Conte e quei cambi che hanno sgonfiato l'Inter. Ora una coppa da non snobbare e poi la Juve
Il tecnico sotto accusa per le sostituzioni contro la Roma, scelte che non convincono i tifosi e infiammano i social. Problema difesa: ha preso gol in 14 giornate su 17. Mercoledì l'ottavo contro la Fiorentina, domenica al Meazza il big match contro i bianconeri
L'Inter si trova nella situazione della Lazio lo scorso anno: è l'unica fra le pretendenti allo scudetto a essere scivolata fuori dalle coppe europee. Per questo, a differenza delle altre squadre dell'alta classifica che inseguono Champions ed Europa League, può concentrarsi solo su campionato e Coppa Italia, unico altro trofeo stagionale per cui i nerazzurri siano ancora in corsa. Quindi, non può permettersi di snobbarla. Una situazione che genera incastri non facili, soprattutto in ottica di turnover.
Un turnover complicato
Ieri a Roma diversi giocatori sono usciti dal campo stanchi, a sentire l'allenatore: Hakimi, Vidal, lo stesso Lautaro. E Darmian ha lasciato l'Olimpico in barella. Antonio Conte mercoledì a Firenze non potrà concedersi il rischio di schierare una "squadra B". E già domenica l'Inter riceverà a San Siro la Juve: una partita importantissima per la classifica e carica di implicazioni per l'allenatore, che è stato una bandiera bianconera in campo e in panchina, e che lo scorso anno da Maurizio Sarri ha subito due sconfitte dolorose.
I cambi
Dopo il pareggio contro la Roma, come già dopo la sconfitta con la Sampdoria, l'hashtag #ConteOut è balzato fra le tendenze dei social network. I numerosi tifosi che chiedono la cacciata di Conte, nonostante il secondo posto in Serie A e la recente striscia di otto vittorie consecutive, gli imputano errori nella gestione dei cambi. Proprio nel momento di maggior vigore dell'Inter, in testa per 1-2, l'allenatore ha tolto l'incontenibile Hakimi per inserire Kolarov, ha sostituito Lautaro con Perisic, e richiamato Vidal per Gagliardini. La Roma ha segnato il 2-2.
L'approccio
Nel finale con la Roma - contro cui l'Inter ha pareggiato le ultime sei partite, in tre casi con 2 gol a testa - l'Inter s'è abbassata per contenere l'urto dei giallorossi, in fiducia dopo mezz'ora di smarrimento. Conte ha spiegato la prudenza con "l'ansia di fare risultato" dei giocatori. I tifosi puntano il dito proprio contro le sostituzioni. Quale che sia la ragione, era già successo all'Inter di perdere sicurezza nel finale delle gare importanti: si pensi alle trasferte di Dortmund e Barcellona in Champions la passata stagione, o a quella di Madrid dello scorso 3 novembre. In generale, l'Inter soffre gli appuntamenti-chiave: quest'anno ha perso col Milan e pareggiato con Atalanta, Lazio e Roma.
I gol fatti e subiti
L'Inter ha il miglior attacco del campionato: 43 reti, tre in più dei bergamaschi, che hanno giocato però una gara in meno. Guardando ai gol subiti, invece, i nerazzurri di Milano sono a 23 come la Fiorentina, peggio di Milan, Juve, Atalanta, Napoli e Verona. Antonio Conte sottolinea che "tanto alla fase offensiva quanto a quella di non possesso palla, partecipano tutti gli 11 giocatori in campo". Molti tifosi se la prendono con il portiere Handanovic. Altri ne fanno una questione di modulo. Di sicuro, qualcosa non funziona. L'Inter, che lo scorso anno ha chiuso il campionato con la miglior difesa, in questa stagione ha subito almeno un gol in 14 delle 17 giornate giocate. C'è qualcosa da sistemare. Di solito, il campionato lo vince che prende meno gol.
Il tecnico sotto accusa per le sostituzioni contro la Roma, scelte che non convincono i tifosi e infiammano i social. Problema difesa: ha preso gol in 14 giornate su 17. Mercoledì l'ottavo contro la Fiorentina, domenica al Meazza il big match contro i bianconeri
L'Inter si trova nella situazione della Lazio lo scorso anno: è l'unica fra le pretendenti allo scudetto a essere scivolata fuori dalle coppe europee. Per questo, a differenza delle altre squadre dell'alta classifica che inseguono Champions ed Europa League, può concentrarsi solo su campionato e Coppa Italia, unico altro trofeo stagionale per cui i nerazzurri siano ancora in corsa. Quindi, non può permettersi di snobbarla. Una situazione che genera incastri non facili, soprattutto in ottica di turnover.
Un turnover complicato
Ieri a Roma diversi giocatori sono usciti dal campo stanchi, a sentire l'allenatore: Hakimi, Vidal, lo stesso Lautaro. E Darmian ha lasciato l'Olimpico in barella. Antonio Conte mercoledì a Firenze non potrà concedersi il rischio di schierare una "squadra B". E già domenica l'Inter riceverà a San Siro la Juve: una partita importantissima per la classifica e carica di implicazioni per l'allenatore, che è stato una bandiera bianconera in campo e in panchina, e che lo scorso anno da Maurizio Sarri ha subito due sconfitte dolorose.
I cambi
Dopo il pareggio contro la Roma, come già dopo la sconfitta con la Sampdoria, l'hashtag #ConteOut è balzato fra le tendenze dei social network. I numerosi tifosi che chiedono la cacciata di Conte, nonostante il secondo posto in Serie A e la recente striscia di otto vittorie consecutive, gli imputano errori nella gestione dei cambi. Proprio nel momento di maggior vigore dell'Inter, in testa per 1-2, l'allenatore ha tolto l'incontenibile Hakimi per inserire Kolarov, ha sostituito Lautaro con Perisic, e richiamato Vidal per Gagliardini. La Roma ha segnato il 2-2.
L'approccio
Nel finale con la Roma - contro cui l'Inter ha pareggiato le ultime sei partite, in tre casi con 2 gol a testa - l'Inter s'è abbassata per contenere l'urto dei giallorossi, in fiducia dopo mezz'ora di smarrimento. Conte ha spiegato la prudenza con "l'ansia di fare risultato" dei giocatori. I tifosi puntano il dito proprio contro le sostituzioni. Quale che sia la ragione, era già successo all'Inter di perdere sicurezza nel finale delle gare importanti: si pensi alle trasferte di Dortmund e Barcellona in Champions la passata stagione, o a quella di Madrid dello scorso 3 novembre. In generale, l'Inter soffre gli appuntamenti-chiave: quest'anno ha perso col Milan e pareggiato con Atalanta, Lazio e Roma.
I gol fatti e subiti
L'Inter ha il miglior attacco del campionato: 43 reti, tre in più dei bergamaschi, che hanno giocato però una gara in meno. Guardando ai gol subiti, invece, i nerazzurri di Milano sono a 23 come la Fiorentina, peggio di Milan, Juve, Atalanta, Napoli e Verona. Antonio Conte sottolinea che "tanto alla fase offensiva quanto a quella di non possesso palla, partecipano tutti gli 11 giocatori in campo". Molti tifosi se la prendono con il portiere Handanovic. Altri ne fanno una questione di modulo. Di sicuro, qualcosa non funziona. L'Inter, che lo scorso anno ha chiuso il campionato con la miglior difesa, in questa stagione ha subito almeno un gol in 14 delle 17 giornate giocate. C'è qualcosa da sistemare. Di solito, il campionato lo vince che prende meno gol.
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