 12.30 al pomeriggio


                  Riecco Mertens, recupero lampo per Manolas

                  Ringhio sa che il suo gruppo sta vivendo un momento difficile e ha invitato tutti a rialzare la testa e fare quadrato, ritrovando la concentrazione e l'autostima che sono svanite di colpo nell'ultima fase della stagione. La frenata è dipesa secondo il tecnico calabrese da un black-out di natura psicologica, piuttosto che da problematiche di natura tattica e tecnica. Per questo potrebbe essere molto utile la fine dell'emergenza, con il ritorno a disposizione di quasi tutti gli infortunati. Contro l'Empoli è già rientrato Koulibaly, che sarà confermato al centro della difesa anche nella gara contro i viola, in cui si rivedrà quasi sicuramente in campo pure Dries Mertens (assente dallo scorso 16 dicembre per una distorsione alla caviglia). L'attaccante belga è completamente guarito e resta da capire solo se partirà tra i titolari o troverà spazio part time, magari nel corso della ripresa. Nel secondo caso "Ciro" farebbe staffetta con Petagna. Tra i convocati torna con un recupero lampo pure Manolas, in netta ripresa dopo l'infortunio muscolare patito a Udine. Il greco ha qualche chance di partire addirittura dal 1', altrimenti sarà sostituito da Maksimovic.


                  Pochi cambi, Milik verso Marsiglia

                  Gattuso non ha intenzioni di fare turnover contro la Fiorentina, anche se dietro l'angolo c'è la Juve. Nella sfida di campionato torneranno infatti tutti i titolari risparmiati in Coppa Italia. Ospina in porta, Hysaj (al posto dello squalificato Di Lorenzo) e Mario Rui in difesa, Fabian e Bakayoko a centrocampo e Zielinski e Insigne in attacco. C'è abbondanza di alternative e in infermeria è rimasto solamente Osimhen, che è positivo al Covid dal giorno di Capodanno e in mattinata è stato sottoposto a un altro tampone (il quarto). Il tour de force invernale continua e il Napoli conta di riavere al più presto pure lui. E' invece definitivamente fuori dal progetto azzurro Arek Milik: il centravanti polacco, fuori rosa dall'inizio della stagione, sta difatti per accettare il trasferimento (per una decina di milioni di euro) ai francesi del Marsiglia.

                  Nella sfida dell'ora di pranzo contro la Fiorentina il tecnico vuole una prova convincente. Il belga si gioca una maglia dall'inizio con Petagna, recup…
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                    Giornata 18

                    DOMENICA 17 GENNAIO
                    12:30 Napoli-Fiorentina
                    15:00 Crotone-Benevento
                    15:00 Sassuolo-Parma
                    18:00 Atalanta-Genoa
                    20:45 Inter-Juventus

                    LUNEDÌ 18 GENNAIO
                    20:45 Cagliari-Milan
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
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                      Inter-Juventus: le proprietà sono la vera differenza. Gli Agnelli e un telaio di rapporti costruiti in un secolo

                      I nerazzurri ora non dipendono da una propria crisi, ma da una decisione di politica interna del governo cinese: con le proprietà straniere abbiamo perso qualsiasi rapporto sociale con le nostre squadre

                      di Mario Sconcerti

                      L’Inter è più completa della Juve. Non migliore, più completa. Ha un solo ruolo in discussione, quello di chi deve far girare la squadra, ma non è scoperta, ha comunque Brozovic. La Juventus ha una difesa spezzata dall’infortunio di De Ligt e dal non recupero di Chiellini. Quando ci si affanna a far piccolo Bonucci senza Chiellini si dice una cosa ovvia. I centrali di una grande difesa dipendono uno dall’altro, fanno una coppia, non sono due individui.

                      Questa situazione dietro si perde nei problemi più leggeri ma strutturali del centrocampo, che infatti ancora non esiste, non si sa che nomi abbia. Su quattro candidati, tre sono giocatori verticali: Rabiot, Bentancur e McKennie. Hanno quasi lo stesso passo, nessuno ha grandi caratteristiche senza l’aiuto delle caratteristiche dell’altro. Il risultato è che fanno mezzo reparto in tre.


                      Arthur ha qualità ed è diverso ma nemmeno lui si integra con gli altri, tende a rimanere dietro, ha un gioco largo e corto. Questa confusione piccola ma insistente porta a mancanza di personalità nei due terzi di squadra attraversati. La Juve va avanti a scatti, può giocare benissimo ma non stabilmente.

                      La sua unica diversità è la facilità con cui Ronaldo segna, ma sono gol che c’entrano poco con il gioco della squadra. Questa è anche la differenza tra lui e Lukaku. La Juve dipende dai gol di Ronaldo, l’Inter dal gioco di Lukaku. C’è meno chiarezza nei gol del belga, ma c’è un’utilità infinita nella potenza con cui lega tutti gli schemi interisti. Nel complesso è evidente che l’Inter è arrivata al massimo di quello che può dare mentre la Juve ha altra strada davanti. Questo mi porta a pensare che oggi sia favorita l’Inter. Ma è un pronostico che va preso con sufficiente ironia.


                      La vera grande differenza tra la Juve e l’Inter sta da un’altra parte ed è adesso tutta societaria. La Juve ha la stessa proprietà da 97 anni. Questo significa continuità di gestione e di rapporti con un calcio che è cambiato continuamente. Gli Agnelli c’erano con il fascismo, durante la guerra, nella ricostruzione, nel boom, con Tangentopoli, nel tempo del web. Non hanno girato insieme al calcio, è stato il calcio a girare intorno a loro. Quando si parla dei privilegi della Juve si parla di questo, dei rapporti che ha costruito, degli ambienti che si è creata intorno, delle complicità, delle alleanze che sono nate e si sono allargate, di tutto l’infinito gioco economico e politico che la vita di una grande azienda costruisce in un secolo. Fino a diventare sistema.

                      L’Inter dipende adesso non tanto da una propria crisi ma da una decisione di politica interna del governo cinese. È inaccettabile. Quando sono arrivati i presidenti stranieri non abbiamo perso solo l’italianità del calcio, abbiamo perso qualunque rapporto sociale con le nostre squadre.

                      Ci siamo venduti per una sperabile mancia sul mercato ma siamo diventati in quel momento ognuno straniero al proprio mondo. Possiamo solo subire, non abbiamo parola. Quando c’era Moratti sapevamo dove prendeva il caffè, andavamo tutti al bar con lui a parlare di Inter. Se non ci andava bene protestavamo, ma sapevamo dove era la chiesa. Ora siamo in mano a chi? Che vuol dire appartenere a un fondo? Solo che non esiste più un’azienda al mondo che possa spendere oggi un miliardo per un’attività in cui la ragione sociale è vincere, non guadagnare. La Fiat oggi è il quarto gruppo dell’automobile al mondo ed è un trionfo. Ma se la Juve arrivasse quarta sarebbe una grande sconfitta. Questo fa del calcio un gioco bellissimo e ormai avvelenato. E non a caso continuiamo a vivere in un mondo profondamente juventino.


                      CorSera
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                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
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                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
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                        Pinto pensa ai rinforzi: Elsha resta il preferito

                        Il ko nel derby non cambia le strategie di mercato della Roma. Ora la palla passa a Tiago Pinto che si troverà a dover trovare la giusta sintesi tra le richieste di Paulo Fonseca - che vorrebbe giocatori esperti - e quelle della proprietà, che con il suo progetto a medio-lungo termine preferirebbe tesserare giocatori che possano dare il proprio apporto anche a distanza di anni.

                        In questo mercato gireranno pochi soldi, e allora ecco che il nuovo General Manager dovrà muoversi per un terzino ed un attaccante cercando soluzioni alternative. Per la fascia è stato puntato Mehmet Zeki Çelik: la richiesta è di 15 milioni di euro, ma la Roma proverà a prenderlo a 10, magari con un prestito di 18 mesi che permetta di dilazionare il pagamento.

                        Per Stephan El Shaarawy qualcosa si muove ma l'operazione non è semplice, a meno che il Faraone non decida di rinunciare alla sua buonuscita con lo Shanghai Shenhua. L'alternativa è Bernard. Il costo del brasiliano - 12 milioni, con l'ingaggio di 4,7 che potrebbe risultare un problema - può abbassarsi inserendo nella trattativa con l'Everton il cartellino di Robin Olsen.

                        Piace anche Otavio del Porto, mentre ai giallorossi - come alle altre big di Serie A - è stato offerto dal suo procuratore anche Alejandro Gomez: costo 10 milioni, ritenuti eccessivi per un 33enne.

                        (Il Messaggero)

                        Il ko nel derby non cambia le strategie di mercato della Roma . Ora la palla passa a Tiago Pinto che si troverà a dover trovare la giusta sintesi tra le richieste di Paulo Fonseca - che vorrebbe giocatori esperti - e quelle della proprietà, che con il suo progetto a medio-lungo termine pref...
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                          Nell'ottica del campionato e dell'attuale punto geografico della traversata (nel mezzo del cammin...) un pareggio stasera potrebbe andare bene: ti metteresti alle spalle una trasferta insidiosa, potresti perdere qualcosa nei confronti del Milan (vincesse a Cagliari) ma resteresti nei pressi delle primissime posizioni, andando poi a giocarti tutto nel ritorno, scontri diretti compresi, considerando poi le assenze (de Ligt, Dybala, Sandro, Cuadrado, McKennier/Chiesa acciaccati ecc...).

                          Se per sorte o per ventura dovessero invece arrivare i 3 punti tanto meglio, però bisogna ragionare a largo raggio e non sulla tappa, visto che poi gennaio è ancora pieno di impegni come la supercoppa, altri turni di coppa Italia, il campionato e via discorrendo.

                          Mi resta più oscuro riuscire invece ad interpretare cosa intenda Conte ogni volta che tira in ballo questo "gap": il gap è una unità di misura che si applica alla singola partita? Perchè in questo caso pure la Fiorentina avrebbe ridotto il gap, visto che a Torino ci ha vinto largo. Si misura nella stagione? In questo caso a me risulta primo il Milan, e quindi è con quelli che devi fare i conti, è quello il gap da colmare, a meno che non sia stato chiamato (a 12 milioni anno) per stare davanti alla Juventus, per cui se uno arriva undicesimo e l'altro decimo hai vinto la coppa-gap.

                          Il Milan primo azzera tutti i discorsi su scemenze simili. Di quale crescita o "cose straordinarie" vuoi parlare se prima c'è la squadra che non ti aspetti e nessuno si aspettava, e che non ha certo programmato ed investito per stare dove sta? Semmai, quel primo posto altrui rimarca le tue manchevolezze e quelle del progetto che hai messo in piedi - se a fine anno dovesse concludersi così.

                          Siamo però in mezzo al mare e ancora non si vede la costa, per cui sono tutte considerazioni che lasciano il tempo che trovano. E' un campionato anomalo, con tante partite davanti, una classifica che può mutare ad ogni momento e conseguentemente relativi pensieri e analisi, perchè siamo tutti figli dei risultati di giornata e finali.
                          Last edited by Sean; 17-01-2021, 10:09:51.
                          ...ma di noi
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                          • germanomosconi
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                            la juve deve assolutamente vincere altro che pareggio...
                            deve recuperare troppi punti
                            ma presumo che chiellini verrà stuprato da lukaku
                            Originariamente Scritto da Marco pl
                            i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                            Originariamente Scritto da master wallace
                            IO? Mai masturbato.
                            Originariamente Scritto da master wallace
                            Io sono drogato..

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                            • Sean
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                              Non sono d'accordo: vincere o non perdere. La Roma ha perso, se con l'Inter pareggi resti alle stesse distanze, puoi perdere punti col Milan se vince a Cagliari.

                              Hai una partita da recuperare (col Napoli, è da giocare) e gli scontri diretti in casa al ritorno, più quelli nelle giornate dove chi ti sopravanza dovrà scontrarsi a vicenda: bisogna ragionarla avendo davanti tutto. Occorre uscire "bene" dal mese di gennaio, poi vedremo che accadrà.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

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                                la juve deve assolutamente vincere altro che pareggio...
                                deve recuperare troppi punti
                                ma presumo che chiellini verrà stuprato da lukaku
                                La Juve, dovesse vincere il recupero col Napoli sarebbe a - 1 dall inter, per cui Imho un pareggio va bene
                                Tenendo pure conto delle assenze

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