Originariamente Scritto da fede79
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
Ma quelli sono fuori di testa. Ma non ho capito, il moviolista non è Pieri? E allora quelli in studio che vogliono? Ci si mettessero loro a fare la moviola se non gli sta bene quello che dice Pieri: ma roba da matti.
A me di Sky e Mediaset non importa, perchè sono privati e non ti chiedono i soldi: ma la Rai è pubblica, sei obbligato a pagarli e quelli campano con i nostri soldi per offrire spettacoli simili. E' un ladrocinio legalizzato e offrono il servizio peggiore tra tutti quelli che trasmettono calcio....ma di noi
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Originariamente Scritto da ermzenn Visualizza MessaggioRincon secondo me è sottovalutato
tu sei quello che dice che petagna assomiglia a dzeko vero?Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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ti auguro veramente il peggioOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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COPPA ITALIA 2010-2021OTTAVI DI FINALE
Giovedì 14 gennaio 2021
Sassuolo – Spal 0-2(49′ Missiroli SP, 58′ Dickmann SP)
Atalanta – Cagliari 3-1(43′ Miranchuk A, 55′ Sottil C, 61′ Muriel A, 64′ Sutalo A)
Martedì 19 gennaio 2021Roma – Spezia 21.15
Giovedì 21 gennaio 2021
Lazio – Parma 21.15
QUARTI DI FINALE
Atalanta – Vincente di Lazio-Parma
Napoli – Vincente di Roma-Spezia
Inter – Milan
Juventus – Spal
Last edited by Sean; 15-01-2021, 08:15:12....ma di noi
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Lazio-Roma, formazioni e dove vederla: va in scena il derby meno romano di sempre
Senza pubblico (ma con timori per l’ordine pubblico) e con un solo romano in campo, Lorenzo Pellegrini. Lontani i tempi di Totti-Nesta e De Rossi-Di Canio.
Senza pubblico per la prima volta per gli effetti della pandemia e con un solo romano in campo, il giallorosso Pellegrini. Per la Lazio, ma in tribuna, il presidente Lotito. Abituati agli scontri tra Di Canio e De Rossi e alla storia infinita tra Totti e Nesta, rivali fin dalle giovanili, che derby sarà questo pesantemente de-romanizzato, con 16 stranieri su 22 tra i titolari, equamente divisi otto per squadra?
Lo stadio vuoto non piace (quasi) a nessuno. Lo dice anche Paulo Fonseca, che rifiuta l’ipotesi di una partita migliore senza tensione e ruggini: «Non è mai un vantaggio giocare senza pubblico. I giocatori preferiscono avere i tifosi e io la penso nello stesso modo». Pure Inzaghi sospira: «Noi e i tifosi eravamo una squadra vincente»
In passato il derby è stato un problema per le forze dell’ordine, che restano in allarme anche se dentro l’Olimpico ci saranno poche decine di persone. C’è il rischio di infiltrazioni ultrà nelle strade attorno allo stadio. Se ne è parlato ieri in Prefettura, a margine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sul ritorno a scuola e sul fine settimana forse in zona arancione. Il timore è che stasera gli ultrà biancocelesti vogliano accompagnare il pullman della squadra al Foro Italico. Altri luoghi di possibile assembramento sono quelli «storici»: Ponte Milvio e piazza Mancini per i laziali, Ponte Duca d’Aosta e l’aula bunker per i romanisti.
Sperando che prevalga il buonsenso, gli allenatori hanno fatto la loro parte evitando una vigilia dai toni troppo caldi. Per Simone Inzaghi «la Roma ha un ottimo allenatore, stimo Fonseca. Hanno grandi individualità, ma noi non siamo da meno. Dovremo essere aggressivi e fare pochi errori». Anche Fonseca rispetta Inzaghi e l’avversario: «La Lazio è una squadra forte quando recupera palla ed esce in contropiede. Sono ben guidati, sanno cosa fare». Nella scorsa stagione le due stracittadine sono finite 1-1 alla seconda giornata, con netto predominio della Lazio, e 1-1 al ritorno, con la Roma molto più incisiva ma tradita da una papera di Pau Lopez. Fonseca, accusato di non vincere (quasi) mai i big match, non si è inalberato: «Allora posso dire di non aver mai perso un derby». Inzaghi ha avuto più problemi nelle gare ritenute a torto più facili: «Ma nei grandi match la squadra ha sempre fatto bene».
La Roma dovrebbe confermare l’undici che ha pareggiato 2-2 con l’Inter, la Lazio ripropone l’attacco Caicedo-Immobile e ritrova (in panchina) Lulic. Attenzione all’orologio: la Roma ha segnato 23 gol nel primo tempo e 14 nel secondo, ne ha subiti 5 e 18 (più 3 a tavolino contro l’Hellas). La Lazio ha segnato 10 gol nel primo tempo e 17 nel secondo, ne ha subiti 15 e 10. Arbitra Orsato e l’etere giallorosso ha storto la bocca. Per il fischietto veneto è la quinta stracittadina: due pareggi e due vittorie della Lazio, compresa la finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013.
Lazio (3-5-2): Reina; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Marusic; Caicedo, Immobile. All.: Inzaghi
Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Veretout, Villar, Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko. All.: Fonseca
Arbitro: Orsato di Schio
Tv: ore 20.45 Sky
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Mercato: il Milan fa sul serio per Mandzukic, il Liverpool piomba su De Paul
Il club rossonero sta trattando con il croato per regalare un rinforzo in attacco a Pioli. I Reds pensano seriamente all'argentino dell'Udinese per sostituire Wijnaldum. Locatelli non si muove dal Sassuolo, Jovic torna in prestito all'Eintracht
Il Milan vuole tenersi stretto il primato e, considerando l'impegno su tre fronti, si tuffa con decisione sul mercato. Da Meité in arrivo dal Torino alla trattativa con Mario Mandzukic, il club rossonero è senza dubbio tra i più attivi in questa finestra invernale. Se per il centrocampista del Torino - che nelle prossime ore sosterrà le visite mediche - è tutto fatto e manca solo l'ufficialità, la pista che porta all'ex attaccante di Bayern Monaco e Juventus è molto più di una semplice suggestione. L'interesse del Milan è concreto e i contatti con l'entourage del croato sono già stati avviati dal direttore sportivo Massara. La proposta potrebbe prevedere un contratto di sei mesi con opzione per un altro anno, nel caso in cui le prestazioni del giocatore svincolato dall'Al-Duhail risultassero convincenti.
Il Liverpool piomba su De Paul
Al centro del mercato c'è anche Rodrigo De Paul. Più volte accostato all'Inter, in questo momento affatto propensa a investimenti onerosi, l'argentino dell'Udinese potrebbe sbarcare in Premier League. Secondo il Daily Express, il Liverpool avrebbe messo gli occhi sul centrocampista offensivo, che il club friulano valuta circa 35 milioni di euro. La cifra non spaventa i Reds, probabilmente costretti a sostituire Georginio Wijnaldum che sembra a un passo dal Barcellona. L'affare, però, potrebbe anche essere rimandato a giugno.
Ufficiale Strootman al Genoa, Locatelli resta al Sassuolo
E' ufficiale, intanto, l'arrivo di Kevin Strootman al Genoa. L'ex Roma ha firmato il contratto e svolto il primo allenamento con i nuovi compagni, ma Preziosi non ha intenzione di fermarsi qui. Jerome Onguené, infatti, è a un passo dal Grifone che sta limando gli ultimi dettagli con il Salisburgo per il prestito con diritto di riscatto fissato a 4,5 milioni di euro. Nelle prossime ore sono previste le visite mediche. Non si muove, almeno per ora, Manuel Locatelli. Il centrocampista del Sassuolo fa gola a molte big, tra cui il Manchester City di Guardiola, ma l'ad Carnevali se lo tiene stretto: "Tutto questo interesse dimostra che stiamo facendo un ottimo lavoro, ma a gennaio qualsiasi opportunità per giocatori importanti come Locatelli non sarà presa in considerazione".
Terracciano rinnova con la Fiorentina
Pietro Terracciano si lega alla Fiorentina fino al 30 giugno 2023: la notizia del rinnovo del portiere viola arriva il giorno dopo il suo impiego da titolare nella sfida di Coppa Italia persa contro l'Inter. Claudio Ranieri avrà un nuovo esterno sinistro. La stampa francese dà per fatto l'arrivo in blucerchiato del 21enne Sanasi Sy, in scadenza di contratto a giugno con l'Amiens dove quest'anno ha collezionato appena 7 presenze in Ligue 2 fra infortuni e coronavirus.
Jovic torna in prestito all'Eintracht
All'estero la notizia di giornata riguarda il ritorno di Luka Jovic all'Eintracht. L'attaccante viene ceduto dal Real Madrid, che lo ha acquistato nell'estate 2019 per 60 milioni di euro, in prestito fino al termine della stagione. Mai a suo agio con i Blancos, il 23enne serbo è stato più volte accostato a club italiani ma è stato lui stesso a voler "fortemente tornare all'Eintracht", come ha spiegato il ds del club di Francoforte.
Psg, Pochettino: "Messi e Ramos? Può succedere di tutto"
"Che volete che dica, nel calcio può succedere di tutto. Ancora però non abbiamo potuto analizzare né parlare di nulla". Mauricio Pochettino, neo tecnico del Paris Saint Germain, non si sbilancia ma lascia la porta aperta quando gli viene chiesto di un eventuale approdo all'ombra della Torre Eiffel di Lionel Messi e Sergio Ramos, entrambi in scadenza a giugno con Barcellona e Real Madrid.
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Lukaku contro Ronaldo ma non solo, Inter-Juventus ai raggi X
Domenica al Meazza il derby d'Italia. Il miglior attacco del campionato contro la migliore difesa, la sfida tra due coppie - il belga con Lautaro e CR7 con Morata - che spesso non lasciano scampo all'avversario. E poi, i duelli sulle fasce e a metà campo e le risorse dalla panchina
Il passaggio del turno di Coppa Italia, per quanto ricco di difficoltà sfociate nei supplementari contro Fiorentina e Genoa, ha fatto partire il conto alla rovescia verso Inter-Juventus di domenica sera. Al consueto corollario emotivo delle tifoserie che accompagna la sfida si aggiungono le implicazioni di classifica: con due giornate da giocare prima del giro di boa tutto è ancora ampiamente recuperabile ma il risultato sarà anche indicativo per capire le ambizioni delle due squadre, tornate a 4 punti di distanza ma con la Juventus ancora in attesa della sfida con il Napoli. Nonostante le assenze in casa bianconera (Dybala, De Ligt, Alex Sandro e Cuadrado) e le tre defezioni nerazzurre (D'Ambrosio, Darmian e Pinamonti), si scontreranno le due rose più attrezzate della Serie A: difese solide, attacchi spettacolari e il giusto mix tra fisicità e tecnica in mezzo al campo. Senza dimenticare le panchine, fondamentali del calcio delle cinque sostituzioni.
Attacchi esplosivi
Il miglior attacco del campionato con 43 gol, quello nerazzurro, contro la difesa bianconera, la meno battuta (insieme al Napoli) con solo 16 gol subiti. Ma anche il capocannoniere e recordman per gol realizzati, Cristiano Ronaldo, contro il miglior difensore dello scorso campionato, De Vrij. Basterebbero queste premesse per capire cosa attendersi dal derby d'Italia. La rodata difesa a tre di Conte formata da Skriniar, De Vrij e Bastoni, avrà il compito di fermare la coppia Morata-Ronaldo, 30 gol complessivi tra campionato, Champions League e Coppa Italia. Sul fronte bianconero, invece, l'assenza di De Ligt e le non perfette condizioni di Chiellini, tornato titolare in Coppa Italia dopo 70 giorni ma ancora lontano dal top, costringono Pirlo a scelte obbligate: Bonucci e Demiral presidieranno il centro scontrandosi con la fisicità di Lukaku e la rapidità di Lautaro, 27 gol in due in stagione. Proprio all'attaccante argentino toccherà il compito di guidare la pressione nerazzurra per bloccare la costruzione da dietro della Juventus: se Bonucci rappresenta la certezza in impostazione, il duello con Demiral, più fisico ma meno educato con i piedi, sarà una delle chiavi del match.
Le fasce
Il gioco dell'Inter di Conte passa dalle fasce, dove Hakimi sta acquisendo sempre maggior consapevolezza in fase difensiva, che si aggiunge a una offensiva straripante, e Young è il giusto mix tra intraprendenza ed esperienza. Sulle corsie laterali si giocherà una vera e propria partita a scacchi: Chiesa, non in perfette condizioni dopo il problema alla caviglia rimediato contro il Sassuolo, e Danilo si troveranno di fronte Young mentre sulla corsia sinistra il giovane Frabotta si confronterà con il marocchino Hakimi. Un duello sbilanciato sulla carta, anche se la crescita dell'esterno bianconero è costante e potrebbe regalare sorprese. Inoltre sia Alex Sandro che Cuadrado, positivi al Covid, potrebbero rientrare in extremis in caso di tampone negativo: i dieci giorni di isolamento, quando andrà in scena il derby d'Italia, saranno già trascorsi e recuperare entrambi o almeno uno dei due laterali cambierebbe lo scenario. Il brasiliano potrebbe ritornare sulla sinistra mentre in caso di recupero, Cuadrado tornerebbe a destra con Danilo a sinistra.
Densità in mezzo al campo
A centrocampo sarà vera battaglia. Nonostante il modulo diverso, 3-5-2 per l'Inter e 4-4-2 per la Juventus, la sfida sarà ad armi pari, vista la tendenza di Chiesa ad attaccare lo spazio a destra trasformandosi spesso in un esterno offensivo. Il dinamismo di Barella troverà in McKennie il suo alter ego, nonostante le condizioni non perfette del giovane statunitense, mentre promette scintille lo scontro tra Vidal e Bentancur, Cile contro Uruguay, il passato della Juventus contro il suo presente. In cabina di regia per Conte ci sarà Brozovic mentre Pirlo completerà la mediana con Ramsey, esterno con libertà di inserimento e compiti da trequartista.
Le panchine
Alle spalle di Pirlo e Conte, tra gli artefici dei tre scudetti conquistati tra il 2011 e il 2014, le due panchine saranno il bacino da cui attingere a partita in corso. La rosa bianconera, nonostante le assenze, potrebbe fornire le carte vincenti a Pirlo: Kulusevski, Arthur e Rabiot sono in grado di cambiare volto a qualunque partita subentrando, mentre Chiellini potrebbe regalare qualche minuto in caso di necessità. Sul fronte nerazzurro il dodicesimo uomo è Sensi, alternativa a Vidal, ma anche Perisic, campione d'Europa in carica con il Bayern, e Gagliardini sono in grado di cambiare volto all'Inter e al derby d'Italia.
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Inter in vendita? Bc Partners non è sola, per il Financial Times in corsa altri due fondi
Per il quotidiano economico interesse anche dal fondo svedese Eqt e da quello statunitense Arctos Sports Partner. La valutazione del club sarebbe di 900 milioni. Il cda: «Garantita la stabilità operativa». Le scadenze sugli stipendi saranno rispettate
Un tourbillon di voci accompagna l’Inter verso un futuro che molto probabilmente non sarà più nelle mani di Zhang, o almeno non con una partecipazione così dominante. Ma, in attesa di un acquirente o di un socio di minoranza, la proprietà dell’Inter fa sapere — al termine di un Consiglio d’amministrazione straordinario — che «sarà garantita la stabilità operativa e sportiva del club». Un messaggio che vuole essere rassicurante, sia per i dipendenti che per i tifosi: la crisi dovuta al Covid non avrà conseguenze irrimediabili, gli stipendi di novembre e dicembre saranno pagati regolarmente. In realtà già il fatto che questo debba essere chiarito ha un aspetto non proprio tranquillizzante, ma nell’epoca del Covid ciò che sarebbe normale diventa straordinario.
Il problema dell’Inter, come di tutti i club, è determinato in gran parte dalla pandemia (ma per i nerazzurri ci sono anche i nuovi vincoli imposti dal governo cinese). «L’esercizio 2020-2021 si conferma impattato dagli effetti del Covid, con una contrazione dei ricavi», spiega la società. Le entrate venute meno al club di Zhang in questa stagione — in parte calcolate e in parte previste — sono imponenti: gli stadi chiusi sono costati 60 milioni per i mancati incassi da ticketing; le perdite per la negoziazione al ribasso degli sponsor a causa della mancanza di visibilità e per retail e licensing sono stati calcolati in altri 20 milioni. Complessivamente 80 milioni in un anno.
L’Inter, come annunciato nel Cda, pagherà comunque le due mensilità mancanti entro il termine federale del 16 febbraio. Un’operazione che sarà agevolata, si legge nella nota, dalle «recenti disposizioni governative italiane in fase di approvazione». L’emergenza Covid consentirà infatti di versare solo gli emolumenti netti, mentre la parte destinata all’erario potrà essere rateizzata in 24 tranche a partire da maggio. Dei 30 milioni di stipendi lordi di novembre e dicembre, dunque, l’Inter ne dovrà pagare subito solo la metà. Un vantaggio che ha cambiato la posizione del club nerazzurro in merito alla richiesta, avanzata in Lega da molti presidenti, di spostare in avanti la scadenza per le ultime due mensilità: il rischio di non poter usufruire di quel beneficio è troppo elevato. Non è detto però che nel Consiglio federale del 29 gennaio questa proposta non venga portata avanti dalla stessa Lega, perché potrebbero esserci società che non sono in grado di adempiere agli obblighi economici con i tesserati nemmeno limitandosi al netto.
Fronteggiate le difficoltà immediate, resta aperto il fronte sul futuro dell’Inter. Bc Partners concluderà la «due diligence» tra fine gennaio e inizio febbraio, poi quasi sicuramente farà un’offerta a Suning per l’acquisto del pacchetto di maggioranza oppure di una quota di minoranza. Secondo il Financial Times il fondo londinese è in pole, ma non è l’unico in corsa: avrebbero manifestato interesse anche il fondo svedese Eqt e quello statunitense Arctos Sports Partner. E la valutazione del club sarebbe di 900 milioni. Una fonte dell’agenzia Reuters parla della possibile cessione a Bc Partners del 40 % delle quote dell’Inter per 500 milioni, con la possibilità per Suning di riacquistarle. Di sicuro qualcosa, in tempi brevi, dovrà accadere.
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Inter, calo dei ricavi ma il Cda assicura: "Garantiremo stabilità"
Ribadito che entro metà febbraio saranno pagati ai giocatori gli stipendi di luglio e agosto. Altri due fondi intanto hanno dimostrato interesse per la possibile acquisizione di quote del club nerazzurro
Mentre procede la due diligence sui conti dell’Inter da parte di BC Partners, almeno altri due fondi hanno dimostrato interesse per l’acquisizione di quote del club nerazzurro. Si tratta del fondo svedese Eqt, che nell’estate 2019 ha aperto a Milano la sua sede italiana, e degli americani di Arctos Sports Partner, che stanno valutando di investire anche nell’Nba. Al momento però il dialogo di Suning con il fondo con sede a Londra è in fase più avanzata.
Il possibile accordo con il fondo
Un’ipotesi di lavoro è che Suning Holdings Group ceda per circa 500 milioni di Euro il 40 percento della società Inter, garantendosi però la possibilità di riacquistare le quote dopo un determinato periodo a un prezzo più alto. Operazioni del genere prevedono solitamente una maggiorazione in valore di almeno il 10-12 percento. È realistico pensare che il nuovo socio di minoranza (poniamo BC Partners) possa chiedere un accordo a due vie, che gli consenta - nel caso in cui Suning non fosse in grado di rientrare in possesso delle quote cedute o non volesse farlo – di salire nel capitale fino ad avere la maggioranza del club, a condizioni pattuite. Ma sono ragionamenti ancora di là da venire: al momento, i consulenti di BC Partners stanno ancora spulciando i conti oggetto della trattativa, per capire se e quanto valga la pena investire nell’Inter.
Perdite Covid e stipendi
Oggi intanto si è tenuto il consiglio di amministrazione dell’Inter, a cui si è collegato in video conferenza da Nanchino anche il presidente Steven Zhang, figlio di Zhang Jindong, la cui Suning Holdings Group ha acquisito nel 2016 il 68,55 per cento dell’Inter per 270 milioni. All’ordine del giorno, la difficile situazione finanziaria del club per effetto del Covid. Nello scorso esercizio, chiuso il 30 giugno 2020, i nerazzurri hanno registrato perdite per 102 milioni. I primi mesi della stagione in corso confermano l’andamento. “Il consiglio di amministrazione dell’Inter continuerà a supportare il management nella gestione societaria al fine di garantire la stabilità operativa e sportiva del club”, si legge in una nota ufficiale. Un tema aperto restano gli stipendi ai giocatori: quelli di luglio e agosto, poi differiti a settembre, dovranno essere versati entro il prossimo 16 febbraio, data della verifica Figc, altrimenti la squadra sarà penalizzata nella classifica del campionato. Ma l’ipotesi non appare realistica: l’Inter assicura infatti che rispetterà le scadenze federali.
Novità al vertice
Come già annunciato lo scorso novembre, il direttore finanziario nerazzurro Tim Williams ha dato le proprie dimissioni. Il dirigente, formatosi come consulente da Ernst&Young e poi transitato dal Manchester United, resterà comunque in carica fino alla nomina del suo sostituto. Alla base delle dimissioni ci sono motivi personali: Williams vuole fare ritorno in Gran Bretagna. L’avvicendamento alla direzione finanziaria – con un nome gradito anche al nuovo socio, nel caso in cui un fondo entri in tempi brevi in proprietà - potrebbe non essere l’unica novità nel prossimo futuro per quanto riguarda la governance interista. L’arrivo di un nuovo socio, seppure in minoranza, comporterebbe inevitabilmente la presenza di uno o più uomini di sua fiducia in consiglio di amministrazione. Peraltro, se ai fondo fosse destinata una quota pari al 40 percento, è possibile che Suning Holdings si trovi formalmente a non essere più in maggioranza: sommando il 40 al 31 percento in mano a Lion Rock, alla casa madre resterebbe il 29. Una questione solo formale, visto che Lion Rock sarebbe comunque riconducibile agli Zhang. Per questo, non è nemmeno da escludere che possano essere proprio le quote di Lion Rock a essere cedute a un fondo. O a un consorzio di fondi, come avvenuto per la nuova media company della Serie A.
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Lazio, il giallo del bonifico di Pedro Neto allo Sporting Lisbona invece che allo Sporting Braga
Il caso lanciato dal Guardian che parla di una gaffe. Il club di Lotito: «Errore del nostro dipartimento finanziario dovuto alla somiglianza dei nomi delle due squadre»
Nel calciomercato può succedere di tutto. Acquistare un giocatore non funzionale al proprio progetto, scovare un talento e, adesso, sbagliare anche il bonifico. Sì, proprio così. Sbagliare un bonifico. Come racconta Guardian, è il caso della Lazio. Secondo il quotidiano britannico, il club biancoceleste ha versato il pagamento dell’acquisto di Pedro Neto, attaccante nato il 9 marzo 2000, alla squadra sbagliata. Arrivato a Formello nell’estate 2017 dallo Sporting Braga (assieme a Bruno Jordao, centrocampista del 1998 ora al Famaliçao), il club di Claudio Lotito durante la compilazione del bonifico ha confuso lo Sporting Braga con lo Sporting Lisbona. Ed è per questo motivo che il club della capitale portoghese ha ricevuto nelle proprie casse prima la cifra di 8,5 milioni di euro per l’acquisto dell’attaccante, e poi altri 2,5 milioni di euro. Per un totale di 11. Nel frattempo, Pedro Neto ha lasciato la Lazio nel 2019 per trasferirsi in Premier, al Wolverhampton per la cifra di 18 milioni di euro.
Al Guardian Armando Calveri, segretario generale della Lazio, ha ammesso l’errore del club dovuto ai nomi simili dei due club portoghesi: «Ci tengo a precisare che la Lazio ha acquistato entrambi i giocatori dallo Sporting Club Braga e non dallo Sporting Lisbona. Sfortunatamente è stato un errore del nostro dipartimento finanziario, ingannato dai nomi simili dei club. Lo Sporting non ha mai registrato i giocatori, sistemeremo la situazione relativa alle due società». Un portavoce dello Sporting Lisbona ha confermato al Guardian che non ha mai avuto interessi economici sul giocatore e che «si tratta di un errore della Lazio. Il nostro team legale si è già messo in contatto con loro per correggere l’errore».
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Giornata 18
VENERDÌ 15 GENNAIO
20:45 Lazio-Roma
SABATO 16 GENNAIO
15:00 Bologna-Verona
18:00 Torino-Spezia
20:45 Sampdoria-Udinese
DOMENICA 17 GENNAIO
12:30 Napoli-Fiorentina
15:00 Crotone-Benevento
15:00 Sassuolo-Parma
18:00 Atalanta-Genoa
20:45 Inter-Juventus
LUNEDÌ 18 GENNAIO
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Penultima giornata del girone di andata che si apre col derby di Roma, avrà anche un'altra classica come Inter-Juve e poi ancora tante altre partite interessanti quali Napoli-Fiorentina e Cagliari-Milan.
Un derby di Roma con pochi romani in campo, segno dei tempi. Il calcio va sempre slittando verso quella eradicazione tipica degli sport americani, dove non ci sono club (col loro portato di tradizioni, di territorio, di tipicità caratteriale e identitaria) ma "franchigie", cioè delle entità a spiccato carattere commerciale che non ha nulla a che spartire con la realtà circostante, nemmeno con quella che gli ha dato i natali (difatti possono spostarsi e posizionarsi altrove o cambiare nome, colori ecc...): quelle aziende dove i tifosi sono i clienti e dove il fine ultimo è il business.
Se dunque è vero che le proprietà straniere, come mi si diceva ieri, sono le uniche che investono in questo Paese, è altrettanto vero che accentuano quella diluizione del calcio, sciogliendolo da quei legami e da quella appartenenza tanto amati dai tifosi, nei quali ci si riconoscono e si specchiano.
Inoltre, queste proprietà straniere, se vedono che il gioco non vale più la candela, si svincolano magari abortendo progetti appena nati (vedi Suning-Inter), rifacendo precipitare il club al punto zero: essendo un business, non c'è alcun rapporto affettivo tra il bene acquisito e il compratore, per cui si pensa a rientrare dei soldi investiti e arrivederci a tutto il resto.
In quel senso i fondi sono il peggio del peggio: se infatti un industriale, una azienda, un magnate hanno ancora una faccia e una voce, i fondi di investimento nascono giù come entità astratte, meramente finanziarie, senza voce, senza volto e dunque senza cuore e legame: qualcuno sa chi sia questo Elliott, cosa pensa, come ragiona? Per i tifosi, così abituati ed attaccati ai simboli, hanno la consistenza e la prossimità delle nebulose oltre la galassia conosciuta.
Il calcio va trasformandosi velocemente, ce lo indicano tanti piccoli e grandi segni. Una trasformazione che riguarderà anche i tifosi, costringendoli (quelli di lunga data, perchè i giovani e le nuove leve sono già immerse in questo processo novatore) a ripensare ed ingoiare la pietanza dai sapori simili eppure così diversi rispetto al conosciuto....ma di noi
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Pirlo: «Alleno grazie a Conte, il tecnico più bravo che ho avuto»
Hanno avviato il ciclo dei 9 scudetti e il regista ha scoperto la vocazione per la panchina.
Quando Antonio Conte, nell’estate 2011, ottenne la panchina della Juve, Pirlo era appena diventato bianconero. L’aveva voluto Marotta, sicuro che non fosse al tramonto, difatti, scaricato dal Milan, spostò gli equilibri a Torino. L’impatto non fu semplice perché l’attuale tecnico interista immaginava un 4-2-4 senza regista, ebbe però l’intelligenza di riadattare il modulo e tenersi strette esperienza e qualità. Per entrambi, una fortuna: Conte avviò il ciclo dei nove scudetti che adesso spera di spezzare, Pirlo conobbe una seconda giovinezza e capì cosa fare da grande.
«Ho iniziato allora a pensare di allenare, Conte è stato il più bravo che ho avuto: ogni giorno ci faceva vedere 40-50 minuti di video, mi dicevo che potevo e volevo farlo anch’io». A Vinovo, tra esercizi e partitelle, ha imparato l’importanza dello studio e la cultura del lavoro, oltre alla gestione della squadra mediata da una personalità differente. Antonio teatrale e Andrea impassibile, difficile immaginare possa imitarlo anche... nell’intervallo. «Conte entra - l’aneddoto affidato all’autobiografia - e, anche quando stiamo vincendo, lancia contro il muro, e quindi contro il mio angolino, tutto quello che trova, quasi sempre delle bottigliette di plastica, piene d’acqua. Non si accontenta mai, c’è sempre un dettaglio che non gli va a genio vede in anticipo ciò che può succedere nei successivi quarantacinque minuti».
In tre anni di Juve, hanno condiviso abbracci, vittorie e colloqui. Non è mancata qualche ramanzina. Quando il genio bianconero, dopo una sostituzione, si rifugiò infastidito negli spogliatoi, Conte lo redarguì davanti ai compagni: «Se esci dal campo devi venire in panchina, a meno che non hai una gamba rotta o sei in barella». E stabilì una regola per tutti, multa ed esclusione per i disubbidienti. Nessuna eccezione, anche questo ha immagazzinato Pirlo.
Folgorato da Conte, per il quale tornò anche in Nazionale, pur avendo rubato segreti a tanti maestri, da Lucescu che lo lanciò ragazzino a Carlo Ancelotti con cui scrisse la leggenda del Milan, da Lippi con cui vinse il Mondiale a Allegri con cui ha riportato la Juve nell’elite del calcio europeo. I legami valicano il calcio.
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