Tomori. Un altro abbronzato. Bho...e' una fissazione.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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La Lazio batte nettamente la Roma, un derby trionfale per gli uomini di Inzaghi: un gol di Immobile, sempre il migliore degli attaccanti italiani (stessi gol di Lukaku), doppietta di Luis Alberto e un Lazzari scatenato. Si conferma la legge del derby: vince chi non è favorito. La Lazio ha cominciato la risalita dopo una stagione di passione e di sofferenza per il doppio impegno con campionato e Champions League. Adesso può insidiare il posto stesso della Roma, che continua a fare la grande con i piccoli e a la piccola con i grandi. Non ha vinto nessuna delle partite contro gli avversari principali. Mentre Inzaghi recupera il rapporto con Lotito, Fonseca sembra aver sbagliato completamente l’approccio alla partita più importante. Per il presidente Dan Friedkin, in tribuna accanto a Lotito, il primo derby della sua avventura romana è un delusione. Ma senza i tifosi all’Olimpico è stato praticamente un non derby.
E’ una regola, nel derby i favoriti perdono. Magari è più un luogo comune, ma all’ Olimpico è stato proprio così. E infatti la Roma il derby contro la Lazio lo aveva già perso dopo appena 23’. La Lazio che arrivava da dietro con tutte le angosce di una stagione fin qui discretamente storta, l’ha sorpresa e mandata ko con il doppio colpo di Immobile e Luis Alberto. Sul primo gol la Roma era completamente imbambolata, prima Smalling ha servito Immobile, poi Ibanez ha perso incredibilmente palla su Lazzari e il centravanti della Lazio l’ha scaraventata dentro. Fanno 12 gol per l’uomo che lo scorso anno ha vinto la Scarpa d’Oro e oggi è ancora il miglior attaccante italiano. Gli stessi gol di Lukaku, un po’ sotto Ronaldo.
Ancora Lazzari (il migliore in campo approfittando di Spinazzola e Ibanez che gli hanno lasciato fare tutto), rapidissimo nel risollevarsi da uno scivolone toccando anche il pallone col braccio sinistro, ha servito Luis Alberto per il gol del 2-0. In questo caso si sarebbe potuto pure annullare perché Caicedo sta davanti a Pau Lopez, non tocca la palla ma insomma è un bell’impiccio per il portiere e gli basterebbe allungare un piede per deviare il pallone. Senza contare che comunque Lazzari aveva chiesto il rigore per il fallo di Ibanez: insomma tre episodi sulla stessa azione. Orsato comunque l’ha vista così. Non rivista però, al Var non c’è andato. Due a zero e derby nelle mani della Lazio che ha gestito benissimo la partita, l’ha controllata, spinto indietro una Roma traballante in campo, sconnessa in difesa e soprattutto assolutamente innocua in attacco con uno Dzeko ancora spento, nemmeno paragonabile all’attivismo di Immobile.
Una partita tutta in discesa fino a quando Luis Alberto ha segnato il terzo gol per la sua doppietta personale, e centrare così la terza vittoria consecutiva di Inzaghi & C. (Fiorentina, Parma, Roma). Messa in frigorifero la qualificazione agli ottavi di Champions League la Lazio sembra proprio aver ritrovato lo spirito, la concentrazione e la forza della squadra dello scorso anno, quella della prima parte della stagione – prima del lockdown – che teneva testa addirittura alla Juventus.
Il derby soprattutto ricuce le lacerazioni di una stagione molto agitata per la Lazio: lo stesso Luis Alberto era stato un caso non da poco all’interno dello spogliatoio biancoceleste, avendo criticato e pizzicato il presidente Lotito sulla storia dell’aereo sociale. Da qui una serie di frizioni interne. Senza contare che lo scadimento dei risultati aveva molto raffreddato il rapporto tra Lotito e Inzaghi, lasciando lì in sospeso il rinnovo di contratto: questa è la sesta stagione di Inzaghi in panchina, e sono 21 anni complessivi col club biancoceleste. Adesso la Lazio sta tornando e può ricominciare a pensare a un posto in Champions League. Contendendolo proprio alla Roma magari.
Dall’altra parte Dan Friedkin, il nuovo presidente americano al primo disgraziato derby della sua avventura romana, ha assistito dal vivo alla sconfitta forse più bruciante di questa stagione. Il derby pesa più delle altre partite. Dopo i 4 gol presi dal Napoli e dall’ Atalanta eccone tre presi dalla rivale cittadina. Si conferma l’incapacità della Roma di fare grandi partite e soprattutto vincere contro avversari importanti. Insomma l’etichetta della Roma di Fonseca quest’anno è: grande con i piccoli e piccola con i grandi. Quando il gioco si fa duro sparisce. Non pervenuti stavolta i suoi giocatori cardine: Smalling, Veretout, Mkhitaryan, Pellegrini, Dzeko. Fonseca stesso sembra abbastanza frastornato e dubbioso nei confronti della sua creatura, incapace di spiegarne il crollo.
Dopo i due pareggi per 1-1 dell’ultimo campionato è dunque la Lazio che si prende quel traguardo di tappa che per le romane è appunto il derby. Era il primo senza i tifosi, che sono la parte essenziale e fondamentale della partita più sentita nella capitale. Quasi un non derby.
SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 18 Venerdì 15 gennaio 2021 Lazio - Roma 3-0 (14' Immobile L, 23' Luis Alberto L, 67' Luis Alberto L) Sabato 16 gennaio 2021 Bologna - Verona 1-0 (19' Orsolini rig. B) Torino - Spezia 0-0 Sampdoria - Udinese 2-1 (55' De Paul U, 67' Candreva rig S, 81' Torregrossa S) Domenica 17 gennaio 2021 Napoli - Fiorentina 6-0 (5' Insigne N, 36 Demme N, 38' Lozano N, 45' Zielinski N, 72' Insigne rig N, 89' Politano N) Crotone - Benevento 4-1 (5' Glik aut. C, 29' Simy C, 54' Simy C, 65' Vulic C, 82' Iago Falque B) Sassuolo - Parma 1-1 (37' Kucka P, 90'+5' Djuricic rig S) Atalanta - Genoa 0-0 Inter - Juventus 20.45 Lunedì 18 gennaio 20.45 Cagliari - Milan *** Domenica 17 gennaio 2020 Napoli-Fiorentina 6-0, il ritorno del Napoli e una Fiorentina a precipizio Un'altra volta il Napoli aveva segnato 6 gol, nella controversa vittoria col Genoa, travagliato dalla vicenda Covid. Stavolta la squadra di Gattuso ha dato dimostrazione di aver ritrovato uno spirito e una forza molto...ma di noi
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GIORNATA N. 18Venerdì 15 gennaio 2021Lazio – Roma 3-0(14′ Immobile L, 23′ Luis Alberto L, 67′ Luis Alberto L)
Sabato 16 gennaio 2021Bologna – Verona 15.00Torino – Spezia 18.00Sampdoria – Udinese 20.45
Domenica 17 gennaio 2021
Napoli – Fiorentina 12.30Crotone – Benevento 15.00Sassuolo – Parma 15.00Atalanta – Genoa 18.00Inter – Juventus 20.45
Lunedì 18 gennaio 20.45
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Mercato: dopo Meitè il Milan stringe per Tomori, il Marsiglia deciso su Milik
Visite mediche e firma per l'ex Toro, ora i rossoneri puntano al difensore del Chelsea e a chiudere con Mandzukic. Il polacco del Napoli potrebbe approdare in Ligue1: De Laurentiis dovrà accontentarsi di 10 milioni, bonus inclusi. L'Inter offre Eriksen all'Atalanta per Gomez, ma sul Papu c'è soprattutto la Roma. Cagliari, visite mediche per Duncan. Genoa, ufficiale Onguene dal Salisburgo
E' stato il giorno di Soualiho Meité in via Aldo Rossi a Milano. Il francese in mattinata ha svolto le visite mediche e nel pomeriggio si è recato presso la sede per la firma: l'ex Toro, quindi, è un giocatore del Milan anche se non c'è ancora l'ufficialità da parte del club. Mario Mandzukic ha dato l'ok al suo approdo in rossonero, adesso si attende solo il via libera di Elliott. L'ex Juve nei giorni scorsi ha rifiutato l'offerta del Besiktas e ora è pronto ad approdare a Milanello. Si tratta ancora col Chelsea per il prestito del difensore Tomori con gli inglesi che avrebbero fissato il prezzo del riscatto sui 30 milioni di euro, cifra ritenuta elevata da parte del Milan che sta provando ad abbassare il prezzo. Andrea Conti in uscita, destinazione Firenze dove ritroverebbe Jack Bonaventura. Barcellona su Dalot. Nei prossimi giorni incontro con Mino Raiola per il rinnovo di Gigio Donnarumma.
Eriksen blocca l'Inter, tutti vogliono Pinamonti
Tutto fermo in casa Inter. Mercato bloccato di fatto da Christian Eriksen, fuori dal progetto Conte. Nelle ultime ore, però, si è fatta avanti l'ipotesi di uno scambio con l'Atalanta per il Papu Gomez. I nerazzurri dovranno vedersela con la Roma. I bergamaschi hanno preso tempo, vorrebbero monetizzare dalla cessione dell'argentino (e qui entra in gioco la squadra giallorossa) e proprio per questo l'operazione potrebbe concretizzarsi eventualmente solo negli ultimi giorni di mercato. Scenario non proprio ideale per i nerazzurri che potrebbero chiudere la sessione invernale senza alcun colpo. In uscita c'è sicuramente Andrea Pinamonti. Il giocatore ha già dato l'ok a Pippo Inzaghi per il prestito al Benevento, ma su di lui ci sono anche Verona, Bologna e Parma. Si attende la mossa dell'Inter. Il giovane Sebastiano Esposito passa dal prestito alla Spal a quello al Venezia.
Il Marsiglia forte su Milik, De Laurentiis pronto a cedere
Ripartita la telenovela Arkadiusz Milik. Il Napoli sta trattando con l'Olympique Marsiglia la cessione del polacco, fuori rosa da questa estate. Il club francese, dopo essersi visto rifiutare l'offerta di 7 milioni di euro più bonus, è salito a 10 milioni. Aurelio De Laurentiis potrebbe accettare: se slittasse nuovamente la cessione dell'attaccante, il Napoli lo perderebbe a parametro zero la prossima estate. Azzurri attivi in vista della prossima stagione. Si lavora per portare in Campania un terzino di peso, occhi puntati su Nuno Mendes dello Sporting e Nuno Tavares del Benfica.
Le altre operazioni
L'Atalanta saluta Johan Moijca: il colombiano torna a Girona per essere girato in prestito all'Elche. Detto del forte interesse per il Papu Gomez (valutato 15 milioni), la Roma è a lavoro anche per Bernard dell'Everton, giocatore che Fonseca conosce benissimo. Gli inglesi hanno chiesto 10 milioni. Visite mediche per Duncan al Cagliari con i rossoblu che chiudono la trattativa col Lecce per il passaggio di Pisacane. Ufficiale l'addio di Brlek al Genoa, andrà all'Osijek a titolo definitivo. Il Grifone ufficializza anche l'arrivo del difensore Onguene dal Salisburgo e blinda, almeno a parole, Scamacca. Sampdoria a un passo dal terzino sinistro dell'Amiens SC, club di Ligue 2 francese, Sanasi Sy. Benevento forte su Lammers dell'Atalanta. Kouamé, cercato dal Verona, resta a Firenze dopo la partenza di Cutrone. L'Udinese blocca Lasagna dopo l'infortunio di Pussetto, i bianconeri devono poi difendersi dall'assalto del Liverpool per De Paul. Al centrocampista friulano è interessata anche l'Inter. Parma a lavoro per il rinnovo di Bruno Alves. Il Crotone ha ufficializzato le cessioni di Mattia Musacchio all'Alessandria e di Borello al Cesena.
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Inter-Juventus: Conte e Pirlo, maestro e allievo si somigliano?
Inter e Juve si giocano un pezzo di stagione, come gli allenatori al primo faccia a faccia: il loro calcio ha anche punti di contatto. Il primo cerca creatività, il secondo ordine
La prima volta che si sono trovati nello stesso spogliatoio alla Juventus, Antonio Conte ha esordito a modo suo: «È ora di smetterla di fare schifo!». Andrea Pirlo non ha fatto una piega, ma ha preso nota. E seguendo le regole, le urla, le interminabili lezioni video del capo in panchina, ha trascinato da leader in campo la Juventus verso il primo scudetto post Calciopoli, uno dei più importanti della sua storia. Poi per Pirlo ne sono arrivati altri due con Conte e uno con Allegri, prima dell’addio al calcio italiano. A quel punto la scintilla verso il nuovo mestiere di allenatore era già accesa. E per stessa ammissione di Andrea, è stato Conte ad accenderla.
Tutto vero, tutto bello, ma la prima volta da avversari aspetta un’altra scintilla scudetto. Da tutte e due le panchine. Perché c’è un Milan da inseguire, c’è un punto ottenuto in due partite come biglietto di presentazione in casa Inter. E c’è una continuità di risultati e di gioco da confermare, in quella della Juve. Se non lo avesse detto lo stesso Pirlo, in pochi troverebbero analogie in questa Signora rispetto a quella plasmata a immagine e somiglianza di Conte. E forse anche il fuoco di Antonio oggi non è più lo stesso di allora: fa luce, ma scalda meno. Dove sono nell’Inter e nella Juve la fame atavica, la rabbia agonistica e la cura maniacale dei dettagli tattici degli anni di Torino?
A tutte e due le squadre manca un giocatore come Pirlo, è banale dirlo. Ma in entrambe, nonostante la qualità e la quantità dei giocatori a disposizione, non si vede nemmeno quello spirito dei pionieri pronti a ogni avventura, fino a oggi incarnato alla perfezione dal Milan di Pioli.
Pirlo non ha ancora la capacità di essere un capo indiscusso e anche temuto come Conte. Non è detto per forza che sia un limite, anche se gli errori di approccio sono già costati alla Juve diversi punti. E la famigerata capacità di Antonio di ribaltare la propria squadra (e in molti casi anche la partita) durante l’intervallo, fa sempre la differenza, come dimostrano i 30 gol segnati nel secondo tempo dall’Inter in 17 partite. La leadership di Pirlo si sta comunque evolvendo e la squadra sta crescendo in una stagione dove per tutti è difficile allenarsi, dato che si gioca ogni tre giorni e il Covid può sempre stravolgere i piani.
Anche se la Juve difende con una linea a 4, il fatto che passi a 3 quando è in fase offensiva, rappresenta un motivo diretto di confronto con l’Inter, a partire dall’importanza degli incursori che devono invadere la trequarti avversaria. Ma i due 3-5-2 sono comunque diversi: è presto per dire se l’allievo Andrea è l’evoluzione del maestro Antonio. E se le sue idee sono davvero più «europee». Ma alla rigidità contiana che a volte sembra un limite e altre volte è una certezza, Pirlo contrappone il suo calcio «liquido», a tratti caotico in attacco e sempre alla ricerca di un punto di equilibrio in fase difensiva. Tra il bisogno di creatività dell’Inter e la necessità juventina di geometrie più solide si nasconde la scintilla scudetto. Se c’è un momento per accenderla, è adesso.
CorSera...ma di noi
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Inter: altri 4 i fondi interessati, ma Bc Partners ha l'esclusiva a trattare
Oltre a svedesi e americani si aggiungono Ares e Temasek, di Singapore. Ma il fondo con sede a Londra è in posizione di vantaggio: al termine dell'ispezione dei conti deciderà se presentare una proposta a Suning
È vero che sono diversi i fondi interessati ad acquisire quote dell'Inter: oltre agli svedesi di Eqt e agli amedicani di Arctos Sports Partners, sono in campo anche Ares Management Corporation e Temasek Holdings, fondo sovrano di Singapore. Ma è vero anche che Bc Parners in questo momento occupa una posizione di vantaggio, almeno sui tempi. Il fondo con sede a Londra lo scorso dicembre ha infatti firmato un'esclusiva a trattare, che scadrà nelle prossime settimane.
In base all'accordo, al momento il fondo sarebbe l'unico ad avere accesso ai conti e sarebbe quindi il solo a poter condurre due diligence. Al termine dell'ispezione sui conti, Bc deciderà se presentare una proposta a Suning Holdings Group, e in che termini.
La questione stipendi
Per quanto riguarda la questione degli stipendi non pagati dall’Inter a giocatori e allenatore, il 16 febbraio ci sarà la verifica da parte della Figc. Entro quella data, l’Inter dovrà tassativamente versare le quote relative ai mesi di luglio e agosto, posticipate a settembre per effetto di un accordo, ma poi di fatto mai versate. In caso di mancato pagamento, l’Inter sarebbe penalizzata nella classifica del campionato. Sempre entro febbraio l’Inter dovrebbe pagare le mensilità di novembre e dicembre, ma in questo caso è ancora possibile accordarsi per un posticipo della scadenza. Non è escluso che giocatori e società possano aggiornarsi sul punto oggi stesso. E in ogni caso le imposte collegate potranno essere corrisposte a rate, come previsto dai decreti del governo in materia di Covid.
La crisi di liquidità dello Jiangsu
In una situazione molto simile a quella dell’Inter si trova il Jiangsu, club calcistico cinese di proprietà della famiglia Suning, vincitore della scorsa stagione della Super League. Il quotidiano Oriental Sports Daily News scrive infatti che gli stipendi degli ultimi tre mesi nel 2020 non sono stati pagati, né ai calciatori né all’allenatore rumeno Cosmin Ol?roiu, che ha manifestato la volontà di rivolgersi alla Fifa per chiedere che Suning versi quanto dovuto, pena la penalizzazione sportiva. Ritardi nei pagamenti si registrano anche per quanto riguarda i diritti di immagine e il bonus per la vittoria del campionato, che ammonterebbe complessivamente a circa 3 milioni di euro.
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La Roma dice ciao alla corsa Scudetto?
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Non so quanto sia mai stata veramente in corsa. La Roma corre per la champions.
Tra Inter e Lazio ha fatto un punto. Ne ha presi 4 dall'Atalanta. Ha perso a Napoli. Non è da scudetto. Corre per la champions come le altre candidate....ma di noi
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fra la rosa titolare della Lazio e quella della roma c'è la nettissima differenza che si è vista ieri durante la partita.
da febbraio 2020 a ieri la Lazio non ha mai schierato la formazione titolare, mai.
ieri aveva 9/11 dei titolari in campo, fuori Correa e Lulic e dentro 2 riserve che pochi hanno come Caicedo e Marusic.
il centrocampo ieri ha fatto la differenza, e quando rientrerà Lulic lo metto fre i primi 3 di Italia, Lazzari, SMS, Leiva, LA e Lulic
dietro un Reina che in porta c'ha fatto fare un salto di qualità (soprattutto per come comanda la difesa), un Acerbi da 2 anni buoni miglior difensore italiano e davanti Immobile miglior marcatore italiano da anni.
ho sempre sostenuto che la Lazio mi sarebbe piaciuto vederla al completo ed ora finalmente qualcosa si comincia a rivedere.
chi dice che è una squadra di sopravvalutati guidata da un allenatore che ha solo culo ci capisce veramente poco di calcio.
la Lazio ha affrontato un periodo di 45 giorni fra settembre/ottobre/novembre 2020 con infortunati e con 14 (quattordici) casi di covid, 11 contemporaneamente e siamo ancora lì e abbiamo passato il girone di champions.
spero che dio d'ora in poi ci preservi i titolari e poi vediamo dove arriva sta banda di sculati/sopravvalutati.Winners are simply willing to do what losers won't.
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Sulla gazzetta quasi non c'è traccia in prima pagina del.derby di ieri....
Inviato dal mio SM-N960F utilizzando Tapatalk
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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Originariamente Scritto da sylvester Visualizza MessaggioSulla gazzetta quasi non c'è traccia in prima pagina del.derby di ieri....
Inviato dal mio SM-N960F utilizzando Tapatalk
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggioil centrocampo ieri ha fatto la differenza, e quando rientrerà Lulic lo metto fre i primi 3 di Italia, Lazzari, SMS, Leiva, LA e Lulic
Inviato dal mio MotoE2(4G-LTE) utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioE vorrei pure vedere...Milan e Napoli hanno un centrocampo formato da due uomini...Quello della Juve mi sembra mediocre. Rimangono solo Inter e Atalanta...E tu dici che la Lazio ha uno dei migliori centrocampi. Per per puo' essere pure il primo.
Inviato dal mio MotoE2(4G-LTE) utilizzando Tapatalk
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioInter quindi 2/3° rosa del campionato?
Inviato dal mio MotoE2(4G-LTE) utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioE' la 7° delle 7 sorelle.
Inviato dal mio MotoE2(4G-LTE) utilizzando Tapatalk
Comunque, solo per capire voglio precisare... sull'azione del secondo gol. Orsato (sia benedetto e martire per Inter-Juve) ha lasciato proseguire perché sarebbe stato rigore? Poi parlano di Lazzari che stoppa (involontario ovviamente, è in caduta) col braccio prima dell'assist, con Caicedo in offside palese (ovviamente giudicato ininfluente, sennò fermava e annullava).
La domanda è: in questo caso al var analizzano e comunicano con Orsato? Oppure lui la vede così e finisce senza check del var? Perché per non essere andato a vedere...una delle due o tutte e due.
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